Con Worms: la guerra è una cosa da vermi continua la nostra rubrica settimanale #venerdìnostalgia dedicata al retrogaming. Ecco il nostro racconto di un gioco che ha dato vita ad una saga in grado di competere con grandi capolavori di fantascienza.
Se vi siete persi gli articoli precedenti dedicati al retrogaming potrete ritrovarli comodamente tutti a questo link. Troverete Final Fantasy, Resident Evil, Silent Hill, Winning Eleven e molte altre chicche raccolte solo per voi!
Chi segue questa rubrica, sa bene che gli anni ’90 sono stati un periodo unico nella storia dei videogiochi. Sono l’anello di congiunzione tra l’era pioneristica e l’era moderna. Gli anni ’90 ci hanno regalato titoli geniali, pur con mezzi tecnici limitati. Questa “Era di mezzo” è stata il tripudio delle idee, dell’innovazione, del coraggio e della follia. Come altro definire un periodo in cui, una softrware house come Team17, decide di dare alla luce un videogioco strategico a turni dove lo scopo è quello di cancellare dalla faccia della terra la squadra di vermi rivali? Ebbene si, questa settimana vi portiamo nella sporca guerra di Worms!
L’idea alla base di Worms è tanto semplice quanto geniale. Due squadre di vermi da combattimento si affrontano su scenari platform generati casualmente dalla CPU. Ogni squadra possiede un arsenale potenzialmente in grado di sterminare gli avversari dal campo di scontro e, ad ogni turno, sceglie la propria mossa di attacco. Le armi, che sono veramente tantissime e sono il vero fulcro del divertimento, fanno un danno che va da 1 a… infinito. Ogni colpo mandato a segno infatti produce un danno che si può sommare ad altri danni inflitti dagli oggetti disseminati sulla mappa. Un’esplosione accanto ad un barile incendiario potrà produrre due o più esplosioni consecutive, lanciando i nostri nemici anche molto lontano.
Le armi non sono mai selettive nel creare danni. Come nella realtà, se un colpo viene pensato o eseguito male, potrà capitare di autoinfliggersi dei danni, investiti dal cosidetto “fuoco amico“. A rendere il tutto più complesso, oltre al fatto che non capiterà mai di giocare due volte la stessa mappa, c’è il fattore vento. Tutte le armi da lancio tengono conto della parabola e della forza con cui vengono lanciate. Il vento, che cambia di turno in turno, può scombinare completamente i nostri piani, rispedendo al mittente granate, bombe e quant’altro. Il risultato è uno strategico puro, dove pianificazione e abilità tecnica si sommano per avere la meglio dei nostri avversari.
Il vero motore di Worms è sicuramente rappresentato dall’arsenale. Le armi sono tantissime, e spaziano da quelle ispirate ad armi realmente esistenti a quelle totalmente inventate e folli. La più famosa è sicuramente il Bazooka: spara in linea pressoché retta, è influenzato dal vento e fa 50 punti di danno massimo. Il mortaio è simile al bazooka, ma ha una parabola più alta e all’impatto rilascia altri esplosivi. La granata ha una parabola media, quella a grappolo rilascia altre granate dopo la prima esplosione, creando enormi danni. La mina esplode dopo 3 secondi. Le pistole e i revolver esplodono vari colpi in linea retta. Il fucile a pompa da diritto a due colpi per turno, ma se ci si ferisce si perde il diritto a sparare il secondo. L’Uzi è molto impreciso e crea un grande spostamento, cosi come il mitragliatore.
Tra le armi più sofisticate troviamo i missili retroguidati che possono evitare ostacoli. Il bombardamento dal cielo, che fa piovere una barricata di missili sul bersaglio. Il piccione-torna-a-casa che procede a zig-zag. Il Napalm che continua a bruciare e corrodere un punto della mappa. La mazza da baseball, che viene tirata fuori e usata insieme al cappellino e scaraventa il verme avversario colpito direttamente in home run. La puzzola che avvelena gli avversari con i suoi gas venefici. I pugni di fuoco e il Dragonball, che copiano i colpi di celebri videogiochi di lotta e dei cartoni animati. La tremenda “spintarella” che fa zero danno ma può far cadere gli avversari da dirupi o sporgenze. Il Kamikaze che si immola per la squadra o il terremoto che scombina tutti gli oggetti presenti sulla mappa.
