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Speciali

Gli indie italiani sono il faro nella nebbia della Milan Games Week

La Milan Games Week è il secondo grande evento fieristico ad attivarsi nel post-pandemia, subito dopo il Lucca Comics & Games, e come al solito si è portato con sé pregi e polemiche, gioie e dolori. Insomma, stiamo gradualmente riscoprendo la normalità e ci fa enormemente piacere tornare in contatto con le realtà nostrane ed internazionali del mondo dei videogiochi, rivedere volti vecchi e conoscere volti nuovi.

Negli scorsi anni Player.it ha avuto il suo bel ridire nei confronti dell’organizzazione generale dell’evento (leggere qui il report del 2019), e purtroppo dobbiamo constatare che alcuni dei problemi individuati l’ultima volta si sono ripresentati anche ora: tra tutti, mancanza di comunicazioni efficaci in loco, file chilometriche e dispersione di eventi e stand tra il marasma di streamer e personaggi dalla dubbia centralità nel senso della fiera. Il tutto è stato aggravato dalle restrizioni post-pandemia che hanno costretto a un ridimensionamento degli spazi e del pubblico pagante, nonché a una sparizione generale di anteprime e publisher Tripla A (tranne mamma Nintendo).

La Milan Games Week 2021 però ha avuto anche i suoi meritati pregi, a cominciare dall’unione con il Cartoomics, evento dedicato al mondo dei fumetti, dell’animazione e dei libri. Si tratta di un sodalizio tra mondi geek che già altre famose realtà italiane come il Lucca Comics & Games, il Napoli Comicon, il Romics e tante altre portano avanti da diversi anni e che finalmente possiamo vedere anche qui, nella Milano della moda e dei soldi, in una delle fiere che, sulla carta, dovrebbe essere tra le più moderne e frequentate del Bel Paese. Insomma, si spera che in futuro la Games Week si avvalga del Cartoomics per ampliare il palinsesto di attività ed eventi e non per coprire spazi e buchi generati dalle restrizioni. Sarebbe anche un modo gentile e appagante per giustificare il carissimo prezzo del biglietto, dato che le fiere sono anche occasioni di divertimento e non solo di networking, selfie, arene eSports e fatturazione selvaggia.

L’Indie Dungeon – i giochi che abbiamo visto

Stavamo parlando dei pregi, quindi torniamo a noi: il più grande merito della Milan Games Week è sempre stata l’area dedicata alle produzioni indie italiane che prende il nome di Indie Dungeon. Anche nel 2021, complice la partecipazione nell’organizzazione di IIDEA, la Games Week ha avuto modo di mettere in vetrina progetti interessanti di team vecchi e nuovi che operano sul nostro suolo nazionale e che testimoniano l’estrema vivacità che la nostra industria produttiva dei videogiochi sta vivendo in questo periodo.

Due developer di Safe Place Studio (Venice 2089)

Per Player.it siamo riusciti a provare solo alcuni dei titoli italiani presenti, e/o a chiacchierare con i loro creatori: purtroppo i tempi e le code della fiera sono due mostri tirannici che non sempre riusciamo a sconfiggere. Ad ogni modo vi racconteremo di tutte queste realtà in maniera più approfondita nel prossimo futuro (questo è uno spoiler sull’evoluzione della nostra linea editoriale, ma in realtà sono temi che ci sono sempre stati a cuore). Per il momento, prima di avvicinarci singolarmente a ogni titolo nei prossimi mesi (o anni, per alcuni), vi lasciamo di seguito i giochi con cui abbiamo avuto un contatto, in ordine alfabetico.

Ascent Project

Prendete Shadow of the Colossus, unitelo a un’ambientazione dark fantasy alla The Witcher e shakerate bene con un sistema di combattimento tecnico e brutale alla Dark Souls: ecco a voi ciò che cerca di essere Ascent Project, primo progetto videoludico di Dark Tower Interactive realizzato con Unreal Engine e di futuro arrivo su PC e console next-gen. Abbiamo avuto modo di parlare con il CEO dello studio, Pasquale Mangano, mentre accompagnava il gameplay di un avventore della fiera: una cavalcata tra scenari desolati (ma non per questo motivo ricchi di particolari), minion da caricare e investire e torreggianti bestie titaniche da combattere.

