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Speciali

Deadly Premonition | Il seme rosso della follia

Deadly Premonition è un survival horror pubblicato nel 2010 su Xbox 360 e tre anni dopo su Playstation 3. Può sembrare strano leggere uno speciale dedicato al retrogaming su un titolo del 2010, ma otto anni in ambito videoludico sono davvero tanti. Tra l’altro, già all’epoca sembrò di mettere le mani su un titolo d’altri tempi, figuriamoci adesso. Dal punto di vista grafico, Deadly Premonition non ha mai brillato, anzi, molti si sono tenuti alla larga da esso proprio a causa della sua veste retrò.

I controlli, poi, sembravano usciti da un gioco mediocre della Playstation 2 e i movimenti legnosi e innaturali del protagonista non erano certo una gioia per gli occhi. Mi direte: se queste erano le sue caratteristiche, perché dovrebbe meritare tanta attenzione? Vedete, il titolo sviluppato da Access Games esula dalle solite considerazioni di una classica recensione. Tutti i difetti passano in secondo piano perché Deadly Premonition è diventato nel tempo un gioco di culto, capace di ammaliare i giocatori più attenti alle sfumature più recondite.

Anzi, quegli stessi difetti, si sono tramutati in punti di forza, concedendo ai fan la possibilità di guardare oltre, senza farsi influenzare da pregiudizi estetici. Una pietra miliare che ha molti punti in comune con una delle più grandi opere della storia dell’intrattenimento: Twin Peaks.

L’agente Francis York Morgan, l’alter-ego videoludico di Dale Cooper de I segreti di Twin Peaks

Se vi siete persi gli articoli precedenti dedicati al retrogaming potrete ritrovarli comodamente tutti a questo link. Troverete Final Fantasy, Resident Evil, Silent Hill e molte altre chicche raccolte solo per voi!

Deadly Premonition | Benvenuti a Greenvale

Videogiochi ufficiali tratti da I segreti di Twin Peaks non sono stati mai rilasciati. Eppure, Deadly Premonition è la produzione più vicina alla serie tv diretta da David Lynch. Il consiglio, difatti, è recuperare questo titolo, se non lo avete già fatto, solo dopo aver compiuto una full immersion nella criptica serie televisiva, arrivata alla terza stagione. Tutto sembrerà combaciare in modo naturale, senza doversi sforzare più di tanto nel trovare dei riferimenti.

La vicenda, un thriller investigativo che strizza l’occhio anche alla commedia horror, ci vede nei panni dell’agente speciale dell’FBI Francis York Morgan. Un caso inquietante gli è stato assegnato: nei boschi della ridente cittadina di Greenvale viene ritrovato il cadavere di una povera ragazza, Anna Graham. L’omicidio è brutale, infatti, il corpo è crocifisso a un albero e il ventre è squarciato.

Le persone del posto sembravano tutte molto affezionate alla vittima, ma nascondono anche terribili segreti. La comunità di Greenvale è variegata e non si fa mancare individui bizzarri e stravaganti, come Sigurney la girovaga, la pazza del posto, che porta sempre con sé una pentola: un chiaro riferimento alla Signora del ceppo. L’agente Morgan viene affiancato nelle indagini dallo sceriffo George Woodman e dalla sua bella vice Emily Wyatt. Il detective non è certo esente da stranezze e per questo entra in contrasto con lo sceriffo, uomo scorbutico e abituato ad altri metodi di indagine.

Anna Graham, la prima vittima del killer antagonista in Deadly Premonition. Una Laura Palmer in chiave videoludica.

Agenti Morgan a rapporto

L’agente Francis York Morgan ha moltissime similitudini con Dale Cooper, il detective impegnato a indagare sulla morte di Laura Palmer ne I segreti di Twin Peaks. Entrambi metodici, indagano con una tranquillità quasi disarmante, amano le piccole gioie della vita come una tazza di buon caffè nero bollente e una fetta di cheesecake alla ciliegia. Entrambi individui strambi nella loro genialità nel risolvere i casi più intricati. Access Games si è superata da questo punto di vista, perché l’agente Morgan ha un barlume di follia adeguato al tipo di contesto in cui il giocatore deve muoversi.