Esiste poi un’utima categoria di armi, le armi speciali. Queste ultime sono rarissime e possono essere usate massimo una volta o due in ogni partita, creano enormi danni e portano tantissimo scompiglio nelle partite. La più famosa è la bomba banana. Simile alla granata a grappolo, questa bomba rimbalza con estrema facilità e crea enormi danni agli scenari. Esiste anche la super bomba a banana che esplode a comando e i cui danni sono semplicemente incalcolabili. La Granata Sacra, che ha una croce sopra di essa e quando viene lanciata produce un umoristico “alleluia”. Questa arma è ispirata al film Monty Payton e Il Sacro Graal, in cui appare la granata sacra di Antiochia. A questo film sono ispirate anche le armi basate sugli animali vivi. Quando Re Artù e i suoi cavalieri provando ad entrare in un castello, vengono respinti tramite il lancio di vacche ed altri animali.
L’animale “arma” più famoso è sicuramente la pecora. Questo tenero animale bela, salta gli ostacoli ed esplode causando enormi crateri. La mucca pazza ride, si muove senza senso e poi detona. Quando si usa ne escono due o tre a seconda di come si sia ottenuta. L’attacco delle pecore francesi che scendono infuocate dal cielo intonando la marsigliese ha sempre il suo fascino. La bomba talpa è in grado di scavare il terreno fino a farsi esplodere. La pioggia di talpe ne sgancia cinque dal cielo per stanare i vermi nascosti in profondità. L’asino di cemento è un enorme statua a forma di asino, con tanto di piedistallo che cade dal cielo sbalzando via ogni ostacolo o verme incontrato e bucando lo scenario fino a finire in acqua. La vecchina procede lentamente pronunciando parole incomprensibili, e dopo cinque secondi scatena il putiferio. L’Armageddon fa piovere uno sciame di meteore sul quadro che in genere stermina ogni forma di vita.
Esistono anche altri oggetti, al di fuori delle armi, che sono altrettanto determinanti per vincere le partite. Muoversi nelle mappe infatti è essenziale per colpire meglio i nemici, per difendersi, proteggersi o raccogliere le casse di munizioni che, di tanto in tanto, vengono paracadutate sul terreno di battaglia. La componente tattica all’interno di questo simpatico gioco è tutt’altro che banale. Corde, saldatori, martelli pneumatici, jetpack e teletrasporti saranno i nostri alleati più fedeli nella scelta di una posizione perfetta. Per uccidere un verme nemico, in Worms, non è necessario unicamente mandagli la vita a zero, basta lanciarlo fuori dalla mappa o riuscire a spingerlo in acqua, dove morirà annegato automaticamente. I vermetti infatti non hanno mai imparato a nuotare.
Il terreno di scontro è sicuramente l’elemento più importante di Worms. Le mappe sono un randomico mix di ponti, pertugi, caverne, burroni. Il tutto circondato dal mare. Se le partite si protraggono troppo a lungo, i vermini iniziano ad ammalarsi, perdendo costantemente vita e il livello dell’acqua si innalza, condannando a morte per primi i vermi nascosti nelle viscere della terra. Un ulteriore elemento tattico che aggiunge variabili ad un videogioco che solo in apparenza appare banale, ma che racchiude una sfida diabolica. Worms, divenuto un vero cult negli anni, resta uno dei titoli più visionari e riusciti degli anni ’90 e ha dato vita a una lista di sequel davvero impressionante. Non c’è generazione di videogiocatori che non si sia cimentato, almeno una volta, in questa spassosa guerra tra vermi.
This post was published on 9 Marzo 2018 13:17
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