Siamo letteralmente arrivati agli ultimi giorni del 2020 e, come è abbastanza normale che sia, ci siamo ritrovati a tirare le somme di questo anno infernale sotto quasi tutti i punti di vista.
Se c’è qualcosa per cui il 2020 non può essere particolarmente criticato, questo qualcosa è chiaramente il mondo videoludico. Durante il corso del 2020 l’industria ha partorito moltissimi videogiochi di grande qualità e alcuni titoli che hanno scritto (e continueranno nei prossimi anni) la storia del medium.
Per questa motivazione in questo articolo troverete una lista di cinque videogiochi del 2020 per redattore, più menzioni onorevoli per giochi che abbiamo giocato nel 2020 e i famosi grandi assenti aka titoli che non abbiamo completato ma che ci sentiamo di considerare degni di menzione per uno o più motivi.
Daniele Di Egidio (Responsabile progetto e mega direttore galattico)
Ciao, Graziano mi ha chiesto di dirvi la mia personale top 5 del 2020, ve ne darò 4 per fare l’alternativo, preparate i ruttini.
Doom Eternal
Ne ho parlato nella mia recensione, dalla sua uscita ad oggi tutti i giorni tuona nelle cuffie e casse l’ost DEVASTANTE di Doom Eternal.
Per me assolutamente gioco del 2020, un FPS che ha riscritto il termine violenza ed ha elevato la qualità del genere in vette quasi inarrivabili.
Ori and the will of the Wisps
Tra sbudellamenti e torture ancestrali Ori ha fatto breccia nel mio cuoricino con la sua pucciosità e la sua prepotenza nel mondo dei metroidvania, Ori è una gioia per gli occhi con una OST da lacrimoni e una giocabilità e ottimizzazione pressoché perfetti.
Un must play senza se e senza ma, col gamepass poi lo giocate con due spicci.
Virtuaverse
Amo le avventure grafiche, come tanti vecchiacci ci sono cresciuto e i due amici Alessio e V. hanno creato un gioco memorabile, con citazioni di altissimo livello ed un level design decisamente ragionato e punitivo, menzione d’onore alla visual art del titolo e la colonna sonora FUORI SCALA.
Cybperunk 2077
Amore ed odio: amore per un gioco pazzesco con una trama avvincente e memorabile, con una regia visiva da far esplodere gli occhi; odio per un semplice motivo, dopo 100 ore (al di là della mia recensione “frettolosa”) ho capito che è una grande beta, nei prossimi aggioramenti vedremo tantissimo Cut-content sbucare dal nulla, svariati fix e mi sento di dirvi: aspettate.
Già verso metà del 2021 giocheremo un altro titolo che meriterà tutta l’attenzione per il decennio avvenire, fidatevi delle mie parole raramente sbaglio nelle previsioni. (E lo auguro ai dev di CDPR, loro lo meritano, il game director un po’ meno).
Simone Alvaro Segatori (PR – che sta anche per Pirata – e creatore di mastodontiche guide sui VG)
The Last Of Us 2
Il gioco che ha salvato la mia inesauribile voglia di cinema in questo 2020 in cui entrare in sala è stato praticamente impossibile. Se ne è parlato tanto, forse troppo, l’unica cosa da fare per comprenderlo pienamente è giocarci e poi rigiocarci. E nel dubbio farlo vedere anche ai parenti magari accompagnando la visione con un secchio di pop corn.
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Hades
Design accattivante e gameplay immediato. È un titolo che crea astinenza, di quella che “faccio l’ultima e poi smetto” e poi si fanno le 3 di notte, della settimana successiva, il lavoro chiama, il gatto pretende il suo cibo, mamma ha già avvertito il soccorso alpino perchè non vi sente da ore, ma niente potrà distrarvi finché non riuscirete a mettere fuori il naso dall’inferno.
Paper Mario Origami King
La vera sorpresa Nintendo del 2020, con buona pace di Animal Crossing o L’era della Calamità. Un gioco davvero immenso e geniale, ricchissimo di cose da fare e da scoprire, enigmi da risolvere, giganteschi boss da abbattere e una storia capace di scaldare il cuore. Forse è uno dei pochissimi giochi di Mario in cui la trama è davvero importante e dove si parla persino di morte. Non fatevelo sfuggire!
E se state cercando di ottenere il finale segreto, ecco i nostri consigli!
Ori and the will of the wisps
Un metroidvania di quelli che vorresti non finissero mai con una storia a metà tra una carezza e uno schiaffo. Serve forse aggiungere altro?
