Microsoft con un comunicato stampa ed un post sul blog ufficiale della propria macchina da gioco ha ufficialmente rilasciato maggiori informazioni sull’hardware che andrà a finire all’interno della sua console, senza dimenticare dati e informazioni di rilievo rimasti nel segreto fino a qualche minuto fa.
La nuova console di Microsoft avrà dalla sua il doppio della potenza di Xbox One X, senza dimenticare supporto alle nuove tecnologie e la capacità di generare in output flussi video a framerate che per il momento ci siamo solo sognati.
Vediamo insieme di che si tratta.
Xbox Series X: ecco le caratteristiche tecniche.
Cosa ci sarà nel curioso case della nuova console di Microsoft?
CPU: AMD Zen 2 con architettura RDNA 2
GPU: 12 Teraflops di potenza, il doppio di una Xbox One X
Supporto al DirectX Raytracing grazie all’hardware dedicato
SSD di nuova generazione, in grado di offrire caricamenti particolarmente veloci.
Presenza di HDMI 2.1 con supporto a ALLM (Auto Low Latency Mode) e VRR (Variable Refresh Rate)
L’hardware in questione è paragonabile a quello di un computer high end di tutto rispetto mentre la GPU ha una potenza di calcolo superiore a quella di una scheda video Nvidia Geforce 2080 base (la Nvidia Geforce 2080 Ti ha 14 Tflops di potenza, scacco matto Microsoft!).
Curiosamente la potenza della GPU di Microsoft è superiore a quella che Google utilizza in blocco per il suo Google Stadia, che invece ha (per singolo componente) circa 10.7 teraflops di potenza.
Forza bruta e tecnologie all’avanguardia.
Invece di parlare di dati nudi e crudi (che tutto sommato sono ancora interessanti) è interessante andare ad analizzare il significato di alcuni degli acronimi usati dall’azienda nel descrivere le caratteristiche della sua nuova macchina.
Nel lungo messaggio presente sul blog l’azienda ha confermato la presenza di una versione proprietaria del già noto VRS, ovvero una tecnologia già usata da tempo sulle schede Nvidia che permette al sistema di controllare individualmente la qualità dello shading sulle varie aree dello schermo, dando ad ogni area una differente potenza di calcolo in base alle richieste fatte dall’engine.
Cosa significa questo?
In un videogioco come Grand Theft Auto V, ad esempio, sarà possibile per la scheda video dare una minore qualità estetica agli oggetti che si muovono velocemente intorno a sé, già soggetti a filtri visivamente pesanti come il Motion Blur; questo questo perché l’applicazione di uno shading di qualità sullo stesso oggetto con lo stesso Motion Blur non porterebbe ad alcun beneficio visivo.
Il VSR può essere utilizzato anche per semplificare il foveated rendering, ovvero quella tecnica usata nella creazione di scene tridimensionali per la realtà virtuale che permette all’engine di ridurre il peso dei calcoli fatti per i pezzi d’immagine che non vengono messi a fuoco dall’occhio umano.
Ufficiali sono anche stati i centoventi fotogrammi al secondo, già auspicati anche dalla concorrenza (leggi qui per capire di che stiamo parlando) e plausibilmente legati a quei videogiochi che rimarranno a risoluzioni come il 1080p.
Molto interessante anche la presenza di una funzione chiamata quick resume che permette sostanzialmente al giocatore di mettere in pausa differenti giochi per poi riprenderli esattamente com’erano anche a distanza di tempi; una specie di savestate avanzato per i videogiocatori che possono dedicare poco tempo continuativo alla propria passione.
Un nuovo modo di intendere la cross gen.
L’ultima grande novità svelata da Microsoft con il suo post riguarda invece il nuovo modo con cui l’azienda intende concepire il concetto di multipiattaforma durante il corso dei prossimi anni.
La funzionalità che entrerà a far parte dell’ecosistema di Xbox sarà chiamata Smart Delivery e permetterà di acquistare un videogioco in digitale sullo store per poi usarlo sulla console che si preferisce.
Sostanzialmente il giocatore potrà acquistare una singola copia di Halo Infinite o Hellblade: Senua’s Saga per poi giocare sia su Xbox One normale che su Xbox Series X senza dover affrontare nuovamente l’acquisto. Smart Delivery sarà disponibile sui giochi a discrezione degli sviluppatori e al momento è confermato soltanto sui giochi sviluppati dalle software house.
Questo va ad impattare in qualche modo sulle vendite complessive di un videogioco ma, al giocatore, lascia una migliore esperienza utente; ciò in ogni caso era stato vagamente accennato il mese scorso, quando Microsoft se ne uscì con la storia dell’assenza di esclusive Xbox Series X per i primi due anni di vita della console.
La ciliegina della torta in ogni caso è stata la conferma, per i proprietari di Game Pass, di poter usufruire dei titoli first party sin dal lancio all’interno del catalogo del servizio; anche questa volta Microsoft ha ufficialmente ascritto la caratteristica a tutti i videogiochi da essa prodotti ma non è da escludere che anche altre aziende possano fare la stessa cosa con i propri videogiochi.
Sony nel frattempo, tra assenze ingiustificate e assenza di informazioni, sta tramando il lancio della propria console senza far sapere molto ai consumatori; se questa finirà per essere o meno la strategia giusta lo scopriremo soltanto con il passare del tempo.
Cyberpunk 2077 sarà un titolo con feature Smart Delivery, ad esempio.
Con un rapido Tweet CD Projekt Red ha fatto sapere che il suo nuovo titolo, il buon vecchio caro Cyberpunk 2077, sarà un titolo smart delivery. Acquistando il titolo per Xbox One sarà possibile ricevere l’update per giocarlo su Xbox Series X quando disponibile.