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Speciali

Cinque giochi ambientati a New York

Fondata dagli olandesi nel 1694, divenuta fra i punti più  vivi degli Stati Uniti sin dalla loro fondazione, New York City è probabilmente la città simbolo di una nazione e, forse, della società capitalista contemporanea. Proprio per la sua vivacità e ricchezza, la Città che non Dorme Mai è divenuta protagonista di migliaia di romanzi, film, serie televisive, diventando un setting che ha davvero pochi rivali al mondo.

E per quel che riguarda il nostro settore preferito? Quanti e quali giochi sono riusciti a raccontare la Grande Mela in tutte le sue sfaccettature?

Ecco una lista di cinque titoli che potrebbe rispondere alla nostra domanda.

Metal Gear Solid 2 – Sons of Liberty

È vero, Metal Gear Soldi 2: Sons of the Liberty non è un gioco ambientato fra le strade di New York City, anche se tecnicamente sia l’episodio Tanker che Big Shell si svolgono sul tratto di fiume e mare di fronte alla metropoli. Tuttavia, la trama del gioco di Hideo Kojima fa a suo modo della città un elemento centrale: fra le culle degli ideali della rivoluzione del 1776, New York diventa in MGS2 una sorta di simbolo dell’America, dei suoi lati piu’ chiari e degli ideali alla sua base.

Non a caso il finale del gioco, ovvero il bellissimo duello corpo-a-corpo fra Raiden e il padre putativo Solidus, è ambientato sul tetto della Federal Hall, edificio da cui partirono le primissime proteste che portarono alla Rivoluzione Americana.

MGS 2 non sarà quindi “ambientato” pienamente a New York, ma lo “spirito” della città fa capolino fieramente in svariate scene e in vari dialoghi del gioco. 

Qui la scheda tecnica di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty

Max Payne

Gioco noir per eccellenza, iniziatore dell’utilizzo del bullet time nel mondo del videogioco e cult di varie generazioni, Max Payne di Remedy Entertainment è ambientato in un New York City quasi del tutto notturna, sporca e infernale, quasi il riflesso specchiato dell’oscurità che il protagonista si porta nel cuore.

In Max Payne pochi, pochissimi sono i segni identificativi della Città che Non Dorme Mai, ma le sue strade, i tetti dei suoi edifici, i vicoli in cui dobbiamo inoltrarci e in generale l’atmosfera opprimente da hard-boiled rendono il gioco Remedy uno dei giochi piu’ “genuinamente newyorkesi” che potremmo immaginare di provare.

Del resto New York è, fra le altre cose, una delle ambientazioni preferite del poliziesco stelle-e-strisce.

Grand Theft Auto IV

Per quanto molto meno fortunato e celebre del suo blasonatissimo sequel per PS3 e PS4 (e presto PS5), Grand Theft Auto IV ha avuto fra i suoi meriti quello di regalare al giocatore un ritratto di New York City davvero spettacolare.

Strade ariose e realistiche, quartieri caratterizzati fin nei piccoli dettagli e soprattutto una serie di monumenti ricostruiti fedelmente fanno forse della (fino a oggi) ultima Liberty City di Rockstar un grandissimo tributo a New York, superato forse da pochi altri titoli.

Magari il risultato non è stato la città da open-world più rivoluzionaria ed esplorabile di sempre, ma senza dubbio un ambiente ricco e memorabile ancor oggi, a tredici anni dal rilascio del gioco.

Alone in the Dark (2008)

Altro gioco del 2008, e altro gioco non perfetto, il revival di Alone in the Dark si divertiva ad aprire uno squarcio di oscurità immonda al centro di New York City, letteralmente.

Ancora una volta nei panni di Edward Cranby, il giocatore si ritrovava al centro di un action horror di proporzioni apocalittiche, fra sette segrete, minacce soprannaturali devastanti e una spettacolarità forse fin troppo marcata.

In ogni caso, il narrato di Alone in the Dark restituiva al giocatore degli scorci newyorkesi davvero rispirati: dall’esplorazione dei lussuosi edifici del centro cittadino a quella delle sue ruggenti strade (percorribili in macchina), per finire con una tetrissima rappresentazione dell’iconico Central Park.

Forse la rappresentazione piu’ dark che il videogioco abbia fatto della Grande Mela.

Marvel’s Spider-Man

Per finire, il gioco che per forza di cose è forse il tributo definitivo a New York City, e per un’ottima ragione: Marvel’s Spider-Man è a oggi il miglior videogioco dedicato al supereroe simbolo della Città che non Dorme Mai, e per questo anche una mirabile ricostruzione in scala della metropoli americana.

Una libertà d’azione vastissima e in grado di farci percorrere la città sia in “orizzontale” che in “verticale”, un landscape in grado di dare al giocatore un costante sense-of-wonder, e soprattutto un personaggio dalle abilità straordinarie fanno di Marvel’s Spider-man un eccellente modo per “visitare” New York City senza muoverci di casa.

O, per lo meno, di far finta che così sia.

Qui la scheda tecnica di Marvel’s Spider-Man.


Bene, queste sono i cinque omaggi a New York City che più riusciti a nostra memoria di giocatori.

Siamo certi di aver dimenticato qualcosina di eclatante, così come di aver incluso qualche gioco non propriamente memorabile al 101%, ma episodi come i voli di Spider-Man nel kolossal Insomniac del 2018 o l’epica boss-fight finale di Sons of Liberty fanno parte indissolubilmente dei nostri ricordi videoludici di New York City.

E quali sono i vostri?

Li aspettiamo!

This post was published on 5 Maggio 2021 21:00

Fabio Antinucci

30 anni (anagraficamente, in realtà molti di più) ha alle spalle esperienze come copywriter, redattore multimediale e critico cinematografico, letterario e fumettistico, laureato con una tesi triennale su Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e una magistrale su From Hell di Alan Moore. Appassionato di letteratura horror e fantastica, divoratore di film di genere di pessima lega (ma ha nel cuore pezzi da novanta come Kubrick, Mann e Kurosawa), passa le sue giornate fra romanzi di Stephen King, graphic novel d’autore e fascicoletti di Batman. Scrive (male) da una vita, e ha pubblicato un romanzo breve (Cacciatori di morte) e due librigame (quelli della saga di Child Wood). Crede che il gioco sia una forma di creazione e libertà, capace di farti staccare la spina e al contempo di far riflettere, ragionare, commuoverti e socializzare. Per questo gioca di ruolo da dieci anni (in particolare a Sine Requie, D&D, Vampiri la Masquerade e Brass Age) per questo adora perdersi di fronte alla sua Play. È innamorato del videogioco grazie a Hideo Kojima e al primo Metal Gear Solid, al quale ha giurato amore eterno, ma col tempo ha imparato ad amare gli open-world, gli action-adventure, gli rpg all’occidentale, i punta e clicca, a una condizione: che raccontino una bella storia.

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