Nel ventesimo appuntamento con la Tana dell’Orso torniamo a parlare di Vampire: the Masquerade, religioni e mitologia.
Dopo la prima parte del percorso, proseguiamo ora lungo questa lunga, lunghissima strada che ci porterà a scoprire le analogie, gli spunti e i riferimenti che White Wolf ha afferrato e infilato, scalcianti e urlanti, all’interno del Mondo di Tenebra in generale, e in Vampire: the Masquerade in particolare.
Dunque, dov’eravamo rimasti? Abbiamo visto insieme i tratti in comune con la mitologia mesopotamica e la figura di Lilith, poi ci siamo spostati nel mito biblico con l’Ebraismo e la Kabbalah ebraica, quindi ora continuiamo con il Cristianesimo, il Cattolicesimo e alcuni dei movimenti eretici.
VtM ha uno stretto, strettissimo rapporto con il Cristianesimo e con la Chiesa, in particolare quella romana, tanto che addirittura leggiamo di alcuni prelati poco umani e molto zannuti.
Vi elenco rapidamente i principali collegamenti che ho individuato:
Partiamo dal primo punto, visto che i Salubri sono uno dei Clan o linee di sangue che preferisco. Spoiler: l’altro è quella dei Malkavian.
Un giovane mistico, residente nella Prima Città di Enoch e dotato del prezioso dono della profezia, viene Abbracciato da Enoch il Saggio, Figlio di Caino: questa è l’origine di Saulot, che fin da subito si concentra nella preghiera, nella meditazione, nel sacrificio e nell’abnegazione.
Saulot, inoltre, era considerato il più devoto e pio dei Cainiti, nelle accezioni prettamente cattoliche; ma com’è possibile conciliare la Fede e la Devozione verso il Signore con la Bestia interiore che alberga in ogni Vampiro? Con la strada per la luce, o meglio, con la Via per il Cielo. O il Paradiso. Insomma, la Via Caeli di cui parleremo tra pochissime righe.
I Figli di Saulot, a loro volta, sono quello che un tempo era il Clan Salubri, ormai una linea di sangue quasi scomparsa: Vampiri saggi e gentili, curatori del corpo e dell’anima, mediatori e pacificatori, sia tra i mortali sia tra i Vampiri.
I suoi seguaci considerano Saulot un santo e un martire, insieme a suo Figlio Samiel e a Michele, al secolo Beshter, cioè il methuselah Toreador che in seguito assume il nome di Michele, come il celebre Arcangelo.
Una breve parentesi: a un certo punto Beshter – Michele, insieme ad Antonius il Gallo (Ventrue) e Dracon (Tzismisce), mette su una sorta di utopia di Paradiso in Terra, il Sogno di Costantinopoli, e loro stessi formano una Trinità composta da Padre, Figlio e Spirito Santo.
Non mi addentro nella vicenda Saulot – Tremere, Baali, Kuei-Jin eccetera, perché spesso le fonti variano di versione in versione, e poi è già tutto sufficientemente complesso così. Per un approfondimento su questa linea di sangue, vi rimando a un articolo sulle due facce della moneta Salubri.
Che si chiami Sentiero di Luce, Via Caeli, Strada del Paradiso o altro, questo concetto è quanto di più simile al Cristianesimo e al Cattolicesimo ci sia tra i Vampiri.
I seguaci di questa Via cercano in tutti modi di ottenere il controllo sulla Bestia interiore, attraverso la devozione religiosa e la Fede; vengono chiamati, infatti Fedeli o addirittura Noddisti, in riferimento al Libro di Nod di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, e che attinge a piene mani dal mito biblico.
In cosa consiste questa Via? Qui andrò a riassumere abbastanza brutalmente, per evitare di dilungarci per eoni.
Innanzitutto va premesso che sì, Caino è stato maledetto da Dio, ma è anche il Vampiro più vicino a Dio che sia mai esistito; subito dopo Caino, in questa sorta di graduatoria, compare Saulot, che fonda la filosofia che un Cainita deve seguire per vivere secondo i dettami di Dio, così da riavvicinarsi il più possibile a Lui.
Quindi abbiamo Vampiri che seguono i Dieci Comandamenti, ad esempio, o comunque i dettami delle religioni abramitiche e non: in questa Via, infatti, non sono rari i seguaci di altre religioni, e ciascuno segue i propri insegnamenti religiosi per avvicinarsi all’equivalente del proprio Dio e per combattere il Maligno.
Questi Fratelli seguono svariati riti mistici e religiosi, effettuano anche atti di penitenza, di confessione e di comunione, a volte si uniscono a chiese e congregazioni per diventare sacerdoti, e arrivano addirittura a fondare Ordini monastico-cavallereschi.
