Quello che trattiamo oggi è il primo titolo della saga di Soul Reaver. In realtà, a voler esser precisi, dovremmo parlare della saga di Legacy of Kain, dato che questo gioco e i suoi derivati parlano della storia di Nosgoth e del suo Guardiano: Kain.
Parlare di Kain è difficile. Questa figura la incontreremo spesso nella saga, come protagonista, come antagonista, come co-protagonista etc ed è inutile girarci attorno: la storia di Blood Omen non può essere scissa dalle emozioni provate da Kain stesso durante il corso del gioco: la vendetta e la Rabbia “che lo ha condannato ad un simile inferno“.
Inizierò citando le parole di Raziel, il luogotenente di Kain protagonista di Soul Reaver (sequel di Blood Omen): “Kain è idolatrato. I Clan raccontano leggende su di lui, ma pochi sanno la verità. Una volta egli era mortale, come tutti noi.”.
Già, Kain era un mortale, un benestante di nobili natali che diviene vittima di un complotto che lo porterà alla sua morte.
Dovete sapere che Legacy of Kain è la mia saga di videogiochi preferiti, quindi non stupitevi se io sarò sempre dalla parte dei suoi protagonisti, fino a risultare fazioso.
Questo titolo inizia cosi: un gruppo di briganti ci assale e ci uccide fuori da una taverna dopo essere stati cacciati dal locandiere di turno. La brutalità di questa scena è aumentata dalla sequenza finale in cui un brigante arriva da fuori schermo per “ficcarci letteralmente la nostra spada in petto” ed assicurasi cosi della nostra morte; ciò che dopo avverrà diventerà mito.
La prima parte del gioco sarà dedicata proprio a questo, scoprire la nostra nuova natura vampirica mentre ci vendichiamo su coloro che ci hanno ucciso. Ricordo la soddisfazione di aver ucciso quei balordi come fosse ieri. Rabbia, signori, “Rabbia a palate” durante questa parte del gioco, sopratutto nel momento in cui scopriamo che erano stati ingaggiati da qualcuno per ucciderci e non, come avevamo pensato, frutto di un incidente. No, c’è premeditazione nella nostra morte e starà a noi, e solo a noi, scoprire perché. Di noi non interessa niente a nessuno e dobbiamo farci da soli la nostra strada. Farci da soli la nostra giustizia.
Lungo tutta la prima parte del gioco scopriamo come Kain sia una figura sola, frustrata, abbandonata da tutti, ammantato di rabbiosa e vendicativa furia e costretta a nutrirsi di sangue per sopravvivere.
Un novello eroe decadente e dalla psiche contorta che, suo malgrado, verrà “sballonzolato” a destra e a manca per compiere la sua missione il suo “destino“. Abbindolato da tutti con l’illusione di un briciolo di verità.
Ma perché tutto questo? Semplice, forze esterne al suo mondo stanno preparando una invasione e Kain, a sua insaputa, è l’unico che può fermarli. E allora è categorico distruggerlo, nella mente e nel corpo, affinché il piano degli Hylden si compia.
Lungo il nostro cammino avremo l’opportunità di esplorare le terre di Nosgoth, dalla piccola città di Cooraghen alla Torre di Nupraptor, dal Bastione di Malek sino alle paludi dove è collocata la Magione di Vorador, per poi viaggiare su, su a nord, nelle oscure lande del Dark Eden. E perché no, anche viaggiare nel tempo per uccidere colui minaccia con il suo esercito la stabilità delle terre di Nosgoth.
Ironia della sorte, per ristabilire l’equilibrio di Nosgoth dobbiamo romperne l’equilibrio. Poi uno si chiede perché questo non sia un titolo che suscita Rabbia. Tranquilli, tenetela in caldo, la sfogherete tutta nella “scelta finale“. Dopotutto noi siamo Kain, no? Noi viviamo le avventure di Kain ed è quindi logico che ci si immedesimi cosi tanto da provare le sue stesse sensazioni e a comportarci proprio come si comporterebbe lui, no? Andiamo per gradi.
Ma continuiamo. Lentamente ma inesorabilmente ci avvicineremo ad ogni Guardiano e li uccideremo, tutti, reclamando per noi un macabro trofeo per ognuno, un processo questo fondamentale per ripristinare i Pilastri ormai corrotti e privi di potere ma, diciamoci la verità, il modo in cui ci tratterà ognuno di essi ci farebbe dire che lo avremmo fatto comunque a prenderci questa Testa o quell’Occhio come trofeo. Ehi, un momento però, cos’è che interrompe la nostra routine fatta di assassini e peregrinazioni? Ecco, Kain durante la sua crociata votata all’estinzione dei Guardiani, si imbatte in un portentoso oggetto magico, arma formidabile conosciuta come Mietitrice d’Anime e, poco dopo, viene avvicinato da un losco figuro incappucciato che gli propone di tornare indietro nel tempo ed uccidere il Re William, cosi che costui non possa mai divenire La Nemesi,
Kain torna nel suo tempo ma scopre che qualcosa è cambiato, le sue azioni hanno portato Moebius, il Guardiano del Pilastro del Tempo, ad indire una crociata contro tutti i vampiri, rei di aver ucciso il Re William, ora conosciuto come William il Giusto.
La Nemesi non divenne mai la Nemesi.
Ma “la storia ha orrore dei Paradossi“.
Kain torna ai pilastri ormai convinto di aver ucciso tutti i guardiani ed è proprio qui, in questo preciso momento, che l’inganno gli si para davanti. Tutto era stato orchestrato sin nei minimi particolari da Moebius e da Morthanius per portare Kain in questo punto, in questo preciso istante, in questa precisa condizione.
Lui è l’ultimo Guardiano rimasto in vita, il Guardiano del Pilastro dell’Equilibrio nonché L’Ultimo Vampiro di Nosgoth. Tutto ciò che abbiamo giocato sin ora era stato accuratamente studiato, architettato e realizzato da forze oltre la nostra comprensione e Kain ne è solo un pedone inconsapevole.
Ancora una volta lo spettro di Ariel gli si parerà inanzi e gli svelerà la verità taciuta sin ora.
Vi è una scelta da fare. LA SCELTA: togliersi la vita ristabilendo cosi l’Equilibrio attraverso la nascita di nuovi Guardiani ma estinguendo cosi la sua razza di cui lui è l’ultimo esponente, o rifiutare questo sacrificio e condannare cosi Nosgoth alla distruzione ma salvando la sua razza dall’estinzione.
“Kain è idolatrato. I Clan Raccontano leggende su di lui ma pochi sanno la verità. Una volta egli era mortale, come tutti noi. Il suo disprezzo per l’umanità lo portò a creare me e i miei fratelli. Io sono Raziel, il primo dei suoi luogotenenti. Ho servito Kain per un intero millennio. All’alba dell’impero io ero al suo fianco insieme ai miei fratelli. Tutti insieme creammo le legioni che fecero cadere Nosgoth.”
This post was published on 16 Giugno 2017 12:00
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