A grande sorpresa oggi Sony ha annunciato l’uscita di PlayStation Classic, la risposta della casa giapponese alla serie di console in miniatura di successo inaugurata dalla rivale Nintendo. Alcuni dei titoli presenti sono già stati annunciati e si tratta di Tekken 3, Ridge Racer 4, Final Fantasy VII, Wild Arms e il meno famoso ma pur sempre storicamente imprescindibile Jumping Flash. Ovviamente molte sono le speculazioni su quali possano essere i rimanenti 15 giochi disponibili su PlayStation Classic e noi di Player.it abbiamo raccolto i classici degli anni 90 che ci piacerebbe rigiocare e rivivere.
Una piccola premessa: poiché è già stato confermato che i due joystick presenti nella confezione saranno privi di stick analogici, abbiamo deciso di escludere dalla lista quei giochi che ne avrebbero beneficiato in maniera consistente o di altri, come nel caso di Ape Escape, i quali non sarebbero giocabili nel modo più assoluto senza di essi. Allo stesso motivo, non pensiamo sia corretto inserire uscite come Point Blank o Time Crisis dal momento che, per quanto giocabili senza la classica pistola G-Con, non risulterebbero per niente divertenti e porterebbero il giocatore alla frustrazione più totale. In più abbiamo cercato di dare il giusto spazio a tutti i generi usciti per Playstation 1.
Buona lettura!
Abbiamo deciso di occupare un solo spot per questi due giochi in quanto si tratta dello stesso gameplay cambiando solamente la colonna sonora di riferimento. Parappa the Rapper e Um Jammer Lammy rappresentano due dei giochi di ritmo più divertenti mai usciti per PlayStation 1, di cui sono andate perse ogni notizie (a parte una apparizione in sordina su Playstation 2 di Parappa). Parappa con il suo rapping e Lammy con le sue schitarrate, uniti ad una grafica cartoonesca in finto 3D e un umorismo decisamente apprezzabile hanno conquistato i cuori di moltissimi appassionati e, per questo, ci piacerebbe che almeno uno di questi giochi facesse la sua ricomparsa su Playstation Classic. Premere tasti a ritmo, infatti, non è mai stato così divertente e che vi piacciano o no i giochi di ritmo vi invitiamo in ogni caso a dare un ascolto alla colonna sonora di entrambi i giochi perché, fidatevi, non ve ne pentirete.
Gioco che molti di noi conosceranno perché presente in alcuni dei primi demo disc per la prima Playstation, Tombi! (Tomba! il titolo originale) è un interessantissimo puzzle platformer a scorrimento 2D anch’esso finito nel dimenticatoio terminata l’era della console grigia. Tombi, protagonista della serie, è rimasto celebre per i suoi iconici capelli rosa appuntiti, sui quali tutti coloro che incontrerete e aiuterete nel corso della vostra avventura non mancheranno di fare battutine (alle quali il nostro silente protagonista non potrà rispondere), mostrando la capacità del gioco stesso di non prendersi troppo sul serio e mantenere una atmosfera scanzonata. In Tombi! dovrete saltare in testa e mordere i perfidi maiali pronti a conquistare il mondo, aiutare fastidiose scimmiette affamate, imparare il linguaggio degli gnomi e, dulcis in fundo, partire alla ricerca dei famigerati sette maiali, perfidi suini dotati di poteri magici che Tombi dovrà letteralmente mettere nel sacco.
Il gioco non è certo tra i più semplici e capire come proseguire nel corso dell’avventura potrebbe richiedere del tempo. Tuttavia l’esplosione di colori e il divertimento che ci ha dato Tombi! vale decisamente il tempo passato a scervellarsi su come proseguire.
Avete mai immaginato di giocare a Bomber-Man ma anziché di impersonare il classico personaggio della Hudson di vestire i panni di un silente ragazzo dai capelli bianchi creato in laboratorio grazie ad un lavoro di ingegneria genetica che pare essere uscito da un anime? Questo è Silent Bomber, un classico top-down shooter dove anziché sparare la vostra arma principale sarà posizionare delle bombe sulla mappa per distruggere i vostri obiettivi. Per quanto possa risultare ripetitivo, il ritmo frenetico e il feeling arcade, unito alla difficoltà crescente delle missioni che si susseguono, rendono Silent Bomber una chicca per Playstation 1 che necessita di essere riscoperta e che, con molta probabilità, non vedrà mai un seguito o un remake in futuro.