Quella del Coro Celeste è una delle Tradizioni dei Maghi, che tende verso il Divino, l’Uno, l’essere supremo da cui tutto ha origine.
Sebbene questa Tradizione sia strettamente legata alle religioni abramitiche e al Dio onnisciente e onnipotente, fonte di tutta la Creazione che a sua volta è parte di Esso, in realtà –a quanto pare– affonda le sue radici nel culto monoteistico del dio Aton, riconducibile al Sole che tramonta, e cioè un aspetto del dio egizio Ra (il Sole di mezzogiorno, mentre Khepri è il Sole che sorge).
Dicevamo: tutta la Creazione è parte di Dio, e l’Umanità ha in sé un frammento del Divino, cioè l’anima, la fiamma divina, o l’Avatar, che permette agli umani di ascoltare il canto di questo Essere Supremo.
Proprio dal concetto del canto deriva il nome di Coro Celeste, e qui trovo tracce non soltanto di Cristianesimo ma anche di mitologia norrena, di Induismo, di Tolkien e perfino del Maestro Yoda!
Secondo questa Tradizione, infatti, all’inizio di tutto l’Uno ha cantato una canzone, l’Aum, cioè l’Om induista, e proprio come per l’Induismo questo canto ha dato origine al Creato. Da questa armonia, inoltre, si sono formati i Figli dell’Uno; tra questi ci sono i Puri, cioè gli angeli, i deva o i demoni, che sono in sostanza un riflesso dell’Uno: un’eco che contribuisce alla Canzone e quindi alla Creazione.
Alcune entità, chiamate gli Oscuri, hanno provato a cantare una propria Canzone, e ne è venuta fuori una guerra con i Puri; gli Oscuri sono svaniti, e i Puri sono stati frantumati. Da questi frammenti sono nate le creature di carne, sangue e ossa che tutti ben conosciamo. Tra queste creature ci sono anche i Coristi, eredi della Canzone, il cui compito consiste nel continuare l’opera divina sulla Terra.
Se avete letto il Silmarillion avrete senz’altro riconosciuto l’Ainulindalë, o Musica degli Ainur: la figura di Eru Ilúvatar è molto simile all’Uno, i Puri mi fanno pensare agli Ainur, mentre Melkor può benissimo essere un Oscuro. Se conoscete la filosofia dietro Guerre Stellari, inoltre, avrete sicuramente avvertito un tremito nella Forza.
Mi limiterò ad accennare soltanto agli Infernalisti e ai Nephandi: se i primi hanno un ovvio legame con gli Inferi dei vari miti, possiamo dire che i secondi siano sul lato opposto dell’asse Bene – Male rispetto al Celestial Chorus.
A proposito di Oscurità: i Lasombra sono i membri più fedeli e fanatici del Sabbat, e infatti il loro Clan è a capo della Setta stessa.
Maestri dell’intrigo, manipolatori nati e grandi leader e organizzatori, i Lasombra sono, spesso tipicamente mediterranei nell’aspetto e nei modi, e molto spesso sono infiltrati a fondo nella Chiesa Cattolica.
In passato avevano le mani in pasta nell’Impero Romano, insieme ai Malkavian e ai Ventrue; alla caduta di questo, a differenza degli altri due clan, i Lasombra sono rimasti radicati soprattutto nel territorio italico e iberico, sia dal lato cristiano sia sul fronte islamico, e hanno messo lo zampino perfino nella Reconquista spagnola e nella sua versione tinta d’Ombra.
Tanto per citare alcuni dei membri del Clan arrivati a occupare posizioni di potere all’interno del clero cristiano, ricordiamo il Cardinale Gian Galeazzo Visconti, un Vampiro che, prima della sua –piuttosto spettacolare– defezione, apparteneva al Clan dei Lasombra.
Anche l’Archivescovo Ambrosio Luis Monçada era un Lasombra, che non soltanto vedeva il suo Abbraccio come un dono di Dio, ma aveva una fede talmente profonda, sincera e incrollabile da essere uno dei pochi Vampiri a poter utilizzare i poteri della Vera Fede, che vedremo più avanti.
I Lasombra sono suddivisi in fazioni, alcune delle quali hanno legami ancora più stretti con la Chiesa, e tra queste abbiamo:
Insomma, il Cristianesimo permea questo Clan, così come il Clan permea il Cristianesimo e la Chiesa Cattolica in particolare.
Se vi capita di parlare con un sacerdote, magari -en passant- controllate che la sua immagine venga riflessa dagli specchi.
Da una parte Cappadocius, l’Antidiluviano fondatore del clan omonimo, non era affatto interessato alla politica e ai giochi di potere ma solo allo studio della morte e della non-morte.
