Il Giappone è da sempre un paese pieno di fascino e mistero, soprattutto per noi occidentali che lo abbiamo sempre visto come un posto lontano ed esotico, spesso quasi un mondo a parte per via delle sue usanze così diverse dalle nostre. I videogiochi hanno sicuramente contribuito a creare quest’aura di fascino verso il paese nipponico che, senza alcun dubbio, è la nazione che più di tutte ha contribuito al successo mondiale del medium videoludico. Basti pensare ai capolavori che hanno fatto la storia, come Super Mario, Metal Gear Solid, Final Fantasy e molti altri, ma questi titoli sono solo la punta dell’iceberg del contributo che gli sviluppatori giapponesi hanno dato al mondo videoludico.
I videogiochi hanno il merito di poterci far vivere situazioni normalmente impossibili, e se oggi in qualche modo è possibile prendere un aereo e visitare l’arcipelago nipponico (in tempi migliori di quelli odierni naturalmente), tramite alcuni titoli possiamo addirittura visitarne il passato. Sono infatti tantissimi i videogiochi ambientati nel Giappone feudale, dove ovviamente spicca la figura del samurai specialmente nell’abusata epoca Sengoku, o degli Stati Combattenti, periodo in cui tutto il paese era in guerra. Non c’è soltanto la storia però in questi titoli, infatti spesso le gesta dei famosi e abili guerrieri si fondono con il folklore nipponico, fatto di mostri e divinità appartenenti alla tradizione. D’altronde anche questa è una parte della storia di ogni paese seppur fittizia.
Nel mare di titoli ambientati nel passato storico e non giapponese, abbiamo scelto 5 titoli tra i più rappresentativi di quello che è il Giappone feudale all’interno del mondo videoludico. Ecco quali sono.
Iniziamo dal titolo più recente. L’esclusiva Sony ha avuto un incredibile successo grazie alla cura che gli sviluppatori di Sucker Punch hanno posto nella realizzazione dell’isola di Tsushima. Ambientato nel 1274 durante la Prima Invasione Mongola operata da Kublai Khan, la storia del gioco ci mette nei panni di Jin Sakai, uno dei pochi samurai sopravvissuti alla schiacciante superiorità numerica dell’esercito mongolo. Rimasto senza alleati, Jin sarà costretto ad abbandonare la via onorevole del samurai per agire nell’ombra e cogliere il nemico alle spalle con tattiche più subdole. Per Jin questa è l’unica via per avere una possibilità di vittoria e respingere il potente invasore, nonostante ciò significhi abbandonare gli insegnamenti sull’onore a cui ha dedicato la sua vita.
Il titolo è un’avventura open world che ricorda molto nella sua struttura i vari Assassin’s Creed. Jin potrà stringere alleanze con gli abitanti dell’isola per ottenere alleati nella sua lotta contro l’esercito mongolo in cambio di favori, che di solito si traducono in quest secondarie. Tra queste ce ne sono alcune molto interessanti a livello narrativo, tra cui alcune che esplorano anche i miti del Giappone antico. Uno degli aspetti più riusciti del gioco è la splendida ambientazione, che evoca degli scorci naturalistici davvero belli da vedere e da ammirare. Passerete ore soltanto a trovare l’angolazione perfetta nel Photo Mode.
Ghost of Tsushima è disponibile su PlayStation 4 e PlayStation 5 in retrocompatibilità.
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Passando a un altro contesto storico, troviamo Nioh, la serie soulslike di Koei Tecmo, che al momento è composta da due capitoli. Entrambi i titoli sono ambientati nel periodo Sengoku, quando vari signori feudali si affrontavano per avere il dominio su tutto il Giappone, ma in questo caso è un Giappone dove l’elemento fantastico è centrale. Gli yokai, ossia spiriti e mostri della tradizione nipponica, sono al centro della narrazione e soprattutto dei tanti scontri mortali che dovremo affrontare in entrambi i titoli.
Nel primo capitolo della serie vestiremo i panni di William un ex pirata irlandese che arriverà in Giappone inseguendo un suo acerrimo nemico, l’alchimista Edward Kelley. Arrivato nel paese del Sol Levante, William si ritroverà ad affrontare diversi nemici sovrannaturali e persino dei prodi samurai. In Nioh 2 invece il protagonista potrà essere creato dal giocatore interamente e questo sarà anche un mezzo yokai, cosa che gli permetterà di trasformarsi in una versione demoniaca di sé stesso molto più potente del normale. Nioh 2 è un prequel del primo capitolo ponendosi nel bel mezzo dell’epoca Sengoku. Inutile dire che la difficoltà di entrambi i titoli è alta e non ha nulla da invidiare ai vari Souls di From Software.
