Apprezzare un videogioco non vuol dire solo ammirarne i dettagli tecnici o il gameplay, ma in questo giocano un ruolo fondamentale anche i personaggi, soprattutto quelli protagonisti. Tutti ci ricordiamo la potenza distruttiva di Kratos nella serie di God of War o le gesta di Nathan Drake in Uncharted, ma in molti casi il ruolo di protagonista è ricoperto da due personaggi, spesso molto diversi tra loro, ma che riescono a raggiungere una tale sinergia da non riuscire a sopravvivere l’uno senza l’altro.
Ecco dunque 5 coppie di protagonisti che hanno fatto la storia dei videogiochi:
Il primo duo di cui tratteremo in questo articolo è quello che cronologicamente abbiamo visto più di recente sulle nostre console, nonché il solo in questa lista, almeno per ora, a godere di un titolo in esclusiva per PlayStation 5: stiamo parlando ovviamente di Ratchet e Clank.
L’energica coppia, formata da un alieno proveniente dalla razza dei Lombax e dal suo fido robottino, sono stati partoriti nell’ormai lontanissimo 2002 dalle menti di Insomniac Games. La software house statunitense, dopo il successo ottenuto sulla prima PlayStation con la serie di Spyro the Dragon, era pronta a sfondare anche sul nuovo hardware di PlayStation 2 perfezionando i lavori già sperimentati con la trilogia del draghetto viola. Si torna ai lavori nei primi anni del 2000 su un nuovo titolo open map, questa volta però il setting non è più un mondo di draghi, maghi e creature fantastiche, ma l’intera galassia formata da molteplici pianeti abitati da strambe creature.
Il primo titolo della serie mette subito in risalto quelle che sono le caratteristiche fondamentali di Ratchet&Clank: un videogioco che fonde elementi platform a quelli sparatutto in terza persona, basando il proprio punto di forza sul gameplay fortemente arcade ed ergonomico e su un arsenale di armi ricco, variegato e dagli effetti fantasiosi, rendendo il gioco appetibile anche a chi non è molto avvezzo agli shooter; elementi che hanno garantito il successo di ogni capitolo della saga fino ad arrivare ai giorni nostri con il capitolo Rift Apart.
L’atmosfera generale che si divide tra momenti seri e altri fortemente ironici avvolge anche le personalità dei due protagonisti: Ratchet, un meccanico proveniente dalla razza Lombax sempre pronto a mettersi in gioco per salvare la propria galassia dai tiranni utilizzando la sua fidata Omnichiave per abbatterli e Clank, un robot dalla spiccata intelligenza e conoscenza, ma allo stesso tempo dal cuore tenero e spalla comica del protagonista. I due sono inseparabili, sempre pronti a darsi una mano a vicenda, Ratchet fornendo protezione all’amico robot dalle insidie grazie alla sua agilità e alla sua abilità nei conflitti a fuoco, mentre Clank è sempre pronto a fornire al Lombax i suoi gadget di ultima generazione e la sua conoscenza sconfinata sull’Universo.
Non vederli insieme è un evento più unico che raro e spesso la loro separazione è momentanea in alcuni capitoli per esigenze di trama, ma sono sempre pronti a tornare insieme per affrontare le insidie; insomma c’è un motivo per cui l’unico capitolo in cui Clank non è il protagonista, ovvero Ratchet: Gladiator, non è stato apprezzato dai fan.
Restiamo nella categoria platform, ma allo stesso tempo cambiamo piattaforma: da PlayStation passiamo a Nintendo, azienda nella quale è nato, e Microsoft, azienda che ha dato i natali al suo ultimo capitolo in ordine cronologico: è giunto il momento di parlare di Banjo-Kazooie, serie nata nel 1998 dagli studi di Rare.
La casa sviluppatrice nel 2002 è stata acquisita da Microsoft e dopo i primi tre capitoli pubblicati in esclusiva per console Nintendo (prima Nintendo 64 e poi Game Boy Advance), nel 2008 viene pubblicato “Banjo-Kazooie: Viti e bulloni” in esclusiva Xbox 360. Anche qui la saga prende il nome dei due protagonisti, i quali sono un buffo orso sempre pronto all’avventura e uno strano uccello che non si separa mai dal suo fidato compagno, vivendo all’interno del suo zaino aiutandolo a sollevarsi in aria grazie alle sue ali.