Probabilmente non molti conoscono questo titolo, e non possiamo certo biasimarvi. LSD Dream Emulator, nato dalla mente contorta di Osamu Sato, è un videogioco sperimentale uscito in tiratura limitata nel solo paese del sol levante ma capace di conquistare lo stato di cult tra gli appassionati. Non sappiamo nemmeno dire se sia corretto parlare di videogioco: anticipando di svariati anni il filone dei cosiddetti “walking simulator”. Il gameplay di LSD Dream Emulator consiste unicamente nel camminare e toccare diversi oggetti presenti in stanze e scenari poligonali e dai colori sparaflashosi che si susseguono gli uni agli altri senza apparente logica senza mai sapere se toccando qualcosa proseguiremo nel sogno o dovremo ricominciare tutto da capo. Il gioco è, infatti, generato proceduralmente, rendendo ogni “partita” diversa da quelle precedenti. Come se non bastasse a rendere la nostra esperienza psichedelica e ultra sensoriale, la colonna sonora stessa risulta scomposta e frammentaria, composta a partire da oltre 500 campionamenti differenti.
È davvero improbabile che potremo trovare questo gioco incluso ma perché non sognare?
Gioco horror per Playstation 1 per eccellenza, tank controls, due CD per rigiocare più e più volte impersonando Leon o Claire. Resident Evil 2 ha segnato un’epoca, mostrando come un videogioco possa fare davvero paura. Dimenticatevi le scene action e le orde di zombie che avete fronteggiato nei capitoli successivi: i capostipiti della saga sono molto più lenti, incentrati sugli enigmi e decisamente più horror. Siamo perfettamente consci che Capcom sia alle prese con un remake di questo capitolo in versione HD, non per questo tuttavia secondo noi Playstation Classics dovrebbe mancare questa imprescindibile pietra miliare della storia dei videogiochi. Il gioco non è certo perfetto e i sopracitati tank control potrebbero rendere l’esperienza ostica ai giocatori più novizi ma se l’obiettivo di questo prodotto è di far rivivere la storia agli appassionati, allora pensiamo sia giusto includerla nella raccolta.
Decisamente meno famoso e di successo del suo predecessore per Super Nintendo Chrono Trigger, Chrono Cross rimane un ottimo J-RPG uscito in esclusiva sulla prima Playstation che non ha ricevuto praticamente nessun amore postumo. Mentre il capitolo per SNES è stato creato dal dream team composto da Yuji Hori (Dragon Quest), Sakaguchi (Final Fantasy) e il mangaka Akira Toriyama, solamente Sakaguchi contribuirà al seguito, Cross. Nonostante questo, la magia del mondo di Chrono è comunque presente, dai colori agli scenari, con una trama che seppur non al livello del precedessore riesce comunque a coinvolgere e farsi amare. Una nota di merito, inoltre, per un gioco che nel mare dei J-RPG dominati dagli incontri casuali (sto guardando voi, Final Fantasy e Dragon Quest), Chrono Trigger mostrava i mostri sulla mappa, permettendo quindi facilmente di evitarli nel caso non si volesse rallentare la propria esperienza di gioco.
Anche se sicuramente non il miglior J-RPG per Playstation 1, pensiamo sia giusto dare spazio anche ad altri giochi e non monopolizzare la raccolta con i “soliti noti”.
Quando si parla di giochi di go kart la maggior parte delle persone pensa immediatamente alla saga di Mario Kart, capace di portare i giochi di corsa a grandi e piccini. Tuttavia, secondo noi Crash Team Racing riesce ad essere divertente quanto, se non superare, la classica serie Nintendo. Grazie al suo sistema di turbo e miniturbo, personaggi iconici provenienti dalla saga di Crash e una modalità storia ad esplorazione libera, infatti, Crash Team Racing è una esperienza completamente diversa e porta una ventata di freschezza ad un genere di per sé abbastanza ripetitivo. I tracciati sono creativi e divertenti e permettono di usufruire di moltissime scorciatoie per effettuare i tempi più veloci. Il gioco si presta benissimo ad essere giocato in più persone, sfruttando il vecchio sistema split screen a cui i giocatori di vecchia data sono abituati.
Vi sono state notizie su un possibile remake da affiancare alla recente N. Sane Trilogy ma fino a quel momento la versione Ps1 rimane l’unica versione esistente di questo divertentissimo gioco di Kart.
