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Speciali

Retro Release | Tanti capolavori per un 1999 indimenticabile

Torna la rubrica Retro Release e, questa volta, il nostro viaggio nel tempo ci porta nel 1999, un anno in cui uscirono tantissimi videogiochi. Come vedremo in questo speciale sul retrogaming, non furono rilasciati titoli qualsiasi, bensì capolavori di inestimabile valore che resero indimenticabile quell’anno.

Fare una cernita è stato molto complicato, perché molti di questi videogiochi rilasciati nel 1999 sono stati, e rimangono tuttora, dei capisaldi del proprio genere di appartenenza.

Bando alle ciance e riscopriamo insieme cosa giocavamo nel 1999. Se volete, potete consultare il nostro archivio, qui di seguito, contenente gli articoli della rubrica Retro Release finora pubblicati.

Retro Release | Videogiochi rilasciati nel 1999

Legacy of Kain: Soul Reaver

Pochi videogiochi sono riusciti a raccontare, con la giusta atmosfera, una delle tante storie sulla stirpe dei vampiri. Legacy of Kain è uno di questi e, Soul Reaver, nella fattispecie, è un’istituzione sull’argomento. Raziel, a capo delle legioni vampiresche, subisce una trasformazione che lo rende inviso al suo stesso sovrano, Kain, invidioso della sua evoluzione. Egli lo getta nell’Abisso, ma Raziel si risveglia, pronto alla vendetta. Uno dei capolavori assoluti di PlayStation.

Final Fantasy VIII

Talmente bello da aver creato una faida interna alla fanbase della saga di Square: è più bello FF VIII o il suo predecessore, FF VII? Non siamo qui per dirimere la questione, ma solo per ricordare che il 1999 è stato l’anno in cui potemmo mettere le mani su questo straordinario titolo. In FF VIII, Squall Leonhart guida un gruppo di mercenari in un conflitto scoppiato tra la nazione di Galbadia e lo stato della Repubblica di Dollet.

La meccanica più interessante del gioco era rappresentata dalle junction, sistema di abbinamento delle magie ai vari membri del party. Ancora oggi, molti non hanno capito come funzionasse, a causa della mancanza di una laurea in ingegneria spaziale.

Silent Hill

Quando Konami ci voleva davvero felici. Nel 1999 ebbe inizio l’incubo del nostro peregrinare nella nebbiosa e terrificante Silent Hill. Harry Mason perde le tracce di sua figlia, a seguito di un incidente stradale, e si ritrova ad esplorare la città che dà il nome alla serie. Silent Hill è ancora considerato il miglior capitolo della saga horror (se la gioca con SH2) e rappresenta tutt’oggi il modello di riferimento per il genere. Silent Hill non era solo un gioco, ma un vero e proprio stato d’animo.

Leggete anche il nostro speciale dedicato al titolo Konami.

Dino Crisis

Il Resident Evil con i dinosauri! Macché, non bestemmiamo! Dino Crisis splendeva di luce propria ed esprimeva l’enorme potenziale creativo di Capcom. Dino Crisis era una delle punte di diamante della sua produzione. Una serie che è stata abbandonata fin troppo in fretta, dopo soli due capitoli (Dino Crisis 3 non esiste!) e che avrebbe bisogno proprio di un bel remake, come solo la software house giapponese sa fare. Ci siamo spiegati, Capcom?

Driver

Il videogioco grazie al quale abbiamo imparato a guidare come dei veri uomini… e a scappare dalla polizia. Il protagonista era proprio un poliziotto, Tanner, chiamato a infiltrarsi in un’organizzazione criminale. Le missioni del gioco ci vedevano perennemente in macchina, senza possibilità di uscire e completarle a piedi, cosa che ha sempre differenziato Driver da un qualsiasi capitolo della serie GTA. Driver era un gioco ostico, in cui guidare alla perfezione era fondamentale per arrivare a destinazione.

