Con Duke Nukem 3D: alieni, easter eggs e violenza continua la nostra rubrica settimanale #venerdìnostalgia dedicata al retrogaming. Ecco il nostro racconto di uno dei videogiochi più famosi e dissacranti degli anni ’90. Il “duca” ci accompagna in un viaggio fatto di violenza, citazioni, alieni e maschilismo.
Se vi siete persi gli articoli precedenti dedicati al retrogaming potrete ritrovarli comodamente tutti a questo link. Troverete Final Fantasy, Resident Evil, Silent Hill, Winning Eleven e molte altre chicche raccolte solo per voi!
Prendete un eroe dei videogiochi dei primi anni ’90. Aggiungeteci tutti gli stereotipi possibili e immaginabili del cinema di azione, dai film di guerra a quelli di John Carpenter. Unite le meccaniche FPS di uno dei giochi più famosi di tutti i tempi quale è stato DOOM. Metteteci dentro citazioni, easter eggs come se piovesse, rimandi di ogni tipo e una abbondante dose di ironia. Il risultato? Si chiama Duke Nukem 3D, e dopo 22 anni è ancora uno dei videogiochi più amati e riusciti di tutti i tempi.
Per riuscire a capire il successo di questo gioco, bisogna fare un passo indietro, fino al 1996. Siamo nell’epoca d’oro degli sparatutto in prima persona. A farla da padrone sono la musica metal, le orde di nemici, armi sempre più potenti e ritmi di gioco forsennati. La 3D Realms decide di entrare a gamba tesa con un prodotto geniale. Utilizzando gli stessi elementi della concorrenza decide di puntare tutto sull’unico elemento che fino a quel momento era stato ignorato. Il protagonista. In tutti gli altri FPS giocati fino a quel momento avevamo sempre impersonato un generico “marine spaziale” o un anonimo guerriero. In Duke Nukem 3D noi impersonavamo “il duca“, con la sua personalità estremizzata e il suo atteggiamento spaccone. Fu subito amore a prima vista.
Approfittando dell’assenza degli Avengers del più grande eroe della terra, una razza aliena con intenzioni ostili ha conquistato il nostro pianeta. Le Earth Defence Forces sono state sopraffatte senza difficoltà, e nessuno sembra in grado di fermare la spirale di violenza. Per nostra fortuna Duke “il duca” Nukem è tornato ed è pronto a regolare i conti con gli ivasori alieni. La trama di Duke Nukem 3D è tutta qui, semplice, diretta, senza fronzoli. Una volta tornati nella nostra Los Angeles, dovremo ancora una volta respingere l’invasione aliena a suon di piombo.
Il gioco è diviso in 3 episodi, per un totale di 28 capitoli. Due episodi sono ambientati sulla terra, mentre uno è ambientato su una base lunare. La peculiarità delle mappe, oltre all’ottimo lavoro nella cura dei dettagli, è nel loro grande livello di interattività. Numerosi oggetti possono essere distrutti o usati, rivelando altre porzioni di matta nascoste o segrete. Oltre ai gabinetti, che il nostro eroe usa sempre volentieri, ci capiterà di rompere idranti e sanitari, o di accanirci contro le casse acustiche di un supermercato che ci martellano con il loro ripetitivo motivetto.
Come abbiamo già sottolineato, al netto di mappe molto curate, gameplay ricco di trovate e azione, il vero protagonista è proprio “il duca”. Questo iconico personaggio è il frutto di un sapiente lavoro di raccolta di stereotipi americani. Il suo aspetto, capello a spazzola biondo ossigenato, muscoli a non finire, guantini di pelle a mezze dita con simbolo nucleare, cartucciera a bretella e sigaro ricorda un incrocio tra l’Arnold Schwarzenegger di Commando e Predator e il Kurt Russell di Grosso guaio a Chinatown, passando per Ash Williams e le sue iconiche battute e per il Bruce Willis di Die Hard, senza tralasciare il Roddy Piper di Essi vivono.
