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Speciali

È passata una settimana dall’E3 e non ho ancora capito cosa ci faccio qui

L’E3 è tornato per l’edizione 2021 (trovate qui tutta la nostra copertura) dopo essere stato assente nel 2020 a causa della pandemia. Stavolta, io come tanti altri colleghi dentro e fuori Player.it, siamo riusciti a essere accreditati come giornalisti nel portale digitale della fiera videoludica più importante al mondo.

Eppure, io ancora non ho capito cosa ci faccio sul portale digitale dell’E3 2021, aperto ancora a tutti fino al 30 giugno.

Sul serio, non c’è mai stato niente da fare da quando il portale ha aperto alla stampa il 7 giugno, ben 5 giorni prima dell’apertura al pubblico che pure non ha avuto niente da mostrare. Figuriamoci adesso che la manifestazione è finita ufficialmente da circa una settimana.

ATTENZIONE: in questo articolo si giudica l’esperienza online dell’E3, non la serie di conferenze. E si, diciamo anche le parolacce stavolta!

Ciao mamma, vado all’E3

Avete presente l’E3, no?
Quell’agglomerato di conferenze che si tengono a Los Angeles e per cui appassionati di videogiochi e giornalisti aspettano ore e ore mangiando schifezze fino a tarda notte?
Sì, esatto, intendo la fiera più importante dell’industria videoludica che si tiene ogni anno a Los Angeles.

Ora, immaginate che dopo un anno di assenza di questa manifestazione, in un periodo senza sbocchi occupazionali che riescono a sostenervi, un anno in cui tutto è fermo – inclusa la vostra vita – arrivi una mail improvvisa che vi dice che siete stati accreditati come media all’E3.

Non so se riuscite a comprendere la soddisfazione e la gioia per una notizia del genere, nonostante quest’anno si sia fatto tutto in digitale e io non sia dovuto andare fisicamente a Los Angeles.

Preso dall’euforia, ho scoperto di essere diventato anche influencer. Ho condiviso la mail come traguardo personale sui miei canali social e… tempo qualche ora, mi sono ritrovato i contatti giornalistici, sia di Player.it che di altre realtà, seguire il mio esempio con lo stesso formato. Ovunque.

Cavolo, vado all’E3 e lancio anche tendenze. Scherzi a parte, flexare la partecipazione all’E3 2021 davanti a tutti, per me come immagino per chiunque altro si sia trovato quel messaggio nella mailbox dopo un periodo pandemico, è stato un po’ come condividere un traguardo. Il traguardo. L’E3, dai, cazzo.

Sapevamo tutti che quest’anno non sarebbe stato esattamente come essere fisicamente all’E3, ma i comunicati dell’ESA, l’associazione che organizza l’evento ogni anno, ci avevano sinceramente messo molta curiosità. Si parlava di una piattaforma digitale dove ogni utente avrebbe avuto un suo avatar con cui visitare virtualmente padiglioni, stand e aree dedicate. Si parlava di gamification con medaglie, trofei e ricompense, e di conferenze ed eventi esclusivi.

Dove mi trovo??

Bene… da dove iniziare?
Immaginate contare i minuti prima dell’apertura ufficiale, immaginate di ricevere già in giornata mail direttamente da alcuni publisher presenti con i loro stand che iniziano a presentarti una lista di videogiochi da provare in anteprima. Immaginate l’hype appena scoccano le 19:00 in punto.

Con questa sensazione addosso, immaginate ora di trovarvi davanti a questo.

Ok, va bene, magari avranno risparmiato sulla creazione dell’avatar per dedicarsi a tutto il resto. Dopo aver creato un’immagine accuratissima del mio profilo, è la volta di buttarsi a capofitto negli stand per vedere tutte le attività che è possibile svolgere.

Sarà sicuramente interess…

Tantissimi errori di caricamento e poi server down… Va bene.

Ci sta.
È pur sempre l’E3, ma perfino loro avranno sovrastimato le capacità delle loro strutture. Chissà quanta gente che cerca di collegarsi.
Nel frattempo fisso qualche appuntamento arrivato tra le proposte via mail.

Finalmente il portale sembra di nuovo agibile, quindi meglio dare un’occhiata e… Mamma mia. Sembra di essere in un sito del web 1.0. Non so quanti boomer ci sono tra i nostri lettori, ma avete presente Superfighetto & Megatipina? Era una chat virtuale del 2000 divisa in diverse stanze dove l’utente poteva accessoriare e personalizzare il suo avatar 2D, o la sua stanza privata.
Praticamente un precursore del ben più famoso e tridimensionale Habbo Hotel.

Il portale dell’E3 2021 si avvicina molto al concept di Superfighetto & Megatipina, con la differenza che però qui, in quel di Los Angeles, non c’è personalizzazione, non ci sono stanze, non funzionano le chat, non funzionano i messaggi, non c’è NIENTE nella maggior parte degli stand dei grossi editori, non c’è amicizia, non c’è convenienza, non c’è cortesia e arrivando non ho visto neanche l’ampio parcheggio all’ingresso.

L’unica testimonianza di Superfighetto che ho trovato è un video del 2008 in un canale YouTube con 2 iscritti

Basta, questo E3 è insoddisfacente

Citazioni a Elio e le Storie Tese a parte, la piattaforma online dell’E3 2021 è stata ed è tuttora INUTILE.

