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Speciali

Scott Pilgrim vs The World: The Game, perché riscoprire un’opera cult nel 2020

Scott Pilgrim è più di un fumetto, di un videogioco, di un film. Scott Pilgrim è un po’ ognuno di noi, e vi spiego perché.

Ho conosciuto quest’opera fumettistica, nata dalle matite di Brian Lee O’Malley, canadese, durante i miei anni universitari. Non ricordo se mi fu consigliata o sentii, quasi sovrappensiero, questo nome in una conversazione non diretta a me. In ogni caso, qualche anno fa cercavo un fumetto occidentale stilisticamente diverso dai soliti noti, uno slice of life non convenzionale. Cercavo il racconto di una vita simile alla mia in un periodo in cui, una volta terminati i miei bellissimi anni accademici, sgomitavo nel mondo del lavoro (precario) non dimenticando le mie passioni, come i videogiochi e la musica. In Scott Pilgrim ho trovato varie parti di me stessa, portate all’esagerazione, con una giusta dose di umorismo sempre spiazzante ma mai volgare e una valanga di riferimenti alla cultura pop e videoludica. Non riuscirò mai a dimenticare quando Scott improvvisò il giro di basso della colonna sonora di Final Fantasy II. Sorrisi quasi timidamente, perché sapevo a cosa Scott faceva riferimento; rimasi a fissare la vignetta con tacito consenso, con la musichetta creata da Nobuo Uematsu nella mia mente per un po’.

Le origini del fumetto…

Scott Pilgrim è un ragazzo canadese che va a vivere in affitto con un altro coinquilino nei sobborghi di Toronto, ha 23 anni, è scansafatiche, è un grande appassionato di videogiochi e suona il basso in una band rock, i Sex Bob-omb. La sua vita cambia quando – per caso – incontra una ragazza di cui si innamora perdutamente, Ramona Flowers, fattorino sui pattini per Amazon Canada. Per velocizzare le sue consegne, passa – in modo figurato – dalla testa di Scott, come se questa fosse una dimensione spazio-temporale. Eppure fidanzarsi con Ramona non sarà un compito facile per Scott, per arrivare alla quest finale – proprio come se fosse un videogioco – dovrà eliminare 7 boss, gli ex fidanzati malvagi di Ramona. Avrà abbastanza punti esperienza per riuscirci?


Oltre alla trama davvero fuori dal comune, riprodotta fedelmente anche nel film tratto dal fumetto con un bravissimo Michael Cera, il fumetto di Scott Pilgrim deve il suo successo anche grazie allo stile: un “ibrido” tra manga e fumetto occidentale. Il suo autore deve la sua ispirazione stilistica a Ranma 1/2 di Rumiko Takahashi, l’OAV dal titolo FLCL e il videogioco Koudelka.

La nascita del videogioco

Nel 2010, in collaborazione con Ubisoft, uscì il videogioco dedicato all’opera, un delizioso beat ’em up a scorrimento con grafica pixellata e coloratissima, che prende pieno riferimento dalle tavole e dalle altre opere retrò dello stesso genere. Uscito solo in edizione digitale su PS3 e Xbox 360, ha ricevuto ottime recensioni su Metacritic diventando uno dei migliori giochi presenti sul PSN nell’anno 2010. Tuttavia, a causa del mancato rinnovo dei diritti, l’opera è stata tolta dagli store digitali nel 2014, non diventando più reperibile in alcun modo. L’annuncio di qualche giorno fa all’Ubisoft Forward, vede il ritorno di Scott Pilgrim vs The World: The Game in edizione completa e rivisitata – in vista dell’anniversario di dieci anni – per le console di attuale generazione e PC sul finire del 2020.

Nel videogioco è possibile calarsi nei panni di Scott e altri tre personaggi – oltre ai personaggi sbloccabili – con il medesimo obiettivo del fumetto, eliminare i 7 superboss ed ex fidanzati malvagi di Ramona. Ogni giocatore ha dei Punti Heart (Cuore) e Punti Guts (Coraggio), questi ultimi usati per far respawn ai giocatori appena vengono messi KO oppure possono essere utilizzati per eseguire mosse speciali come evocare personaggi speciali. Sconfiggendo i vari nemici sullo schermo si guadagnano monete che possono essere spese nei negozi per acquistare oggetti utili per ripristinare la salute o aumentare le proprie abilità. Esistono, come i vecchi platform di un tempo, aree bonus in cui si potranno guadagnare monete extra. E’ presente anche una modalità multiplayer locale in cui sconfiggere i vari boss tramite attacchi combinati e speciali. Parte del suo divertimento e alta rigiocabilità è dovuto alle attività extra come il Sound Test, Boss Rush, il Survival Horror Mode e altri contenuti pubblicati come DLC: Dodge Ball e un battle royale a là Super Smash Bros.
Davvero ce n’è per tutti i gusti; tutti questi contenuti sono stati confermati e riprodotti in versione remasterizzata in HD nella Complete Edition attesa tra qualche mese.

Perché riscoprire Scott Pilgrim vs The World: The Game oggi?

I pixel games oggi sono tutt’altro che fuorimoda. Il fascino retrò coinvolge videogiocatori di tutte le età, soprattutto i più giovani che – malgrado le aspettative – prediligono la giocabilità alla grafica, così come dimostrano i videogiochi cult Fortnite e Fall Guys. Scott Pilgrim vs The World è un beat ’em up a tutto tondo proprio come i classici di un tempo, capace di racchiudere dentro di sé tante attività extra veramente per tutti i gusti. La conoscenza dell’opera fumettistica o cinematografica non è fondamentale ma consigliata. Gli albi, editi da Rizzoli Lizard, sono stati ristampati nel 2017 a colori ed in formato deluxe.


La versione “completa” per PS4, Xbox One, Nintendo Switch, PC e Stadia, rende finalmente giustizia non solo all’opera, da la possibilità, agli appassionati, di provare nuovamente il titolo in versione remasterizzata.

I fumetti sono fortemente legati alla cultura dei videogiochi. Non solo; O’Malley fa riferimento alla cultura videoludica direttamente, l’intera struttura del fumetto stesso prende in prestito il concetto videoludico nella sua storia, rimodellandolo e sfruttandolo a suo vantaggio, come le boss fight e i punti esperienza.
E’ una vera e propria dichiarazione d’amore per il mondo videoludico nel suo insieme.

E’ bene quindi consigliare ancora una volta questo titolo senza tempo, in versione completa e sulle console attuali. Conquistare Ramona Flowers non è poi una rivisitazione in chiave pop di Super Mario che va a conquistare la Principessa Peach? Mettiamola così. Ho già catturato la vostra attenzione.

This post was published on 14 Settembre 2020 15:28

Pia Colucci

Barese born & raised, sono nata a pane e videogiochi. Il mio battesimo è stata l'Amiga 500 di mia sorella, con l'arrivo di Playstation non ho mai più lasciato il joypad. Sono una psicologa e mi occupo di divulgazione in materia di psicologia, videogiochi e digital media. Non ho molte passioni a parte i gatti rossi, le birre e il Giappone. I miei videogiochi preferiti? Sicuramente troppi, ma spero sempre in un remake di Xenogears. Lo ribadisco almeno una volta all'anno e su qualsiasi mia bio presente in rete.

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