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Speciali

Street Fighter II: The World Warrior

Con Street Fighter II continua la nostra rubrica settimanale #venerdìnostalgia dedicata al retrogaming. Ecco il nostro racconto di un gioco epico.

Se vi siete persi gli articoli precedenti dedicati al retrogaming potrete ritrovarli comodamente tutti a questo link. Troverete Final Fantasy, Resident Evil, Silent Hill e molte altre chicche raccolte solo per voi!

STREET FIGHTER II: THE WORLD WARRIOR

“Il secondo album è sempre il più difficile”. Così cantava, qualche anno orsono, il buon Caparezza. In realtà, per quanto riguarda il colosso giapponese Capcom, sembra che il secondo gioco sia sempre il più riuscito. Non può essere un caso che entrambi i secondi capitoli delle due saghe più famose di sempre, siano quelli più riusciti e popolari. Vale per Resident Evil II, di gran lunga più conosciuto e giocato del pur importante primo capitolo e vale ancora di più per il leggendario Street Fighter II, forse il picchiaduro più famoso di tutti i tempi.

Questo capitolo fu pubblicato nel 1991 e vanta, al suo attivo, una serie di premi da Guinnes dei Primati come il “First Fighting Game to Use Combos”, “Most Cloned Fighting Game” e “Biggest-Selling Coin-Operated Fighting Game” assegnati nell’edizione 2008 del Guinnes dedicata al mondo del gaming. Le particolarità di questo titolo non si fermano ai premi: ad oggi, Street Fighter II è il gioco di lotta più venduto di sempre, con 6,3 milioni di copie. Nella Capcom, gli unici a fare di meglio, sono stati due capitoli di Resident Evil.

I personaggi del mitico Street Fighter II

UN TITOLO INNOVATIVO E FINALMENTE UNA COMBATTENTE DONNA

Tra le numerosissime innovazioni presenti in questo leggendario gioco, non possiamo non nominare l’introduzione della parata. Prima di allora infatti, nessun picchiaduro prevedeva la possibilità di pararsi da un colpo avversario. A Street Fighter II si deve anche l’introduzione delle famosissime combo. Una combo è una combinazione di colpi in catena, in grado di togliere gran parte della vita al nostro avversario. Benché non fossero previste all’interno del primo capitolo di questa saga, i lottatori più capaci potevano mettere insieme incredibili e spettacolari serie di colpi, tanto da spingere i programmatori ad inserirle nel seguito.

Anche il personaggio di Chun-Li è stato a suo modo rivoluzionario. La combattente cinese, specializzata nell’uso dei calci è infatti il primo personaggio femminile della storia dei picchiaduro. Prima di allora nessuno aveva osato rompere un tabù del genere. C’è da dire che il designer Yoshiki Okamoto, per essere del tutto certo di non precorrere troppo i tempi, voleva dotarla di una barra della vita inferiore a quella dei combattenti maschili. Insomma, se non fossero riusciti a fargli cambiare idea, invece di una rivoluzione, avremmo assistito ad una bella discriminazione!

Chun-Li il primo combattente femminile inserito in un picchiaduro

LA STORIA DI STREET FIGHTER II

Gli eventi raccontati in Street Fighter II sono ambientati 9 anni dopo il primo episodio. Mr. Bison, boss di questo capitolo, indice un torneo di arti marziali per selezionare il combattente più forte del mondo, in modo da sconfiggerlo e impossessarsi così del suo corpo. A questo scopo vengono scelti otto lottatori da ogni parte del mondo. I personaggi sono nell’ordine: Ryu, Ken, Chun-Li, Blanka, Honda, Guile, Dhalsim e Zangief. Ognuno con una sua storia e un suo passato, ognuno con le mosse che lo hanno reso celebre. Dall’Hadoken di Ryu e Ken al sonic boom di Guile, passando per la capacità di allungare braccia e gambe di Dhalsim, fino all’Hyakuretsukyaku di Chun-Li.

Nel gioco figurano anche quattro boss ovvero: Mr. Bison, capo dell’organizzazione paramilitare Shadaloo. Sagat, il boss del primo capitolo e più forte combattente al mondo di Muay Thai, con suoi 224 cm un vero gigante. Vega, combattente spagnolo dotato dell’iconica maschera e di artiglio di metallo. Infine c’è Balrog, pugile americano di Las Vegas, che richiama in tutto e per tutto il leggendario Mike Tyson.

