Il mondo dei videogiochi ha sempre avuto una certa fascinazione per il concetto di mistero e per la reiterazione degli stessi.
I videogiochi sono pieni di eventi misteriosi, con canali youtube (che adoriamo) che si preoccupano di elencarli e di mostrarne la natura più recondita.
Alle volte questi misteri sono soltanto il frutto di lavoro intenzionale, altre volte sono frutto di lavoro non concluso per i più svariati motivi, altre volte hanno origini incomprensibili che li fanno restare in un limbo terrificante, dove non esistono risposte da dare ne suggerimenti da concepire.
Il mistero di cui andiamo a parlare oggi è di tipo strano perché, a conti fatti, non riguarda tanto un videogioco ma la sua pubblicazione.
L’ultimo capitolo della popolare saga di Cooking Mama, di cui avevamo già parlato qualche tempo fa, è stato sugli scaffali fisici e digitali per veramente poco e non si riesce (quasi) a capirne il perché.
Buttiamola immediatamente sul ridere: Cooking Mama: Cookstar è un gioco definibile come quantistico. Questo perché, a seconda del suo osservatore o a seconda delle voci che si vanno ad interpellare, il titolo sembra essere sul mercato o completamente scomparso dal mondo del digital delivery.
Tutta la vicenda è stata analizzata con dovizia di particolari dai ragazzi di IGN America, che per primi si sono messi ad indagare sulla vicenda.
L’ultimo sforzo pubblicitario fatto dal publisher del titolo (di cui dopo vedremo il nome) riporta il classico comunicato stampa pubblicitario seguito da un trailer; il lancio del gioco sostanzialmente doveva essere come il lancio di qualsiasi altro di videogioco a medio/basso budget.
Qualcosa è evidentemente andato storto e ciò si può scoprire giusto leggendo i commenti.
Siamo in quarantena e ok, il titolo potrebbe non essere disponibile sugli scaffali fisici.
Come mai non è possibile trovarlo nemmeno sul Nintendo eShop?
Al momento il titolo non sembra essere disponibile ne sullo store europeo ne su quello americano; su quello europeo cercando la keyword Cooking Mama ci vengono propinati quasi dieci risultati, tutti per console diverse da Nintendo Switch. Il gioco non è nemmeno menzionato, non c’è nessuna scheda gioco con scritto in uscita.
Niente di niente.
Su Reddit qualcuno ha fatto il lavoro per noi, scoprendo che il titolo è stato reso disponibili sul Nintendo Eshop americano la scorsa settimana giusto per qualche ora, per venir poi tolto senza prodromi.
Andando sul sito ufficiale del gioco è possibile provare ad acquistare il titolo, avendo la possibilità giusto di acquistarlo fisico da qualche negozio che si appoggia ad Amazon (da uno shop chiamato your cooking mama, per di più) per cifre notevoli (80 € al momento della stesura dell’articolo). Walmart non ha più copie del gioco e cliccando su Nintendo eShop si viene rimandati ad una simpatica pagina d’errore; gli altri principali retailer americani non sanno nemmeno quando riceveranno il gioco.
Qualcuno è riuscito in ogni caso a mettere le mani su di una copia del titolo, come è possibile vedere in questo thread di Reddit.
Tutto questo descritto sopra è comunque valido per gli utenti americani, per noi poveri europei le cose sono decisamente diverse visto che non esiste traccia del gioco dappertutto tolta una assurda versione Playstation 4 presente sul sito di Koch Media.
I dubbi ovviamente si fanno molteplici e asfissianti: come diavolo giochiamo a Cooking Mama Cookstar su Playstation 4? Perché il titolo non è presente all’interno del sito del sedicente sviluppatore (di cui abbiano recensito il buon Zanki Zero, per di più)?
Da quanto abbiamo visto finora Cooking Mama: Cookstar è la perfetta definizione di videogioco quantistico. Qualcuno fortunatamente è riuscito a mettere mano su copie di tale gioco e a tirarne fuori qualcosa, come immagini o video.
Il gameplay sembra essere quello di un solito Cooking Mama.
Si pelano ortaggi, su cucinano cibi, si fanno bollire cose; il gioco in teoria dovrebbe avere anche una modalità vegetariana che ha fatto contenta la PETA ed ha fatto vincere al titolo un award tutto particolare.
La realtà è che più si osserva qualcuno scavare nella storia, più vengono fuori stranezze e stramberie degne di allineamenti interplanetari. Nulla sembra essere andato per il verso giusto durante lo sviluppo ed il marketing di questo gioco.
Cooking Mama: Cookstar in origine si sarebbe dovuto chiamare Cooking Mama: Coming Home To Mama e spuntò nei radar dei giornalisti durante il 2019, dal classico leak legato alle rating board, con tanto di trailer fuori leakkato pieno di dati sbagliati che più sbagliati non si può.
