“…Come on, shoot faster,
Just a little bit of energy!
I wanna try something fun right now,
I guess some people call it anarchy!…”
[Get Jinxed – League of Legends Jinx Cover Song – Dpb Music]
Ammettiamolo.
Dopo anni di cocenti delusioni su serie animate, film e quant’altro tratte dai nostri giochi preferiti, quanti di noi si sarebbero mai aspettati un simile successo da ARCANE?
E’ vero, i vari teaser che giravano sul web, all’annuncio del prodotto, erano realizzati in maniera impeccabile, sotto tutti i punti di vista (grafica, animazione, hype, sonoro…), ma sono anni ormai che i fan vengono spesso fatti eccitare da video di questo genere, per poi essere raffreddati brutalmente da prodotti approssimativi.
Ci sarebbe da fare un corposo elenco in merito, ma di quello se ne parlerà in un’altra occasione.
Ma oggi no. Oggi l’attenzione DEVE essere riversata esclusivamente su questo prodotto, perché lo merita pienamente.
All’annuncio di ARCANE, ammetto che ero scettico, per i motivi spiegati qui sopra, ma anche parecchio incuriosito.
Mi aspettavo una serie orientata verso un’ambientazione più fantasy che Steampunk, con Garen & Co. in giro a menar fendenti ai nemici di Demacia, tra buffi Poro e spaventosi Baron Nashor.
E invece no.
Piltover e Zaun.
E steampunk a gogo.
Anche la scelta dei protagonisti è stata (a parer mio) inaspettata.
Altre sono le figure in LOL che mi sarei aspettato di trovare come protagonisti, più “iconiche” se vogliamo.
Il già citato Garen, ad esempio, o Lux, oppure Tryndamere, o Katarina, o… beh, l’elenco è lunghissimo (davvero lungo), per cui, a dirla tutta, non avrei saputo dire nemmeno io quali dei TANTI PG presenti nel gioco sarebbero potuti essere dei papabili protagonisti.
Però la scelta fatta ci stava, e parecchio.
Ed è fantastico vedere come un unico filo conduttore, aggrovigliato alla perfezione in questa prima stagione, sia stato capace di unire tutti i protagonisti, sia quelli sotto i riflettori che quelli rimasti nell’ombra.
Sebbene non sia la trama l’argomento primario di questo articolo, è più che doveroso spendere due parole su di essa.
Intrecciata quel che basta per lasciare hype ed interesse allo spettatore, senza però supercazzole troppo astruse da costringerti a dover visionare più volte una scena per capirla.
La successione delle situazioni e dei dialoghi è ben realizzata, e non appena ti domandi “Ehi, ma che fine ha fatto Tizio!?”, eccolo apparire nella scena seguente.
I personaggi hanno un’identità solida e ben sfaccettata, e sono perfettamente integrati all’interno del racconto. Il ritmo è dannatamente alto, le musiche spaccano, insomma…
…FINALMENTE.
Finalmente un prodotto che non deluda i fan, anche quelli più sfegatati, ma che al tempo stesso non allontani coloro per i quali LOL è soltanto l’acronimo di una risata.
L’ondata di successo, ovviamente, non ha tardato ad espandersi a macchia d’olio invadendo altri settori ed addirittura altri brand, al di fuori di Riot Games e Netflix.
La buona e soprattutto cara (sotto diversi aspetti) Wizards Of The Coast ha colto la palla al balzo, ed ha lanciato sul mercato l’ennesimo Bundle di Secret Lair (che ormai tanto secret non sono più) per il gioco di carte Magic: The Gathering, che ha come tematica alcuni dei momenti chiave della serie.
Senza dilungarmi sulla scelta evidentemente economica della Wizards, che non perde occasione per lanciare sul mercato prodotti in grado di ingrossare il loro portafoglio a spesa dei fans, e sulla forza delle carte in sé (seppur IMHO ottime da usare in parecchi mazzi), a cuor mio vedere impresse sulle carte, invece delle curatissime art ai quali siamo stati abituati negli anni, semplici fotogrammi della serie ritagliati ed incollati alla bene e meglio, è una pecca non da poco.
Intendiamoci, come già detto la serie animata non pecca affatto a livello di grafica o animazione, ma un gioco come Magic: The Gathering ha da sempre garantito ai fan (con alti e bassi) un prodotto a fortissimo impatto grafico, e non solo per le carte “forti”, ma anche a partire dalla più semplice terra base (per chi non conoscesse il gioco, le terre base sono il motore principale per far funzionare le magie) le art sono sempre state eseguite ad hoc.
In quasi 30 anni di vita, il gioco ha visto tra le proprie fila un numero spropositato di artisti, che tra disegni ad acquerello e digital art hanno riempito MTG con vere e proprie opere d’arte. Basti pensare che vi sono più di 20’000 carte giocabili in diversi formati di gioco, molte delle quali sono state ristampate con una grafica diversa, aggiornata stilisticamente con l’avanzare degli anni, e dando risalto ad eventi speciali (vedasi le ultime carte dell’espansione Innistrad: Crimson Vow in chiave Dracula di Bram Stoker) realizzando grafiche full art celebrative decisamente accattivanti.
Sono stati reali realizzati anche diversi volumi a tal proposito, ognuno dei quali, oltre a raccogliere tutte le art della relativa espansione, contiene diverse informazioni riguardante la lore del multiverso MTG.
Ed anche su questo argomento si potrebbe parlare ore e ore.