Un combattimento tra Vega e Dhalsim… con i nomi giapponesi!

MR. BISON O DOVREMMO CHIAMARLO MR. VEGA?

Sui nomi dei cattivi c’è bisogno di scrivere un paragrafo a parte. In origine infatti, il cattivo chiamato Bison doveva essere proprio il pugile americano. La Capcom però, temendo di essere al limite del plagio e immaginando una possibile causa legale negli USA da parte di Iron Mike per via del proprio pugile afroamericano di nome Mike Bison, decise di chiamarlo Balrog, nome destinato al combattente spagnolo. Bison passò così a quello che in Giappone era chiamato Vega e quest’ultimo nome andò allo spagnolo. Un bel giro di nomi e addio paura di cause legali.

C’è un’altra curiosità legata ai personaggi di Street Fighter II, quella del personaggio misterioso Sheng Long. Quando infatti si veniva sconfitti con Ryu, sullo schermo appariva la scritta: «Devi sconfiggere Sheng Long se vuoi avere una chance». Il pubblico pensò ad un terribile boss finale segreto e le torie si moltiplicarono senza sosta. Alla fine si scoprì che il tutto fu generato da un errore di traduzione. Shang Long era infatti la traduzione cinese di “Pugno del drago” ovvero lo shoryukendi Ryu. La Capcom, dopo aver annunciato l’introduzione di Shang Long con un pesce d’aprile, fu davvero tentata dall’idea di inserirlo nel terzo capitolo del gioco ma alla fine non se ne fece nulla.

Uno screen dei combattimenti di Street Fighert II

GIUSTO QUALCHE ALTRA CURIOSITA’

Il wrestler russo Zangief è ispirato ad un lottatore russo degli anni ’60 realmente esistito: Zangiev. Se fossimo riusciti a finire il gioco con lui, in sala giochi, avremmo potuto assistere ad un filmato del presidente russo Michail Gorbačëv che sarebbe sceso da un elicottero per fare i complimenti al suo campione. Tuttavia questo finale venne tagliato nella versione per Super Nintendo. Vega, in origine, doveva essere un cavaliere inglese in armatura. Alla fine gli sono rimasti unicamente maschera e artigli. Quando riusciamo a lanciare il leggendario Hadoken, all’interno della sfera di energia, se guardiamo bene, ci sono le mani di chi ha scagliato il colpo.

Street Fighter II è stato una vera e propria pietra miliare nella storia dei videogames. Il suo dualismo con la saga di Mortal Kombat ha segnato più di una generazione, dando vita ad un franchise che tutt’oggi conta innumerevoli sequel, imitazioni e citazioni. Ha dato vita a film (a dire il vero tutt’altro che riusciti) fumetti, diventando una vera e propria icona pop.

Yoshinori Ono con il suo inseparabile Blanka

L’OSSESSIONE PER BLANKA

L’eccentrico Yoshinori Ono game producer della Capcom ha una vera e propria ossessione per il personaggio di Blanka. Pensate che sono oltre dieci anni che porta sempre con se un pupazzetto del personaggio verde trovato in un happy meal di una catena di hamburger filippina. Questa particolarità è divenuta così popolare da spingere i suoi fan a chiedergli spesso di fare foto con lui e il piccolo giocattolo, arrivando a contrariarli non poco nelle rare occasioni in cui lo aveva lasciato in Giappone.

Anche un noto fumettista italiano, Zerocalcare, descrivendo il suo rapporto con un ragazzino particolarmente difficile al quale dava ripetizioni, lo disegna e descrive come Blanka: “il combattente cresciuto nella giungla e allevato dalle bestie” a testimonianza di come questa saga sia ormai divenuta un riferimento culturale per un’intera generazione di videogiocatori di ogni angolo del mondo.

 

This post was published on 26 Gennaio 2018 12:00

Mauro Zini

Collaboratore presso Lineadiretta.it e Player.it. Appassionato di libri, cinema, serie Tv e videogiochi. Nerd da quando non era di moda esserlo. Coach di basket e istruttore di minibasket accreditato presso la FIP.

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