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Speciali

FabCon 2020: il gioco di ruolo che sfida l’emergenza sanitaria

L’introduzione a questo articolo la potete immaginare, e riguarda il solito problema per cui l’emergenza Covid-19 ha costretto tutti a rivedere i propri piani. Da Lucca Comics a PLAY Modena, fino ad eventi come FabCon. Vi abbiamo raccontato l’edizione 2019 dell’evento dedicato al gioco di ruolo più longevo delle Marche, e tra i più longevi di tutta Italia, e nonostante tutto anche quest’anno riusciamo a farlo.

Dal 27 al 30 agosto si è svolta infatti FabCon 2020, contro ogni previsione ed affrontando tutte le possibili difficoltà che potevano emergere. E che sono emerse, perché l’Associazione Lokendil, l’ente che si occupa di organizzare da trent’anni l’evento, ci ha raccontato di settimane e settimane di riunioni fatte di tensione palpabile, preoccupazioni, e dubbi che si sono portate avanti fino a poche settimane dall’inizio della FabCon 2020.

Perché ovviamente i problemi sono nuovi, dal distanziamento sociale al garantire la sicurezza di tutti i partecipanti in ogni momento del giorno, fino a pensare banalmente avventure di gioco di ruolo senza prop di scena fisici che i giocatori siano costretti a manipolare, creando quindi una promiscuità di materiali. Stesso motivo per cui, quest’anno, FabCon ha dovuto rinunciare completamente ai board game ed ai card game.

FabCon 2020: il report

Tuttavia la Lokendil ha saputo ricavare delle possibilità dai limiti. Partendo dalla trama condivisa per tutti i main event della convention basata sull’intreccio tra tecnologia, sogno e incubo, in perfetta risonanza con il momento storico che abbiamo vissuto (e continueremo a vivere) in questo anno complicato. Un’idea che ha permesso all’associazione marchigiana di alzare il livello della creazione dei contenuti, dovendo misurarsi appunto con l’idea di unire i giochi Free League dell’ormai celebre interattiva del giovedì, il larp di Vampiri, il torneo de Il Richiamo di Cthulhu, quello di Dungeons & Dragons ed il larp inedito della domenica sera.

Questo insieme all’apertura verso il digitale, in estensione con gli eventi che l’associazione ha creato nel corso dell’anno tramite Discord, e con la rinnovata apertura della Lokendil verso le associazioni e realtà esterne. Così, oltre alle partite da giocare online, di cui due legate direttamente al larp della domenica, durante le giornate della FabCon 2020 il pubblico da casa (e chi si è ricavato un attimo in quel di Fabriano con uno smartphone) ha potuto assistere ai Fab-Talk, ovvero dei talk show di un’ora ai quali hanno partecipato esponenti della community italiana ma anche internazionale.

Talk show di ruolo

Si è parlato di cyberpunk e della sua incredibile vicinanza in termini di tematiche e situazioni al momento storico attuale; del gioco di ruolo old-school, della sua riscoperta recente e delle influenze nel game design moderno; c’è stato un simpatico racconto di Don Umberto Rotili, giovane prete nerd di Fabriano che ha raccontato la sua passione per questo mondo, non disdegnando qualche frecciatina verso i suoi colleghi e i detrattori del gioco di ruolo; Matthew Dawkins di White Wolf ha raccontato il suo lavoro, il suo rapporto con le community, e le novità del World of Darkness; c’è stato anche spazio per parlare di D&D Quinta Edizione, del suo successo, delle recenti polemiche e delle prospettive future; ed infine del game design italiano e dei suoi migliori successi, per chiudere con una ottima digressione sul fantastico italiano.

Vi consigliamo fortemente di recuperare tutte le Fab-Talk a questo indirizzo, ovvero il canale YouTube dell’Associazione Lokendil. Oltre al fatto che alcune sono state condotte dal sottoscritto per nome di Player.it, ne sono venute fuori delle discussioni davvero interessanti che hanno trovato il plauso di molti esponenti della community.

La convention ludica in tempo di crisi

Quest’anno l’organizzazione della FabCon 2020 è stata ovviamente stravolta rispetto a quanto visto negli anni scorsi.

Una convention dislocata su tre suggestivi luoghi di Fabriano, di cui uno esclusivamente dedicato ai larp, tutti raggiungibili a qualche minuto di camminata a piedi, per garantire la possibilità di distanziare i tavoli ma, allo stesso tempo, per creare un quantitativo di partite comunque interessanti.

Poi mascherine obbligatorie per tutti per tutta la durata delle partite – una misura che tutti hanno rispettato senza generare polemiche di sorta, con dispensatori di gel igienizzante presenti su ogni tavolo e ad ogni angolo della convention. Infine ingressi contingentati ai soli iscritti con tanto di braccialetti giornalieri, con pause per snack e pasti organizzate dai membri della Lokendil in collaborazione con le realtà enogastronomiche locali, con consegna diretta per evitare assembramenti di qualsiasi tipo.

Ne è venuta fuori un’organizzazione impeccabile dall’esterno, apprezzata da tutti i partecipanti e che non è mai crollata sotto il flusso delle persone comunque sorprendente, stando alle reazioni degli organizzatori.

Tutto questo a sorreggere le oltre 400 presenze in loco per le partite libere ed i main eventi. Perché al di là di tutto, FabCon 2020 è l’occasione per giocare tantissimo fino a tarda notte. Che siano le ultime novità, i grandi classici, oppure nuove produzioni in playtest come Shoku RPG di Diego Magrini e Ruben Pascul, oppure Flame di Valentina Monacelli, anche quest’anno la convention fabrianese è stata il luogo ideale per i giocatori.

Anche, e soprattutto, per via della morìa di eventi e della fame di gioco di ruolo della community italiana, che hanno permesso alla FabCon di essere, praticamente, il primo evento importante dell’anno. Una posizione strategica che ha garantito un grande flusso di persone nonostante le premesse, e che sicuramente ha dato una grande spinta all’Associazione Lokendil, forte di un altro grande successo in vista dell’edizione 2021 che, speriamo, potrà essere giocata in sicurezza senza mascherine o misure di distanziamento sociale.

Tutte le foto presenti all’interno dell’articolo sono di Moira Spitoni, che ringraziamo per la disponibilità.

This post was published on 3 Settembre 2020 21:57

Valentino Cinefra

Valentino Cinefra scrive di videogiochi per varie testate italiane, tra cui SpazioGames, BadTaste e VideoGamer Italia. Su queste pagine si occupa di giochi di ruolo, tra report delle fiere più importanti, analisi dei prodotti del momento, ed approfondimenti più o meno eclettici che mischiano vari argomenti di cultura pop nella speranza di tirare fuori qualcosa di sensato. E pensare che, quando da piccolo gli venne chiesto di provare Dungeons & Dragons, lui rifiutò vigorosamente perché inorridito dall'idea di passare pomeriggi interi a tirare dadi e "raccontare buffonate". Non solo il gioco di ruolo è diventata sua croce e delizia, ma farebbe di turno per tornare in quell'epoca fatta di pomeriggi incredibili, tra avventure senza senso, zero rispetto per il regolamento, e tanta improvvisazione e delirio.

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