A differenza della serie di Ratchet&Clank, i cui due protagonisti parlano fra loro, hanno un’intelligenza spiccata e stringono relazioni interpersonali; Banjo e Kazooie non sono personaggi molto profondi, ma il loro punto di forza è sicuramente il loro aspetto strambo e le loro movenze peculiari che li rendono memorabili, come ad esempio i caratteristici pantaloncini di Banjo o le lunghissime zampe di Kazooie.
Sin dal primo capitolo, un platform puro in un ambiente aperto che per certi versi ricorda molto quello di Super Mario 64, i due personaggi sono entrati nel cuore dei fan Nintendo e non solo. Molti richiedono a gran voce un loro ritorno dopo l’ultima apparizione nel 2008, ma paradossalmente sono apparsi solamente in videogiochi appartenenti ad altre saghe, come quella di Super Smash Bros. e il capitolo “Ultimate” nel quale Banjo e Kazooie sono stati selezionati nel 2019 come terzo DLC del picchiaduro.
Parlando di menti brillanti del panorama videoludico non possiamo non citare quelli che sono considerati da molti i luminari del videogioco, ovvero i ragazzi di Naughty Dog. Saliti alla ribalta grazie alla creazione dell’ormai storico personaggio di Crash Bandicoot sulla prima PlayStation, la software house si è forgiata nel corso della sua storia di molti capolavori approdati sulle console di casa Sony, divenendo ben presto una delle aziende di sviluppo più rinomate del panorama PlayStation.
Su PS2 esordiscono continuando il loro successo con la serie di Jak & Daxter (di cui tratteremo nel prossimo paragrafo) mentre su PS3 approdano con due titoli considerati da molti tra i migliori videogiochi della storia: stiamo parlando ovviamente di Uncharted, ma soprattutto di The Last of Us, pubblicato nel 2013 ed entrato in pochissimo tempo nella Hall of Fame del videogioco ottenendo il voto massimo e premi a ripetizione da quasi tutta la critica videoludica.
Difficile trovare il vero punto di forza di The Last of Us dato che può essere considerato un capolavoro sotto ogni punto di vista, ma sicuramente una buona fetta di successo è dovuta anche alla forte caratterizzazione dei due personaggi protagonisti: Ellie e Joel, una coppia formata da due elementi molto diversi fra loro, quasi agli antipodi, ma che nell’ambiente ostile in cui si ritrovano a sopravvivere riescono a fare squadra per non sopperire contro il comune nemico: il fungo Cordyceps che ha scatenato una tragica epidemia in grado di trasformare qualsiasi essere umano in una bestia aggressiva.
La sceneggiatura di The Last of Us, ideata da Neil Druckmann, si concentra molto sui due personaggi protagonisti, sulle tante sfaccettature che li caratterizzano e soprattutto sul loro passato: Ellie è una ragazzina di 14 anni sopravvissuta al morso di un infetto scoprendo di esserne immune mentre Joel è un uomo di mezz’età, inizialmente burbero e solitario, ma che ben presto si rivela essere magnanimo provando una sorta di affetto per la protagonista femminile. I due individui, accomunati dal fatto di essersi ritrovati a un certo punto della loro vita completamente da soli, incrociano le proprie vite quasi per caso iniziando un percorso di crescita che li accompagnerà per tutta la storia del gioco.
Ellie è un’orfana ed è troppo giovane per sapere come era la vita prima della pandemia mentre Joel, inizialmente convinto a consegnare la ragazza per scopi scientifici al fine di creare una cura alle infezioni, decide di portarla in salvo quando scopre che gli esperimenti la uccideranno. Ellie vede in Joel il padre perso troppo presto e lo stesso Joel si avvicina alla piccola Ellie per colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa prematura di sua figlia. Un dualismo eccezionale che fa di Ellie e Joel probabilmente la miglior coppia di protagonisti del mondo videoludico, la cui storia trova nuovi risvolti in The Last of Us Parte II, sequel del primo capitolo pubblicato nel 2020 che bissa il successo del precedente.
