Torniamo a parlare di novità nel variegato mondo di The Elder Scrolls Online. Grazie al quest starter gratuito rilasciato nel Crown Store, ho avuto modo di giocare The Coven Conspiracy: la quest – prologo che, in sostanza, fa da ponte tra il dungeon pack Harrowstorm e la futura espansione Greymoor.
Un nuovo passo in avanti lungo il percorso tracciato per la nuova stagione di Dark Heart of Skyrim, che va a sostituire la precedente Season of the Dragon e che ci accompagnerà per tutto questo 2020.
Come abbiamo già visto nella recensione del DLC ESO: Harrowstorm, alla base di uno dei due nuovi dungeon introdotti c’è una storyline incentrata su tempeste sovrannaturali, esploratori scomparsi e una congrega di streghe.
Mentre nel DLC vero e proprio la sensazione predominante era che la luce del palcoscenico fosse puntata tutta su Unhallowed Grave, in questa missione introduttiva l’attenzione è spostata tutta sui protagonisti del dungeon Icereach.
Torniamo ad avere a che fare con la cara Lyris Titanborn, che ci accompagna in un’importante indagine sulle reali intenzioni delle streghe di Icereach; dopo un veloce e pratico riassunto, Lyris ci fa partire subito con la ricerca delle tracce magiche lasciate dagli sgherri delle streghe.
Grazie alla nostra missione all’interno del dungeon, infatti, Lyris ha recuperato dei medaglioni incantati, che i maghi della corte dello Skald-King possono usare come segugi per stanare i cattivi.
Ben presto ci mettiamo all’opera, e iniziamo a girare un po’ il mondo alle calcagna degli scagnozzi della congrega, fra complotti, intrighi e misteriosi rituali.
In perfetto stile cinematografico noir, ci ritroveremo ad aggirarti fra strade cittadine, sobborghi, sistemi fognari e aperta campagna, alla ricerca delle tracce dell’operato del mastermind, la mente criminale celata dietro il piano malvagio che ci vede coinvolti.
In questo caso il piano del genio del crimine, del mandante o come preferite chiamarlo, consiste in un progetto di conquista che parte da Icereach e si allarga sul continente.
L’arma del delitto sono delle terribili tempeste di ghiaccio e fulmini, che le streghe possono scatenare a comando, e che hanno già messo in ginocchio l’economia di una parte della regione.
Il nostro Commissario Gordon, in questo caso, è lo Skald-King in persona: Jorunn, Alto Re di Skyrim e capo dell’Ebonheart Pact, la fazione di cui tra l’altro fa parte il mio personaggio principale.
Non andrò a scrivere spoiler sulla quest, ovviamente, ma vi posso dire che il tutto dura un’ora, al più un’oretta e mezza, a seconda della build del personaggio che giocate e della velocità della vostra cavalcatura.
Gli spostamenti su lunga distanza, per fortuna, sono stati scriptati e non serve tornare manualmente a una Wayshrine per spostarsi; abbiamo l’opzione di farlo, ma se siamo pigri -come il sottoscritto- basta accettare l’offerta di Lyris Titanborn e spostarci con lei.
In questo modo limitiamo anche i caricamenti, che risultano un po’ lunghetti anche su SSD e macchine decenti, ma data la mole del gioco la cosa è abbastanza giustificata.
All’inizio il ritmo dell’azione è un po’ lento: molte conversazioni e diverse note da leggere, ma il tutto è propedeutico all’impostazione della storia. Se non avete affrontato il dungeon Icereach, potete comunque immergervi nella storia senza troppi problemi, grazie agli spiegoni di Lyris.
Da un certo punto, però, la storia decolla, il ritmo prende piede e da lì in avanti ci si ritrova a giocare senza guardare l’orologio, completamente assorbiti dalla narrazione.
Sebbene in alcuni passaggi la trama sia un tantino prevedibile, soprattutto per chi ha giocato i DLC precedenti, i pregi di questa introduzione a Greymoor superano di gran lunga i piccoli difetti che ho riscontrato, che in realtà riguardano la medio-bassa attenzione alla quality of life che da sempre affligge ESO.
Il filo narrativo va a congiungere piuttosto abilmente il DLC Harrowstorm, e in particolare il dungeon di Icereach, con la prossima espansione: Greymoor ci porterà a esplorare l’area di Western Skyrim, ed è proprio nella fase preparatoria della partenza che andiamo a concludere l’esperienza con la quest The Coven Conspiracy.
Ben rispecchiando il nome della quest, le trame di palazzo e gli intrighi rappresentano il motivo in-game per cui la nostra missione nell’area occidentale di Skyrim deve attendere. In realtà, com’è ovvio, la nostra visita al Palazzo di Solitude è subordinata all’uscita dell’espansione Greymoor, non tanto ai giochetti di corte.
Aver motivato coerentemente questa pausa nella narrazione, però, per me è un grosso punto a favore di questa mini-avventura. Un altro pregio è la possibilità di esplorare, almeno in parte, luoghi resi celebri da The Elder Scrolls V: Skyrim.
In quell’oretta e mezza di gioco, ad esempio, visitiamo prima la Ratway di Riften, poi la frustrante area sotterranea di Blackreach, ma anche il Palazzo di Windhelm dell’High-King / Skald-King, situato a Windhelm; attualmente ancora un lavoro in corso d’opera, quel palazzo un giorno vedrà Ulfric Manto della Tempesta seduto sul trono strappato a Re Torygg nell’anno 201 della Quarta Era.
Consegnata la quest e ottenuta la ricompensa, tra cui il simpatico souvenir Chains of the Ice Witch, siamo arrivati alla fine di The Coven Conspiracy.
Mentre aspettiamo l’uscita dell’espansione Greymoor, prevista per il 18 Maggio, possiamo giocare gratuitamente a The Elder Scrolls Online, sia su PC/Mac sia su Xbox One e PS4: l’ESO Free Play Event è iniziato il primo Aprile –ma non è uno scherzo-, e finirà il 13 Aprile (il 6 su Steam).
>>Leggi anche: la nostra recensione del DLC ESO – Harrowstorm<<
This post was published on 4 Aprile 2020 10:00
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