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Speciali

Cinque giochi dell’orrore in cui la casa è una minaccia

Corridoi bui e quasi fine, stanze claustrofobiche, mobili dall’aspetto inquietante, indizi di un passato orribile: fin dalla notte dei tempi, case e castelli tenebrosi hanno costituito un elemento fondamentale di tantissimi racconti dell’orrore, e questo è valso tanto per la letteratura e il cinema quanto per il videogioco.

Oggi, a qualche settimana dal rilascio di Resident Evil Village, vi presentiamo una lista di cinque giochi dell’orrore molto particolari, in cui il personaggio non deve soltanto vedersela contro atroci minacce soprannaturali, ma soprattutto districarsi in edifici lugubri che celano vere e proprie trappole mortali.

Pronti? Iniziamo.

Outlast

Considerato uno dei rappresentanti piu’ illustri dell’horror in prima persona, Outlast è anche uno dei titoli che piu’ giocano su una combinazione fra una serie di minacce truculente e un’ambientazione labirintica destinata a divenire trappola mortale.

In questo classico del 2013 interpretiamo il giornalista Miles Upshur, che decide di infiltrarsi nel manicomio di Mount Massive per indagare su una serie di eventi inquietanti: è solo il primo passo di una vera e propria discesa nelle tenebre.

D’accordo, l’ambientazione di Outlast non è esattamente un’abitazione, ma il concetto di base (un uomo intrappolato in una struttura dalla struttura infernale) è pienamente rispettato.

Titolo amato dai non deboli di cuore e da youtuber che amano riprendersi mentre reagisco agli jumpscares, Outlast è ancora oggi definito fra i titoli piu’ terrificanti delle ultime generazioni, in cui ogni angolo può nascondere una minaccia mortale.

Outlast è disponibile per PlayStation 4, Android, Xbox One, Microsoft Windows, Nintendo Switch.

Qui la scheda tecnica.

Puoi acquistarlo qui.

Amnesia: The Dark Descent

Padre del genere horror in prima persona, Amnesia: The Dark Descent è interamente strutturato sull’archetipo del racconto gotico sul castello infestato (o comunque sede di orrori indicibili), con un retrogusto lovecraftiano.

La presenza della “casa” (qui un minaccioso castello) è l’elemento fondativo dell’intera esperienza di gioco: risvegliatosi all’interno di questa lugubre struttura, Daniel, protagonista della vicenda, si ritroverà a doversela vedere con qualcosa di brutale e malvagio.

In Amnesia il castello, un tempo ricco, sfarzoso e bellissimo, si presenta ai nostri occhi come una dimora spettrale destinato a diventare una trappola mortale.

Fuggire incolumi potrebbe essere impossibile.

Amnesia: The Dark Descent è disponibile per PC, PS4, Xbox One e Nintendo Switch.

Qui la scheda tecnica.

Puoi acquistarlo qui

Resident Evil 7: Biohazard

Se tenessimo conto soltanto della cura e dello stato di completamento del gioco, probabilmente Resident Evil 7: Biohazard sarebbe il migliore di questa lista, in quanto gioco horror tripla A che è riuscito a sviluppare la formula “esplorare una casa dell’orrore e rimanere vivo” con un’efficacia pressoché totale.

Certo, va detto che altro non era che una sorta riadattamento in prima persona della filosofia classica dei primissimi giochi della serie, e che dunque giocare al primo Resident Evil potrebbe avere un fascino ancora superiore, ma ai fini di questa classifica il confronto pende dalla parte del gioco del 2017: mai come qui i programmatori di Capcom sono riusciti a mettere il giocatore nei panni di un personaggio indifeso alle prese con una situazione di fortissimo stress psicologico.

Da questo punto di vista, la magione dei Baker è un perfetto concentrato di minacce spaventose: folli armati di pesanti magli che ci corrono dietro, corridoi senza fine pieni di trappole rudimentali e crudeli, predatori mostruosi e senza pace.

Una vera e propria “escape room in salsa gore”.

