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Speciali

Lady of the Lake: il design italiano al servizio dei giocatori di D&D (e non solo)

Conobbi Lady of the Lake girando per gli stand di Lucca Comics, nel 2017 credo. Informandomi, ho scoperto questo studio italiano fondato da Andrea Rima, che poi ho incontrato durante l’ultima edizione di PLAY, svoltasi qualche settimana fa.

Potreste conoscere Lady of the Lake per Player’s Pride, una campagna Kickstarter che nelle ultime settimane vi è probabilmente comparsa nei vostri feed social, tra una spolliciata e l’altra. Si tratta di Player’s Pride, una elegante spilla “per l’eroe moderno” a forma di dado da venti facce. Nel momento in cui scriviamo, la campagna ha raccolto più di cinquemila dollari a fronte dei trecento richiesti.

Lady of the Lake è uno studio di design, ma prima di tutto è l’idea di un gruppo di amici, giocatori appassionati, che hanno deciso di dare vita ad una idea nata dieci anni fa in un negozio specializzato in giochi, uno di quei tanti posti che stanno man mano scomparendo per intenderci.

Ma Lady of the Lake è tanto altro, e a raccontacelo è Andrea Rima, che ho intervistato davanti ad una tigella fumante in occasione della citata kermesse modenese.

Come nasce l’idea di Lady of the Lake?

L’obiettivo della LOTL è di diventare il primo studio di design focalizzato sul mondo dei giochi da tavolo e di creare un brand Italiano conosciuto all’estero come sinonimo di qualità e passione. La sua nascita risale a due settimane dalla mia laurea in product design, quando Kickstarter ha aperto le porte all’Italia. Nel giro di qualche giorno dall’annuncio ho iniziato a lavorare a tempo pieno al progetto di Adventure Dice, anche grazie alla disponibilità di Donald Reents (Mr. Chessex), che ci tengo a ringraziare, il resto è venuto da sé.

Quanti siete a lavorare in studio?

Lavoriamo attivamente dietro la Lady of the Lake in due, io e la mia “partner in crime” Samantha, in questi primi due anni di vita abbiamo avuto collaboratori più o meno stretti. Alessio Posar, mio amico di infanzia nonché colui che mi ha iniziato ai giochi di ruolo (e mio Master storico). Lui lavora nel cinema come sceneggiatore, ed è il collaboratore esterno più assiduo che abbiamo. In futuro mi piacerebbe avesse un ruolo più centrale all’interno dello studio. Che si può desiderare di meglio che lavorare fra buoni amici?

Prima di Player’s Pride avete realizzato altri progetti?

Durante l’università ho avuto l’opportunità di lavorare come stagista da MM Design, uno studio di Bolzano che ha vinto un Compasso d’oro (è come un Oscar ma per i prodotti di design), lì ho collaborato allo sviluppo di vari progetti e mi sono fatto un po’ le ossa. Sempre durante l’università ho vinto un Hackathon indetto da IBM e avuto modo di esporre due dei miei progetti universitari alla Design week di Milano. Ho passato i successivi due anni alla mia laurea a sviluppare i primi 4 progetti dello studio, il primo di questi è stato proprio Player’s Pride, che abbiamo lanciato su Kickstarter all’inizio di aprile!

Player’s Pride, il primo progetto dello studio.

Player’s Pride sta avendo un discreto successo su Kickstarter, come è nata l’idea di una spilla?

Mi piace fare un passo per volta, da qui la scelta di iniziare con un progetto semplice, l’idea è nata durante una serata fra amici, è uscita fuori la frase e da lì è stato semplice concretizzare l’idea. Per quanto riguarda il successo invece, va oltre ogni mia aspettativa e mi rende felicissimo!

Come si fa, nel 2018, a convincere dei giocatori a “credere” nel design di qualità invece che nella convenienza? Domanda cattivella, me ne rendo conto.

Con un mercato sempre più saturo di prodotti “convenienti” e di conseguenza di qualità tuttalpiù discreta mi piace credere che sia in atto un’inversione di tendenza. Mi piace l’idea di rivolgermi ad un pubblico che percepisce la differenza di qualcosa realizzato con pensiero e passione piuttosto che con l’idea di un introito monetario. Oltre a questo personalmente mi diverte progettare oggetti di desiderio, o forse mi piace solo progettare cose che vorrei per me!

Progetti per il futuro? Fateci un po’ di spoiler.

La nostra punta di diamante sarà Adventure Dice. Si tratta del progetto di cui ti accennavo prima, dal quale è poi nata la Lady of the Lake.

Il progetto consiste in un sistema di quattro set di dadi pensati specificatamente per i giochi di ruolo. Il loro scopo è di generare velocemente aspetti in-game solitamente tralasciati (un facile esempio è il tempo meteorologico), in modo da offrire un’esperienza di gioco più profonda ai giocatori e spunti di improvvisazione ai Game Masters. Questo permette alle avventure di essere arricchite di dettagli non necessariamente legati alla trama principale, permettendo di ridurre il “deus ex machina” del narratore e il meta-game non intenzionale dei giocatori. Per farla breve, più divertimento per tutti!

La main art degli Adventure Dice.

Ho anche notato che avete spinto parecchio sul lato estetico.

Sì, ci teniamo molto. Le illustrazioni delle copertine sono a cura di Ralph Horsley, artista talentuoso e splendida persona. Se il tratto ti è familiare è perché ha lavorato alle cover di Talisman e parecchie illustrazioni per per Magic the Gathering.

Diciamo che i nostri lettori vogliano supportarvi, seguirvi, o magari venirvi anche a trovare, come possono fare?

Invito tutti a far parte del nostro primo progetto Kickstarter: Player’s Pride. Le spille ottenute durante la campagna avranno un numero seriale inciso sul retro, rendendole di fatto un’edizione limitata. Inoltre sono a prezzo scontato e verranno spedite gratuitamente.

Se incuriositi da Adventure Dice ho appena creato un gruppo su Facebook dove raccoglieremo pareri e pubblicheremo aggiornamenti. Sempre su Facebook potete scrivermi sul mio profilo personale per domande o curiosità, oltre a mettere il doveroso like alla pagina di Lady of the Lake. Per tutti gli altri, ci si vede a Lucca!

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This post was published on 26 Aprile 2018 11:22

Valentino Cinefra

Valentino Cinefra scrive di videogiochi per varie testate italiane, tra cui SpazioGames, BadTaste e VideoGamer Italia. Su queste pagine si occupa di giochi di ruolo, tra report delle fiere più importanti, analisi dei prodotti del momento, ed approfondimenti più o meno eclettici che mischiano vari argomenti di cultura pop nella speranza di tirare fuori qualcosa di sensato. E pensare che, quando da piccolo gli venne chiesto di provare Dungeons & Dragons, lui rifiutò vigorosamente perché inorridito dall'idea di passare pomeriggi interi a tirare dadi e "raccontare buffonate". Non solo il gioco di ruolo è diventata sua croce e delizia, ma farebbe di turno per tornare in quell'epoca fatta di pomeriggi incredibili, tra avventure senza senso, zero rispetto per il regolamento, e tanta improvvisazione e delirio.

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