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Fall Guys
NDR: questo è qui perché il nostro Simone non è esattamente un campione negli FPS <3
Il gioco che finalmente mi ha permesso di combattere ad armi pari con tutti quei bambini appena usciti dall’asilo che mi crivellano di colpi su Fortnite, Apex, Overwatch, ecc. È giunta l’ora della mia rivalsa su anni di sconfitte e soprusi: venite a sfidarmi nella guerra alla corona, l’unica cosa che vedrete è il mio sgargiante costume da pollo in mutande sorpassarvi mentre affogate nello slime!
Menzioni d’onore
- Carrion: un gioco dove un mostro fugge da un laboratorio e inizia ad uccidere tutti gli scienziati e i soldati che si trova davanti divorando i loro copri. La cosa bella è che il giocatore è il mostro!
- Immortals Fenyx Rising: non gli avevo dato un briciolo d’attenzione eppure è forse il clone più riuscito di BOTW, capace di arricchire la formula con numerosi enigmi.
- Battletoads: divertente come poche cose e difficilissimo come poche altre, perfetto se sentite la nostalgia della sala giochi.
- Neversong: qualsiasi cosa somigli a Hollow Knight sfiora il capolavoro
- AWE: il DLC di Control che funge da trailer al possibile ritorno di Alan Wake
Graziano Salini (caporedattore)
Doom Eternal
Doom Eternal è il divertimento fatto sparatutto in prima persona ed è, per chi scrive, il breath of the wild del genere. Feeling delle armi perfetto, level design incasinato al punto giusto, nemici che ti chiedono di sviluppare in due secondi strategie sempre più complicate manco fossimo in un puzzle game.
Artisticamente fuori scala, musicalmente tendente alla perfezione, che altro chiedere nel 2020 ad un videogioco?
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Final Fantasy 7 Remake
Final Fantasy 7 Remake, per chi come me conosce a menadito il capitolo originale, è un tradimento continuo. Le nuove derive della trama hanno il sapore della medicina cattiva che la mamma ti dava da piccino, le modifiche ai personaggi anche peggio e così via. Fortunatamente a salvare capra e cavoli arriva un gameplay divino, fatto con una cura incredibile e arriva un comparto tecnico da lacrimoni agli occhi.
Dita incrociate per il prossimo capitolo.
Cyberpunk 2077
Perché Cyberpunk 2077 sta qui, vi chiederete?
Il sottoscritto lo ha giocato su PC e, tra un bug e l’altro, non ha potuto far altro che innamorarsi di Night City e dei suoi personaggi. Di Silverhand, di Rogue, di V, di Jackie, di Panam, di River Ward e dei loro rapporti. Un gioco tenuto insieme da codice imperfetto, mescolato ad una narrativa in grado di far breccia nel cuore di molti.
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Crash Bandicoot 4: It’s About Time
Il quarto capitolo di Crash Bandicoot è la sorpresa totale dell’anno. Il titolo è uno dei migliori platform bidimensionali della storia, difficilissimo, bellissimo da vedere, pieno fino all’orlo di cose da fare e in grado di accontentare tutti i giocatori.
Nostalgici e non nostalgici si ritroveranno ad adorare questo videogioco grazie alla quantità gargantuesca di contenuti, grazie ad un gameplay migliorato rispetto al passato, grazie ad uno spirito che urla platform complicato anni novanta da tutti i pori.
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Ori and the will of the Wisps
In un mondo videoludico tartassato da metroidvania mediocri arriva Ori and the will of the wisps ad alzare, in maniera irraggiungibile, l’asticella.
Saltiamo a pié pari il discorso tecnico (impossibile commentare negativamente il lavoro di Moon Studios, ogni singolo schermo è paragonabile ad un’opera di digital art) per parlare di un gameplay raffinato come non mai, di un equilibrio che serpeggia tra tutte i contenuti del gioco senza mai abbandonare il piccolo Ori. Limati i difetti del precedente capitolo quello che resta è la perfezione, in sostanza.
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Grandi assenti: TLOU2, tristemente non giocato durante il corso di quest’anno e in attesa di recupero.
