Nell’ottavo appuntamento con la rubrica della Tana dell’Orso, dedicata ai giocatori asociali poco amanti del multiplayer ma appassionati di misteri, occulto e mitologia, torniamo a parlare di videogiochi: stavolta esploreremo le oscure ed escatologiche tematiche che caratterizzano lo stretto rapporto tra Darksiders 2 e la Bibbia.
Per chi si fosse perso l’articolo in questione, ricordiamo che in un precedente incontro abbiamo analizzato la pesante influenza dei miti biblici in Darksiders 1; ora scopriremo quanto hanno in comune Darksiders 2 e l’Apocalisse di Giovanni, alias Libro della Rivelazione.
Dunque, dov’eravamo rimasti con il primo capitolo? Guerra, il protagonista di Darksiders 1, dopo essere stato incastrato e condannato a cent’anni di prigione per aver scatenato l’Apocalisse prima del tempo, ha svelato la cospirazione angelica di Azrael, Abaddon e Ulthane, ha scoperto gli altarini dell’Arso Consiglio, e poi ha avuto una giornata parecchio impegnata e soprattutto movimentata.
Sì, possiamo dire così, visto che: ha fatto secco l’assassino inviato dal Consiglio, ma poi è morto per mano di Uriel, però è subito risorto -sempre grazie a Uriel che ha spezzato il Settimo Sigillo-, e infine ha chiuso il primo capitolo con una scena badass, mentre sullo sfondo gli altri Cavalieri dell’Apocalisse piombavano sulla Terra come delle meteore.
Nel secondo capitolo iniziamo a giocare da questo punto?
No! Ah, credevate che sarebbe stato così semplice?
Ormai dovreste aver imparato a conoscere questa rubrica, su.
La vicenda narrata in Darksiders II accade durante i cento anni di prigionia inflitti al personaggio principale del primo capitolo; il protagonista di Darksiders 2 è infatti Morte, il più temibile fra i Cavalieri dell’Apocalisse, che si muoverà nei meandri dell’Abisso per vendicare suo fratello Guerra, il cavaliere condannato per aver prematuramente scatenato l’Apocalisse.
Le avventure di Guerra in cerca di redenzione e soprattutto alla ricerca della verità, in sintesi, non sono ancora accadute quando iniziamo a giocare a Darksiders 2.
Nel cammino che ci propone il gioco ci imbattiamo in una tonnellata di temi biblici, reinterpretati dagli autori del gioco. Veniamo a scoprire che i Quattro Cavalieri, in realtà, sono gli ultimi sopravvissuti della razza Nephilim, nati dall’unione tra angeli e demoni.
I Nephilim erano belligeranti e crudeli, al punto che quattro esponenti di questa stessa razza decisero di opporsi ai loro simili, con l’aiuto dell’Arso Consiglio: nacquero, così, i quattro Cavalieri dell’Apocalisse, dotati di poteri immensi per eliminare tutti i Nephilim. Lo stesso Morte, tra l’altro, rinchiuse in uno speciale amuleto le anime mietute nel corso di questo genocidio.
Il nostro eroe, Morte, non è soltanto un cupo mietitore: è anche un abile investigatore, ed è proprio questa l’abilità che metteremo a frutto durante il gioco. Il cavaliere, infatti, non crede alla narrazione dell’Arso Consiglio; ritiene che Guerra sia innocente, per cui decide di indagare per conto proprio.
Man mano che proseguiamo nel gioco, facciamo ulteriormente luce su quello che avevamo già capito nel primo Darksiders, e nel corso dell’indagine veniamo a sapere che il nostro percorso dovrà portarci all’Albero della Vita: un portale per tutti i mondi, oltre che una fonte d’infinita conoscenza.
Mi ricorda parecchio Yggdrasill, in effetti.
Avremo anche modo di fare i conti con il nostro passato, quando l’amuleto con le anime dei Nephilim si romperà, e gli spiriti dei nostri simili trucidati da Morte e dai suoi fratelli (e sorella) finiranno proprio dentro di noi.
Il nostro viaggio proseguirà, tra un’accusa proveniente dal nostro passato e le pesanti conseguenze di quello che in sostanza è stato un fratricidio su scala mondiale; scopriremo di aver in un certo senso creato noi stessi quell’entità che, oltre a essere la nostra nemesi, sta anche distruggendo tutto il creato: la Corruzione.
No, non si parla di mazzette, sebbene ci sia da dire che anche quel tipo di corruzione può essere altrettanto dannoso per la nostra civiltà.