Il detective ha una doppia personalità. Spesso parla con se stesso riferendosi in terza persona e interpellando un certo Zach. Zach esiste nella sua mente, è un abile aiutante, infatti, alla fine di ogni capitolo, i resoconti su ciò che è accaduto vengono affidati a lui. È un ottimo compagno di viaggio: durante i lunghi spostamenti in macchina, Morgan e Zach hanno accesi dialoghi su questioni più o meno importanti o inerenti alla vicenda. Ed è anche un esperto di cinematografia. Non sarà raro ascoltare i “loro” discorsi su film dalla dubbia qualità come Pomodori assassini o Un lupo mannaro americano a Londra o su veri e propri cult come Arancia meccanica e Lo squalo.

Non basta. Morgan è anche in grado di entrare in un’altra dimensione, più terrificante di quella reale, ma fondamentale per risolvere i casi più complessi. Non sembra saperlo fare a comando, ma quando le cose si complicano, la sua mente entra in un mondo parallelo ricco di indizi e di pericoli. Qui creature spiritate e ostili cercano di fare muro ed è sempre qui che Morgan incontra il personaggio più spaventoso della storia: il killer dall’impermeabile rosso. C’è lui dietro ai delitti (che nel frattempo si susseguono)? Chi cela il proprio volto sotto quel cappuccio? In questa dimensione parallela è lui il padrone e noi non resta che scappare e nasconderci finché non abbiamo trovato tutti i tasselli da riunire nel mondo reale.

La dimensione parallela in cui l’agente Morgan incontra il killer dall’impermeabile rosso

Francis York Morgan fa anche sogni premonitori più tranquilli, che lo conducono in una sorta di anticamera dello spazio e del tempo. Qui vede spesso due bambini angelo che lo indirizzano verso la strada giusta. Anche qui i riferimenti a Twin Peaks sono evidenti. Dale Cooper non può scoprire i segreti della cittadina dello stato di Washington se non chiude i propri occhi al mondo manifesto, aprendoli a quello metafisico ed extradimensionale. Lui attende nella Red Room, la sala d’attesa, che la verità si mostri, così come fa l’agente Morgan.

Scene del crimine e ricostruzioni

Deadly Premonition è un videogioco investigativo, dunque, alle sezioni in cui l’agente Morgan dovrà farsi largo a colpi di pistola, fanno da contraltare quelle più riflessive che ci vedono impegnai sulle scene del crimine. Lo scopo è abbastanza basilare: trovare gli indizi e ricostruire la dinamica dei fatti. Difficilmente ci ritroveremo in difficoltà in queste situazioni, perché spesso gli indizi saranno evidenziati da una sorta di aura di colore rosso. Ogni volta che troveremo un indizio, partiranno dei flashback che ci mostreranno ciò che è successo, come se fosse stato registrato su un nastro.

Le parti mancanti della “visione” devono essere completate trovando gli altri tasselli del puzzle. L’obiettivo del team non era quello di creare un titolo accurato dal punto di vista investigativo e difficoltoso nella progressione. Queste sequenze disegnano la zona di demarcazione che l’agente Morgan deve ogni volta varcare per ottenere ciò che vuole: la verità.

Sono tanti i personaggi strambi, stravaganti e inquietanti che compongono la comunità di Greenvale, la cittadina dove avvengono le vicende di Deadly Premonition

Un titolo da giocare senza pregiudizi

La caratterizzazione del personaggio principale di Deadly Premonition è tra le migliori mai viste in un videogioco. Personalmente, era da James Sunderland di Silent Hill 2 che non mi affezionavo al protagonista di un videogioco come ho fatto con l’agente Morgan.

L’atmosfera malata e fuori dagli schemi, che si intreccia perfettamente a un gameplay a tratti riflessivo a tratti schizofrenico, presenta al giocatore una sensazione costante di precarietà mentale; la sceneggiatura ha dei picchi sensazionali dal punto di vista emotivo e lascia che la storia vada avanti in un flusso costante di incredulità e scoperta morbosa.

Per questo, all’inizio dell’articolo, vi abbiamo detto che le magagne tecniche esulano dalla vera chiave di lettura del gioco. Deadly Premonition è un cofanetto bruttino da vedere, rotto in alcuni punti, ma che nasconde all’interno una gemma di inestimabile valore.

Deadly Premonition non è mai banale e noi stessi non possiamo incorrere nell’errore di esserlo. Il modo corretto di approcciare questo titolo è abbandonare ogni pregiudizio. Un capolavoro incompreso rimane un capolavoro.

This post was published on 7 Dicembre 2018 12:00

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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