Menzioni d’onore: Ghost Of Tsushima, Hades, Streets Of Rage 4, Spelunky 2, Ghostrunner
Michele Longobardi (redattore che si preoccupa di finire i giochi prima di giudicarli)
Doom Eternal
Se si cercasse videogioco in un’enciclopedia, probabilmente la prima voce che verrebbe fuori è Doom Eternal, non perché sia per forza di cose il migliore in assoluto, ma per il suo essere videogioco in tutto e per tutto, senza voler fare voli pindarici. Doom Eternal è brutale, caciarone, è la sublimazione dell’entropia, è fottutamente divertente.
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The Last of Us: Part II
La parte II di The Last of Us ha avuto il merito di dimostrare che il medium videogioco è maturo (e ha dimostrato anche che molti giocatori non lo sono ancora), affrontando tematiche controverse e spesso invise. Non lo fa infiocchettando tutto, addolcendo la pillola, TLOU: Parte II è un pugno nello stomaco, è l’incontro tra due media che sembravano distanti qualche anno fa, cinema e videogiochi, con il primo che da sempre ha maggiore autorevolezza per la massa. TLOU: Parte II ha sovvertito l’ordine costituito con una storia di vendetta, perdono e redenzione che si intrecciano magistralmente, con personaggi che rimangono nella memoria per sempre, tra cui spicca Abby, la dimostrazione che esiste una zona grigia in cui i buoni e i cattivi si scambiano i ruoli.
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Ghost of Tsushima
Ghost of Tsushima l’ho inserito in questa lista solo perché l’ho recensito io… no, scherzo, ma neanche più di tanto. Nel senso che, se avessi giocato altri titoli più meritevoli, il gioco di Sucker Punch non sarebbe entrato, ma tra i migliori che ho giocato nel 2020 ci sta eccome perché, al netto di lacune nella struttura open world e altri dettagli che non permettono a GoT di raggiungere l’eccellenza, è comunque un prodotto di buonissima fattura, con un combat system convincente e una direzione artistica di prim’ordine.
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Crash Bandicoot 4
Per platinarlo ci vuole l’aiuto divino, che però non arriva perché gli improperi verso le divinità diventano troppo aggressivi di gemma in gemma, ma Crash Bandicoot 4 è comunque un bellissimo platform, anzi, l’elevata difficoltà forse ne accresce il valore. È Crash in tutto per tutto, ma più grande, più longevo, più moderno e con più soluzioni di gameplay, queste date dalle maschere che cambiano il nostro modo di superare i livelli e di imprecare.
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Yakuza: Like a Dragon
Un cambiamento radicale che a molti ha fatto paura, anche a me. A me i combattimenti a turni non piacciono, non mi sono infatti mai piaciuti i j-rpg, tuttavia Yakuza: Like a Dragon è un bellissimo videogioco, con un combat system che rimane divertente e pieno di idee folli, come da tradizione per prodotti orientali di questo tipo. Promosso anche Ichiban, il nuovo protagonista, vero nerd e appassionato di Dragon Quest.
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Grandi assenti: In questo 2020 ho recuperato molti titoli, ma pochi dell’anno corrente. Non ho potuto così inserire in questa lista titoli giochi che avrebbero probabilmente trovato posto, scalzando altri. Il primo è Cyberpunk 2077, un prodotto che va spolpato nel massimo delle sue potenzialità, ho deciso pertanto di aspettare la sua uscita su next gen.
Manca poi Spider-Man: Miles Morales che, nel suo essere un po’ più piccolo, potrebbe comunque regalare momenti meravigliosi, ma non ho la PS5, più rara del Santo Graal, quindi…
Poi chissà, AC: Valhalla? O Watch Dogs Legion? Non lo saprò fino al 2021 perché, fondamentalmente, sono povero.
Alessandro Colantonio (recensioni da 4k parole boi)
Animal Crossing: New Horizons
Il gioco che ha salvato la mia quarantena.
Da Nintendaro non ho potuto far altro che chiudermi nella mia isola virtuale e grindare tutto il giorno per nascondermi dal disastro che era diventato il mondo reale.
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Crusader Kings III
Un lavoro magistrale di Paradox Interactive. Ancora non capisco come abbia fatto a perfezionare così bene la saga rendendola un capolavoro grazie al connubio perfetto tra RTS e GDR.
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Microsoft Flight Simulator
Una tecnologia incredibile al servizio di un simulatore in grado di trasportarci in giro per il mondo, in un periodo in cui il mondo stesso non gira e noi pure non possiamo girarlo fisicamente. Stupefacente.
Leggi la nostra recensione
Cyberpunk 2077
Imperfetto eppure così immersivo. La narrazione e i personaggi sono da 10 e lode, una conferma del carisma di CDPR. Eppure è Night City ad avermi definitivamente conquistato: mai vista una città così viva in un videogioco.