Scopriremo che l’Arso Consiglio ci ha sempre mentito, e ci ha tenuti nascosti moltissimi segreti sulla razza dei Nephilim e sul loro potere. Visiteremo anche il Paradiso e la Terra, incontreremo la Guardia degli Inferi tra cui la rancorosa (per il momento) Uriel e combatteremo al fianco di Abaddon, guadagnando su quest’ultimo una prospettiva un po’ diversa rispetto a quella del primo capitolo, in cui è uno dei principali avversari.
Tra gli incontri degni di nota che avvengono in Darksiders 2, non possiamo dimenticare quello con Lilith, madre di tutti i Nephilim e quindi anche dei Cavalieri dell’Apocalisse; è proprio lei, la Regina Folle, a rivelarci che le anime contenute nell’amuleto ora sono nel Pozzo delle Anime, e che possiamo far tornare in vita la stirpe dei Nephilim. Ammicco ammicco.
Nel finale dovremo compiere una scelta: o meglio, Morte dovrà scegliere e noi non possiamo fare altro che seguire la sua decisione. Nel Pozzo delle Anime, infatti, avremmo potuto far tornare in vita i Nephilim sterminati, come suggerito da Lilith, ma evidentemente Morte preferisce essere leale al fratello e collega, perché sceglie di resuscitare la razza umana così da salvare Guerra.
È così che Morte, tolta l’iconica maschera, si getta nel Pozzo per offrire la propria anima ai suoi consimili Nephilim, come magro risarcimento.
Ma non è finita: il piano di Lilith in realtà era di Lucifero, il Principe dell’Oscurità, che desiderava un esercito di Nephilim ai propri ordini; per non essere riuscita a convincerci a far risorgere i Nephilim, mamma Lilith viene punita… diabolicamente. In senso letterale.
Lilith: I await your punishment.
Lucifero: This time, Lilith, you will get no pleasure from it.
(E lèvati quel sorrisetto dalla faccia.)
È così che muore Morte?
Aveva ragione Lovecraft, quando scriveva che with strange aeons even Death may die?
No, perché -dopo un imprecisato lasso di tempo- il Settimo Sigillo viene spezzato in Darksiders 1, e quindi tutti i Cavalieri dell’Apocalisse vengono evocati, e se necessario vengono richiamati dalla morte. Anche Morte stesso, non soltanto Guerra.
Disclaimer: come ho già scritto nei precedenti articoli di questa rubrica, quando parlo di religioni, di narrazioni sacre e di tradizioni mistiche, mi riferisco a loro chiamandole mitologia non per mancanza di rispetto o perché io sia ateo (spoiler: non lo sono).
L’intento è quello di distaccarsi dalle questioni di fede personale, e considerare ogni religione al pari dei miti greci o romani, della mitologia norrena o di un romanzo frutto di fantasia. Poi ognuno sceglie di seguire o meno la religione X, e non è questo il luogo per discuterne.
Nel precedente articolo abbiamo già sottolineato gran parte dei personaggi, delle trame e dei dettagli che legano Darksiders e la Bibbia, in modo particolare con il libro dell’Apocalisse di Giovanni.
Due sotto-trame, però, vengono approfondite in Darksiders 2: i Nephilim e Lilith. Nessuna delle due entità è stata inventata dagli autori del gioco.
I primi, i Nephilim, vengono citati nell’Antico Testamento cristiano e nella Torah ebraica, che –per riassumere con l’accetta, insomma– condividono buona parte dei testi. Non me ne vogliano i più religiosi tra i Cristiani e tra gli Ebrei, ma vorrei evitare di dilungarmi ancora di più.
Secondo una delle più comuni interpretazioni del termine Nephilim, si tratterebbe -in soldoni- del frutto dell’unione tra i figli del vero Dio, cioè gli angeli, e le figlie degli uomini, ossia le donne mortali. Secondo altre interpretazioni i figli di Dio sarebbero gli angeli caduti che, a quanto pare, in quel periodo camminavano tranquillamente –e non solo– tra i mortali. Insomma, non erano soltanto Zeus e Loki le divinità affette da satiriasi.
Altri ancora, infine, traducono Nephilim con giganti o titani, e qui potremmo impelagarci nelle similitudini con il mito greco e romano.
Niente è mai semplice, diretto o con soltanto un paio di significati chiari e ben distinti tra loro, quando si parla di mitologia, religione e affini! Basti dire che, con una certa agilità, potremmo collegare i Nephilim alla nostra Sardegna.
Come? Basta seguire un’altra delle interpretazioni del termine e indicare i Nephilim nelle residue popolazioni di uomini di Neanderthal, che per millenni hanno condiviso alcuni territori con il sempre più diffuso Homo Sapiens (cioè noi), e ricordare che le maschere dei Mamuthones sembrano raffigurare creature antiche, pelose, tozze, silenziose e dai lineamenti piuttosto primitivi.
