In quest’ultima settimana ho avuto modo di infognarmi con giocare a The Elder Scrolls Online usufruendo dell’ESO Plus, cioè l’abbonamento premium mensile, senza dover sborsare un quattrino.
Già, perché ZeniMax Studios e Bethesda Softworks hanno deciso di regalarci una prova gratuita dell’ESO Plus, come avevamo già annunciato non molto tempo fa. È stata offerta a tutti la possibilità di avere tutti i vantaggi del Plus, su tutte le piattaforme, per sette giorni e a titolo completamente gratuito, e credetemi: i vantaggi non sono pochi.
Normalmente per giocare a The Elder Scroll Online dobbiamo acquistare il gioco base, o l’ultima espansione che includa anche la versione originaria, e poi ogni singola espansione che vogliamo aggiungere al nostro pacchetto.
Si tratta di perle come Elsweyr e il futuro Greymoor, quindi sì, possiamo benissimo goderci la tonnellata di contenuti del gioco base, incluso tutto l’arco narrativo di The Planemeld, ma i DLC introducono nuove zone, nuove classi e soprattutto tantissime quest da giocare in singolo, nonché svariate attività di gruppo.
Quindi cosa facciamo? Acquistiamo un DLC dopo l’altro, un’espansione dopo l’altra, un dungeon pack dopo l’altro? No, ci basta acquistare il gioco base (o l’ultima espansione + gioco base) e poi sottoscrivere l’ESO Plus, e avremo accesso a tutti i DLC passati, presenti e futuri, fintanto che rinnoveremo l’abbonamento.
Il pacchetto include ovviamente le zone, i dungeon, le quest, i delve (dungeon in solo, in soldoni) i world event e le varie attività propriamente da MMORPG, come dungeon, raid e affini.
Per comodità, e per fare un po’ di chiarezza, elencherò qui di seguito i DLC che sblocchiamo automaticamente attivando l’ESO Plus, e linkerò su ogni titolo la nostra recensione, le nostre prove o comunque una raccolta di informazioni in merito a ciascun titolo:
Attualmente va acquistata separatamente l’espansione Elsweyr, parte di The Season of the Dragon, che si ambienta tra i DLC Wrathstone e Scalebreaker e che, come nei casi degli expansion pack precedenti, include anche il gioco base.
A questo elenco andranno ad aggiungersi i futuri DLC e le prossime espansioni, come l’attesissimo Greymoor, che in origine avrebbe dovuto essere pubblicato il 18 Maggio per PC e Mac, e il 2 Giugno per Xbox One e PlayStation 4; a causa delle difficoltà create dalla pandemia, purtroppo, il lancio è stato posticipato al 26 Maggio per PC e al 9 Giugno per le console.
Come di consueto, con l’uscita di questa espansione anche Elsweyr dovrebbe rientrare nella lista dei DLC inclusi nell’ESO Plus: a quel punto basterà acquistare direttamente Greymoor e sottoscrivere l’abbonamento per avere a nostra disposizione tutti i contenuti del gioco.
Al termine del periodo gratuito di prova, naturalmente, perderemo l’accesso sia ai DLC che non abbiamo acquistato a parte, sia, purtroppo, agli altri perk inclusi nell’abbonamento premium.
Quest’enorme mole di contenuti, però, non è il motivo principale che spingerebbe un giocatore come me a sottoscrivere l’abbonamento dell’ESO Plus. I DLC sono acquistabili separatamente, e la differenza tra una spesa ridotta ma costante e una più importante ma occasionale non è tale da indurmi a gridare al risparmio miracoloso.
Il punto focale del Plus, invece, è l’assoluto incremento della qualità della vita all’interno del gioco: da sempre la gestione dell’inventario è uno dei principali problemi di The Elder Scrolls Online, come ho scritto in molte delle mie recensioni su questo MMORPG, e l’ESO Plus va a eliminare il problema alla radice, con un taglio netto e assolutamente necessario.
Normalmente ogni trenta o quaranta minuti di gioco ne trascorro una decina a svuotare le borse, vendere il loot inutile ai fini del crafting, ricavare componenti dagli oggetti ricevuti, migliorare e incantare eventuali pezzi d’equipaggiamento più potenti di quelli attualmente in uso sul PG e quant’altro, e soprattutto a gestire l’incredibile quantità di materiali racimolati in giro, come metalli, legname, stoffe, ingredienti, eccetera.
Con l’ESO Plus, invece, tutti questi materiali finiscono automaticamente in una borsa speciale, la Craft Bag, condivisa fra tutti i personaggi dell’account, che ha una capienza illimitata; oltretutto i materiali vengono ritirati e depositati dal sistema di crafting senza il nostro intervento: non ce ne accorgiamo nemmeno.
Ci accorgiamo, invece, che la necessità di tornare in città si presenta non dopo mezz’ora di gioco ma dopo ore e ore, volendo, perché nel limitato inventario del PG non si accumulano materiali e possiamo finalmente concentrarci sul godere della storia e dell’esplorazione, piuttosto che sul micro-managing delle borse e della banca.
In aggiunta all’accesso ai DLC e alla Craft Bag, inoltre, l’ESO Plus ci fa raddoppiare lo spazio disponibile in banca, ovviamente per ciascun personaggio del nostro account, e oltretutto moltiplica per due anche lo spazio disponibile per gli arredamenti nel sistema di Player Housing di The Elder Scrolls Online.
Otteniamo anche un bonus all’esperienza acquisita e all’oro lootato, nonché un boost alla Crafting Ispiration, cioè alla velocità con cui si skillano le professioni, e alla lunghissima e spesso tediosa ricerca dei Tratti craftabili, che arrivano a occupare anche un mese (un mese!) per ciascun tratto.
Il raddoppio del limite massimo di Transmute Crystal accumulabili, cioè la valuta end-game che ci permette di cambiare i Tratti del nostro equipaggiamento, e perfino la possibilità di colorare i Costumi oltre ai normali Outfit del sistema di Appearance del gioco, sono soltanto le proverbiali ciliegine sulla ricca torta dell’ESO Plus.
Al di fuori del periodo di prova, cioè sottoscrivendo normalmente l’ESO Plus, si ottengono anche 1650 Crown al mese, che sono la valuta premium con cui acquistare elementi cosmetici, mount, DLC e quant’altro nel Crown Store. Si ricevono anche una svariate occasioni speciali riservate agli abbonati, come offerte e promozioni per l’acquisto di case, colorazioni, DLC, quest starter, eccetera.
Per quanto mi riguarda, questo periodo gratuito di prova mi ha portato in zone che avevo precedentemente ignorato per carenza di tempo, visto che non sono stato costretto a trascorrere una buona percentuale delle ore di gioco a smistare l’inventario.
Più che altro, però, mi è stato possibile accedere alle zone riservate, come la terra natìa degli orchi, Wrothgar, esclusiva del DLC Orsinium.
Perché proprio lì? Perché è in quelle lande brumose che si trova la stazione di crafting per il set d’equipaggiamento di cui avevo bisogno, il Law of Julianos, che ha potenziato non poco il mio povero Templar, che sottopongo a ogni genere di stress per testare per voi i contenuti di The Elder Scrolls Online.
Sopra ogni altra cosa, questo trial ha evidenziato come la Craft Bag sia un elemento che non dovrebbe mancare nell’arsenale di ogni giocatore: quattro quinti delle problematiche di quality of life svaniscono nel nulla, e così il vero punto di forza di ESO, l’immersività delle quest e l’esplorazione dell’immensa lore di The Elder Scrolls, può tornare finalmente a brillare come merita.
This post was published on 28 Aprile 2020 17:19
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