Ascent Project è uno dei progetti dell’Indie Dungeon che più sembra promettente dal punto di vista tecnico, probabilmente grazie anche all’ACF, acronimo di Ascent Combat Framework, un plugin modulare realizzato da Dark Tower Interactive per l’Unreal Engine dedicato proprio allo sviluppo dei sistemi di combattimento degli Action RPG. In generale ci ha stupito anche l’esperienza visiva, arricchita anche da una curata attenzione ai dettagli come per esempio i tremolii della telecamera nel caso di corsa a cavallo.

Dante’s Sinner Filter

L’unico gioco mobile presente alla Games Week è Dante’s Sinner Filter, un progetto nato un paio di anni fa da una challenge, una sfida, durante il corso dell’Apple Developer Academy a Napoli, una delle poche sedi nel mondo in cui l’azienda di Cupertino cerca di formare nuove leve nel mondo dello sviluppo, che sia di app, servizi o videogiochi. Il team dei RGB Guelphs vanta la partecipazione dell’esperto Game Designer Dario Massa, celebre per giochi da tavolo come Dogma: A Clash of Religions (realizzato con Immanuel Casto), per i panel tenuti ad altri eventi e fiere e perfino per la partecipazione a un’edizione de La Pupa e il Secchione.

In Dante’s Sinner Filter i giocatori ripercorrono i 33 canti dell’Inferno della Divina Commedia in pixel art nei panni di Dante Alighieri. Obiettivo del gioco: recuperare i peccatori in fuga; ogni tipo di anima dannata ha diversi pattern di comportamento e differenti abilità che bisognerà comprendere, riconoscere e sfruttare per portare a compimento i diversi puzzle che compongono ogni livello. Il gioco vanta un concept semplicissimo unito a un’ironia pungente e a livelli difficili da completare. Il tutto poi è arricchito da una buona enciclopedia che cerca di far conoscere il sommo poeta ai suoi giocatori. Potete scaricare gratuitamente il gioco completo su iOS e su Android. Non vediamo l’ora di scoprire cos’altro hanno in serbo i RGB Guelphs per il prossimo futuro!

Extra Coin

Unite Mario Tennis al cyberspazio di Tron o Narita Boy e aumentate la saturazione del colore per ottenere qualcosa come Extra Coin, un titolo di avventura intervallato da sessioni di gioco arcade- Il videogioco è realizzato da CINIC Games, uno studio italiano già celebre per il punta e clicca The Wardrobe. In Extra Coin il giocatore impersona Mika, una ragazza che si ritrova improvvisamente immersa nel The Arcade, un mondo virtuale dalle caratteristiche di un social network dove la valuta è rappresentata dai follower.

In questo mondo coloratissimo Mika dovrà stringere nuove amicizie e sfidare temibili avversari per scoprire la verità dietro The Arcade e il misterioso rapimento dei suoi genitori. In fiera abbiamo provato la modalità arcade, dove si sfida un altro giocatore o l’IA a uno sport simile al tennis, con ogni personaggio utilizzabile dotato di un particolare potere. Extra Coin permette anche una personalizzazione estetica variegata, con più di 100 oggetti cosmetici in grado di arricchire il proprio avatar. Non c’è ancora data di uscita per il titolo, ma è già disponibile una demo su Steam.

Fech the Ferret

Uno dei giochi più eccentrici dell’Indie Dungeon è sicuramente Fech the Ferret, un misto tra platform 3D e rhythm game tutto da vivere nei panni – anzi, nel pelo – di un velocissimo furetto rosa. Gli autori di questo gioco sono gli studi di aucritas, un team neonato con a capo Raoul William Braghieri, game designer, compositore e coder. Il videogioco è programmato per l’uscita dell’accesso anticipato nel febbraio del 2022, ma è già disponibile una demo scaricabile su Steam, la stessa che è stata possibile provare alla Games Week.

Le premesse del gioco vogliono che un giorno Fech si svegli con un’infestazione di polline nel suo habitat, polline a cui lui è allergico. Correndo e saltando a ritmo di musica elettronica, il giocatore scoprirà la regione di Marmocle, un luogo ricco di animali stravaganti e misteri misteriosi. Alcuni passaggi della demo trasportano Fech in una ambientazione dai richiami synthwave, e non vediamo l’ora di scoprire come Marmocle si arricchirà di colori e sintetizzatori già a partire dall’accesso anticipato. Menzione d’onore al cartonato gigante di Fech che ha fatto la sua bella figura alla Games Week.

