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Speciali

I videogiochi consigliati per ogni fan dello Studio Ghibli

Hayao Miyazaki, Isao Takahata e il loro lavoro allo Studio Ghibli

Il leggendario Studio Ghibli, nel corso della sua lunghissima carriera, ha regalato al mondo una quantità enorme di film d’animazione in grado di cambiare fermamente la prospettiva di chi ha avuto modo di guardarli.

Tutto questo è stato merito delle persone che hanno caratterizzato artisticamente il suo studi come ad esempio il regista Hayao Miyazaki o il compianto Isao Takahata.

I colori vibranti, le ambientazioni sognanti e l’incredibile senso di meraviglia sono caratteristiche che permeano fermamente le opere prodotte dallo Studio Ghibli, opere talmente importanti che hanno finito per avere un chiaro impatto anche sul mondo dei videogiochi.

Qui di seguito troviamo delle opere che, o per chiaro discorso commerciale o per motivi di estetica/feeling, andrebbero giocati da tutti i fan del rinomato studio d’animazione!

Cliff Hanger

Già la copertina dovrebbe far drizzare le orecchie ai più.
Cliff Hanger è un Laser Game con al suo interno pezzi di filmati dai primi due film con protagonista il ladro creato da Monkey Punch, Lupin III. Come tutti i Laser Game il gameplay del titolo consiste nell’inserire dei comandi in determinati momenti dei  filmati facendo proseguire lo stesso, una specie di enorme quick time event ante litteram.

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I film interessati da tale videogiochi sono due: The Mistery Of Mamo (Lupin III – La pietra della saggezza in Italia) e Lupin III – Il castello di Cagliostro. Il secondo film, come alcuni sanno, è anche il primo lungometraggio diretto da Hayao Miyazaki in persona, prima di portare avanti il suo lavoro come Studio Ghibli.

Nausicaa della valle del vento (NEC PC-6001, MSX, NEC PC-8801)

Nausicaa della valle del vento è un lungometraggio che segna l’inizio del percorso di Miyazaki e del suo studio verso l’olimpo dell’animazione giapponese. Il fantasy ambientalista di Nausicaa ha profondamente segnato la cultura degli anime moderni diventando uno dei capisaldi di tutto il mondo degli anime e lanciando i lavori di Miyazaki verso il successo.

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Purtroppo le conversioni videoludiche dell’opera prima di Hayao Miyazaki non hanno ricevuto lo stesso trattamento di favore da parte di pubblico e critica.
Il primo videogioco, uscito per NEC PC60-01 rovescia completamente il messaggio del film trasformando la favola ambientalista in uno shoot em’up dove Nausicaa si diverte a obliterare tutti gli insetti mutanti che si ritrova contro.

La versione MSX di Nausicaa sceglie una strada differente e prova ad essere più attinente al film offrendo uno sparatutto a scorrimento orizzontale dove sparare agli Ohmu (gli insettoni del film) non è mai la scelta consigliata. Un titolo complicato, dal gameplay pure troppo dettagliato, che al giorno d’oggi rimane davvero poco giocabile.

L’ultimo tentativo di riproporre la magia del film su schermo avviene pochi anni dopo, sul NEC PC-8801 con  Kaze no Tani no Nausicaä, uno dei peggiori adventure game mai usciti sul computer giapponese. Meglio fermarci qui.

Conan Ragazzo Del Futuro (Pc Engine, PS2)

Il PC Engine (o Turbografx 16 in occidente) è una vecchia console della NEC, la prima a 16 bit a essere immessa sul mercato.

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Su di essa venne alla luce un Platform 2D basato su Conan il ragazzo del futuro; Un platform di buona qualità caratterizzato dalla presenza di scene doppiate e primordiali cutscenes doppiate che sicuramente rende maggiore giustizia alla serie originale rispetto al precedente Nausicaa.

Nel 2005 D3 Publisher rilascia un’ interessante adventure game per Playstation 2 titolato Conan the boy in future che si presenta come una versione edulcorata e molto meno open world degli Zelda di nintendiana memoria. Un titolo uscito unicamente in Giappone che si difende bene nell’agguerrito mondo dei titoli Ps2 import.

Jade Cocoon: Story of the Tamamayu (PS1)

Uno tra i più famosi titoli con di mezzo lo zampino dello studio Ghibli è di sicuro un JRPG a tema pocket nonsters uscito sulla prima Console Sony.

Sviluppato da Genki con il supporto di Katsuya Kondo come Character Designer, Jade Cocoon è un gioco estremamente ghibliano sin dal primo sguardo grazie a personaggi molto ben caratterizzato e a un buon utilizzo dei colori.
Tutto questo viene condito con un gameplay divertente in grado di colpire sia gli appassionati dei classici giochi di ruolo giapponesi che quelli più avvezzi alle manie di collezionismo, un titolo che merita di essere recuperato.

