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Speciali

Italy&Videogames. Uncharted 4 e il tesoro italiano di Nathan Drake

Chi non ha sentito parlare almeno una volta della serie di Uncharted? La risposta più naturale dovrebbe essere “nessuno” ma può capitare che si sia completamente a digiuno di questa saga; provvederò dunque io a fornire un’infarinatura di massima. Non me ne vogliano i puristi, non sono qui per parlare della trama.

Uncharted è una saga di videogame a tema action/adventure con protagonista Nathan Drake, un archeologo cacciatore di tesori che non si fa torto a definire “figlio d’arte” di Indiana Jones e Lara Croftviste le sue avventure. Finita la premessa possiamo passare al succo: illustrare alcuni dei luoghi esplorati dal nostro eroe che appaiono nel quarto capitolo della saga, quello che per la precisione porta il titolo di “fine di un ladro“.

Prodotto nel 2016 dalla Sony Pictures Entertainment e sviluppato dalla Naugthy Dog  – si quella di Crash Bandicoot – a contrario dei suoi predecessori, Uncharted 4 si caratterizza per uno sbilanciamento a favore di meccaniche sparatutto piuttosto che stealth, pur continuando a mantenere il suo carattere esplorativo – elemento portante della saga – che ancora una volta ci permette di visitare luoghi misteriosi sparsi in tutto il globo, oggi anche con una capatina in Italia.

La splendida panoramica della costiera amalfitana che è possibile ammirare nel gioco. Fermatevi qualche minuto ad osservarlo, fidatevi

Già, ma dove esattamente? Che domande, ma in uno dei luoghi simbolo del Belpaese: la costiera amalfitana; e poco fa’ se mai viene esplicitata la località precisa in cui Natan si trova. Per un italiano sarebbe crimine non riconoscere il Golfo di Salerno, sia esso un abitante del lontano nord o del profondo sud.

Fate una prova. Provate a risalire su per un momento e a rivedere l’immagine che vi ho proposto: ditemi se non è chiaramente distinguibile il “dove” ci si trovi.

Il sarcofago di Villa Giulia

Ma non soffermiamoci su questo, perché durante le nostre “infiltrazioni” avremo modo di imbatterci anche in una serie di reperti gelosamente custoditi all’interno di prestigiose abitazioni che  qualcosa ci ricorderanno… come il sarcofago che vedete al lato: un sarcofago che non dire ispirato al Sarcofago degli Sposi del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma è una bestemmia.
Certo, non sono identici – e magari vi domanderete anche perché – ma non cogliere che l’uno sia chiara ispirazione dell’altro denota una leggera miopia…o magari sono solo io che esagero. Resta comunque un ottimo omaggio della casa di produzione alla cultura italica oltre che uno spunto per visitare il museo, semmai doveste capitare a Roma.

Cambiamo completamente location ora: Drake e “associati” si ritrovano nientepopodimenoche in Madagascar. E cosa si può trovare nel bel mezzo di un isola abbandonata a se stessa nell’Oceano Indiano, se non rovine sormontate da magnifiche cupole che quando c’entri pensi di essere nel Pantheon? Si, ok, è tutto rotto e cade a pezzi ma quel soffitto a cassettoni grida davvero al “plagio”… e scusatemi il termine. Anzi, giudicatelo voi cos’è.

Ecco il soffitto a cassettoni che ricorda quello del Pantheon a Roma. Chissà, magari qui i Barberini sono rimasti per più tempo che nella Città Eterna

Insomma, se quello che speravamo di trovare in Uncharted 4 era un tesoro, magari quello del capitano Henry Every, abbiamo avuto la possibilità di vederne uno più grande: quello del vastissimo patrimonio che costella la nostra penisola e che ancora una volta diviene la fonte primaria di ispirazione per le case di produzione di videogiochi.

Ben fatto Naughty Dog, ben fatto… ora però tirate fuori un nuovo Crash Bandicoot che siamo tutti in attesa.

This post was published on 1 Settembre 2018 17:00

Andrea De Bellis

Appassionato da sempre di gioco di ruolo, intervallo per anni la mia vita tra questi, lo studio e il lavoro. Dopo un periodo da giornalista professionista decido di laurearmi in storia, mia altra grande passione. Da qui il passo alla scrittura è breve. Comprendendo come l'intrattenimento non possa essere in alcun modo scisso dal provare emozioni, mi propongo quale recensore emozionale per Player.it, ideando e curando nel frattempo le rubriche "Italy&Videogames", "Interviste Impossibili", "LARP: A Night With...", "Autori di Ruolo: D12 domande a..." e "Spade di Gomma", scrivendo il romanzo "Il diario del dott. Flammini" e ideando e lanciando le rubriche "Venerdì Oldies" e "Recensioni Emozionali", sostenendo sempre quanto sia più interessante parlare di "cosa suscita un titolo quando lo si gioca" piuttosto che l'evergreen "cosa è e come come funziona questo gioco". Il gioco è intrattenimento, l'intrattenimento è emozione, l'emozione è vita.

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