Prima di iniziare devo fare una premessa. Io sono Acquario, più precisamente sono nato il 6 Febbraio. Che c’entra, direte voi? C’entra tutto, ragazzi miei. C’entra tutto.
Vedete, il 6 Febbraio del 2004 è il giorno in cui il nuovo capitolo (ed ultimo capitolo sino alla data odierna) della saga di Legacy of Kain è sugli scaffali: Defiance è in vendita.
Potete immaginare, dunque, Perché questo titolo mi susciti Gioia. Era il giorno del mio compleanno e il nuovo gioco della mia saga preferita era disponibile. Volete qualche altro motivo per cui dovrei essere felice? Va bene, ve lo fornirò. E’ che io il 6 Febbraio lo avevo già a casa ed avevo già iniziato a giocarci.
Come questo è possibile? Semplice.
Entrai nel negozio che aveva appena aperto, erano le 16:00 (lo ricordo come fosse ora) e mi avvicinai al bancone chiedendo timidamente al titolare “senta, domani esce questo gioco. Che me lo mette da parte che domani lo vengo a prendere“. Lui mi guardò, sorrise. Io aggiunsi “sa, è il mio compleanno domani, non vorrei perdermelo”.
Lui sorrise ancora di più, mi si avvicino e mi disse “io te lo vendo oggi, ma tu non devi dirlo a nessuno, mi raccomando. Va bene?” Non credevo a cosa stavo sentendo. Per un ragazzo di quella età era una cosa fichissima. Infrangere una legge e contemporaneamente avere ciò che si desiderava, il tutto per il proprio compleanno. Non so, era come riuscire a vedere finalmente LA puntata dei Cavalieri dello Zodiaco DOPO lo scontro alla Casa del Leone; chi è mio coetaneo o più grande sa perfettamente di cosa parlo, chiedete a loro cosa voglia dire ciò e, dai loro occhi che ricorderanno uno dei più bei momenti della loro vita, capire cosa è la felicità. Cosa è la Gioia.
Tornai immediatamente a casa. Saltai la lezione di karate (che all’epoca per me era roba sacra, avendo conseguito un Dan proprio pochi mesi prima) non feci i compiti (“uao, sai che novità“, direte), accesi la mia Playstation2 nero fiammante e infilai il disco.
Nettare, signori, nettare per le mie sinapsi. La storia continuava. Una storia iniziata nei lontani anni ’90 e giunta sino a quel momento, passando attraverso 5 titoli, grandi soddisfazioni e brucianti delusioni (dannato Blood Omen 2 ma, tranquillo, parleremo anche di te a breve) e loro, Kain e Raziel, i due antieroi di Nosgoth.
Cosa vorrà dire lo scopriremo solo alla fine del gioco. No, non era un invito a non fare stronzate con Blood Omen 2. Purtroppo no, voleva dire ben altro come a breve scopriremo.
Bhe, che vi devo dire, io sono stato tra i “pochi” (???) che ha avuto l’occasione di iniziare “quel” gioco prima dei comuni mortali. Ai giorni d’oggi sarei stato individuato come un “influencer” o un “nonsonemmenocomesichiamanoquellicheprovanoigiochiprimaditutti“, sta di fatto che a me non fregava nulla, io avevo avuto il più bel regalo potessi desiderare per quell’anno ed ero felice cosi.
Credo che ci misi poco meno di una settimana a concluderlo, ma ricordo ancora tutto come ieri.
Il Cimitero dov’era il Mausoleo Funebre di Kain con tanto di ritratto a lui dedicato. L’antica Cittadella dei Vampiri.
La Magione di Vorador.
Vorador stesso nei suoi ultimi istanti di vita ed infine lui…il cadavere di Janos Audron gelosamente custodito da quest’ultimo che scopriamo anche essere colui che forgiò la Mietitrice D’Anime (ma quante cose ha fatto Vorador nella vita? Tante. Sia buone, sia cattive ma, comunque, tante).
Insomma, un bagno di emozioni.