Leggl la nostra recensione
FUSER
La mia sorpresa del 2020 e sinceramente trovo strano che non abbia la risonanza mediatica che merita. Un rhythm game che in realtà è un tool da DJ semplificato e giocoso, mascherato da party game.
Leggi la nostra recensione
Grandi assenti: non ho potuto giocare le esclusive Sony come TLOU2 e Tsushima, non ho ancora esplorato bene Doom Eternal. Ho inoltre dovuto escludere dalla TOP 5 Star Renegades, un interessante JRPG indie, e Genshin Impact
Diego Del Buono (detto anche Il vecchio Jameson)
World of Warcraft Shadowlands
L’ultima espansione di WoW ha portato finalmente una ventata d’aria fresca e facendo ammenda dei peccati compiuti in precedenza. Anche se il titolo ha ancora un paio d’anni di contenuti da rivelare, al momento si presenta come una grande espansione con giusto qualche scivolone sul fronte PvP.
Cyberpunk 2077
Cyberpunk 2077 non è proprio sulla mia lista dei giochi più attesi ma sicuramente mi aveva incuriosito. Anche se non ho ancora completato nessuna delle due run parallele che sto giocando (una in solitaria e una con la mia ragazza) sento che il titolo ha davvero molto da offrire. Nonostante l’ondata di critiche che il gioco ha subito sono rimasto piacevolmente sorpreso di vederlo girare a medio senza sforzare troppo la mia ormai veccchia R9 290 Trixx, quindi tolta qualche T pose divertente non sto trovando tutti questi problemi.
Crash Bandicoot 4: It’s About Time
In un 2020 abbastanza oscuro il ritorno del marsupiale arancione è stato sicuramente uno dei titolo che più mi ha fatto sorridere. Mentre molti D E B O L I si lamentavano ancora una volta della difficoltà di questo platform io ero ero genuinamente contento del lavoro fatto da Toys for Bob e Beenox.
Fall Guys
Anche se quella tra me e Fall Guys è stata solo una storia d’amore estiva, questo Takeshi’s Castle online resta comunque un titolo validissimo da portare sul proprio canale Twitch.
Among Us
Stesso discorso di Fall Guys, la semplicità che premia e permette di regalare serate indimenticabili con i tuoi amici di Discord o la tua community di Twitch.
Grandi assenti: Forse l’unico gioco che davvero mi pento di non aver ancora provato in questo 2020 è Doom Eternal. Come per Cyberpunk 2077 non è uno dei titoli che attendevo con ansia ma sicuramente mi ha incuriosito, complice anche una ccolonna sonora cafonissima e l’hype generato dal nostro Daniele.
Menzioni d’onore: Genshin Impact, LoL Wild Rift.
Riccardo Galdieri (lamentatore seriale e messia del VR)
Serious sam 4
Un FPS vecchia scuola. Insulti, alieni cazzuti e lanciamissili. Il tutto con una gran dose di ironia, un mondo finalmente ricco di personaggi, un engine grafico tirato a lucido, ed una colonna sonora spaventosa. Giocatelo, seriamente.
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Half-Life: Alyx
Se nel 98 ci avessero detto che un giorno avremmo giocato un Half-Life in realtà virtuale ci saremmo consumati le mani (a furia di applaudire). Valve si è presa il suo tempo, ma ci ha accontentati. Ed il risultato è un Half-Life degno di questo nome.
Microsoft Flight Simulator
Un simulatore di volo così non si era mai neanche sognato. Meteo reale, intero mondo a disposizione, e una grafica da togliere il respiro. Chiamarlo gioco è riduttivo: se Matrix esistesse, sarebbe ambientato in Microsoft Flight Simulator.
VirtuaVerse / The Hand of Glory
A pari merito perché il mio cuore non può scegliere.
Due avventure grafiche italianissime, ispirate al passato ma moderne in tutto. VirtuaVerse vince sulla grafica e sulla colonna sonora, The Hand of Glory sui personaggi e sui puzzle
Leggi la nostra recensione / recensione
Gloomy Eyes
Non avrei mai creduto che avrei messo un film, per lo più in VR, tra i miei giochi dell’anno, ma invece eccolo qua. Dolce, tenero, profondo, un film in puro 3D VR che saprà divertire grandi e piccini. Gustatevelo
Leggi la nostra recensione
Grandi Assenti:
- Doom Eternal: dopo la demo provata a Colonia, ho capito che non fa per me. Troppe combo di tasti, troppe magagne, troppa attenzione al nemico. Io voglio un gioco semplice: io sparo, tu muori.
