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Speciali

Cinque grandi storie d’amore dei videogiochi

Cosa c’è di meglio per il giorno di San Valentino che sognare un po’ a occhi aperti, magari andando con la mente ad alcune delle migliori storie d’amore dell’arte e dell’intrattenimento?

Anziché proporvi i soliti amori letterari, o le svariate memorabili storie d’amore del cinema internazionale, abbiamo deciso di presentarvi una lista di cinque memorabili (ma forse non molto “esplorate”) “coppie” della storia dei videogiochi.

Buona lettura!

5)Arthur e Mary, Red Dead Redemption II

Come dite? “Dove diavolo è la storia d’amore” in RDR II?

È vero, il tema amoroso non è certo al centro di un gioco enorme e che racconta una storia molto grande e sfaccettata, fatta di redenzione, vendetta e bramosia. Tuttavia a giudizio di chi scrive non è inusuale rimanere colpiti dallo struggente sentimento fra Arthur Morgan e Mary Linton, suo antico amore incontrato di nuovo e in maniera del tutto casuale durante le prime fasi dell’avventura e destinato per lui a diventare un’occasione di cambiare vita purtroppo impossibile da perseguire.

In Red Dead Redemption II il rapporto fra Arthur e Mary trova poco spazio, ma è tratteggiato da un paio di scene davvero toccanti: il goffo e tenero appuntamento a St. Denis (al quale purtroppo non seguiranno altri), una straziante lettera di addio di Mary e l’eterea cinematica con la donna che va in pellegrinaggio sulla tomba del suo amato, nel finale.

In fondo, Red Dead Redemption II è la storia di un uomo che cerca di fare la cosa giusta ritrovandosi in un vortice di violenza, ma è anche commovente vicenda di un uomo che rinuncia all’unica persona che voglia amare per proteggere i suoi amici/fratelli.

4)James e Mary, Silent Hill 2

Se Silent Hill 2 è ricordato per il suo essere un horror psicologico perfetto, è anche grazie al suo racconto incentrato su due sentimenti fortissimi e spesso legati: quello dell’amore e quello del rimorso.

Nel secondo episodio della serie Konami, il protagonista James Sunderland giunge infatti a Silent Hill sulla spinta della dell'”impossibile ricerca” della defunta moglie Mary, che ha cominciato a inviare una serie di misteriose lettere dalla città sperduta nella nebbia nonostante sia morta da molto tempo.

In questo quadro, la ricerca di James non è solo caratterizzata dalla scoperta di un orrore indicibile, ma soprattutto dalla concretizzazione delle cicatrici impresse in lui dalla malattia e dalla morte della donna che amava.

Il risultato non è soltanto uno dei giochi dell’orrore più complessi, stratificati e simbolici della storia, ma anche un racconto d’amore straziante e in grado di far riflettere nonostante la quasi totale assenza di escamotage narrativi come scontati flashback.

3)Booker ed Elizabeth, Bioshock Infinite

Sull’identità di “storia d’amore” fra Booker DeWitt, protagonista di Bioshock Infinite, e la sua compagna d’avventure Elizabeth ci sarebbe da scrivere un lungo articolo, in quanto il loro rapporto è molto complesso, stratificato e ha delle svolte che portano la storia a esiti davvero incredibili.

È tuttavia innegabile che per buona parte del suo svolgimento il gioco si basi su una straordinaria alchimia fra due personaggi tratteggiati in modo splendido, che può portare il giocatore a sentirsi coinvolto e a sperare che sbocci una love story.

Ogni sparatoria condotta assieme, ogni colpo di scena, ogni cutscene che ponga l’accento sulla loro relazione è un tassello nella costruzione di un rapporto unico nella storia dei videogiochi per la sua profondità e, persino, per la sua assurdità.

Al termine del gioco (e dei bellissimi DLC, soprattutto), l’impressione che abbiamo è quella di aver ascoltato una malinconica e tenera ballata su quel rapporto, sulla sua straordinarietà e forse anche su come l’amore possa assumere forme davvero imprevedibili.

2)Wander e Mono, Shadow of the Colossus

Cosa siamo disposti a fare per amore? Quali prove straordinarie possiamo sopportare?

Wander, il protagonista di Shadow of Colossus, non si pone limiti: alla morte della dolce Mono, ragazza che sembra aver amato profondamente, ruba il suo corpo e cavalca verso una terra ostile per sottoporsi a una prova mortale che potrebbe riportarla in vita, sfidando anche l’ira dei saggi del suo villaggio.

Come una perfetta epica classica, Shadow of the Colossus altro non è che la proiezione in scala gigante ed eroica dei sentimenti del suo protagonista, un fanciullo nutrito di un amore straordinario e in grado di abbattere montagne che camminano proprio grazie a esso.

Forse, uno dei più bei videogiochi sulla potenza dell’amore che siano mai stati sviluppati.

1)Nathan ed Elena, Uncharted

Dopo quattro videogiochi dalle storie d’amore davvero laceranti e a tratti depressive, in prima posizione ne troviamo una solare e quasi “normale”, basata su una scrittura davvero esemplare: quella fra Nathan Drake ed Elena, che attraversa in crescendo tutta la serie di Uncharted.

Partita come attrazione pepata nel primo capitolo e diventata prima una vera love story con alti e bassi coerenti e realistici e poi matrimonio felice, la relazione fra Nathan ed Elena è il perfetto controcanto “quotidiano” alle straordinarie avventure del cacciatore di tesori più famoso del videogioco contemporaneo, in grado di dare alla serie una leggerezza non scontata e mai banale attraverso un’impostazione da ottimo film di Hollywood.

Una coppia forse davvero impossibile da non apprezzare.


Scegliere solo cinque buone storie d’amore tratte dai videogiochi per una classifica del genere è un compito ingrato, e siamo certi di aver proposto non esattamente le love story più famose e centrali che potessero venire in mente (ehi, qualcuno ha detto Final Fantasy?), ma queste sono le cinque che hanno intenerito il povero cuore del tenero autore di questo speciale, quindi sappiate che ogni scelta è stata fatta davvero “col cuore”.

Quali solo le vostre?

Aspettiamo i vostri racconti.

This post was published on 14 Febbraio 2021 12:00

Fabio Antinucci

30 anni (anagraficamente, in realtà molti di più) ha alle spalle esperienze come copywriter, redattore multimediale e critico cinematografico, letterario e fumettistico, laureato con una tesi triennale su Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e una magistrale su From Hell di Alan Moore. Appassionato di letteratura horror e fantastica, divoratore di film di genere di pessima lega (ma ha nel cuore pezzi da novanta come Kubrick, Mann e Kurosawa), passa le sue giornate fra romanzi di Stephen King, graphic novel d’autore e fascicoletti di Batman. Scrive (male) da una vita, e ha pubblicato un romanzo breve (Cacciatori di morte) e due librigame (quelli della saga di Child Wood). Crede che il gioco sia una forma di creazione e libertà, capace di farti staccare la spina e al contempo di far riflettere, ragionare, commuoverti e socializzare. Per questo gioca di ruolo da dieci anni (in particolare a Sine Requie, D&D, Vampiri la Masquerade e Brass Age) per questo adora perdersi di fronte alla sua Play. È innamorato del videogioco grazie a Hideo Kojima e al primo Metal Gear Solid, al quale ha giurato amore eterno, ma col tempo ha imparato ad amare gli open-world, gli action-adventure, gli rpg all’occidentale, i punta e clicca, a una condizione: che raccontino una bella storia.

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