I famigerati stand virtuali non sono altro che normalissime pagine dedicate a un editore.
Qui in teoria vi si possono trovare i contatti delle aziende e i prodotti portati nella line-up, tranne quelli svelati durante le conferenze ovviamente.
Nella pratica, invece, si tratta di landing page vuote con funzioni buggate o disattivate dagli stessi editori, con un link alla conferenza pubblica dedicata.

Sempre in teoria, gli stand hanno delle funzioni utili per gli utenti accreditati come media: un pulsante dove poter inviare messaggi, e un altro dove poter condividere la propria bio, come se fosse un biglietto da visita. E invece, in pratica, i messaggi non funzionavano, mentre la condivisione delle business card ha portato semplicemente a uno spam sconsiderato di alcuni editori indie nelle mailbox dei poveri malcapitati giornalisti che cercavano solo un contatto umano o di fare una domanda.

Alcuni grossi editori a un certo punto hanno anche disattivato una o entrambe le funzioni. Paradossalmente i più grandi sponsor della manifestazione, ossia Microsoft e Nintendo, sono quelli che hanno più deluso su questo fronte online dell’E3 2021.

Lo stand di Nintendo aveva solo un’informativa nella home sulla Nintendo Direct del 15 giugno e… nient’altro.

Tutte le altre pagine legate al suo stand erano completamente vuote, e non sono neanche state aggiornate dopo la sua conferenza.
Come se non bastasse, Nintendo, dall’apertura del primissimo giorno per i giornalisti, ha avuto fin da subito i messaggi volutamente disattivati come pulsante.
Tempo un paio di giorni e ha tolto anche l’opzione per condividere i biglietti da visita.

Male, malissimo.

E Microsoft, l’altro grande sponsor?
Assente. Sì, avete capito bene. Microsoft non aveva un suo stand sul portale dell’E3 2021, evento di cui è finanziatore principale.

Cosa aspettarsi dalla più grande fiera dei videogiochi al mondo sul fronte della gamification?

È salvo almeno quello?
Ma manco per il cazzo!

C’è solo un sistema di punti e “medaglie” ridicolo che è perlopiù basato su compiti stupidi come “guarda questo video” o “leggi questo articolo“.
Ovviamente buggato anche questo, per non parlare del fatto che probabilmente solo 3 o 4 stand tra tutti i partner hanno aderito davvero all’iniziativa.

Si potrebbe continuare ad andare avanti parlando di come per i primi giorni fosse impossibile aggiungere altri utenti come amici e che, comunque, aggiungere amici non serve a niente se non c’è niente da fare, o di come solamente due o tre editori tra tutti gli stand abbiano effettivamente utilizzato i loro portali per coinvolgere in qualche maniera minima gli utenti. O di come il primo giorno di apertura al pubblico sia stato un completo disastro col sito inaccessibile per oltre mezza giornata.

La sensazione riguardo al portale, ieri come oggi, è sempre la stessa: confusione. Sinceramente, ma a che cazzo è servito? Non si potevano guardare le conferenze e basta come sempre?
Era proprio necessario avere i nostri avatar digitali su un sito rushato fatto coi piedi a cui nemmeno i grandi publisher hanno avuto un minimo di riguardo?
Non era questo il portale che mi aspettavo, e non sono affatto l’unico che si domanda a cosa servisse questa registrazione alla piattaforma online dell’E3.

Ho un altro E3 nella mia mente

Per fortuna, là dove i sistemi informatici falliscono, arriva in soccorso l’inventiva umana.
Se è vero che le nostre caselle mail adesso sono intasate di spam di progettini indie dal dubbio gusto, è anche verissimo che sono stati presi contatti con altre aziende interessanti impegnate sia nello sviluppo di videogiochi che nella produzione di hardware e accessori.

A tal proposito ringraziamo le graditissime anteprime a cui siamo riusciti ad accedere grazie alle mail condivise con l’organizzazione dell’E3, come con i progetti di Freedom Games (Coromon, Sands of Aura e Monster Outbreak) e di Hooded Horse (Terra Invicta, Alliance of the Sacred Suns e il vincitore dell’Indie Award Falling Frontier), così come ringraziamo tutte le aziende con cui siamo riusciti a scambiare qualche parola.

Tutto questo però è accaduto senza l’ausilio del pessimo portale, un’esperienza deludente e inutile che mi auguro venga modificata sostanzialmente nel prossimo futuro, o, meglio, completamente eliminata.

Proprio per ovviare ai difetti dell’esperienza online dell’E3 2021, alcuni giornalisti internazionali hanno creato addirittura un canale Discord parallelo e non ufficiale dove poter organizzarsi e condividere impressioni, consigli e pensieri sulla manifestazione, così come insulti e bestemmie contro il portale.
Ci siamo finiti dentro anche noi, ovviamente.

Se non altro, il portale anni 2000 dell’E3 ci ha concesso in maniera indiretta di fare molti contatti. Speriamo tornino utili perché, finora, la piattaforma per la quale tutti ci eravamo iscritti si è rivelata imbarazzante e inadeguata.
Decisamente non all’altezza della fama dell’E3, né delle conferenze di quest’anno. Se siete in vena di farvi qualche risata, vi lasciamo alla recensione di Kotaku dell’Avatar Creator.

This post was published on 22 Giugno 2021 19:05

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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