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Speciali

Zeus! C’era una volta il signore dell’Olimpo

Sarà che son cresciuto a pane e miti greci, ma quando la Sierra (oggi Activision Blizzard) ha deciso di passare dal monumentale Caesar III a Zeus, la mia vita piatta e monotona è completamente cambiata.

Benvenuti tutti a

Vintage for Dummies

l’unica rubrica sul videogioco Vintage totalmente incompetente.

Qui ce ne sbattiamo di grafica, ore di gioco, trucchi, requisiti e io Tarzan tu cheat. L’unica cosa che conta è il nulla cosmico, ma raccontato con tanta classe e passione da dare l’illusione di stare dicendo cose sensate.

La rubrica si rivolge a tutti coloro che quando c’era il boss chiamavano il fratello grande, che a Ghosts ‘n Goblins non superavano mai il secondo livello e che a Punch-Out si sono fatti dare dall’amico i codici per Mike Tyson, quello bravo.

Parlo dei tipi come me, che compravano Console Mania solo per leggere la pagina dei trucchi, sperando di trovarci finalmente le soluzioni di Zelda.

Seguiteci perché parleremo di vecchi giochi, quelli fighi, quelli belli, quelli di m. e quelli veramente di m.

Buona lettura!

Scagliamo qualche Saetta…

e partiamo subito con una citazione: “Seguire una mucca?”.

Chi se la ricorda?! Si tratta di uno dei miei giochi preferiti, ci ho buttato sopra almeno dieci punti dell’esame di maturità. Mi ci trovavi attaccato dal mattino alla sera, con gli occhi rossi e le dita sanguinanti.

Me lo sono fatto in tutti i modi possibili, credo che dopo Civilizzation e Baldur’s Gate, sia il gioco su cui ho investito più ore.

Vi do un indizio (anche se in realtà l’ho scritto nel titolo di apertura, tutto questo serve a fare scena…) c’entrano gli eroi. Non quelli della Marvel e della DC, quelli veri, gli original.

Gente come Ercole, come Achille che affrontava indomito i nemici, quei maledetti figli di Troia – la città, che avete capito?

Parlo naturalmente di Zeus! Il signore dell’Olimpo. Un tuffo nei ricordi!

Rapidamente il gioco:

devi costruire una città della Grecia mitologica. Cominci dalle strade e le case, per poi passare a edifici sempre più importanti (ginnasi, teatri, botteghe, magazzini).

Devi procacciarti cibo, risorse di lusso, materiali per edifici, imbarcazioni e armi. Interagisci con le città vicine tramite il commercio e la guerra, e la città cresce in base ai vari miglioramenti.

Fin qui sembra un gestionale qualunque, ma  Zeus possiede un’ambientazione fantastica. Le campagne ripercorrono le storie dei miti greci: “La guerra di Troia”, “Zeus ed Europa”, “Giasone e gli Argonauti” ecc.

La grafica un po’ fumettosa (cavolo sto parlando di grafica) è carinissima, le voci di Dei, eroi e omini sono un allegro tormentone: “Erigete una pira che io possa cremare il mio amico” (Attore), “Per chi mi hai preso per Ulisse? Quanta strada devo fare per arrivare a destinazione e poi Calipso dov’è?” (Lavoratore), “Mi hai eletto a tuo nemico e io ti rendo avverso il mare” (Poseidone).

Funziona così:

In pratica, e ve lo dice uno che Sim City non arrivava a dieci abitanti, prima piazzi le strade, poi ci metti la fontana, il tuttofare (una bottega che si occupa della sicurezza: dallo spegnere gli incendi all’impedire che il ginnasio crolli sui poveri atleti), poi piazzi un agorà che è come un centro commerciale, ma molto più piccolo e senza Mc Donald’s.

Fatto questo, metti le case e ti gusti i simpatici omini che arrivano e ne prendono possesso, trasformando un misero lotto in una splendida e confortevole capanna – noblesse oblige (è francese, significa una cosa sciccosa assai, lo metto per darmi delle arie).