Resident Evil 7 è disponibile per PC, PS4 e Xbox One.

Qui la scheda tecnica.

Puoi acquistarlo qui

P.T.

Sì, lo sappiamo, purtroppo P.T. oggi come oggi “non esiste” e non può essere definito un vero e proprio videogioco sul mercato.

Tuttavia, non sono in pochi coloro che, pur non essendo stato il primo esponente del suo genere, lo vedono come un gioco fondativo, forse a causa del suo adottare un gameplay fino ad allora riservato a produzioni per lo più a budget limitato. Strutturato su un gameplay d’esplorazione all’interno di un ambiente di gioco estremamente caratterizzato, nella sua breve durata P.T. metteva in scena l’esperienza della “casa infestata” giocando su un vero sovvertimento in negativo della quotidianità, all’interno del quale  un’innocua casa borghese diventa un crudele concentrato di tranelli per la mente del giocatore.

Purtroppo non sapremo mai che tipo di gioco sarebbe stato Silent Hills di Hideo Kojima (del quale com’è noto P.T. era con ogni probabilità una sorta di demo) e se avrebbe davvero rivoluzionato il brand.

Quel che sappiamo di P.T. è che aveva potenziale da vendere, ahinoi.

Layers of Fear

Infine, uno dei giochi piu’ interessanti giochi horror degli ultimi decenni e, forse, l’incarnazione piu’ raffinata della formula “casa del terrore”: Layers of Fear, gioco del 2016 by Bloober Team che è riuscito a realizzare un vero e proprio incubo digitale.

Chiusi in una bellissima e imponente villa vittoriana, dovremo letteralmente arrancare di corridoio in corridoio e di stanza in stanza fuggendo da un pericolo invisibile ma pericolosissimo: la nostra follia.

In Layers of Fear effetti sonori improvvisi, location dettagliate e costruite al millimetro per ingannare la mente del giocatore e una trama tanto criptica quanto spaventosa creano un mix esplosivo e davvero inquietante.

Layers of Fear è disponibile per PC, PS4, Xbox One e Nintendo Switch.

Qui la scheda tecnica.

Puoi acquistarlo qui.


Le case infestate spaventano per persone da migliaia di anni, facendo da scenario a storie che sfidano ad affrontare le nostre paure piu’ profonde, e il videogioco è un modo perfetto per farlo.

In caso siate anche voi appassionati di indagini paranormali in luoghi “maledetti”, ma non abbiate il coraggio di andare all’avventura, queste sono le cinque avventure che vi consigliamo davvero di provare.

Quanti della lista avete già provato?

Siete sopravvissuti?

This post was published on 17 Aprile 2021 17:00

Fabio Antinucci

30 anni (anagraficamente, in realtà molti di più) ha alle spalle esperienze come copywriter, redattore multimediale e critico cinematografico, letterario e fumettistico, laureato con una tesi triennale su Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e una magistrale su From Hell di Alan Moore. Appassionato di letteratura horror e fantastica, divoratore di film di genere di pessima lega (ma ha nel cuore pezzi da novanta come Kubrick, Mann e Kurosawa), passa le sue giornate fra romanzi di Stephen King, graphic novel d’autore e fascicoletti di Batman. Scrive (male) da una vita, e ha pubblicato un romanzo breve (Cacciatori di morte) e due librigame (quelli della saga di Child Wood). Crede che il gioco sia una forma di creazione e libertà, capace di farti staccare la spina e al contempo di far riflettere, ragionare, commuoverti e socializzare. Per questo gioca di ruolo da dieci anni (in particolare a Sine Requie, D&D, Vampiri la Masquerade e Brass Age) per questo adora perdersi di fronte alla sua Play. È innamorato del videogioco grazie a Hideo Kojima e al primo Metal Gear Solid, al quale ha giurato amore eterno, ma col tempo ha imparato ad amare gli open-world, gli action-adventure, gli rpg all’occidentale, i punta e clicca, a una condizione: che raccontino una bella storia.

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