Si, prima che iniziate a rompermi le palle scatole, sono concorde con voi: il Vaticano non è Italia; ma che volete farci, questo gioco – oltre che indagare su alcuni sordidi segreti dello stato della chiesa – si sviluppa ANCHE per le vie di Roma e allora, d’altronde, mi perdonerete se questo appuntamento di Italy&Videogames riguarderà un po’ l’Italia e un po’ il Vaticano e… Oh, ma perché mi sto giustificando? Ma a voi alla fine “che ve frega?” Basta che si parli di Belpaese, no? State a badà ar capello mo’?
Daje su, non stareste qui se cosi fosse. Er titolo poi era abbastanza esemplificativo, quindi saltiamo a piè pari sta manfrina de “è/non è in Italia” e andiamo subito a riassumere qualche dettaglio tecnico di questo quasi sconosciuto Shadow of the Vatican, cosi da passare velocemente ad illustrare alcuni luoghi della Città Eterna in cui ci imbatteremo nel corso del gioco.
Sviluppato dalla italiana 10th Art Studios e prodotto dalla Adventure Productions, questa avventura grafica datata 2011 – ispirata ai fatti realmente accaduti intorno la figura di Papa Luciani e liberamente tratta dal romanzo di David Yallop In nome di Dio (In God’s Name) – racconta le vicende di James Murphy, un ex sacerdote che spogliatosi dell’abito talare, torna a Roma per rispondere alla richiesta di aiuto di un suo vecchio amico: la scomparsa di una valigetta contenente documenti compromettenti, il coinvolgimento del Vaticano, oltre ad alcuni strani parallelismi con il suo traumatico passato, spingeranno James ad iniziare una lunga indagine personale, all’ombra del Cupolone, irta di pericoli e inquietanti scoperte.
Il gioco è interamente ambientata a Roma e sebbene questa sia rappresentata in forma stilizzata – nelle forme e nella mappa – potremo riconoscere facilmente molti dei luoghi e dei monumenti che costellano il tessuto urbano della Capitale.
Nel primo capitolo – Atto I: Avarizia – avremo modo già nelle prime battute di visitare alcune delle abitazioni poste nei pressi della chiesa di Santa Brigida, luogo dell’attentato che fa da prologo a tutto il gioco. Con il proseguire della trama invece, mentre cercheremo di scoprire qualcosa di più sui rapporti economici che coinvolgono la banca vaticana e l’incidente che ha mandato in coma il nostro amico, avremo modo di visitare anche la stessa Piazza Farnese (nel rione della Regola) e poi recarci a Capena (località situata nella provincia romana) a cercare indizi in una fedele riproduzione della Chiesa di San Leone Magno.
Nel secondo capitolo – Atto II: Ira – come se non ci fosse bastato indagare sulla cospirazione del precedente episodio che ora sappiamo legare insieme religione, politica e malavita, il protagonista James Murphy sarà costretto a collaborare con Silvia, una bella sicaria assoldata per ucciderlo. In questo capitolo, oltre a ritrovare alcune località già presenti nell’Atto I come Piazza Farnese, avremo possibilità di visitare due ulteriori luoghi della Urbe Capitolina rispetto al primo titolo: saremo infatti chiamati a cercare indizi presso l’ingresso della Città del Vaticano di Porta Sant’Anna ed esplorare nella parte finale la Galleria Alberto Sordi (a due passi da Palazzo Chigi) per trovare l’accesso segreto alla cripta posta al suo interno.
Insomma, Shadow of the Vatican oltre che ad essere un interessante progetto tutto italiano che manca però ancora dei capitoli conclusivi – questi ancora in fase di approvazione, è un interessante ed alternativo modo di visitare la Capitale Roma, godendosi una spystory “mica male” e, se siete appassionati di punta e clicca come il sottoscritto, oltre che del fascino suggestivo che l’Urbe sa sprigionare, allora vi consiglio di procurarvi questo titolo che vi inghiottirà nei suoi misteri misteriosi.
This post was published on 6 Ottobre 2018 17:00
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