Dall’altra era ossessionato dalla volontà di diventare egli stesso Dio, eliminando il Velo che separa l’Aldilà dal mondo dei mortali (e dei Vampiri, eccetera) per poter diablerizzare Dio, cioè in un certo senso cannibalizzarlo.
L’Antidiluviano, però, commise più o meno coscientemente l’errore di Abbracciare il Patriarca della ricca stirpe mercantile italiana dei Giovanni; questa famiglia ebbe origine nell’Impero Romano, con il nome di Ioveanus, ma poi nel corso dei secoli diventeranno Jovians, Giovani, e infine Giovanni.
In seguito il Patriarca Augustus Giovanni diablerizzerà Cappadocius, almeno in parte, e il Clan Giovanni sostituirà a tutti gli effetti quello dei Cappadociani.
Questi ultimi, va ricordato, erano infiltrati piuttosto efficacemente nella Chiesa Cattolica: come dimenticare l’Abate Garinol che incontriamo in Vampire: the Masquerade – Redemption? E non dimentichiamoci di María Asunción, una suora spagnola che mantenne la Vera Fede anche dopo l’Abbraccio nel Clan dei Cappadociani.
I Giovanni, invece, sono Cattolici soltanto all’apparenza, e solo in virtù della loro origine italiana. I riti pseudo-cristiani che compiono sono versioni perverse e intrise di sangue e morte, e condite con un po’ di… sano incesto, com’è tipico della loro famiglia.
Una menzione speciale per Ferox, un Celta convertito al Cristianesimo poco prima della caduta dell’Impero Romano, che mantiene la sua Vera Fede nonostante venga a un certo punto trasformato in Vampiro, prima, e in Gargoyle, poi.
Ferox crede di essere Hellboy un angelo caduto, e cerca in ogni modo di redimersi agli occhi del Signore, distruggendo quelli che crede essere i capi della ribellione degli angeli: i Nosferatu.
Per approfondire la questione, vi suggerisco di leggere un nostro pezzo sull’estinto Clan dei Cappadociani, e vi lascio anche il link a un nostro interessantissimo articolo sul Clan Giovanni.
Passiamo un attimo a Vampire: the Requiem, un gioco di ruolo diverso da The Masquerade ma strettamente legato a questo.
In VtR c’è una fazione chiamata Lancea et Sanctum, i cui membri si considerano “i Santificati” e l’autorità morale e Cattolica del mondo. I Lancea et Sanctum ammettono di essere stati maledetti da Dio, come Satana, ma a differenza del Maligno loro non sono stati rinchiusi all’Inferno: calcano la terra con il proprio libero arbitrio intatto, e ritengono di dover servire come una lezione divina nei confronti degli umani.
Il nome stesso affonda a piene mani nella letteratura biblica: questa fazione, infatti, ritiene di discendere da Longino, il soldato romano che nella Bibbia affondò la propria lancia nel costato di Gesù Cristo crocifisso. In questa sorta di mito vampirico, Longino avrebbe ingerito per casualità alcune gocce del sangue di Cristo, diventando così un Vampiro.
La celeberrima Lancia di Longino era custodita nell’Abbazia Nera di questo culto, insieme al Testamento del fondatore. I Lancea et Sanctum seguono una loro versione del Cristianesimo, che può arrivare a includere anche parti e riti di altre religioni. Come ogni religione che si rispetti, anche questa ha varie interpretazioni, molteplici fazioni e qualche eresia.
Ah, a proposito di eresie: anche i Vampiri hanno la propria!
L’Eresia Cainita risale al Medioevo, ed era seguita più che altro dai Lasombra e da qualche altro Vampiro Cristiano. Le sue origini, però, vanno ancora più indietro: fino all’Impero Romano. Artemisia, una Lamia e cioè un membro di una delle linee di sangue dei Cappadociani, intrallazzava con Menippo, adepto del famoso gnostico Apollonio. L’affaire andò avanti, ad Artemisia venne insegnata la filosofia dello Gnosticismo e a Menippo venne illustrata la lore dei Vampiri.
I Cainiti avevano corpi incorruttibili dalla morte (beh, la maggior parte di loro, almeno), il potere delle Discipline e una particolare indipendenza dal mondo materiale; questo, per gli gnostici, li rendeva creature della spiritualità superiore.
Iniziarono a formarsi dei culti, in cui i Vampiri elargivano i propri insegnamenti in cambio di sangue; questi culti vivacchiarono, scomparirono e riapparirono tra le pieghe della storia, finché un monaco bizantino scrisse il Libro del Sangue Lucente, o Book of the Shining Blood, dopo aver letto almeno parte del Libro di Nod. Questo librò arrivò in Occidente, i culti crebbero e riuscirono a sopravvivere alle persecuzioni, sia quelle degli uomini sia quelle dei Kindred.
