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Speciali

8 videogiochi su licenza del passato (belli o brutti che siano)

Tanto si è parlato in questi giorni della fusione tra la cinematografia e il medium videoludico. Quando Keanu Reeves ha messo piede sul palco della conferenza Microsoft per lanciare il trailer di Cyberpunk 2077, nel cast del quale farà parte lo stesso attore canadese, la consapevolezza che la vicinanza tra i due universi fosse arrivata allo zenit è diventata palpabile anche per chi di videogiochi non si era mai interessato prima.

Sulla questione vi invitiamo a leggere anche lo speciale sul sincretismo mediatico scritto dal nostro Riccardo Liberati. Questa unione comunque non è certo nata ieri, ma ha radici più profonde pur avendo generato risultati altalenanti nel tempo, anche a causa di minori possibilità economiche e minor rilievo generale che il mondo dava ai videogiochi.

Tante volte abbiamo sentito parlare di tie-in o di videogiochi su licenza, nelle generazioni passate queste licenze, come oggi, non prevedevano solo collaborazioni tra publisher e il mondo del cinema, ma anche con il fumetto e addirittura i produttori di giocattoli.

In questo articolo stiliamo una lista di otto videogiochi su licenza, belli o brutti che siano, che dimostrano che i videogiochi hanno sempre cercato un contatto con gli altri media. Abbiamo deciso di concentrarci su titoli meno mainstream, quindi, non vedrete, ad esempio, Star Wars: Knights of the Old Republic.

8 videogiochi su licenza del passato

E.T. the Extra-Terrestrial

Cominciamo col botto, il videogioco su licenza dell’alieno più famoso della storia del cinema. E.T. è uno dei videogiochi più brutti della storia e ha contribuito alla grande crisi che l’industria videoludica ha dovuto affrontare nel 1983. Il videogioco fu commercializzato nel 1982 su Atari 2600, ma commercializzato è una parola grossa visto che non lo comprò praticamente nessuno. Moltissime cartucce di E.T. rimaste invendute furono seppellite dalla stessa Atari in una discarica di Alamogordo, nel Nuovo Messico. Che finaccia. Comunque uno dei primi giochi su licenza della storia.

Jurassic Park: Operation Genesis

Ancora Spielberg protagonista. Videogioco uscito nel 2003 su PS2, Xbox e PC che poteva vantare la licenza di uno dei film più amati del regista statunitense. Gestionale e strategico in tempo reale che ci vedeva impegnato nella costruzione e nella successiva gestione del parco giurassico. Il nostro compito era assicurarci che sia i dinosauri sia i visitatori fossero al loro agio e che non succedesse nulla di spiacevole. Un buon titolo per gli amanti dei gestionali e dei grossi cuccioloni preistorici. Il suo seguito spirituale è Jurassic World Evolution, titolo che abbiamo recensito. Cliccate qui per sapere cosa ne pensiamo.

Action Man: Operation Extreme

Un gioco che sfruttava la licenza della serie animata che a sua volta sfruttava la licenza di un giocattolo. Action Man era un action figure che all’epoca (dagli anni Sessanta agli inizi degli anni Novanta) andava a ruba. Se non avevi un Action Man, non eri nessuno. Il giocattolo fu prodotto prima da Palitoy e successivamente da Hasbro. Il personaggio del pupazzetto era ispirato a G.I Joe, di stampo più americano. Il videogioco d’azione Operation Extreme uscì nel 2000 su PS1 e non rappresentò un capolavoro, ma era fondamentalmente un titolo in cui si rendeva necessaria sempre e comunque la forza bruta. Esplosioni, muscoli e tanta spavalderia. Niente a che vedere però con il mostro sacro del genere: Duke Nukem.

Hot Wheels: Turbo Racing

Hot Wheels, altra linea di giocattoli che ha fatto storia. Questi modellini di automobili furono distribuiti da Mattel, azienda americana che oggi può vantare di aver prodotto circa diecimila modelli diversi. Dato il loro successo, fu quasi scontato lo sviluppo di un videogioco che sfruttasse questa licenza. Hot Wheels: Turbo Racing era un racing games per Nintendo 64 e PS1 che riprendeva le meccaniche di gioco dei cosiddetti Tamarracing, cioè giochi di guida con dinamiche così assurde da essere considerati tamarri. Nella soundtrack del gioco era presente anche Fuel dei Metallica.

Batman Begins

Il film omonimo da cui è tratto il videogioco è il primo della trilogia del Cavaliere Oscuro diretta da Christopher Nolan. Uscito nel 2005 nelle sale, il ruolo di Batman era interpretato da Christian Bale. Il videogioco uscito lo stesso anno fu sviluppato da Eurocom ed era caratterizzato da un gameplay votato all’infiltrazione e alle uccisioni furtive. Un puro stealth godibile e abbastanza ben fatto, ovviamente ben lontano dalla qualità e dalla profondità sia ludica sia narrativa dei titoli sull’uomo pipistrello della serie Arkham.

The Matrix: Path of Neo

Matrix ha iniziato moltissimi giovani alla fantascienza ed è diventato ben presto un cult tra gli appassionati del genere di lunga data. Il videogioco riprende in modo fedele l’intera trilogia mettendo il giocatore nei panni di Neo e offrendo un gameplay molto vario, grazie all’elevata quantità di combo eseguibili. The Path of Neo, infatti, era un prodotto orientato verso il combattimento a mani nude che dava modo ai giocatori di sbloccare durante l’avventura ben 500 mosse diverse. L’incontro tra cinema e medium videoludico in questo caso fu molto forte perché alcune sequenze, tra cui il finale, furono riviste proprio dai registi del film. Ah, inutile dirvelo: l’attore principale era proprio Keanu Reeves. In Path of Neo, le scene di intermezzo furono realizzate con montaggi in grafica computerizzata delle sequenze del film.

007 – GoldenEye

Capolavoro assoluto uscito su Nintendo 64. Ispirato all’omonimo film del 1995 con protagonista James Bond, personaggio che non ha bisogno di presentazioni, GoldenEye 007 è considerato una pietra miliare e un punto cardine della storia del genere degli sparatutto in prima persona. Il titolo fu ottimizzato alla perfezione per dare il meglio anche su console, così da spingere maggiormente la diffusione degli FPS al di fuori del mondo del PC gaming. GoldenEye è senza dubbio tra i più convincenti titoli su licenza e favorì l’incontro anche negli anni a venire tra cinema e videogioco. Videogioco che rese degno di essere vissuto l’anno 1997.

The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay

L’eccezione che conferma la regola: tutti i giochi su licenza sono brutti. Escape from Butcher Bay fu un gran bel titolo, uscito su Xbox e PC, faceva da prequel al film di fantascienza Pitch Black, in cui Vin Diesel interpretava proprio Riddick. Un misto di azione pura, sparatutto e stealth, un contesto credibile, un personaggio ben caratterizzato e tante missioni divertenti. Lo scopo del gioco era principalmente scappare dal carcere di massima sicurezza di Butcher Bay, proprio lo stesso in cui, nel film, Riddick doveva essere riportato dalla nave spaziale Hunter-Gratzner.

Questi sono solo alcuni dei videogiochi su licenza del passato che abbiamo voluto condividere con voi lettori di Player.it. Quali sono quelli a cui siete maggiormente legati e quali altri titoli avreste inserito in questa lista? Qui di seguito, trovate il video speciale sull’argomento videogiochi e licenze.

This post was published on 14 Giugno 2019 12:00

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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