- Assassin’s Creed Valhalla: Per punto preso, non giocherò più ad un assassins’s creed. INutile i mega teaser trailer se poi il gioco è buggato come se fosse Bethesda. In più la trama originale ormai non conta più niente (linkare articolo di non ricordo chi sui templari), mentre io non ho ancora perdonato il finale di revelations.
Menzioni d’onore: Star Wars Squadron, F1 2020, Dragon Ball Z Kakarot, Superliminal
Silvio Mazzitelli (detto anche Shiruz)
The Last of Us: Parte 2
Bello quanto un pugno nello stomaco dato dall’amore della tua vita. The Last of Us: Parte 2 va oltre il semplice divertimento che si prova solitamente con un videogioco, ma è qualcosa di più profondo e viscerale, che mi ha stupito, esaltato e sconvolto, non necessariamente in quest’ordine. Il nuovo titolo di Naughty Dog è uno di quelli che lasciano il segno, un segno che mi porterò con piacere per molto a lungo.
Doom Eternal
Probabilmente il miglior sparatutto dell’ultimo decennio. Doom Eternal è un concentrato di violenza e potenza unico, con un gameplay frenetico che una volta padroneggiato ti permette di fare delle figate pazzesche. Quando ci si prende la mano e si uccidono decine di demoni in maniera spettacolare senza mai morire ti fa veramente sentire Dio in terra. Poi vogliamo parlare di quanto è bella la colonna sonora?
Final Fantasy VII Remake
Final Fantasy VII è il mio gioco preferito di sempre. L’ho atteso a lungo tra timore e esaltazione. Dopo averlo giocato posso dire di essermi emozionato come 20 anni fa, quando giocai l’originale per la prima volta, con alcune parti che ho amato anche più di allora (la parte nel Wall Market è meravigliosa). Peccato che poi la magia finisce e si arriva al capitolo 18, uno schifo che sembra una fanfiction scritta da un 13enne, che alla fine è un po’ lo stile di Nomura. Ora ho paura per il futuro.
Hades
Ho iniziato a voler bene a Supergiant Games sin dai tempi di Bastion, poi li ho amati con Transistor e ora, con Hades, li adoro come non mai. Con Hades hanno unito una delle mie passioni, la mitologia greca, con un titolo action (con meccaniche da rogue like) frenetico e divertente. Giocare ad Hades dà assuefazione ed è difficile staccarsi una volta iniziata una partita.
Ghost of Tsushima
Amo il Giappone e amo la sua storia avendola anche studiata all’Università. Ghost of Tsushima non proporrà una grande fedeltà storica, e il sistema di gioco è un po’ un emulo dei vari Assassin’s Creed, ma ho adorato le sue atmosfere tra lo storico e il mistico e i bellissimi paesaggi da cui è composto, tanto che è probabilmente il titolo dove ho speso più tempo nel Photo Mode.
Grandi assenti:
- Assassin’s Creed Valhalla, non ho ancora avuto tempo di provarlo nonostante ami l’ambientazione nordica più di ogni altra cosa.
- Cyberpunk 2077, devo ancora metabolizzarlo meglio e credo sia presto per dare un giudizio effettivo visto lo stato in cui è. Lo rimando al 2021 per ora.
Menzione d’onore:
- Genshin Impact, per essere un free-to-play atipico che mi ha preso come una droga e tutt’ora ci continuo a giocare
- Dragon Ball Z :Kakaroth, solo per nostalgia
- Granblue Fantasy Versus, picchiaduro bellissimo, ma parecchio sottovalutato.
Pia Colucci (Psicologa redazionale)
The Last of Us Part II
The Last of Us Part II è il miglior gioco di quest’anno. Dopo rinvii e attese, The Last of Us Part II è arrivato, dandomi emozioni indescrivibili. Ho ritrovato Ellie e Joel ma anche nuovi volti, a cui mi sono affezionata. Lutto, violenza, redenzione, perdono sono i temi su cui ruota questa seconda parte.
Qui la recensione di Claudio Albero.