A livello caratteriale Duke Nukem è il classico eroe tutto muscoli e poco cervello. Maschilista fino al midollo, sempre pronto ad usare la donna oggetto di turno, ironico, con la battuta ed il grilletto facile. Non è raro sentirlo prendere in giro i nemici morti, o vederlo offrire denaro alle spogliarelliste. Amante dei sigari e delle donne, le sue abilità sono testimoniate dai poster e dai trofei che sono presenti in casa sua. Da questi particolari possiamo intuire che abbia scalato l’Everest, che sia stato un astronauta, campione di Full Concact Karate, di Body Building, abile giocatore di poker e pescatore. Ha inoltre scritto un libro “Perché sono così grande (Why I am so great)” ed è il testimonial di una marca di steroidi.
Ovviamente ogni aspetto di Duke Nukem 3D è esasperato e iperbolico, in una costante ricerca dell’effetto assurdo. Un po’ come avviene per la violenza nei film di Tarantino, così in questo gioco, l’ultraviolenza, la battutacce, le situazioni, sono create appositamente per avere un costante effetto opposto, ovvero di grande ilarità. Un altro aspetto centrale è quello riguardante le citazioni e gli easter eggs. Trovarli tutti è davvero un’impresa titanica. Si passa dalle mail personali del level designer inserite dentro uno dei bagni del primo livello, alla presenza della scritta: “how did you get here ?” all’interno di una nicchi. Capiterà di farsi una nuotata accanto all’U.S.S. Dallas di “Caccia a Ottobre Rosso” o di finire accanto a donne nude che ballano accanto all’acronimo “SUYT” (Show us your tits).
Nel secondo capitolo, grazie all’uso di un chaet code, possiamo leggere il nome della nave spaziale su cui siamo, la U.S.S. Framerate. Uno dei computer all’interno della stessa nave è Hal 9000 direttamente da “2001: Odissea nello spazio”, così come il famoso monolite sarà presente più avanti. Non mancano poi riferimenti alla serie Star Trek, come il design di una mappa, o l’alloggio del capitano, con tanto di stanza privata con alcolici e film hard. Non poteva mancare poi una citazione da Star Wars, con la presenza di Luke Skywalker appeso al soffitto. Geniale anche la battuta del duca davanti al cadavere di Indiana Jones. Non poteva mancare poi il marine spaziale di Doom, morto in una pozza di sangue dietro una parete in una chiesa.
Da più di qualche anno si parla di un adattamento cinematografico di Duke Nukem 3D. Ebbene la pellicola dovrebbe essere prodotta dal maestro dei blockbuster Michael Bay e il ruolo del duca dovrebbe essere affidato al wrestler John Cena. Duke è presente in moltissimi titoli e videogiochi, anche se la saga di cui è protagonista è composta da soli quattro capitoli. Il quarto capitolo, atteso ben 12 anni, è stato pubblicato nel 2011 dopo ritardi, cancellazioni e disguidi. Il prodotto finale è stato talmente pessimo da spingere molti fan a non considerarlo neppure all’interno della timeline.
Il gioco, come era prassi in quel periodo, permetteva l’utilizzo di alcuni cheat code. Digitando “dnstuff” si potevano sbloccare tutte le armi. Con “dncornholio” c’era l’immortalità mentre “dnclip” permetteva di passare attraverso le pareti. I programmatori hanno realizzato alcune parti di mappa inaccessibili senza l’utilizzo dei cheat, e in alcuni punti hanno inserito dei geniali messaggi come: “Noone shuld be here”. Durante l’ultimo scontro sul campo da football in cima al grattacielo, sopra di noi c’è un dirigibile con scritto “duf beer” chiaro riferimento alla birra dei Simpson. Raccontare tutti gli eggs presenti in Duke Nukem 3D è praticamente impossibile. Quello che rimane, ventidue anni dopo, è un gioco divertente come pochi, tecnicamente all’avanguardia e in grado di non prendersi mai sul serio, regalandoci un protagonista tra i più riusciti della storia dei videogiochi e rimasto icona per più di una generazione di giocatori.
This post was published on 22 Giugno 2018 12:00
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