Gli RPG tattici sono un genere di nicchia ingiustamente bistrattato, forse per la loro natura limitante. Final Fantasy Tactics non è certo il più semplice esponente del genere (e il remake per PSP soprassederà in parte a questo problema) ma, a differenza della totalità degli altri tattici, presenta una trama fitta di intrighi e politica ambientata in un medioevo fantastico da fare invidia ad un romanzo storico. Con le sue 20 classi, innumerevoli battaglie da portare a compimento e una difficoltà come detto in precedenza degna del proprio nome, Final Fantasy Tactics conquista pienamente il titolo di miglior tattico per Playstation 1, e riesce ad appassionare al genere anche novizi grazie a magie e classi direttamente prese dall’universo di Final Fantasy. Ricordiamo inoltre che è qui che è nato il mondo di Ivalice, nel quale è ambientato il dodicesimo capitolo della saga.
La Playstation 1 è nota soprattutto per i platform tridimensionali come la serie di Crash o di Spyro. Non molti conoscono, tuttavia, Klonoa, questo gioiellino di platform in 2.5D. Klonoa è un platform abbastanza lineare ma dalle atmosfere sognanti e dai colori brillanti, condito da una colonna sonora altrettanto eterea che vi accompagnerà nel corso del gioco. Impersonando il buffo protagonista delle lunghe orecchie penzolanti Klonoa dovrete farvi strada tra mondi selvaggi, fortezze e veri e propri incubi, salvando di volta in volta gli abitanti dei vari scenari imprigionati dai cattivoni di turno. È uscito un seguito per Playstation 2 ma è finito ben presto nel dimenticatoio e chissà che i nuovi giocatori scoprano l’amore per questa serie grazie al primo capitolo.
Eccoci qua al nostro secondo titolo made by Squaresoft nella lista. Vagrant Story è un gioco molto particolare dal fascino tutto suo e che è stato riscoperto come classico solo svariati anni dopo la propria uscita. Ci troviamo di fronte ad uno dei giochi più originali mai usciti per la prima Playstation: un mix di successo di azione, tattica e gioco di ruolo, il tutto condito da una trama capace di fare appassionare. Il sistema di combattimento è al contempo in tempo reale e non, un po’ come ci hanno insegnato più avanti nel tempo la serie di Fallout o il piccolo gioiellino di Supergiant Games Transistor. Se si va ad unire a ciò un sistema di forgiatura delle armi tra i più complessi mai apparsi in un RPG e un sistema di progresso delle statistiche non esattamente intuitivo, è facile capire perché Vagrant Story sia stato criticato per la sua difficoltà. Un altro dettaglio è la grafica, che se da un lato ci presenta alcune tra le cinematiche più riuscite nell’era Playstation 1, dall’altra dipinge i personaggi in uno stile semi-3D, con delle facce che sembrano incollate al personaggi. Questo è sicuramente parte dello charme, ma possiamo comprendere come a qualcuno possano aver fatto storcere il naso.
Arrivati a questo punto vi chiederete cosa sia questo gioco e come mai sia così in alto nella classifica nonostante non l’abbiate mai sentito nominare. Bishi Bashi è infatti un gioco che non è mai uscito dal sol levante ma che, secondo noi, farebbe la sua bellissima figura se inserito all’interno di una raccolta. Ci troviamo di fronte ad una versione multiplayer ante-litteram di Wario Wars: voi e i vostri avversari dovrete destreggiarvi tra i più assurdi minigiochi, dal suonare la vostra racchetta come chitarra, impersonare un fantino e schivare ostacoli a cavallo, dal pescare pesci grandi quanto il vostro schermo a dovervi passare di mano in mano una bomba prima che esploda. Il suo fascino assurdo lo rende uno dei migliori party games mai usciti per Playstation 1 e la sua semplicità lo rende accessibile e divertente per chiunque.
La seconda avventura di una delle eroine più famose della storia videoludica è probabilmente il capitolo più riuscito per la prima Playstation. Tomb Raider II riprende la formula di successo del primo capitolo ampliandola e migliorandola in tutto e per tutto, permettendo al giocatore di immergersi in scenari ancora più grandi e vari, con dei controlli e, soprattutto, una grafica nettamente migliorata. Per quanto sia normale riscontrare qualche difficoltà nei controlli, soprattutto se la vostra esperienza con Tomb Raider è stata solamente gli ultimi capitoli, esplorare cripte, grotte e luoghi abbandonati risolvendo enigmi saltando, nuotando e sbarazzandosi dei (relativamente pochi) nemici che vi si pareranno davanti sarà comunque divertente e appagante, spingendovi a continuare il capitolo successivo immediatamente.