Funtasia – Furry Road

A portare alta la bandiera degli studi già esperti nel campo indipendente italiano alla Games Week, Fantastico Studio (Landflix e Black Paradox per citare un paio di giochi già pubblicati) si è presentato in fiera con un’esplosione di colori che prende il nome di Funtasia – Furry Road: un gioco di corse 2D in side scrolling con uno studio del colore a dir poco pazzesco, opera dell’inclusione nel team di un esperto street artist.

In Funtasia il giocatore controlla veicoli bizzarri con equilibri precari che cercano di completare un percorso invaso da “mostri spazzatura“. Il titolo è giocabile anche in multiplayer locale per sfide ridicole sia in PvP che in coop. Funtasia – Furry Road sarà disponibile su Steam in accesso anticipato durante la primavera del 2022. Al momento sono previsti 10 tracciati e 40 auto diverse, ma chissà se più avanti nello sviluppo i contenuti di gioco possano essere ampliati.

Racoonie: Legend of the Spirits

Mettere una spada in mano a Tom Nook, il procione esattore delle tasse di Animal Crossing (per non dire strozzino), potrebbe non essere una grande idea. Per fortuna il procione portato in gioco dai neonati studi torinesi di Dramatic Iceberg è solo un lontano cugino del procione di Animal Crossing. Anzi, il protagonista di Racoonie: Legend of the Spirits sembra molto più simile a un altro personaggio proveniente da casa Nintendo: Link di The Legend of Zelda.

Racoonie: Legend of the Spirits infatti è uno zelda-like vecchio stampo, un hack & slash con visuale dall’alto contraddistinto da animaletti pleosetti. Le caratteristiche più lampanti di questo gioco sono un level design ricco di puzzle ad aree in pieno stile Zelda e un impianto tecnico-grafico che fa la sua bella figura, come nel caso delle esplosioni che hanno effettini colorati e particellari ciccioni che riempiono di soddisfazione il giocatore. La cosa più divertente di questo titolo, tuttavia, è l’utilizzo dei comandi del gamepad per usare le meccaniche di trasformazione: sfruttare certi poteri è utile al fine di risolvere i puzzle o di sconfiggere i nemici, e talvolta cambiare freneticamente da un potere all’altro è la chiave di volta per proseguire nel gioco traendone il massimo del divertimento.

River Tails: Stronger Together

Mentre It Takes Two tenta di sbancare ai The Game Awards con le sue innumerevoli candidature, anche in Italia c’è chi ha deciso di realizzare videogiochi che portano il multiplayer a una dimensione cooperativa. Il team italo-inglese di Kid Onion Studio ha realizzato un platform 3D di nome River Tails: Stronger Together, dove i due acerrimi nemici per antonomasia, un gatto e un pesce, si ritrovano per caso in una collaborazione improbabile.

Finn e Furple, i due protagonisti del gioco, hanno un character design semplice ma efficace, studiato a tavolino per dare un’idea chiara delle loro caratteristiche: un pesce rosso schivo e sarcastico, e un gatto pelandrone e distratto. Un dinamico duo che sprizza simpatia già al primissimo sguardo. A dirla tutta ci ha colpito molto l’intero comparto grafico, caratterizzato da colori tenui ma vivaci e contorni imprecisi come se fossero scarabocchiati. Potete supportare il progetto su Kickstarter da questo link a partire dal 19 novembre.

Sunset

Sunset è probabilmente uno dei progetti italiani più promettenti della Games Week, almeno stando a quanto ci hanno raccontato gli sviluppatori comaschi di 906 Games, già reduci dalla scorsa manifestazione milanese con la proposta di Abisso, messo in pausa in seguito ai temi trattati che sono un po’ controversi per il periodo pandemico appena trascorso. Sunset è uno sparatutto in terza persona da giocare in multiplayer, ambientato su pianeti alieni divisi in macro-aree alla Monster Hunter. La demo portata in fiera dagli sviluppatori è ancora acerba (il gioco infatti è programmato per il 2023), ma quanto abbiamo visto fa ben sperare per il suo rilascio futuro: scenari desolati con un comparto grafico moderno, HUD su schermo assente e audio design che fa da guida al giocatore.