Un inno alla Gioia.
Incredulo, vedo d’innanzi a me un enorme mostro che mi annusa e si lamenta che non gli è stato tributato del sangue. E qui i ricordi affiorano. Tutti i miei fratelli si erano trasformati in qualcosa di orrendo e deforme.
Ragazzi, sinceramente, io ora che vi devo dire? Niente, non devo aggiungere altro. Questo titolo parla per se. Ha tutto quello che volevo.
Ha la possibilità di uccidere Kain.
Ha la possibilità di vendicarmi su Turel.
Ha la possibilità di usare SIA Kain SIA Raziel.
Ha la possibilità di avere altri quattro potenziamenti elementali per la Mietitrice d’Anime i cui simboli abbiamo già visto in Soul Reaver 2 e ci hanno già fatto spaccare le meningi per ore alla ricerca delle forge a loro dedicate dato che “c’erano-i-simboli-quindi-devono-esserci“.
Ha le risposte a tutte le domande.
Ha pure la possibilità di riportare in vita Janos Audron.
C’ha pure Vorador ancora vivo. Insomma, questa E’ la felicità di un fan.
Questo è quello che volevo.
Ma il gioco continua ancora, LA storia prosegue.
Sconfiggeremo Kain e gli strapperemo il cuore cosi da poterlo “ficcare” nel torace del cadavere di Janos Audron e riportarlo alla vita (proprio come in Blood Omen che usavamo i Cuori delle Tenebre per riportare in vita Kain quando finiva l’energia) ma questi, terrorizzato, ci dirà che non ci sarà tempo per le spiegazioni.
Ci teletrasporterà da qualche parte e SBAM! CONTINUITY-NOSGOTH!
Non lo avevamo ancora capito, non ci avevamo fatto caso. Siamo, temporalmente, nell’ esatto momento in cui il Giovane Kain, quello del primo Blood Omen, compie LA SCELTA e noi sappiamo benissimo che scelta ha compiuto, dato che esistiamo.
Li vediamo da lontano. I Pilastri di Nosgoth esplodono i mille pezzi. L’onda d’urto investe tutto e noi veniamo “sbalanzati” via mentre il nostro amico Janos si rialza… mutato.
Le difese di Nosgoth sono cadute, l’invasione Hylden può iniziare cominciando dal suo leader, leader che abbiamo già conosciuto in Blood Omen 2 con il nome di Capo dei Sarafan e che, approfittando della breccia ora creata, si impossessa del corpo di un indebolito Janos Audron; era questo il suo piano e Kain lo ha sempre saputo perché lo ha vissuto nella sua gioventù. Per questo ci aveva avvisato con quella frase apparentemente insensata nella stanza dove stavamo venendo divorati dalla Mietitrice D’Anime: “Janos deve rimanere morto“.
Far si che i Pilastri cadessero e l‘Equilibrio venisse spezzato per impossessarsi del più potente vampiro del mondo e creare cosi “La Massa“, il generatore di energia che in Blood Omen 2 vediamo alimentare “la Macchina“, il macchinario posto al centro della trama di quel titolo.
MOMENTO!MOMENTO!MOMENTO!MOMENTO!
STOPPA TUTTO!
Mi stai dicendo che, ora, tutta la trama di Blood Omen 2 ha un senso?
Ora si, ha un senso. Certo, bisogna prenderla con le pinze ma si, ora ha un vago senso.
ANDIAMO A BERLINO BEPPE!!! ANDIAMO A BERLINOOOO.
QUESTA VOLTA LA COPPA DELLA GIOIA NON CE LA TOGLIE NESSUNO!
Non solo ha una bella storia.
Non solo è divertente da giocare.
Non solo era il mio compleanno.
Prende un titolo fallimentare come Blood Omen 2 e gli da una sua dignità, elevandolo alla soglia della sufficienza e ripagandomi di tutte le mie sofferenze.
Posso essere felice?
Si posso essere felice, ora!
This post was published on 7 Luglio 2017 12:00
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