Nioh e Nioh 2 sono disponibili per PS4, PC e da pochi mesi anche in versione migliorata per PS5.
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Parlando di epoca Sengoku passiamo a un altro titolo che ha molti punti in comune con Nioh: stiamo parlando ovviamente di Sekiro: Shadows Die Twice. Per la prima volta From Software abbandona le ambientazioni più medievali dei Souls per passare a una storia ambientata nel Giappone feudale. Sekiro è collocato sempre nell’epoca Sengoku, anche se in un periodo non meglio definito. Anche qui, oltre ad avere a che fare con un potente clan di samurai, si ha a che fare con tante creature del folklore nipponico, in un’ambientazione perfettamente ricostruita, che, come da tradizione di From Software, non spiega mai apertamente le cose, ma lascia un sacco di indizi e informazioni visive che i giocatori potranno poi interpretare a loro modo.
Rispetto ai Dark Souls, Sekiro è meno criptico riguardo la sua storia, cosa che rende ancor più affascinante lo studio della trama del gioco. Dal punto di vista del gameplay, Sekiro è punitivo come pochi, dato che non ci saranno livelli o statistiche da aumentare per facilitare le battaglie, ma è proprio questo il bello. Il titolo è pensato per avere una filosofia di miglioramento non del personaggio, ma del giocatore che, battaglia dopo battaglia, imparerà a interiorizzare il combat system fino a diventare un tutt’uno con il protagonista.
Sekiro è disponibile su PS4, Xbox One e PC.
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Koei Tecmo ha il merito (o la colpa) di aver creato il genere dei musou, un genere fondamentalmente uguale a sé stesso da 20 anni, tranne che per poche deviazioni alla formula. Se il capostipite è Dynasty Warriors, al suo fianco troviamo Samurai Warriors, il titolo ambientato anch’esso nell’epoca Sengoku in cui è possibile selezionare decine e decine di personaggi ispirati ai personaggi storici più importanti di quell’epoca. È dunque divertente utilizzare Oda Nobunaga, Masamune Date, Hattori Hanzo e molti altri per sbaragliare gli eserciti nemici.
Recentemente è stato annunciato l’arrivo del quinto capitolo della serie in arrivo il prossimo luglio per PS4, Switch, PC e Xbox One. Questo capitolo sarà una sorta di rivisitazione con uno stile grafico e un design dei personaggi rinnovato e alcune novità nel gameplay ancora da comprendere meglio.
L’ultimo capitolo uscito è invece il quarto arrivato nel 2014, con una versione migliorata uscita invece nel 2016.
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Si lo sappiamo, i giapponesi sembrano proprio amare l’epoca Sengoku, e infatti anche Onimusha è ambientato in quel periodo e pone il giocatore nei panni del valoroso samurai Samanosuke Akechi, in lotta contro Oda Nobunaga che stavolta è un signore del male al comando di terribili demoni e creature infernali. Il primo capitolo è recentemente uscito in versione remastered, per PC, PS4, Xbox One e Switch, ma la saga ha avuto altri 3 capitoli usciti tutti su PlayStation 2.
All’epoca fu epico il terzo capitolo che aveva una trama così trash da fare il giro e diventare epica. Durante lo scontro tra Samanosuke e Oda Nobunaga si apre un portale che fa finire i due personaggi e l’esercito di demoni nella Parigi del 2004. Qui Samanosuke si alleerà con Jacques Blanc, interpretato dal famoso attore Jean Reno per sconfiggere le forze del male di Nobunaga. Il titolo creato da Capcom prendeva molto da Resident Evil, infatti aveva un’impostazione con schermate statiche e diversi puzzle ambientali, ma aveva un gameplay molto più action. Si potrebbe definire un gioco a metà strada tra Resident Evil e Devil May Cry.
Staremo a vedere se in futuro Capcom riprenderà la serie, l’uscita recente della remastered potrebbe essere un segnale importante.
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Per l’occasione l’immagine di copertina è un frammento di “Boat on the Sumida” del pittore Utagawa Hiroshige. Quest’opera è disponibile alla visione e alla modifica grazie agli sforzi del MET
This post was published on 4 Aprile 2021 17:00
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