Ma come mai diciamo che è promettente? La particolarità di Sunset che più ci ha fatto luccicare gli occhi è che la sua storia sarà completamente community driven, con un’integrazione di Discord e delle Fazioni dei giocatori che saranno il cuore della narrazione degli eventi. Un esempio che ci è stato fatto dagli sviluppatori è che potrebbe esserci qualche evento che involverà l’utilizzo di alcune creature, ma per alcune Fazioni tali creature potrebbero essere viste come esseri viventi da proteggere piuttosto che da uccidere per le risorse.

The Perfect Pencil

Studio Cima si è presentato col suo primo progetto The Perfect Pencil, un metroidvania dall’ispirazione chiaramente hollowknightiana che, tuttavia, offre parecchi spunti di riflessione sia nel campo del gameplay che della narrazione. The Perfect Pencil mette nelle mani del giocatore una storia personalizzabile, dato che attraverso le sue scelte può cambiare il corso del gioco.

Nel mondo stravagante e inquietante di The Perfect Pencil, il giocatore controlla un avatar che ha una telecamera per testa. Alla base del concept di gioco c’è uno studio sui disturbi della personalità, con i mostri da abbattere che sono tutti manifestazioni delle paure più recondite del protagonista.

Venice 2089

Già visto nel corso della conferenza del Guerrilla Collective quest’estate, Venice 2089 è un videogioco in 2.5D, il primo progetto assoluto di Safe Place Studio, un team nato a Padova dalla scuola di Event Horizon. Il giocatore si muove su un hoverboard nei panni di un’adolescente di una Venezia distopica del futuro, segnata dal cambiamento climatico.

Il videogioco non ha grandi pretese dal punto di vista del gameplay trattandosi a tutti gli effetti di un’avventura grafica con un po’ di dialoghi, scelte, trick sullo skateboard e quick time event. Venice 2089 però offre un design esplorativo davvero intrigante, oltre che una rilassante e azzeccata palette di colori: mentre tutti gli asset di gioco sono in 2D, Venezia in realtà è un ambiente tridimensionale, con prospettive della telecamera che si spostano lungo 4 angolature seguendo l’avatar della protagonista. Potete provare già una demo su Steam da questo link. Potete anche finanziare il progetto su Kickstarter.

Date più spazio alle nostre produzioni alla Games Week

Per questioni di tempo e file non siamo riusciti a provare o a parlare con tutte le realtà italiane presenti in fiera, ma anche con loro cercheremo di sentirci in privato e non vediamo l’ora di provare i loro prodotti. Parliamo dei ragazzi di Tall Grass Games con il loro shooter pazzo Kings Gauntlet: Chess Revolution, il Team SolEtude con la visual novel disegnata a mano Homunculus Hotel, Trinity Team con il loro soulslike sidescroller fatto di orsacchiotti e fiabe distorte The Darkest Tales, Timeless Tale con l’avventura cinematografica The Timeless Child – Prologue, Mixed Bag in collaborazione con l’artista visivo Patrick Tuttofuoco con lo sperimentale Now/Here, e Paper Crown con il suo tool Nomadic, ideale per le sessioni di giochi di ruolo cartacei.

La Milan Games Week ha anche ospitato eventi e showcase sui palchi con software house affermate come Reply Game Studios, Mixed Bag e Stormind Games, realtà consolidate della scena videoludica italiana. Non sono mancati anche talk con IIDEA, l’associazione italiana che più di tutte sta dando forti contributi allo sviluppo di un’industria locale collaborando con gli studi del settore e con le istituzioni attraverso bandi e fondi di investimento.

Postazione di The Darkest Tales alla Milan Games Week 2021

L’Indie Dungeon e questi eventi sono l’ennesima conferma che l’industria videoludica italiana ormai è riconosciuta anche in ambito internazionale e sempre più aziende estere cercano contatti per accaparrarsi i lavori del nostro territorio. Ci auguriamo a questo punto che nelle prossime edizioni della Milan Games Week i videogiochi italiani abbiano sempre più centralità, magari allargando un po’ lo spazio dell’Indie Dungeon per permettergli di avere più respiro e più progetti da presentare al pubblico. Incrociamo le dita.

This post was published on 17 Novembre 2021 20:00

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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