Vi sarete chiesti come fosse possibile che Crash o Spyro non comparissero nella nostra classica. Dal momento che il remake di Crash è appena uscito e quello di Spyro sia alle porte, abbiamo pensato di non levare troppo spazio ad altri giochi che nel corso degli anni hanno ricevuto meno amore. Spyro The Dragon, tuttavia, il primo capitolo della saga, risulta a nostro avviso ancora imprescindibile e nettamente il miglior gioco della serie di “sprash”. Colorato, sognante e senza pause, Spyro 1 rappresenta il miglior esempio di platform 3D per Playstation 1. Nessun minigioco ad interrompere il vostro gameplay, “boss” completamente inseriti all’interno del gameplay tali da non spezzare il ritmo di gioco, il tutto condito da una colonna sonora composta da Dave Copeland, di fama The Police. Per quanto abbia dei controlli ancora relativamente work in progress, specialmente se comparato ai capitoli successivi, Spyro 1 riesce comunque ad eccellere grazie al suo level design sopraffino, senza la necessità di rendere i livelli eccessivamente lunghi in modo forzoso.
Pochi giochi possono vantarsi di avere inventato un genere. Castlevania Symphony of the Night è tra questi, in quanto capostipite di quel mix tra Metroid e Castlevania che verrà successivamente chiamato metroidvania. Andando in controtendenza al desiderio di 3D che la maggior parte degli sviluppatori su Playstation rincorrevano, Castlevania è infatti completamente in due dimensioni, ma non per questo poco profondo. Unendo elementi classici degli RPG action ad uno stile esplorativo non lineare e pieno di backtracking e rivisitazione ispirato a Super Metroid, SOTN risulta un gioiello assoluto e una pietra miliare capace tutt’ora di influenzare moltissimi sviluppatori, soprattutto nella scena indipendente. Le atmosfere dei classici Castlevania non vengono dimenticate ma, anzi, vengono arricchite da un combattimento più profondo e molti più nemici e aree da esplorare. Castlevania riesce inoltre a farci rigiocare lo stesso mondo semplicemente capovolto verticalmente facendocelo sembrare un gioco completamente nuovo. In maniera infatti del tutto impensabile al giorno d’oggi, la prima “fine” che incontrerete nel gioco non è che solamente metà della vostra avventura e, per continuarla, dovrete raccogliere alcuni specifici oggetti che vi permetteranno, una volta entrati nell’arena della battaglia finale, di saltarla e proseguire nell’avventura.
Symphony of the Night è giustamente considerato da molti il gioco migliore mai uscito su Playstation 1, ma secondo noi esiste un gioco capace di essere ancora più imprescindibile.
Non potevamo non dare lo scettro del gioco che più vorremmo trovare su Playstation Classic a Metal Gear Solid, il capitolo della saga destinato a cambiarne completamente volto nato dalla mente contorta del maestro Hideo Kojima. Descrivere Metal Gear Solid è difficile, in quanto si tratta di un mix di moltissimi stili: siamo di fronte ad una opera rivoluzionaria capace di mostrare come sia possibile creare un gioco di base stealth senza risultare frustrante, unendogli elementi più action e una struttura di progressione dei livelli con boss da combattere entro confini di arene che strizzano l’occhio ai platform. Non solo: Kojima dimostra quanto gameplay e trama possano andare di pari passo, costringendo il giocatore a sedere ed ascoltare innumerevoli dialoghi tra i vari personaggi via Codec, imprescindibili per arricchire l’universo sci-fi tendende al cyberpunk che caratterizza il gioco (e al quale Kojima si era già ispirato nella creazione di Policenauts). Il classico tocco del genio nipponico è riscontrabile in svariati elementi, dall’umorismo e la voglia di non prendersi completamente sul serio del gioco stesso (alcuni dialoghi, infatti, rasentano il limite dell’assurdo e bene si innestano nel mood generale del gioco), a trovate di gameplay completamente inaspettate (e qui vi diciamo solo Psycho Mantis, senza spoilerare di più).
Metal Gear Solid in un unico pacchetto presenta l’offerta più originale e il mix di gameplay, trama e innovazione migliore mai prodotta sulla prima Playstation. È facile comprendere perché Kojima sia tanto osannato dai propri fan e il suo genio tenuto in altissima considerazione.
Speriamo che la nostra lista vi sia piaciuta, nel caso non siate d’accordo e ci siano altri giochi che vorreste vedere non esitate e scrivercelo nei commenti!
This post was published on 20 Settembre 2018 16:47
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