Hades
Creato da Supergiant Games, da anni nell’Olimpo della scena indie, Hades narra le gesta di Zagreus, figlio di Ade, che decide di lasciare la sua lugubre dimora per raggiungere il suo parentame nel mondo dei vivi. Per farlo, dovrà cimentarsi in una scalata negli Inferi: ottimo roguelite con riferimenti pop a gogo, conditi dall’ottimo character design e l’indimenticabile colonna sonora.
Yakuza: Like a Dragon
Yakuza Like a Dragon porta con sé rinnovate qualità, dando linfa vitale ad una saga che – seppur eccellente – iniziava a diventare un po’ ripetitiva. Non è stato facile spodestare dal trono Kazuma Kiryu, ma Ichiban ha rapito il cuore di tutti noi.
Yakuza Like a Dragon riscrive la sua storia, diventa un gioco di ruolo riuscendoci senza perdere il suo smalto.
Per me è il miglior JRPG dell’anno, qui la mia recensione.
Tell Me Why
Presentato come esclusiva Xbox e PC, Tell Me Why, creato da Dontnod Entertainment, racconta la storia di due gemelli Tyler e Alyson, che si incontrano dopo anni per svolgere alcune faccende familiari. Un’avventura grafica che scalda il cuore ed esalta l’importanza dei legami e del passato, della propria identità e della ricerca di accettazione. Un racconto vero e attuale.
Qui un mio speciale sul titolo!
Call to The Sea
Call of the Sea è un puzzle game ambientato in un’isola della Polinesia Francese nei primi anni ’30. Creato da Out of the Blue, è un punta e clicca intriso di mistero e sovrannaturale, con chiari riferimenti alle opere di H.P. Lovecraft. Per me, è una delle migliori avventure grafiche dell’anno.
Qui la recensione della versione Steam.
Grandi assenti:
Tra i grandi assenti, nel mio caso, ci sono quasi tutti i titoli inediti di questo strano 2020. Complice il lockdown, ho cercato di recuperare vecchi titoli sui quali non avevo ancora messo le mani (Red Dead Redemption II, Hellblade Senua Sacrifice, Resident Evil 7 e così via…) ma non temete, perché due cose sono infinite: l’universo e il mio backlog, in cui rientrano tutti i grandi nomi di quest’anno, due tra tutti: Final Fantasy VII Remake e Ghost of Tsushima.
Fabio Antinucci (Maestro Jedi delle Stories)
The Last of Us Parte II
Il Gioco dell’Anno 2020 è secondo me una vera pietra miliare del videogioco contemporaneo, capace di fondere cinema e racconto gamificato in maniera straordinaria. Soprattutto però, The Last of Us Parte II merita il podio per la sua capacità di mettere il giocatore di fronte a dilemmi morali davvero ben raccontati, grazie a un’intensità di gameplay e storytelling destinata a fare scuola. Il risultato è un gioco in cui a volte riusciamo a odiare il nostro alter-ego e a domandarci quanto dolore possiamo sopportare.
Ghost of Tsushima
L’ultima grande esclusiva Sony per questa generazione è un “piccolo” action open-world con mille difetti, dalla trama scontata all’assenza di quest secondarie degne di nota, ma in grado di donare al giocatore ore, ore e ore di free-roaming divertente e appagante grazie a un combat system di assoluto rispetto. Paradossalmente, proprio la classicità dell’ultimo gioco Sucker Punch riesce a elevarlo all’interno delle migliori esperienze di gioco dell’anno.
Resident Evil 3 Remake
Per me, la grande occasione mancata del 2020: dopo un Resident Evil 2 Remake esemplare nella sua capacità di combinare innovazione e celebrazione di un classico, Capcom propone un rifacimento che riesce a donare una bellissima esperienza action-survival, ricca di intensità e personalità, ma che dura davvero troppo poco, non osa e non aggiunge quasi nulla all’originale. Peccato, davvero peccato, ma un posto in lista se lo merita tutto.
Dreams
Uno dei “giochi” più intelligenti e potenti dell’anno, in grado di dare al giocatore strumenti tutto sommato semplici e accessibili per costruire i propri “sogni giocabili” allenando creatività e attitudine al game design. Una bellissima idea, che purtroppo richiede davvero tanto tempo e impegno per essere sfruttata appieno, ma spero dia tante soddisfazioni ai suoi creatori e ai giocatori che tenteranno di usarlo per dar vita alle proprie creazioni.
Draugen
Per quanto breve, particolare e non per tutti, questo “walking simulator” in salsa norvegese intriso di suggestioni folk si è guadagnato un posto speciale nel mio cuore grazie a un’ambientazione meravigliosa, a una soundtrack struggente e a una coppia di personaggi davvero memorabile.
