Provate a mettervi nei panni di una persona che fa arti marziali, non necessariamente miste, che da oltre un decennio segue questo mondo pieno di discipline differenti – discipline in cui tra l’altro noi italiani ci difendiamo più che bene a livello internazionale – ma vi stiate riprendendo da una influenza tanto rapida quando fastidiosa e per questo non possiate andare in dojo. Ma che problema c’è quando per placare la vostra sete di palestra (e perché no, botte) c’è la beta di EA Sports UFC 3? Beta che tra l’altro s’è resa protagonista suo malgrado di un episodio un po’ particolare negli scorsi giorni.
Il secondo titolo della serie UFC, uscito due anni fa, aveva più o meno tutto ciò che un giocatore può volere dal prodotto che acquista. Un ottimo comparto tecnico, le licenze di tutti gli atleti ufficiali UFC con anche qualche aggiunta – discutibile finchè vi pare – tramite DLC, tante modalità differenti sia online che offline e la possibilità di “scommettere” sugli effettivi incontri degli eventi reali. Il tutto condito un’impronta realistica che è piaciuta parecchio sia ai giocatori che alla critica, non fosse stato per quel sistema assurdo di controllo delle fasi di grappling e sottomissione che rende una delle fasi più concitate ed interessanti degli incontri una cosa quasi penosa.
Ebbene, che cosa hanno pensato di fare gli sviluppatori? Oltre a replicare la grafica e l’audio splendidi, migliorandoli ulteriormente, hanno deciso di puntare ancora di più al realismo, cosa che per un titolo sportivo è sempre ben accetta. Ma che cosa ha pensato invece di fare EA? Di buttare fuori la beta in un momento in cui il gioco, nonostante manchino poco più di due mesi dall’uscita effettiva, ha ancora bisogno di un po’ di lavoro per renderlo un po’ più aggraziato e meno “ruvido”.
Fate conto che chi vi scrive ha all’attivo un paio di centinaia di ore di UFC 2, per non parlare di quelle sul tatami, ma nel periodo in cui la beta è stata attiva non siamo riusciti a vincere un incontro a difficoltà standard. Il problema principale che abbiamo riscontrato durante la nostra prova riguarda i comandi macchinosi, imprecisi e difficili da padroneggiare sopratutto nella fase a terra degli incontri, anche per colpa del ritardo tra input ed esecuzione del comando. Questo per lo meno per quanto riguarda la versione Playstation 4, quella da noi testata.
Perché va bene essere realistici, che tra il pensiero di andare a tirare un colpo e l’effettiva esecuzione del pugno o del calcio passa qualche frazione di secondo, ma qui si parla di tempi di reazione di un ubriaco! Per non parlare del fatto che manca il comando per andare in clinch, una delle fasi più importanti per la strategia di un incontro di MMA, e se c’era non era quello del 2 e non era segnato nella lista dei comandi che abbiamo studiato per mezzora buona alla ricerca di quel comando!
Sappiamo perfettamente che è una beta e che il team di sviluppo ha ancora tempo per sistemare questo problema e siamo sicuri che con i dati e ricevuti con questo periodo di prova – per non parlare degli articoli della stampa o delle discussioni sui social network degli utenti – si impegneranno per risolvere questo inconveniente e portare ai giocatori la miglior esperienza possibile, ma ci sorge un dubbio.
Allo stato attuale delle cose questo tipo di ritardo tra pressione del pulsante e l’esecuzione del comando è inammissibile, soprattutto in un gioco dove l’AI adattiva permette alla CPU di essere letale e spietata contro i vostri zigomi digitali. Non è la prima volta che EA rilascia una beta in prova di titolo di sua distribuzione in condizioni non propriamente ottimali. La domanda sorge spontanea: perché lo fa?
Non sarebbe meglio aspettare qualche giorno in più, fare un po’ di “fine tuning” alla porzione che si vuole rilasciare e alle sue meccaniche di base e poi rilasciare la beta? Una beta di questo tipo è quel tipo di esperienza che potrebbe allontanare il giocatore da un prodotto, piuttosto che invogliarlo all’acquisto benché all’uscita esso possa essere un ottimo titilo come nel caso , perché non avere un po’ di pazienza ed evitare di rischiare l’alienazione di una parte di pubblico? Parliamo tra l’altro di un prodotto su licenza di un ente che smuove svariati milioni di dollari ogni anno e che ci tiene parecchio alla propria immagine!
Di questi tempi capire le decisioni di EA è un po’ complicato, per cui non ci proveremo nemmeno, visto che abbiamo ancora un retrogusto amaro da mandare giù dopo la chiusura di Visceral Games e le relative dichiarazioni rilasciate in seguito. Resta il fatto che siamo convinti che EA Sports UFC 3 una volta corretti certi inconvenienti abbia la stoffa per essere un ottimo titolo e di replicare il successo di UFC 2, e che possa diventare un must have per i fan dell’MMA ma anche in grado di attirare giocatori che di arti marziali (miste o meno) non sanno nulla.
This post was published on 10 Dicembre 2017 17:52
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