Nel frattempo piazzi caseifici, banchine di pesca, lanifici, vigne, uliveti, capanni di caccia, fattorie, piadinerie e kebabbari (scherzo, le fattorie non ci sono).

Insomma, metti tutti gli edifici che producono cibo, olio, lana o vino. Prodotti che una volta distribuiti dall’agorà faranno evolvere le capanne che manco Charizard e Blastoise in fusion.

Ci sto rigiocando adesso, ho appena fatto tutte queste cose, e ora mi sto concentrando sulle abitazioni per ricconi. Servono per creare l’esercito e, nel mio caso, convocare Giasone di Iolco.

Ah, non ve l’ho detto? Il punto di vera forza di sto giocone sono gli Eroi.

Convocalo!

Durante la partita puoi essere attaccato da veri e propri cattivoni, gran mascalzon, fig. di put., pezz. di m.,  e solo convocando i TopHero greci puoi sperare di cavartela. Se ti attacca Medusa devi chiamare Perseo, se l’Idra t’infastidisce, oltre a fare un po’ schifo, ricorda che solo Ercole sa come sconfiggerla. Ogni mostro vuole il suo eroe… Per esempio, se Ettore (che non è un mostro, ma fa lo stesso) devasta la tua povera isola, c’è un solo uomo che può fermarlo: Achille, quello di “Cantami o Diva del pelide Achille…

E gli eroi mica li chiami e basta, per farli venire devi soddisfare le loro assurde richieste, tipo:

20 anfore di vino (sticazzi),

10 armature (vabbé),

il tempio di Atena e quello di Ermes (e una fetta di c…. no?),

20 lastre di marmo (che cosa se ne farà mai un eroe di 20 lastre di marmo!?)

Una volta fatto tutto, allora l’eroe arriva in città per randellare sui denti il perfido nemico. Delirio puro.

Dei e Dee!

Ci sono poi le divinità, alcune buone e altre fetenti. Costruendo un tempio, oltre a ottenere regali vari, ti può capitare di vedere il Diozzo e la Dioazza passeggiare allegramente per le strade della tua città. Se qualcuno ti attacca… ci sono loro.

Athena ti regala delle olive, Demetra, se le gira, riempie i tuoi granai di cibo, Ares combatte al tuo fianco in caso di guerra.

Ah già, la guerra… c’è anche quella.

Guerra!

Non v’aspettate nulla di eccezionale, ma c’è anche questo aspetto in Zeus. La guerra è gestita in modo abbastanza passivo. Se invadi una città rivale ti limiti a inviare le truppe che possiedi, e poi preghi gli Dei che la battaglia vada a buon fine (puoi anche razziare la città da bravo mariuolo).

Se la guerra te la fanno gli altri, allora le truppe arriveranno in città. Potrai decidere di affrontare la battaglia piazzando i soldati a difesa della città, o fare come me: corrompere in maniera bieca il tuo aggressore. Come dico sempre: finché c’è Dracma, c’è speranza.

Quanti ricordi amici cari.

Il gioco prevede anche un’espansione: “Poseidon, il signore di Atlantide”, ma è un po’ come quei sequel che nessuno fila o che non aggiungono nulla alla vita tipo Ghostbuster 2, Terminator 2, Blade 2 e 3 (ma anche l’1) o l’intera saga di Twilight.

Se ve lo siete dimenticato… buttate ‘sti pochi euro e tenetelo pronto a partire, caso mai la “saudade” dovesse cogliervi una fredda notte di Febbraio…

Cari Vintage Dummies, vi lascio con la migliore frase del gioco: “Sposati! Se trovi una brava moglie sarai felice, altrimenti diventerai filosofo”.
Baci.

This post was published on 11 Gennaio 2019 12:00

Luca Riccio

Educatore, scrittore a tempo perso, di quelli che "primo o poi lo finisco quel romanzo". Mi ritengo anche un creatore di giochi di quelli che "prima o poi me lo pubblicano quel gioco". Nel frattempo provo i giochi degli altri per offrirvi la mia modesta e "prima o poi competente" opinione.

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