L’altro personaggio reale che vorrei esaminare più in dettaglio, tra quelli utilizzati nella saga di Darksiders, è quello di Lilith.
Anch’essa presente agli albori della religione ebraica, nonché nelle antichissime religioni della Mezzaluna Fertile (la Mesopotamia) tra cui quella Babilonese –proprio come il tema del Diluvio Universale-, la figura di Lilith inizialmente era un demone femminile, nel cui portfolio rientravano la tempesta, la morte e la malattia.
Nel corso dei secoli varie figure demoniache femminili fluiscono in quest’entità, arricchendola di sfumature e contraddizioni: da Lamassu (che poi diventerà la Lamia greca!) a Lilitu, passando anche per Ishtar / Inanna, Astarte (conosciuta anche come Astaroth, soprattutto dai gamer di una certa età), Asherah e molte altre ancora, tutte accomunate dal fascino letale, dalla bellezza estremamente femminile, dalla fecondità materna e dallo spirito di ribellione.
La Lilith di Darksiders incorpora piuttosto bene queste caratteristiche, non trovate?
In occasione dell’annuncio dell’uscita di Darksiders II, è stato rilasciato un trailer live-action, che narra le ultime ore dell’umanità, sotto i colpi della prematura Apocalisse.
Tralascio per una volta il tema apocalittico, e vi dedico questo –pregevole, a mio avviso– trailer che si apre con Lord Jeor Mormont, il padre dell’eroe della Friend Zone alias Jorah Mormont, nelle vesti di un monaco… salvato dalla Morte.
Tra poco più di un mese, cioè il 27 Novembre 2018, è prevista l’uscita del capitolo successivo della saga: Darksiders 3, sviluppato da Gunfire Games e pubblicato da THQ Nordic per PC, PS4 e Xbox One.
Nel terzo Darksiders indosseremo l’armatura di Furia, cavalleressa dell’Apocalisse, che dovrà disfarsi dei sette Peccati capitali, attraversando un’enorme ambientazione a carattere post-apocalittico, dall’Empireo fino all’Inferno, e salvando i pochi umani scampati all’Apocalisse.
Da questo deduciamo due cose. Primo, Darksiders 3 sarà ambientato all’incirca nello stesso periodo di Darksiders 2, cioè tra la condanna di Guerra e la sua rivalsa.
Secondo, Furia in realtà va a sostituire Carestia, così come -da quel che sappiamo- Conflitto ha preso il posto di Pestilenza / Conquista. Quest’ultimo cavaliere, che a rigor di logica dovrebbe essere il protagonista di un eventuale Darksiders 4, è in sostanza il più interessante.
Durante le ricerche effettuate per scrivere l’articolo di questa rubrica incentrato su Darksiders 1, infatti, mi è saltata agli occhi una serie di somiglianze, di similitudini e anche di rovesciamenti speculari rispetto al mito biblico.
Ora, se nessuna task force vaticana ha abbattuto la porta di casa mia in occasione del precedente articolo, in cui ho sottolineato il rovesciamento della Pietà di Michelangelo con l’Anticristo che sorregge il personaggio di Mary, penso di poter tranquillamente ricapitolare, in breve, quello che abbiamo visto in modo più approfondito quando abbiamo analizzato insieme Darksiders 1.
Premetto che gli sviluppatori hanno fatto sapere che stanno già pensando a come progettare Darksiders 4; Conflitto userà spada e pistole gemelle, e a quanto pare potremmo vedere il quarto componente dei Cavalieri dell’Apocalisse calato nelle meccaniche di Devil May Cry.
Dunque, dicevamo. Il quarto cavaliere, secondo gli studiosi, è una forza positiva legata alla Giustizia divina, e secondo alcuni potrebbe addirittura riferirsi a Gesù Cristo: questo cavaliere è vestito di bianco, indossa una corona, viene salutato dalla tonante voce di Dio e impugna un toxon (arco), un termine che dovrebbe riferirsi all’arco-baleno che ha segnato la fine del Diluvio Universale e dell’inizio dell’Alleanza con Noè; l’arco, inoltre, è probabilmente l’arma preferita di Gesù Cristo che, secondo il Salmo 44 / 45, lo usa per abbattere interi popoli.
I Testimoni di Geova forniscono un’ulteriore collegamento tra Gesù Cristo e Darksiders 2, ma non intendo sfidare oltre la furia celeste, quindi andate a leggerlo nell’articolo già pubblicato. Spero vivamente che questa rubrica non mi costi una bolla di scomunica.
Se non dovessi finire nei guai con il Papato, allora l’appuntamento con la Tana dell’Orso è per Mercoledì prossimo. Se non doveste avere mie notizie, saprete il perché.
This post was published on 24 Ottobre 2018 18:37
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