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Speciali

5 videogiochi anni 80 adatti alla notte di Halloween

Gli appassionati del genere sanno che la nascita del survival horror viene fatta risalire agli anni 90 con Resident Evil – 1996 – o con Alone in the Dark – 1992 – ma questo non significa che già prima non esistessero videogiochi che strizzassero l’occhio al terrore.

Negli anni 80 erano già presenti, sia su cabinato sia su home computer, videogiochi che obbligavano i giocatori ad attraversare livelli lugubri e angoscianti pieni zeppi di mostri e entità paranormali.

Questi rientravano nei generi che andavano per la maggiore all’epoca, come i platform e i picchiaduro a scorrimento, tuttavia possono essere considerati giochi adatti a una serata di Halloween all’insegna del retrogaming.

In questo speciale, andiamo dunque a riscoprire cinque videogiochi anni 80 a tema Halloween.

Ghosts ‘n Goblins (1985)

Ghosts ‘n Goblins è una pietra miliare dei videogiochi anni 80. La sua ambientazione è perfetta per passare la notte di Halloween.

Uno dei videogiochi più famosi degli anni 80 e tuttora considerato una pietra miliare anche per la sua incredibile difficoltà. Disponibile all’inizio solo in sala giochi, fu portato su molte altre piattaforme, tra cui Amstrad, Commodore 64, Spectrum, Amiga e Atari ST. Il protagonista era un cavaliere medievale, Arthur, con il dovere di attraversare livelli infestati da spettri e zombie per salvare la classica fanciulla indifesa rapita dal cattivone di turno, in questo caso Astaroth, un demone con due facce. Tra cimiteri, caverne spettrali e castelli maledetti, Ghosts ‘n Goblins è senza dubbio un gioco adatto a una serata retrogaming di Halloween.

Splatterhouse (1988)

Splatterhouse è violenza allo stato puro, un videogioco che fa fede al proprio nome.

Anche Splatterhouse è uno dei mitici titoli anni 80 che hanno fatto scuola. Beat’em up a scorrimento della Namco, fa fede al proprio nome con scene ultra-violente e decisamente splatter. La versione per Turbografx-16 avvertiva i giocatori di contenuti a tema horror e, difatti, la trama è molto vicina a quella di un film dell’orrore con due giovani studenti di parapsicologia che, recatisi presso l’abitazione del Dr. West per conoscere le sue scoperte in quel campo, vengono sorpresi da un temporale e presi alla sprovvista da un’entità che rapisce la ragazza e tramortisce lui. Il protagonista si risveglia con una maschera al volto. Comincia così il videogioco che ci vede impegnati, in livelli all’interno della casa e al suo esterno, a fare a pezzi mostri e boss di ogni genere.

Ghost Hunters (1987)

Un misto di platform e sparatutto che ci vedeva impegnati a eliminare fantasmi in stanze infestate.

I livelli di Ghost Hunters, videogioco disponibile su Amstrad, Commodore 64 e ZX Spectrum, erano schermate fisse collegate tra di loro molto simili negli sprite e nella loro struttura a quelle presenti nei classici giochi platform dell’epoca, tra i quali Donkey Kong. Tutto però era visivamente più lugubre, con stanze infestate da spettri che potevamo eliminare con una mitragliatrice anti-fantasma. Il giocatore poteva avvalersi di una sola vita, mentre la caratteristica più interessante del titolo era la presenza del Terror meter che aumentava con la presenza di alcuni tipi di non morti. Se non si era lesti ad eliminarli, la barra saliva al massimo portando il personaggio alla morte.

Chiller (1984)

Chiller fu bannato da tantissime sale giochi americane per la sua violenza gratuita.

Cabinato la cui installazione negli Stati Uniti fu rifiutata da moltissimi proprietari di sale giochi, a causa della sua violenza e delle scene sessualmente esplicite. Chiller era un classico sparatutto con pistola ottica in cui il giocatore doveva sparare a personaggi inermi rinchiusi in stanze di tortura, azionando di tanto in tanto le macchine per aumentare la loro sofferenza. I livelli erano ricchi di dettagli splatter come mutilazioni e decapitazioni, in un bagno di sangue e violenza gratuita. Adatto ai meno sensibili.

Cauldron (1985)

Cauldron ha per protagonista una strega alla ricerca degli ingredienti per un incantesimo.

Cauldron era un videogioco per Amstrad, Commodore 64 e ZX Spectrum che mostrava Halloween nella sua accezione più giocosa. La protagonista, infatti, era una strega che, in sella alla sua scopa, doveva percorrere i livelli, evitando di andare a sbattere, per raccogliere tutti gli ingredienti utili a realizzare un incantesimo che le consentisse di eliminare il capo delle zucche e recuperare la scopa d’oro. Fantasmini e altre entità si frappongono durante l’avventura, ma niente di così spaventoso. Cauldron è comunque un titolo particolarmente indicato per passare Halloween con i videogiochi anni 80.

This post was published on 18 Ottobre 2019 12:05

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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