Da pochi giorni è stato rilasciato su PC e Xbox Series X/S (compreso nel Gamepass) The Medium, l’ultimo lavoro di Bloober Team (qui la recensione). La caratteristica peculiare del titolo paranormale è rappresentata dalla Dual Reality, cioè la possibilità di esplorare e interagire in due mondi separati nello stesso momento, infatti le console di nuova generazione sono in grado di renderizzare due ambientazioni diverse contemporaneamente.
La Dual Reality può essere sfruttata ancora nel mondo dei videogiochi, sarebbe bello poter giocare altri prodotti con tale dinamica. Nell’intervista a noi rilasciata, Wojciech Piejko, lead designer di The Medium, ha affermato che anche lui sarebbe felice di vedere la dual reality in altri giochi.
In questo breve elenco, descriverò i giochi in cui vorrei ritrovare questa meccanica, ma non inserirò per forza titoli realmente annunciati, anzi, potrebbero anche non vedere mai la luce del giorno.
Bluepoint ci farà dono un giorno del remake di Legacy of Kain: Soul Reaver? Non ci è dato saperlo, anche se tra i papabili, oltre a Metal Gear Solid, pare ci sia proprio lui, quel che è certo è che il sistema di gioco dell’action adventure uscito nel 1999 si presterebbe molto bene alla Dual Reality. Infatti, il caro Raziel, in cerca di vendetta dopo essere stato gettato nell’abisso dal poco rancoroso Kain, poteva e doveva esplorare sia il Regno Materiale sia il Regno Spettrale per avanzare nella storia. Una formula che sembra pensata proprio per sfruttare il rendering di due mondi separati.
I giochi Quantic Dream hanno sempre puntato sul trasmettere emozioni mediante l’intreccio narrativo e l’interpretazione degli attori che prestano il volto e la voce ai personaggi. Spesso e volentieri poi David Cage ha cercato di mostrare le scene da più punti di vista (in Fahrenheit succedeva molte volte), un modo per creare ancora più tensione in certi momenti dell’avventura, e di esplorare il sovrannaturale; be’, la Dual Reality, per questi motivi, sarebbe davvero come il cacio sui maccheroni in un gioco della Quantic, tra l’altro con QTE che appaiono in contemporanea in entrambi gli universi per offrire più sfida, cosa che raramente c’è in giochi del genere.
Qui siamo nel campo delle ipotesi che solo dalla mente – ormai debilitata e prossima all’autodistruzione – di un fan di lunga data della serie, potrebbero essere partorite. Però, pensateci bene: The Medium è chiaramente un gioco fortemente ispirato a Silent Hill e la contrapposizione tra mondo fisico e mondo spirituale sembra proprio quella che intercorre tra mondo nebbioso e Otherworld. Immaginate di poter visitare entrambe le realtà nello stesso momento, sarebbe davvero una goduria.
Parliamoci chiaro, seppur di buonissima fattura i titoli di Supermassive Games che fanno parte della serie The Dark Pictures (con House of Ashes in arrivo in una data non precisata di quest’anno) avrebbero bisogno di una rivisitata, di una formula che sappia dare ossigeno a un sistema che già mostra qualche scricchiolio a causa della sua poca versatilità dal punto di vista ludico. Sono giochi narrativi, sono giochi horror, pertanto la Dual Reality potrebbe sentirsi a casa.
Perché solo horror o giochi narrativi? La Dual Reality potrebbe essere sfruttata anche in prodotti maggiormente gameplay driven come quelli di Remedy, e ci riferiamo soprattutto a Control. Certo, fare il rendering di due mondi statici e con pochi nemici è un conto, tutt’altro paio di maniche è mostrare a schermo in modo fluido due scenari in cui decine di nemici combattono contro personaggi dotati di poteri e armi da fuoco, con tanto di ambienti altamente distruttibili. Però, insomma, volete farci vedere la next-gen? Allora cercate un modo per riuscirci!
This post was published on 1 Febbraio 2021 13:50
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