Katsuya Kondo comparirà anche nel seguito di Jade Cocoon per Playstation 2 nelle stesse vesti, in un gioco molto simile all’originale che merita di essere recuperato tanto quanto il fratellino minore.

L’eredità di Laputa. (Un sacco di console)

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Laputa – Castello Nel Cielo è il terzo lungometraggio diretto da Hayao Miyazaki (Primo come Studio Ghibli) e forse quello che a livello videoludico ha avuto più influenze.

Quest’influenza è diventata la base fondante di un sacco di videogiochi fantasyeggianti giapponesi: le isole volanti e lo stile simil-europeo possono venir ritrovati in videogiochi marchiati sega come Skies Of Arcadia o Valkirya Chronicles.

La saga JPRG di Lunar ancor di più sembra essere un vero e proprio rip-off della magia di Miyazaki in formato cartridge con personaggi femminili molto forti e contorno di città volanti.

I pirati del cielo si ritrovano nel sopracitato Skies Of Arcadia, nel primo Megamen Legends e nel suo (oramai costosissimo) spin-off The Misadventures Of Tron Bonne o nella sua controparte firmata Cyberconnect2 chiamata Tail Concerto

L’influenza sul mercato indipendente

Impossibile negare come l’influenza dello stile Ghibli si sia espansa sino a raggiungere gli antri più oscuri dei game designer mondiali. Navigando un pochino su Steam è possibile trovare numerosi giochi che richiamano l’estetica o il sentore delle opere firmate da Miyazaki & Co.

Forgotten Anne ad esempio è una di queste, un videogioco d’avventura dai toni artistici più scuri rispetto alla media dello studio ma con uno stesso senso d’insieme. Una protagonista femminile e la sua storia piena di scelte aspettano il giocatore. Un titolo con un grande focus sull’aspetto emotivo, esattamente come il focus dello studio nella realizzazione dei suoi titoli.

Way Of The Woods è un esempio di cui abbiamo già parlato su questi lidi. Un titolo dal forte ecologismo che presenta un mondo ormai sopraffatto dalla natura che ha vinto sull’essere umano e sulla sua impronta. Compito del giocatore sarà quello di guidare una coppia di cervi all’esplorazione di tale mondo. Programmato e realizzato da un solo programmatore, Way Of The Woods promette di essere un’ avventura toccante in grado di immergere il giocatore in un mondo fortemente ispirato alle tematiche care allo studio.

Tra chi non è riuscito a sopravvivere troviamo Lynn and the Spirits of Inao, titolo i cui rimandi artistici sono chiari come il sole a mezzogiorno.

Il Kickstarter del titolo proponeva fin da subito importanti paralleli a film come La Città Incantata o La Principessa Mononoke: Lynn and the spirits of Inao sembrava essere un platform bidimensionale con un sacco di folklore giapponese tra le righe,  altro elemento molto utilizzato da Hayao Miyazaki nella realizzazione dei suoi capolavori.

Purtroppo il titolo, nonostante il buon successo del Kickstarter, si è ritrovato invischiato in beghe legali dovute allo studio che ha lavorato alla realizzazione del titolo; studio incapace di pagare il lavoro dei suoi componenti.

La saga di Ni No Kuni (DS, PS3, PC, PS4)

Ora arriva quello che tutti stavate aspettando: la saga di Ni No Kuni.
Nato su Nintendo DS nel 2010 come Ni no Kuni: Dominion of the Dark Djinn e successivamente portato in una versione pesantemente modificata su Playstation 3 come Ni No Kuni: La Minaccia della strega Cinerea, il JRPG di Level 5 presenta fin da subito lo zampino dell’intero Studio Ghibli tra una riga di codice e l’altra grazie all’estensiva collaborazione tra le due aziende.

Mentre le scene animate sono state realizzate direttamente dallo studio stesso, tutto l’aspetto artistico/visivo del titolo si è fortemente ispirato all’eredità di Miyazaki & Co con colori pastello e dolcezza visiva dietro a ogni angolo. A coronare il tutto c’è la colonna sonora firmata da Joe Hisashi, musicista giapponese già noto per aver realizzato la colonna sonora di numerosi lungometraggi made in Ghibli.

Il primo Ni No Kuni presenta un sistema di combattimento ispirato ai giochi di ruolo giapponesi con un grosso pizzico di Pokemon, grafica in cell-shading e oltre 100 ore di gameplay se si vuole esplorare tutto ciò che il gioco ha da offrire.

Il secondo Ni No Kuni, chiamato Ni No Kuni II – Il Destino Di Un Regno è invece uscito da poco ed è un titolo splendido nonostante la minore presenza dello studio. Gli unici due ad aver collaborato al titolo ancora legati alla produzione Ghibli sono Yoshiuki Momose e Joe Hisashi; rispettivamente character design e compositore.

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This post was published on 6 Aprile 2018 15:24

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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