Quest’eresia, in breve (e da quel che ho capito), sostiene che Caino fosse un’entità di spirito e materia, rigettato dal Demiurgo fisico; invece Gesù Cristo fu il Secondo Caino, un’entità di puro spirito destinata a guidare l’Umanità verso Caino e il relativo Abbraccio. Il Terzo Caino, per questi eretici, porrà fine al corrotto mondo materiale.
C’entrano anche Lilith ed Eva, entrambe manifestazioni di Sophia, uno degli Eoni (emanazioni di Dio); Eva liberò Adamo dal giogo del Demiurgo, attraverso il Peccato Originale, e generò Abele, mentre Lilith generò Caino.
Caino e Abele offrirono dei sacrifici al Demiurgo, ma quelli di Caino vennero rigettati in quanto il Demiurgo era geloso della loro natura spiccatamente spirituale; allora lo spirituale Caino uccise il materiale Abele, e per questo venne positivamente marchiato da Dio (non dal Demiurgo!) con il suo Potere.
L’umanità però diffidò del primo Caino, e allora Sophia pregò Dio di inviarne un secondo: Gesù Cristo, che avrebbe dovuto insegnare agli uomini la sacralità del sangue versato. Pilato, però, vanificò tutto nel momento in cui si lavò metaforicamente le mani dal sangue di Cristo.
La Chiesa che venne fondata, secondo questi eretici, era la Chiesa di Pilato, non quella di Cristo, e quindi si può ottenere la Salvezza soltanto distruggendo questa falsa Chiesa e seguendo gli insegnamenti di Caino.
Ora però basta parlare di Gnosticismo, Neoplatonismo e affini! Fun fact: nel II secolo è esistita davvero una setta gnostica chiamata “Cainiti“, che riteneva che il Dio del Vecchio Testamento, in realtà, fosse inferiore al Dio Supremo. Questo, almeno, è quanto riporta Ireneo di Lione. Il resto dei dettami e della filosofia Cainita del II secondo secolo sono sostanzialmente uguali a quelli dell’Eresia Cainita di VtM.
Ecco, torniamo a parlare di eresie. Una delle eresie più famose è senz’altro quella catara, sottoposta a una durissima repressione e persecuzione durante il nostro Medioevo.
I Catari, cioè letteralmente i Puri, riconoscono una fondamentale opposizione tra materia e spirito; rifiutano in toto i beni materiali e tutte le espressioni riconducibili alla carne. Per loro esiste un dualismo tra un Re del Mondo, malvagio, e un Re d’Amore, cioè Dio; tra queste due entità c’è una certa rivalità per il dominio delle anime degli uomini.
Per i Catari, inoltre, Gesù era solo in apparenza mortale: credevano che in realtà fosse un Eone emanato da Dio, cioè una sorta di Angelo, proprio come Maria.
Ok, forse non ci siamo distaccati così tanto da Gnosticismo e Neoplatonismo. Sigh.
Secondo questa dottrina, in sintesi, c’è un’opposizione inconciliabile tra Spirito e Materia, Bene e Male, Luce e Tenebra, e tutto il creato è sostanzialmente una trappola dell’anti-Dio, cioè Satana, per spingere gli spiriti umani verso la Materia e non verso lo Spirito.
Va anche detto che per i Catari il Dio del Vecchio Testamento non era nient’altri che questo anti-Dio, Satana, quindi non c’è da stupirsi più di tanto che la Chiesa non l’abbia presa benissimo.
Com’è spiegato meglio nel nostro articolo sul Clan Lasombra e la dottrina catara, quest’ambivalenza è molto cara ai Lasombra: questi, infatti, si ritengono una sorta di angeli oscuri, creature materiali e maledette dal Dio spirituale, e condannate a dimorare sulla Terra affinché il Bene spirituale sia sempre distinguibile dal Male materiale.
Posta così, la questione mi ricorda molto anche i Lancea et Sanctum di cui abbiamo trattato qualche riga più su, non trovate?
Ci siamo dilungati a sufficienza, almeno per questa settimana. Ci sarà sicuramente una terza parte di questa vasta, vastissima disamina su Vampire: the Masquerade, le religioni e la mitologia. E anche una quarta, probabilmente.
Sperando di non suscitare le ire né dei Kindred né dei Kine (lo so, scusate, ma quasi tutte le fonti che ho sono in lingua inglese) con queste analogie e riflessioni, non resta che darci appuntamento a Mercoledì prossimo con una nuova uscita della Tana dell’Orso.
This post was published on 6 Febbraio 2019 18:32
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