Partiamo da un presupposto, sviluppare un titolo a basso budget e crearne uno cosiddetto AAA che, di conseguenza, ha anche altri obiettivi di vendita, sono due cose distanti anni luce, pertanto non è automatico che uno studio indie in grado di regalare piccoli gioielli si trovi a suo agio, solo grazie al potere dei soldi, a lavorare su quello che, per aspettative del pubblico, deve rivelarsi un capolavoro.
Detto questo, ci sono studi indipendenti in giro per il mondo davvero talentuosi, spesso legati a pochi titoli, se non addirittura a un singolo prodotto, capace, però, di fare scalpore e di mettere il nome del team sulla bocca di tutti, pubblico e critica.
E se questi studi, formati da poche persone, a volte una decina, altre solo un paio, avessero uno staff più nutrito e un budget da capogiro? Con tutta probabilità, potrebbero fare meraviglie. Ecco cinque studi indie che secondo noi potrebbero dare molte soddisfazioni ai giocatori se non fossero così piccoli.
Studio svedese salito alla ribalta solo recentemente grazie all’uscita, anche sul Gamepass, di The Ascent, una cyberavventura che in molti aspetti è riuscita a dare filo da torcere a prodotti più blasonati ambientati nello stesso universo fatto di potenziamenti cibernetici e luci accecanti al neon. Esteticamente The Ascent è tra le migliori cose che abbiamo mai visto, mentre sul lato gameplay bisogna fare un plauso ai dodici membri del team (avete capito bene, sono in dodici) perché sono riusciti a mettere in piedi un’esperienza in cui ogni mossa va ponderata, nonostante il ritmo frenetico dell’azione, sperimentando ogni tipo di combinazione tra augmentation, moduli, armi primarie e secondarie, facendo sì che non esista un modo giusto e uno sbagliato di affrontare un boss o tenere a bada un’orda. Qualche incertezza tecnica c’è, ma qualche soldo in più serve anche a prevenire certi intoppi, no?
Lo studio americano si è distinto in questi anni per esperienze piccole, ma incredibilmente intense, che miscelano le meccaniche dei giochi di ruolo all’azione tipica dei bullet hell e degli action arcade in cui piogge di proiettili, laser e sfere energetiche riempiono lo schermo. Bastion e Transistor sono due gioielli, ma il nome di Supergiant Games è balzato agli onori della cronaca con un indie che ha sbaragliato la concorrenza AAA in quanto a premi e onori ricevuti: Hades. Il titolo è un rogue-like ambientato nella mitologia greca che ha letteralmente fatto impazzire tutti coloro che lo hanno provato, tanto da convincere del fatto che il genere a cui appartiene potrebbe anche non rimanere relegato all’industria indie. E infatti, casualmente, tra le killer app della next gen Sony c’è proprio un rogue-like, Returnal di Housemarque, studio acquistato dall’azienda giapponese.
Team Cherry è un piccolissimo studio con sede in Australia che dato i natali a Hollow Knight, titolo osannato da critica e pubblico. Non è semplice riuscire a distinguersi nel mare magnum dei metroidvania e dei souls-like nel panorama odierno indie, perché è proprio qui che proliferano prodotti più o meno riusciti di due generi che vengono riproposti a intervalli regolari. Hollow Knight non solo si è fatto largo, ma si è seduto anche in prima fila e ora è uno dei modelli di riferimento nello scenario dei metroidvania indie. L’universo narrativo di Hollow Knight è affascinante, angosciosamente magnetico, la sua estetica è in grado di riecheggiare titoli come Bloodborne, una delle opere principali di un mostro sacro dell’industria odierna, From Software. Siamo convinti che con un team più nutrito e budget più corposi, Team Cherry potrebbe dare vita a progetti molto interessanti.
Due fratelli canadesi, Chad e Jared Moldenhauer, hanno reso due tazzine delle icone dei videogiochi. Cuphead infatti è uno dei giochi indie più acclamati da pubblico e critica, ha ricevuto una moltitudine di premi e ha dimostrato che si possono fare meraviglie anche se si è in pochi. Lo stile da cartoon anni ’20, un gameplay indiavolato e particolarmente ostico e personaggi meravigliosamente animati fanno di Cuphead una perla rara. Studio MDHR non ha sviluppato altri videogiochi, quindi non ci sono stati ulteriori banchi di prova a conferma della grandissima capacità del dinamico duo di dare forma a esperienze così ricche sia dal punto di vista stilistico sia ludico, ma scommettiamo che sarebbero in grado di dare grosse soddisfazioni con molte più risorse a disposizione.
Moon Studios è uno studio first party Microsoft dal 2011 nonostante non ci sia mai stata una vera acquisizione. Inoltre, il team sta lavorando a un action RPG che, stando alle parole degli stessi sviluppatori, dovrebbe avere proprio le caratteristiche di un titolo AAA. La loro esperienza maturata attraverso lo sviluppo di Ori and the Blind Forest e Ori anche the Will of the Wisps, due metroidvania celebrati a ragione da chiunque li abbia provati per l’essenza romantica e sognatrice dell’avventura, può esplodere generando qualcosa di estremamente accattivante e fascinoso. Se Ori è il biglietto da visita, siamo abbastanza tranquilli sulle prestazioni di Moon Studios.
This post was published on 6 Agosto 2021 10:30
La saga di Final Fantasy è pronta a tornare sul mercato mobile, questa volta con…
Elden Ring potrebbe ben presto diventare un titolo di Sony: l'azienda molto vicina all'acquisto del…
Android 16 è pronto a cambiare e anche nettamente tutti i nostri dispositivi appena sarà…
C'è la possibilità di leggere e di ritirare le raccomandate online. La possibilità viene offerta…
PlayStation 5 Pro è disponibile da meno di un mese, ma già sta dando i…
Avere un device a prova di cybercriminali è pressoché impossibile e neanche il tuo Mac…