Di Cooking Mama: Cookstar non si sono mai capite completamente alcune cose. La serie è stata creata da una software house nipponica chiamata Office Create che fece un roboante successo con i primi capitoli del brand su Nintendo DS.
Office Create ha poi cambiato nome, dopo i primi due giochi, per diventare la Cooking Mama Ltd, autrice dei successivi dieci videogiochi del brand tra le varie console per poi cambiare di nuovo il nome in Office Create, software house tecnicamente dietro il nuovo videogioco del brand. Peccato non aver nessun logo sulle varie copertine a suggerire l’identità degli autori del titolo.
L’agenzia di rating australiana, all’epoca del leak, segnalò come sviluppatori i ragazzi di 1st Playable Productions, una piccola software house che solitamente si occupa di videogiochi educativi. Inutile dire che, anche in questo caso, Cooking Mama: Cookstar non fa capolino in nessun sito appartenente alla software house (che per di più al momento sembra non funzionare).
L’unica azienda citata sulla scatola del gioco sembra essere una certa Planet Entertainment, ovvero un publisher succursale di una grande compagnia americana che in teoria contiene al suo interno virtuosi dello sviluppo videoludico.
IGN ha scandagliato più a fondo, andando a controllare l’esistenza di uno sviluppatore che lavori esclusivamente per tale azienda, finendo per trovarne il quartier generale dentro una grande casa rurale situata nelle campagne del Connecticut.
Questo è indubbiamente qualcosa che genera sospetto, ma forse non è importante come crediamo ai fini della storia.
Planet Entertainment ha scelto di obliterare qualsiasi traccia del gioco dal suo portfolio, arrivando anche a cancellarevecchi post dal suo sito che citavano in giudizio il nuovo simulatore di cucina. Il contenuto di tali post erano comunicati stampa che parlavano di, udite udite, tecnologie blockchain integrate dentro ai videogiochi.
Ci stiamo avvicinando al fulcro della storia.
Cooking Mama: Cookstars è un videogioco già nato lontano dai terreni confortevoli dei suoi predecessori ed è stato, per motivi ancora non del tutto chiari, cancellato dalla faccia della terra.
Le motivazioni sembrerebbero essere legate a problemi di tipo tecnico, ovvero all’accostamento del cooking mama videogioco alla tecnologia blockchain. La cosa fù dichiarata direttamente dal publisher su di un vecchio comunicato stampa, poi circolato in giro per il mondo durante agosto 2019.
Secondo gli ultimi tweet dell’account ufficiale di CKC, avvenuti dopo la pubblicazione del report di IGN, il titolo avrebbe problemi ad uscire sul mercato a causa dei problemi causati dalla pandemia, evento che sta rallentando pesantamente la filiera produttiva.
Purtroppo questa notizia non sembra sia stata recepita dalla maggioranza degli outlet giornalistici, che si preoccupano invece di far circolare la notizia secondo cui il titolo faccia letteralmente fondere Nintendo Switch minando delle criptovalute mentre si gioca.
La cosa è stata sbugiardata da differenti utenti Twitter che, avendo la possibilità di giocare fisicamente al titolo, hanno dato un occhiata al gioco ufficialmente smentendo la maggioranza assoluta delle voci.
Cooking Mama Cookstar funziona come era nelle intenzioni degli sviluppatori e la tecnologia blockchain tanto millantata è stata eliminata dal titolo. Lo stesso publisher ha poi spiegato la natura di quella che era la loro idea: permettere agli utenti di scambiarsi assets di gioco con una specie di valuta in-game.
C’è qualcosa in più oltre al coronavirus che però sembra aver bloccato la release del gioco, qualcosa di natura legale.
Sembra che la software house incaricata di realizzare il gioco (software house che al momento ci è ancora sconosciuta, lo ripetiamo) abbia utilizzato in modo indebito delle colonne sonore dei capitoli precedenti scaricandole da youtube. Questo è stato scoperto dai soliti utenti smanettoni che si sono messi di buona lena ad analizzare il codice ed i contenuti, riga per riga.
Quindi la magia si spezza, il complotto svanisce e la maggioranza dei dubbi viene dipanata.
Cooking Mama: Cookstars è un gioco nato sfortunato, sviluppato in mezzo a mille problemi e rilasciato in un periodo abbastanza disastroso della vita del nostro globo.
Tra coronavirus, silenzi stampa dovuti ad errori di PR e strane teorie del complotto alimentate da utenti twitter/discord annoiati o semplicemente maliziosi, il nuovo capitolo del popolare simulatore di cucina si farà ricordare negli annali per motivazioni completamente diverse da quelle solitamente associate al concetto di videogioco.
Possiamo dirci dispiaciuti per tutti quelli che nel tentativo di giocare al titolo sono finiti per pagare cifre molto elevate sui vari siti di distribuzione che hanno speculato sulla cosa.
