Con Diablo: discesa negli inferi continua la nostra rubrica settimanale #venerdìnostalgia dedicata al retrogaming. Ecco il nostro racconto di un gioco che ha letteralmente fatto la storia degli Hack & slash, dando vita ad un’incredibile stirpe di cloni e imitazioni.
Se vi siete persi gli articoli precedenti dedicati al retrogaming potrete ritrovarli comodamente tutti a questo link. Troverete Final Fantasy, Resident Evil, Silent Hill, Winning Eleven e molte altre chicche raccolte solo per voi!
In principio era guerra. Infinita, logorante, sporca. Una guerra senza quartiere tra bene e male, tra angeli e demoni. Da un lato l’Arcangelo Tyrael, al comando delle forze della luce, dall’altro i sette grandi demoni, tra maligni supremi: Diablo, Baal e Mephisto signori di distruzione, odio e terrore, accompagnati dai quattro demoni minori: Duriel, signore del dolore, Andariel, signora dell’angoscia, Belial, signore della menzogna e Azmodan, signore del peccato. La guerra procedeva incessante, senza vincitori né vinti, finché alcuni membri dei due schieramenti, stanchi di combattere, si ribellarono creando un luogo dove vivere in pace, il Sanctuarium.
Qui diedero vita ai primi uomini, i Nefilim, di cui ben presto avrebbero iniziato ad avere timore, limitandone il potere. Neppure Sanctuarium rimase segreta a cieli e inferi, e ben presto la guerra arrivò anche li. Fu proprio a causa dei Nefilim, che i tre demoni maggiori volevano usare come arma risolutiva della guerra, che i quattro demoni minori si ribellarono, esiliandoli nel Sanctuarium. Tyrael, notando che essi si nascondevano tra gli umani, fondò gli Horadrim, un gruppo di maghi, per dargli la caccia e imprigionarli nelle pietre dell’anima. Il gruppo riuscì nella sua missione, nascondendo le tre pietre in tre luoghi remoti, regalando a quelle terre impervie quasi due secoli di pace.
Sciagurata fu la scelta di Re Loric di trasferire la sua corte a Tristam. Non poteva immaginare quale potere malvagio covasse rancore sotto la cittadina. Ben presto gli uomini ne furono influenzati. Dapprima l’arcivescovo Lazarus, poi lo stesso Re Loric caddero sotto l’infausta influenza di Diablo in persona. Il demone, indebolito il potere contenitivo della pietra che lo aveva rinchiuso, spinse il sovrano a mandare a morire le sue armate nella Marca Occidentale, e ne rapì il figlio, il principe Albrecht, impossessandosi del suo corpo e trasformandolo in un mostro sempre più simile a se stesso. Nonostante il Re venisse ucciso dal capo dell’esercito di ritorno dalla missione suicida, Diablo aveva già ottenuto il suo nuovo corpo, pronto per dominare nuovamente il Sanctuarium.
In molti provarono a cercare il principe, e in molti furono decimati. Diablo continuò a nutrirsi della paura degli uomini, aumentando le sue schiere di demoni e aberrazioni. Nessuno sembrava potersi opporre a tutto questo. Non i maghi di Horadrim, ormai solo un ricordo dell’ordine che fu, né gli avventurieri richiamati dall’arcivescovo. Furono un guerriero misterioso, uno stregone di Vizjerei e una ladra della sorellanza dell’occhio invisibile a compiere quello che nessuno credeva fosse possibile, sconfiggere Diablo, strappando la pietra dell’anima dalla fronte del principe Albrecht. Purtroppo il nostro eroe, non sapendo come fermare il potere di Diablo, ebbe la sciagurata idea di incastonare nella sua fronte la pietra dell’anima, pensando di essere abbastanza forte da contenere il potere del demone. Mai previsione fu più sbagliata…
Diablo è un Hack & slash caratterizzato da una visuale a scorrimento isometrica con pareti e ostacoli a scomparsa. Ci si muove nei dungueon e nelle ambientazioni cliccando con il tasto sinistro del mouse e indirizzando il nostro eroe in un’area della mappa, con l’inquadratura che resta sempre fissa su di lui. Le pareti scompaiono di volta in volta per permetterci una perfetta visione dell’area di esplorazione. Per attaccare si usa sempre il tasto sinistro del mouse su un mostro o un obiettivo, mentre tenendo premuto shift si impedisce che il nostro eroe cammini durante gli attacchi. Magie e abilità si lanciano con il tasto destro del mouse e vengono controllate e visionate con i tasti da F5 a F8.
Il gioco ha inizio nella cittadina di Tristram, dove sono presenti numerosi PNG che, di volta in volta, ci daranno accesso alle nuove quest, ci cureranno o amplieranno il nostro equipaggiamento. I PNG svolgono anche la funzione di narratori delle vicende che man mano prende la storia. Uno degli aspetti più interessanti di Diablo è nella generazione casuale delle mappe e dell’ordine delle quest, con oggetti che non saranno mai gli stessi o posti negli stessi punti, tranne alcuni oggetti prestabiliti.
Il meccanismo alla base di Diablo è tanto semplice quanto coinvolgente, ci si muove di ambiente in ambiente abbattendo orde di nemici, guadagnando esperienza e livelli e con essi nuovi poteri e abilità che ci consentono di abbattere altre orde di nemici sempre più forti. I mostri che abbattiamo lasciano cadere oggetti che andranno, con il passare del tempo, a migliorare sempre più il nostro equipaggiamento. La ricerca di “potere” e di equipaggiamento sempre più raro è la spinta base al nostro peregrinare.
Le abilità consumano “mana“, conservato in un’ampolla assieme alla vita residua. La mappa di gioco può essere facilmente consultata in semitrasparenza mentre ci si muove nei vari dungeon. Il primo Diablo contava 16 livelli, 4 sezioni da 4 livelli ciascuna. Si iniziava nella Cattedrale, scendendo poi sempre più in basso verso le Catacombe, finendo nelle Caverne e poi direttamente nell’Inferno. Come per gli oggetti, divisi per rarità, anche i mostri hanno un livello di potenza progressivo, denotato dal diverso colore nel loro nome. Più un mostro è potente e raro, più interessanti saranno gli oggetti che ci darà quando viene abbattuto.
Nonostante i meccanismi alla base di Diablo non fossero del tutto nuovi nel mondo dei videogame, questo gioco ebbe la grande intuizione di integrarli in un sistema di gameplay estremamente semplice ed intuitivo. Il suo impatto nella storia è stato talmente grande da dare vita ad una serie di seguiti definiti “Diablo-like“. Per la stampa specializzata dell’epoca Diablo fu definito un gioco “perfetto”, indispensabile per qualsiasi appassionato di giochi.
Un’altra caratteristica molto apprezzata fu la possibilità di giocare online sui server di Battle.net. In linea di massima la critica e l’utenza furono rapiti da un gioco in grado di mutare continuamente forma pur rimanendo sempre uguale a se stesso. Mostri estremamente particolareggiati, suoni dedicati, abilità facilmente riconoscibili, armi e set di armature dotati di poteri sempre nuovi. Un meccanismo in grado di rapire il giocatore alla continua ricerca di qualcosa di nuovo. L’avventura di Diablo ha avuto ben due sequel, Diablo 2 e 3, usciti rispettivamente nel 2000 e nel 2012, segno di una saga considerata tra le più belle di tutti i tempi.
This post was published on 25 Maggio 2018 14:00
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