Resident Evil 3: Nemesis

Il Nemesis è stato per molti il protagonista di notti insonni. RE 3, ambientato nello stesso arco narrativo di RE2 (ci sono solo un paio di giorni di differenza), ci vede nei panni di Jill Valentine, intenta ad esplorare la città di Raccoon City, ormai preda dei mostri creati dalla Umbrella Corporation, e la stazione di polizia. Qui siamo vittime di uno dei più molesti stalker della storia dei videogiochi, Nemesis, un Tyrant generato dal Virus-T. Anche RE3 meriterebbe un remake, ma siamo sicuri che Capcom si sia già messa al lavoro. Vero?

Donkey Kong 64

Non possiamo fare un torto ai fan di Nintendo. Nel 1999, i possessori di Nintendo 64 poterono mettere le mani sul seguito di Donkey Kong Country. In questo platform 3D che riprendeva lo stile di Super Mario 64, prendevamo le redini di una delle icone della grande N per sventare i diabolici piani di King K. Rool, deciso a distruggere con un potente laser l’isola in cui vivono i Kong.

Ape Escape

Uno dei titoli più divertenti mai apparsi su PS1. Il protagonista Kakeru deve dare la caccia a un esercito di scimmie diventate super intelligenti grazie a degli elmetti che sono stati loro forniti da Specter, una scimmia scappata da un parco divertimenti e stufa di essere un’attrazione per turisti. Il nostro obiettivo era quello di catturare le dispettose creature. Per farlo potevamo avvalerci di tantissimi gadget: al classico retino si affiancavano la spada stordente, la rete acquatica, una fionda, un hula-hoop e altri ammennicoli. Un vero spasso.

Koudelka

Videogioco horror ambientato alla fine dell’Ottocento. I tre protagonisti si ritrovano costretti a indagare sui misteri del Monastero Nemeton, in Galles. Koudelka aveva un’impostazione alla Resident Evil, ma sarebbe ingeneroso definirlo clone del gioco Capcom. Infatti, il titolo pubblicato da Infogrames impreziosiva l’atmosfera horror con elementi da j-rpg, quali statistiche e combattimenti a turni.

Crash Team Racing

Crash Bandicoot in versione racing game. Distruggere un’amicizia con Crash Team Racing era all’ordine del giorno grazie, o a causa, delle tantissime infamate che i giocatori potevano compiere ai danni dei propri avversari. Lanciare una sfera Warp in direzione del primo in classifica ci rendeva dei fuorilegge, ma in caso di necessità tutto faceva brodo. Un gioco per tutta la famiglia che tornerà il 21 giugno nell’edizione Nitro Fueled.

Chrono Cross

Chrono Cross è il seguito di Chrono Trigger. Il protagonista è Serge, un ragazzino che scopre l’esistenza di mondi paralleli. In uno di questi, proprio lui risulta morto da bambino, cosa che lo convincerà a partire per un’epica avventura alla ricerca della verità. Chrono Cross fu incensato da critica e pubblico, con voti altissimi e ben 1.5 milioni di copie vendute.

Medal of Honor

Primo capitolo di una serie che allo stato attuale conta ben quattordici titoli. La trama fu scritta da Steven Spielberg, diventando uno dei primi esempi di incontro tra videogioco e personalità di spicco di altri mondi dell’intrattenimento, in questo caso cinema. Il protagonista era Jimmy Patterson, un ufficiale chiamato a compiere pericolose missioni, infiltrandosi dietro le linee nemiche tedesche, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.

 

Da questo elenco di videogiochi rilasciati nel 1999, sono rimasti fuori altri titoli che meritano almeno una menzione. Stiamo parlando di: Amerzone – avventura grafica di Benoit Sokal – il divertentissimo Bugs Bunny Lost in Time, il sempreverde Rayman 2, uno dei capisaldi del genere picchiaduro, The King of Fighters ’99, lo spassoso Mario Party 2 e International Superstar Soccer 2000, gioco imperdibile per i malati di calcio.

Ah, il 1999 fu anche l’anno di uscita di… PEPSIMAN. Così, tanto per completezza di informazione.

This post was published on 29 Marzo 2019 12:00

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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