La vicenda, come prevedibile non è finita .
Prima dell’alba del 7 Aprile un membro della software house responsabile di Cooking Mama Cookstar ha contattato ScreenRant per fare chiarezza sulla vicenda, rivelando alcuni importanti retroscena e dando senso a molte delle voci che circolavano sul titolo.
Lo sviluppatore ha desiderato rimanere anonimo ma è partito subito con il mettere in chiaro una cosa: nessuna Switch è stata fatta minare Bitcoin.
Avete presente tutte quelle dichiarazioni fatte riguardo il mining di criptovalute su Switch? Tutte menzogne. La direzione di Planet Entertainment sa veramente poco dell’argomento ed ha usato le criptovalute come esca per tutti i potenziali investitori che apprezzano questo genere di cose. I crash o i surriscaldamenti delle console sono legati più che altro allo stato del titolo. Cooking Mama Cookstar è un videogioco fatto in Unity, sviluppato da molte persone al loro primo titolo.
Non è assolutamente un prodotto perfetto ma ha comunque passato un sacco di controlli qualità sia da parte di Nintendo sia da parte di Sony, non penso sia possibile passare tali test inserendo un diavolo di miner all’interno del software e non penso nemmeno ci sia qualcuno con le capacità tecniche per programmare una roba del genere presso 1p (nome del developer)
Se non ci sono problemi di criptovalute per quale motivo il titolo ancora si trova in uno status di limbo? La risposta a questa domanda è molto interessante e lascia passare uno spiraglio di luce sul come funzioni al giorno d’oggi l’industria dei videogiochi.
Cooking Mama: Cookstar è stato ritirato dal Nintendo eShop per un motivo ben preciso. Al momento c’è una battaglia legale tra il publisher (Planet Entertainment ed il proprietario della IP (Office Create). Office Create nello specifico ha chiesto al publisher di migliorare lo stato di polish del gioco o di cancellarlo e di tutto contro Planet Entertainment ha deciso di tirare fuori il titolo. Purtroppo questo genere di problema si è verificato molto spesso durante lo sviluppo del gioco, con un management davvero pessimo del team di sviluppo da parte del publisher.
Ad un certo punto dei portavoce di Official Create sono venuti a trovarci per supervisionare lo sviluppo del gioco e questo ha generato degli attriti fortissimi. I nostri responsabili hanno letteralmente urlato contro tali supervisori, obbligandoli a tornare a casa se non avessero tirato fuori delle critiche almeno costruttive nei confronti del nostro gioco. Dopo aver tirato fuori Cooking Mama: Cookstar, da quanto ho capito, i portavoce di Office Create hanno usato i loro contatti in Nintendo per togliere il gioco dallo shop digitale e per interrompere la produzione delle cartucce.
Qui in 1p amiamo tutti molto il brand di Cooking Mama ed abbiamo cercato di fare il nostro meglio con i mezzi che ci sono stati messi a disposizione per realizzare un prodotto accettabile. Sono sicuro che il gioco sia lontanissimo dalla perfezione ma penso sia indubbio dire che i publisher non ci hanno assolutamente dato una mano nel lavorare al meglio delle nosetre possibilità, visti gli sviluppi sopracitati.
Lo sviluppatore ha anche parlato dei gravi problemi comunicativi che ci sono stati durante le differenti fasi dello sviluppo che hanno permesso ad un publisher di pubblicare un gioco senza far sapere molto ai suoi sviluppatori.
Noi non sapevamo nulla di preciso riguardo la adata di release del gioco. A noi fu detto che il titolo era destinato ad arrivare sugli scaffali per fine Marzo e null’altro. La nostra responsabile ha sempre tenuto per sé la maggioranza di queste problematiche, dicendo di non volerci stressare con tali questioni.
Da ciò che sappiamo anche il marketing è stato ostracizzato dai ragazzi di Office Create. So che il nostro publisher aveva preparato spot pubblicitari per youtube, siti web dedicati e anche spot che sarebbero stati destinati a Tik Tok che non hanno mai visto la luce del giorno. Da quanto so al momento Planet Entertainment ha deciso di portare in tribunale Office Create, cercando di farsi rimborsare tutti i soldi persi. Non ho idea se il gioco riuscirà mai ad ottenere una release ufficiale, credo che comunque come titolo se la meriti.
a si prepara a diventare il titolo più richiesto di tutti i collezionisti, visto che probabilmente finirà nella fossa comune de videogiochi stroncati da colori che sui giochi vogliono solo lucrare. È comunque importante sapere questo cose per porre finalmente fine alle voci che parlano di critovalute, mining illecito e questo genere di pratiche.
Speriamo sinceramente di poter vedere e magari parlare con maggiore chiarezza di questo videogioco nel corso dei prossimi mesi, magari con un prodotto finito e quasi raffinato in mano.
This post was published on 6 Aprile 2020 15:22
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