Grandi Assenti:
- Final Fantasy VII Remake: poteva essere il mio primo grande approccio al mondo di Final Fantasy, ma un po’ perché preso da altro, un po’ perché forse non ancora convinto dal setting e dal mood del gioco, ho rimandato ad altri periodi.
- Watch Dogs: Legion: la filosofia Ubisoft non mi fa impazzire, ma l’ambientazione londinese e il sottotesto technothriller hanno fatto sì che Legion finisse in maniera quasi naturale nella mia wish-list. Arriverà anche per me il momento di volare a Londra, non temete.
- Cyberpunk 2077: il nome che più mi pesa. Atteso con curiosità, bramato per l’ambientazione e l’approccio di CD Projekt all’rpg, purtroppo le ultime tumultuose rivelazioni sulla versione PS4 me mi hanno convinto a spostarlo più avanti, a quando avrò una degna console next-gen per viverlo meglio. E non vedo l’ora.
Menzioni d’onore:
- The Complex: piccolo “filmgame” britannico ricco di atmosfera, condito da elementi thriller ben scritti. Pur non essendo un capolavoro, The Complex è un bel mix fra cinema e videogioco, che in esso si incontrano in maniera davvero soddisfacente. Da giocare assolutamente se si amano le atmosfere di Black Mirror.
Giorgio Crosali (quello che ha giocato sotto “acidi”)
Post Void
Quando uno dei co-creatori di Hotline Miami definisce un gioco “Fottutamente figo e surreale”, capisci che sei davanti a un potenziale capolavoro. Post Void è un gioco tutto sommato semplice che combina azione FPS frenetica con elementi roguelite, ma particolarizzato da uno stile grafico e sonoro che definire fuori di testa è un eufemismo.
Risk of Rain 2
Anche se in realtà uscito già nel 2019 in Early Access, la versione 1.0 rilasciata ad agosto 2020 ha apportato così tante novità a Risk of Rain 2 da consentirgli a pieno merito di essere considerato un gioco nuovo. Risk of Rain 2 è il roguelite d’azione co-op che ha fatto impazzire Steam e che tutti amano (e dovrebbero amare).
Mafia: Definitive Edition
Non sono un grande fan di remake e remaster, ma il lavoro fatto dallo studio Hangar 13 su Mafia: Definitive Edition è encomiabile. Il capolavoro del 2002 che tutti conosciamo prende nuova vita tramite un aspetto ed un gameplay decisamente più moderni ed accessibili dell’originale.
Persino “quella corsa” che ha fatto uscire di testa le persone non è più così traumatica!
Destiny 2: Beyond Light
Nel bene o nel male, Beyond Light è senza dubbio l’espansione più epocale (e controversa) nell’universo di Destiny. Da una parte, per la prima volta assistiamo a un completo cambio di bilanciamento tramite l’introduzione di ‘Stasis’, un nuovo potere dell”Oscurità’ che si oppone ai tradizionali poteri basati sulla ‘Luce’. Dall’altro, Bungie ha dovuto rimuovere molti contenuti passati per fare spazio a quelli nuovi, causando non poco subbiglio nella community.
Andate a dare un’occhiata alla recensione!
Cyberpunk 2077
Non è il gioco incredibilmente rivoluzionario che tutti si aspettavano, e gli otto anni di attesa lo hanno reso vittima del suo stesso hype: Cyberpunk 2077 è inevitabilmente nella lista di quasi tutti. Nonostante l’immenso casino che è stato il lancio su console, e al netto dei mille problemi e bug che ancora non sono stati risolti, resta comunque un ottimo gioco di ruolo, con moltissime opportunità per gli amanti delle ambientazioni futuristico-distopiche, ed una grande opera narrativa.
Andate a leggere la nostra recensione
Grandi assenti: non avendo i mezzi finanziari per acquistare un headset VR (nonché un PC in grado di sostenerlo), inevitabilmente mi sono perso quella che è stata da molti definita come la killer app per VR: Half-Life Alyx.
Allo stesso tempo, la mia situazione denota il problema di fondo della tecnologia: fatta esclusione per i device mobile, è ancora troppo costosa per essere accessibile alle masse.
Menzioni d’onore: avendoci lavorato, non posso non cogliere l’occasione per farmi pubblicità e citare Last Oasis , il survival MMO nomadico dall’ambientazione “woodpunk”, Cathedral 3-D , l’endless arena survival ispirato da Devil Daggers, e DARQ: Complete Edition, l’edizione per PS4 e Xbox One dell’horror puzzler di successo.
