Una settimana fa, vi abbiamo parlato di cinque videogiochi subacquei adatti a chi non ha potuto approfittare di un periodo di ferie in questa torrida estate. Abbiamo descritto principalmente titoli con un’atmosfera tranquilla e rilassante, questa volta invece abbiamo stilato un elenco di sei videogiochi le cui ambientazioni primarie sono location sottomarine o città sommerse, ma senza quel clima vacanziero e spensierato tipico del periodo estivo.
Fare una vacanza nelle ambientazioni dei sei titoli proposti può essere una buona idea solo per la frescura provocata dall’enorme massa d’acqua presente, non certo per l’ospitalità dei luoghi che, come vedremo, sono spesso da incubo e irti di pericoli.
Sei videogiochi ambientati in luoghi sottomarini
Bioshock
La città di Rapture è una metropoli sottomarina nata dagli ideali di Andrew Ryan e sorta negli abissi dell’Oceano Atlantico. Il magnate era convinto di poter istituire un modello di società perfetto, incontaminato e lontano dalle ansie politiche, sociali e religiose che vennero a formarsi nell’immediato dopoguerra. In teoria, tutto perfetto, ma nella pratica questo modello di società iniziò a fare… acqua da tutte le parti. Il mondo di Bioshock non è poi questo paradiso sommerso: cittadini strafatti di Adam, bambine usate come caraffe di sostanze psicotrope e bestioni con delle trivelle al posto delle mani che ti prendono a sganascioni se provi solo ad avvicinarti alle sorelline. Visivamente Rapture rimane uno spettacolo, ma l’offerta dell’intero pacchetto forse non è adatta a chi preferisce vacanze più serene.
Soma
Videogioco di Frictional Games, stesso sviluppatore di Penumbra e Amnesia. Già questo dovrebbe far sorgere il dubbio che recarsi nelle ambientazioni che danno luogo a questo titolo, forse, potrebbe non essere un colpo di genio. Soma è ambientato a Pathos-II, un centro di ricerca sottomarino costruito sui fondali dell’Oceano Atlantico del Nord (insomma, l’Atlantico è pieno di attrazioni turistiche inondate) e diviso in varie stazioni. Il suo scopo originario era quello di fare da centro di lancio di sonde e satelliti, ma visto che quando una cosa può andare male lo farà sicuramente, una cometa ha ben pensato di impattare sulla Terra. Da quel momento, Pathos-II diventa un rifugio per gli esseri umani… se non fosse per la presenza di macchine poco propense al dialogo e di creature mutanti poco amichevoli. Bello eh, ma forse è meglio cercare un villaggio turistico.
Narcosis
Stavolta ci spostiamo nel Pacifico. Purtroppo non ci troviamo a Bora Bora o a Papeete, ma negli abissi dell’oceano e, no, non siamo lì per una sessione di pesca subacquea, ma perché siamo rimasti bloccati lì. Nei panni di un operatore tecnico dobbiamo esplorare strutture sottomarine che non vedono manutenzione da un bel pezzo per trovare un modo di risalire. Ah, l’ossigeno scarseggia, così tanto per dare un po’ di brio all’esperienza. Narcosis non è un titolo in cui si percepisce un mood rasserenante, anzi, ha anche un che di lovecraftiano visto che il protagonista potrebbe dare di matto durante l’esplorazione. Prepararsi meglio per delle immersioni sarebbe stato più intelligente.
Submerged
Ambientato in un futuro distopico in cui il riscaldamento globale ha inondato il mondo (che poi tanto lontano dalla realtà potrebbe non andarci), Submerged ha per protagonisti i fratelli Miku e Taku, i quali, fuggiti da casa a causa dei problemi di alcolismo del padre, si ritrovano in una città parzialmente sommersa dall’acqua dell’oceano con solo gli edifici più alti che sporgono dal mare. Rifugiandosi sulla cima di una torre dell’orologio, Miku inizia a esplorare la città con la sua barca da pesca dotata di motore, alla ricerca di provviste per curare Taku, rimasto ferito dalle violenze del genitore. Il mondo di gioco è popolato da esseri acquatici che si rivelano sopravvissuti che hanno subito una mutazione per prosperare meglio nel loro nuovo ambiente. In conclusione, un gita fuori porta nata sotto una cattiva stella.
The Sinking City
La cittadina di Oakmont, nel Massachussets, ha subito una violenta inondazione che ha provocato, tra le altre cose, la fuoriuscita dal mare di creature ostili. Le forze dell’ordine locali hanno chiuso alcune zone della città in cui la presenza di mostri è particolarmente alta e, se questo non bastasse, dal momento successivo al disastro ambientale, molti abitanti hanno cominciato a cadere vittima di terribili incubi. Il paesino è davvero strano, ha un’atmosfera occulta e l’aria è ammorbata sette giorni su sette. Anche l’ospitalità non è niente male: la maggior parte degli abitanti ci guarderà in cagnesco e non ci dirà neanche l’ora, nonostante le case non abbiano numeri civici, nessuno ci darà mai un’indicazione stradale, tutti però vorranno un favore da noi. Non è esattamente il miglior posto dove villeggiare, ma se siete persone cupe, misantrope e fan del solitario di Providence potrebbe avere il suo fascino.
Hydrophobia: Prophecy
Hydrophobia è il primo gioco ad aver usato la tecnologia della fluidodinamica per creare l’effetto dell’acqua. La protagonista è l’ingegnere Kate Wilson che deve sventare un attacco terroristico sulla nave da crociera Queen of the World (non capiamo perché debbano essere sempre gli ingegneri a fare il lavoro sporco, vero Isaac?). Il problema è che la nave non versa in condizioni ottimali, infatti la maggior parte della struttura è inondata e molto spesso Kate deve immergersi e fare affidamento sui suoi polmoni. La resa dell’acqua è magnifica, ma farsi sparare addosso e rischiare di annegare una volta sì e l’altra pure non è il massimo della vita. La prossima volta sarà meglio scegliere una nave più sicura.
Quali altri videogiochi con ambientazioni sottomarine e inondate conoscete? Ditecelo nei commenti.
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