Uno dei pregi di MTG, difatti, è stato quello di integrare tutte le espansioni con una storyline accattivante, che ha consentito ai vari giocatori di poter “sentire” ancora di più il gioco stesso, e di non limitarsi ad essere un semplice trading card game.
Sono stati scritti anche una serie di romanzi, basati sull’ambientazione del gioco, ed è stata anche confermata, verso fine del 2022, la sua serie ufficiale, sempre su Netflix. E’ speranza di tutti i fan che il prodotto possa essere sullo stesso livello di quello di Arcane.
Incrociamo le dita!
Ed allora, con tutto questo ben di dio di art, storie e racconti, perché questa operazione “Arcane”?
Sì, ok, la domanda potrebbe sembrare retorica. Approfittare di un prodotto che, al momento, sta spopolando per rimpinguare le proprie casse è una manovra comprensibile, ma molti si sarebbero aspettati una rielaborazione grafica propria di MTG.
Anche perché la Wizards SA come fare delle belle art, soprattutto nei Secret Lair.
In questo caso, però, la scelta fatta è carente di mordente. Una grafica full art dedicata, piuttosto che il semplice fotogramma copia-incollato, avrebbe sicuramente giovato ad un prodotto che, seppur azzeccato come scelta stilistica (avrei apprezzato di sicuro una variant di Chandra in stile Vi), potrebbe deludere il pubblico.
Considerando che stiamo parlando di carte “premium”, che di premium invero poco hanno.
Quando si parla di “operazione portafoglio gonfio”, inoltre, come non citare ormai la punta di diamante della Epic Games, il frenetico Fortnite.
Per chi ancora non lo conoscesse, Fortnite è uno sparatutto in terza persona, dove vi sono diverse modalità di gioco, dal tutti contro tutti (100 persone in un’unica mappa), alle missioni a squadre contro alieni e robot, con alcune varianti del caso.
La grafica “cartoonesca” del gioco, realizzata in cel-shading (così come anche Arcane, del resto, anche se con una diversa variante) lo ha reso accattivante nei confronti dei giocatori più giovani, i quali rappresentano ben oltre la metà dell’utenza.
Il gioco consente anche di personalizzare lo stile del proprio avatar, dall’abbigliamento al tipo di ballo (per poter sbeffeggiare meglio i propri avversari). All’interno del gioco sono già presenti numerose varianti con cui personalizzare il proprio alter-ego virtuale, ma la Epic Games ha capito che i giocatori sono egocentrici e vanitosi.
Cosa vera, d’altronde.
Per questo motivo, ha inserito all’interno del gioco numerosissimi upgrade estetici, tutti sbloccabili tramite microtransazioni, che hanno fruttato negli anni un sacco di soldini.
Sul fatto che le microtransazioni siano etiche o meno, ne è stato parlato un sacco in ogni dove, anche dal nostro buon Daniele qui, ma di fatto, quando non intaccano la qualità del gioco, sono considerabili come un semplice add-on al gioco stesso.
E cosa non da meno, spesso i giochi come Fortnite o lo stesso LOL sono free-to-play proprio grazie a queste microtransazioni, con le quali le case produttrici riescono a sostentarsi senza necessità di far pagare all’utente il prezzo pieno del gioco.
Dal canto suo Fortnite ha sempre saputo come stimolare l’appetito dei suoi fan, cavalcando l’entusiasmo dei vari blockbuster cinematografici (come i vari film della Marvel o quelli di John Wick, per esempio), e creando skin a pagamento per consentire ai giocatori di poter trasformare il proprio avatar in Wolverine, Iron Man o nello stesso John Wick.
Nondimeno ha fatto in questa occasione, dove approfittando probabilmente anche della grafica simile (ma non uguale) a quella di Arcade e sfruttando lo stesso impatto visivo, ha “prelevato” la folle Jinx e l’ha trasportata nel proprio universo, consentendo ai giocatori di “jinxare” i propri avversari con ondate di proiettili e lunghe trecce blu.
My two cents: in un gioco dove la personalizzazione è tutto, sicuramente avere un avatar facilmente riconoscibile può dare un sacco di vantaggi, specialmente psicologici, contro i propri avversari; il rischio di trovarsi in una mappa piena di Jinx (o di Wolverine, o di John Wick) a mio parere è poco allettante dal punto di vista del mero impatto visivo.
Apprezzo i mirror-match, ma non fino a questo punto.
Entrambi i casi sopra citati, per certi aspetti, potrebbero essere definiti come una sorta di “rovescio della medaglia”, di come un prodotto ben fatto venga sfruttato in maniera più o meno riuscita, sfruttandone la notorietà per ricavarne quanto più profitto possibile prima del fisiologico declino.
Ma tant’è, la speculazione in certi settori è una fonte di sostentamento come un’altra. Se ne potrebbe parlare per ore, sul fatto di quanto sia giusto e di quanto sia sbagliato, ma non è questa la sede filosofica per farlo.
Ad ogni modo, l’hype per la seconda stagione è davvero alle stelle.
Sono davvero tante le teorie su come si svilupperà la serie e quali personaggi appartenenti al videogioco compariranno.
La serie è davvero godibile, e per chi come me ha speso ore incollato a League Of Legends, è ancora più divertente giocare nel trovare quanti più easter eggs sparsi per le varie puntate (perché sono davvero tantissimi, ve lo garantisco).
Ma come da buona ricetta, è una serie che può essere gustata anche a dieta di qualsivoglia videogioco.
Gustosa ed equilibrata, e non rimane sullo stomaco.
Non vedo l’ora che arrivi la seconda portata.
Volevo dire, stagione.
This post was published on 27 Gennaio 2022 14:00
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