Claudio albero (difensore della legge redazionale)
Nioh 2
Chi mi conosce, sa che il mio cuore non batte per i soulslike… a parte Nioh! Sarà per l’ambientazione nel Giappone Feudale, sarà per la presenza di Oni e Yokai, sarà per le boss fight indimenticabili, o magari per tutte queste cose insieme: attendevo Nioh 2 come pochi altri titoli di questo 2020 e, manco a farlo apposta, ha accompagnato i primi giorni del mio personale lockdown come meglio non avrei potuto desiderare.
Date un’occhiata alla nostra Recensione
Fall Guys
Io ed il multiplayer siamo come l’olio e l’acqua ma, signori miei, non posso non ammetterlo: Fall Guys è divertimento allo stato più puro. Con le sue sfide coloratissime, il titolo è la versione videoludica di Takeshi’s Castle, popolato da tanti concorrenti con i costumi più buffi che possiate immaginare. Ascoltate il mio consiglio: dategli una possibilità, e sarà amore a prima vista.
The Last of Us Parte II
Cioè, sul serio credevate che avrei lasciato il capolavoro dei “cagnacci” fuori da questa lista? Beh, fatemi dire una cosa, soprattutto ora che siamo agli sgoccioli del 2020: The Last of Us Parte II è stato il gioco che ha definito l’anno che sta per concludersi. Una trama intensa e perfettamente narrata, un comparto tecnico di primissimo rilievo, un gameplay solido ed immersivo… potrei continuare per ore, ma fidatevi di me: vivere quest’avventura è un dovere videoludico! D’altra parte, non si diventa mica Game of the Year per caso.
Ecco la nostra recensione!
Haven
Ecco il “tocco hipster” di questo “listone di fine anno”. Haven è quella piccola gemma che, con poche semplici mosse, riesce a toccare certe corde emotive oramai “in disuso”. Nei panni di due innamorati, dovremo cercare di sopravvivere su un pianeta apparentemente pacifico, cercando di superare tutti gli ostacoli che, in un modo o nell’altro, potrebbero separare i nostri due eroi. Se siete in cerca di una storia d’amore non smielata e zuccherina, avete trovato il titolo che fa per voi.
Ecco la nostra recensione
Cyberpunk 2077
Dulcis in fundo? Più o meno. Il titolo CD Projekt Red avrebbe dovuto chiudere il 2020 col botto, ma qualcosa non ha funzionato, andando ad inceppare il motore di una macchina apparentemente perfetta. Dopo aver passato circa 100 ore tra le strade e i vicoli di Night City, posso dirlo con certezza: Cyberpunk 2077 non è un capolavoro, ma un gran bel gioco che, con qualche aggiusto e qualche contenuto in più, può essere l’incipit del nuovo franchise di successo dello sviluppatore polacco.
Ecco la nostra recensione
GRANDI ASSENTI
Scrivere le righe che seguono mi riporta ai tempi del liceo, quando la professoressa di matematica mi chiamava all’interrogazione ed io rispondevo con un intimorito “non ho studiato”, rassegnandomi a ricevere il tanto temuto “impreparato”. Ebbene, è arrivato il momento di vuotare il sacco: non ho giocato Final Fantasy VII Remake, ma prometto di recuperare il prima possibile, magari insieme a Doom Eternal e quel Persona 5 Royal Edition che sembra avervi catturati tutti.
MENZIONI D’ONORE
- Fire Emblem: Tree Houses
La più bella scoperta di questo 2020: un RPG strategico e pieno di bivi narrativi. Cosa chiedere di più dalla vita?
- Luigi’s Mansion 3
Semplicemente uno dei platform più belli e divertenti degli ultimi anni, ed un acquisto OBBLIGATORIO per tutti i possessori di Nintendo Switch.
- Death Stranding
Iniziato un anno fa, messo sullo scaffale a prendere polvere per poi riprenderlo e finirlo tutto d’un fiato in un tourbillon emotivo. Padre, perdonami perché ho peccato…
- Yakuza Kiwami
Vi è mai capitato di iniziare un videogame per pura curiosità per poi ritrovarvi a comprare tutti i capitoli della saga in una botta sola? Beh, io vi avverto: una volta che avrete fatto la conoscenza di Kazuma Kiryu, non si torna indietro.