The Last of Us, però, non è l’unico grande titolo pubblicato da Naughty Dog nel corso della sua storia: su PlayStation 2, infatti, la software house, dopo aver abbandonato il progetto di Crash Bandicoot nel 1999, approda nel 2001 con Jak and Daxter: The Precursor Legacy, primo capitolo della saga di Jak & Daxter conclusasi nel 2005 con Jak X.
Anche qui, come per la saga di Crash, parliamo di un platform puro, ma questo volta i livelli a binari visti nella saga del Bandicoot lasciano spazio a un mondo più aperto nel quale il giocatore può muoversi liberamente raccogliendo oggetti e sbaragliando nemici nella più classica delle formule di gameplay per un platform. Similmente a quanto accade per i personaggi di Ratchet e Clank, di cui abbiamo parlato in precedenza, anche Jak e Daxter si completano a vicenda essendo molto diversi tra loro nella personalità ma accomunati dal senso di esplorazione e avventura.
Jak è un umanoide dalle orecchie a punta, longilineo e molto atletico mentre Daxter è una creatura a metà tra una donnola e una lontra molto più tozza fisicamente e impacciata. Nonostante le divergenze fisiche e nella personalità, i due sono molto amici e sono sempre pronti a esplorare nuovi mondi spinti dalla curiosità. Nel primo capitolo della saga Jak è molto silenzioso mentre Daxter è più chiacchierone e funge quasi da spalla comica; già a partire dal secondo capitolo, Jak II: Renegade, i due protagonisti ottengono una caratterizzazione più approfondita con molte più cutscene e scene dialogate. Se nel primo capitolo Jak era l’unico personaggio giocabile con Daxter che si limitava a restare sulla spalla dell’amico, a partire dal secondo capitolo e di conseguenza anche nel terzo, la lontra-donnola arancione potrà essere controllata in alcuni frangenti di gameplay.
Come per tutte le vecchie glorie, anche per Jak & Daxter i fan chiedono a gran voce un ritorno, ma Naughty Dog si è limitata nel 2012 a produrre in collaborazione con Mass Media Inc. la prima trilogia rimasterizzata su PlayStation 3; difficile pensare a un nuovo capitolo dati gli impegni che la software house ha con le serie di Uncharted e The Last of Us.
Concludiamo la nostra trattazione con un’altra coppia di personaggi, questa volta proveniente da un universo diverso da quello delle precedenti, ovvero quello di SEGA. Parlando della celebre azienda nipponica non possiamo che citare la sua storica mascotte: Sonic, che in molti titoli della lunga e variegata saga del porcospino blu è stato affiancato da un compagno inseparabile, ovvero Tails.
Il primo incontro tra Sonic e la volpe gialla a due code avviene nel 1992 nel videogioco Sonic the Hedgehog 2, secondo capitolo della saga nel quale per la prima volta il protagonista si ritrova ad affrontare l’avventura in compagnia. Gli sviluppatori hanno introdotto il personaggio di Tails al fine di rendere il franchise più appetibile a una maggiore fetta di pubblico dopo il grande successo del primo capitolo pubblicato l’anno precedente.
Da quel momento la volpe gialla non si separerà più da Sonic facendo la sua apparizione anche nel terzo capitolo e in quasi tutti quelli successivi della saga, spin-off compresi, ottenendo addirittura dei videogiochi dedicati: Tails’ Skypatrol e Tails Adventure. L’ultima sua apparizione è datata 2017 con il capitolo Sonic Forces, ultimo titolo della serie principale pubblicata su console per festeggiare il 25° anniversario del porcospino blu.
Tails e Sonic sono praticamente inseparabili, legati da una forte amicizia e da rispetto reciproco. La volpe vede nell’amico non solo un idolo, ma anche un esempio da seguire e per questo motivo non lo abbandona mai durante le sue avventure contro il malvagio Dr. Eggman. Per sconfiggere il nemico i due amici si alleano unendo le proprie forze: Sonic con la sua velocità eccezionale e Tails utilizzando le sue due code come eliche per volare o per respingere gli attacchi avversari.
Il personaggio di Tails è molto apprezzato dai fan di Sonic e non solo, tant’è che c’è stata una vera e propria ovazione quando si è scoperto che la volpe gialla avrà un ruolo centrale anche nel sequel della pellicola “Sonic – Il Film“.
This post was published on 9 Settembre 2021 17:00
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