Nintendo Switch è, a tre anni dal suo lancio, un successo incredibile per la compagnia che la produce. Essa è la dimostrazione che nel mondo moderno dei videogiochi, tra games as a service ed esperienze cinematografiche, la Nintendo Difference ancora esiste ed ha ascendente sui videogiocatori.
La consolina ibrida al giorno d’oggi può vantare oltre cinquantacinque milioni di unità vendute ed un successo assolutamente imprevedibile, specie dopo il capitombolo rappresentato dalla Wii U, una console molto audace sotto alcuni punti di vista, ma incapace di attaccare il mercato che si andava evolvendo verso un’altra direzione.
Come ha fatto Nintendo Switch a raggiungere questo successo? Come si è comportata rispetto agli altri prodotti di Nintendo?
Festeggiamo tutti insieme il compleanno della console con qualche dato e qualche elucubrazione a freddo.
Can you feel the Nintendo Difference 2.0 ?
La Nintendo Difference è un concetto astratto che più volte è stato riproposto durante la storia dell’informazione videoludica. Uno dei motivi per Switch al giorno d’oggi è viva e vegeta all’interno del mercato è da ricercarsi in ciò: l’ultima console di Nintendo è cesellata perfettamente per un’esperienza di gioco che altrove sarebbe impossibile da ottenere.
Prima dell’uscita di Nintendo Switch Lite possedere una Switch voleva dire avere in mano una console versatile sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista ludico.
Miriadi di sensori nascosti nei Joycon. uno schermo touch che può ricordare le gesta del Nintendo DS, la possibilità di connettere la console al televisore per avere a che fare con uno schermo in grado di soddisfare le proprie aspettative.
La console poteva essere portata in giro e aveva al suo interno tutto il potenziale necessario per dare la vita ad una miriade di nuovi giochi in grado di accalappiare il pubblico attraverso sistemi di motion control; l’idea poteva essere quella di imitare il percorso fatto con anni addietro con la Wii, ancora oggi uno dei più grandi successi di sempre in ambito console.
Le cose però sono andate diversamente: se Switch oggi è un prodotto di successo lo dobbiamo anche alla capacità di Nintendo di svecchiarsi e di sapersi adattare, anche soltanto un minimo, alle nuove leggi del mercato.
Nel 2020 Nintendo Switch non è soltanto la console dove è possibile giocare a The Legend Of Zelda o Super Mario (qui torneremo fra poco) ma è anche una console dove è possibile giocare a moltissimi titoli recenti o moltissime produzioni indipen
denti. Nintendo sembra aver legato particolarmente con il mondo indie, trasformando Switch in una macchina praticamente perfetta per esperienze come i roguelike o i metroidvania, giocabilissimi anche in un ottica mordi e fuggi.
Con i joycon è possibile vivere le avventure dello strigo Geralt, è possibile andare a prendere a randellate il buon Diablo, è possibile impersonare il Doomslayer o andare in giro per la regione di Skyrim senza aver bisogno di mouse e tastiera. I porting sono ottime scelte per chi vuole rivivere determinate esperienze, sapendo scendere a patti con l’aspetto grafico o la fluidità di gioco.
Non mancano all’appello molti dei grandi successi multipiattaforma che su Switch hanno trovato una valida alleata: giocare a Fortnite su Switch è possibile senza pagare abbonamenti aggiuntivi, discorso identico è fattibile anche per Warframe o Dauntless. Anche Nintendo ci ha messo del suo, confezionando un giochino fuori di testa come Tetris 99.
I giochi restano il succo della questione.
Si può avere la console più tecnicamente prestante della storia (vero Stadia?) ma senza giochi è difficile avere un successo memorabile. Nintendo questo lo ha saputo bene ed ha accoppiato alle proposte multipiattaforma un parco di esclusive in grado di rivaleggiare senza problemi con i nomi più blasonati.
Basti pensare unicamente che la console è stata rilasciata sul mercato insieme a The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild, un videogioco maestoso sotto praticamente ogni punto di vista, considerato a più riprese dalle più importanti voci di settore come il titolo del decennio; oltre a TLOZ abbiamo avuto avuto il piacere di mettere le mani su videogiochi come Super Mario Odissey o Astral Chain, produzioni in grado di avere appeal sia su un pubblico giovanile che su appassionati più maturi e stagionati.
Gli appassionati di giochi di ruolo hanno avuto la possibilità di giocare a Fire Emblem: Three Houses o Xenoblade Chronicles 2, senza dimenticare l’ottimo Octopath Traveler o il geniale Mario + Rabbids: Kingdom Battle. Solo nel corso degli ultimi quindici mesi abbiamo avuto la possibilità di mettere mano su Super Smash Bros Ultimate, su Luigi’s Mansion 3, su The Legend Of Zelda: Link’s Awakening e su Super Mario Maker 2.
A tutto questo dobbiamo sommare gli esperimenti per cui Nintendo è famosa: Labo non sarà stato un successo di pubblico ma è, ancora oggi, una delle idee più folli e curiose di sempre; discorso ancora più accorato si può fare per Ringfit Adventure, uno dei migliori
Quante altre console possono vantare un parco esclusive così ricco e con la qualità media così elevata?
Al momento nessuna.
Nintendo Switch ha dimostrato che nell’ottava generazione videoludica ad essere di vitale importanza non erano i servizi o le caratteristiche tecniche; era saper riproporre le sensazioni di gioco che in passato avevano conquistato i giocatori adattando il proprio ambiente di gioco ad alcune modernità.
Certo, inutile negare che la console non abbia qualche problemino: tra un sistema online farraginoso, problemi tecnici divenuti particolarmente noti come il joycon drift ed una speranza di vita non particolarmente elevata, vista la sua uscita a metà ottava generazione videoludica, Nintendo dovrà certamente correre ed inventarsi qualcosa per evitare che la console perisca a causa del progresso tecnologico.
Queste considerazioni ce le lasciamo da parte per l’articolo che faremo in occasione del suo quarto compleanno, nel frattempo possiamo osservare il sistema di raffreddamento della nostra console spegnere le candeline ed utilizzare uno dei due Joycon per tagliare la torta.
Tanti auguri a te, cara Switch.