Il secondo capitolo di Assassin’s Creed – la saga di Ezio Auditore, per intenderci – è quello che viene da me considerato come IL capolavoro della Ubisoft Montreal (sviluppatore e produttore del gioco) per quanto riguarda la saga di Desmond Miles e della Setta degli Assassini. Giunto sui banchi di vendita nel 2009, questo secondo capitolo sviluppa il suo arco narrativo durante il Rinascimento italiano.
Tutti (o quasi) conosciamo le gesta di Ezio Auditore e del suo burattinaio Desmond Miles e non mi dilungherò affatto in questa rubrica sull’eterno conflitto tra gli Assassini e i Templari, leit motiv del videogioco. Come da linee guida di Italy&Videogames, mi soffermerò infatti solo sulla miriade di luoghi italiani che fungono da palcoscenico delle nostre avventure, piuttosto che sulla trama del gioco.
Ezio infatti, oltre ad incontrare tutta una serie di personaggi storici realmente esistiti (dai Borgia a Leonardo e Machiavelli), ha l’opportunità di visitare tutta una serie di importanti località italiane del XV secolo: dalle prime fasi a Firenze, la trama ci farà poi scoprire borghi toscani di tutto rispetto come Monteriggioni, San Gimignano e Forlì per poi spostarci presso la Serenissima Venezia e la Roma dei Borgia.
Il lavoro fatto per rappresentare al meglio le location che “vivremo” rappresenta uno dei migliori lavori di “rendering” e – scusate il gioco di parole – rende davvero giustizia all’immenso patrimonio storico-artistico italiano; tutti i capitoli della saga si contraddistinguono infatti, si, per l’elevato tasso di dettaglio grafico, ma qui sembra quasi che gli sviluppatori si siano voluti impegnare ancor di più.
Si, certo, nel gioco qualcosa che stona c’è e ne sono ben conscio: l’insediamento di Savonarola a Palazzo Pitti – per come è ricostruito – non è che sia proprio basato su fatti storici ma credo che possiamo farcelo andare bene anche cosi, no?
Entrando poi nel dettaglio, se siete stati abbastanza attenti a Firenze avrete sicuramente riconosciuto Piazza della Signoria, nel Rinascimento luogo deputato alle esecuzioni pubbliche. E sempre a Firenze è possibile ammirare la chiesa di Santa Maria Novella, Ponte Vecchio e Santa Maria del Fiore.
Non tutte le ciambelle riescono però con il buco e se si è particolarmente accorti – e pignoli – qualche sbavatura la si può anche scorgere: non si trova infatti traccia del Battistero di San Giovanni , di epoca precedente agli anni in cui è ambientato il videogame e che dovrebbe quindi apparire… ma sinceramente chissenefrega, stamo qua ad ammazzà templari, mica a fa turismo e a magnà pappa al pomodoro.
Venezia, invece…oh, Venezia. A parte la possibilità di muoversi tra Calli e gondole (in realtà secondo me nulla di che ma andava comunque segnalato, visto il ruolo riservato nel gioco a questo elemento), i principali luoghi d’interesse storico-artistico facilmente riconoscibili sono la Basilica di San Marco (peraltro esplorabile, anche se mancante dei quattro cavalli in bronzo della facciata principale) il Palazzo Ducale (in cui ci infiltreremo grazie alle argute macchine di Leonardo) e la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, con tanto di campanile scalabile.
Menzione d’onore per la ricostruzione della tradizione del Carnevale di Venezia.
Forlì purtroppo risulta una location più debole rispetto ai due colossi di cui ho parlato sin ora, dato che anche se esplorabile, oltre le sue imponenti mura non colgo nulla di particolarmente rilevante da segnalare; molto più interessante San Gimignano dove è facilmente riconoscibile la Torre del Diavolo.
Per quanto riguarda la nota Villa Auditore è inutile che vi stia a spiegare come questa non sia mai esistita, vero? Sebbene lo stesso sindaco di Monteriggioni – località che è comunque uno dei borghi fortificati meglio tenuti di tutta Europa – abbia dichiarato che una magione molto simile a quella di Ezio si trovi poco lontana dalle mura cittadine (sì, quelle presenti nel gioco), questa non è la stessa e puzza più di trovata pubblicitaria che altro… ma noi la faremo andare bene comunque, cosi come faremo andar bene anche che la piazza e la chiesa di Santa Maria Assunta in realtà non si trovano buttate sperdute nel nulla ad est della mappa di gioco ma subito all’entrata del borgo.
Insomma, chi ha lavorato a questo progetto ha voluto documentarsi approfonditamente sull’Italia Rinascimentale e difficilmente mi sono imbattuto in un gioco che avesse questo livello grafico. Un applauso quindi a tutto il reparto grafico della Ubisoft Montreal che ci ha donato, oltre ad un gioco superlativo, anche un prodotto piuttosto attendibile sul profilo storico-artistico.
E da storico quale sono non posso che esserne felice.