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Prototype 2 – Video Recensione

Recensione di Valerio De Vittorio


Prototype era un titolo imperfetto, ruvido e oscuro, come il suo protagonista, Alex Mercer, un anti eroe dannato, dotato di poteri devastanti e mosso dalla sete di vendetta. Il titolo pubblicato da Activision, grazie al gameplay che metteva il giocatore nei panni di un personaggio dotato di poteri devastanti, si guadagnò i favori di una buona fetta d’utenza, tanto da guadagnarsi il diritto ad avere un seguito, intitolato con grande sforzo di fantasia Prototype 2. Il seguito, sempre sviluppato da Radical Entertainment, ribalta il punto di vista, con Mercer che in bilico tra eroe negativo e villain vero e proprio, diventa l’oggetto della nostra caccia, mentre noi vestiremo i panni di James Heller, militare che, neanche a dirlo, odia Alex con tutte le sue forze.

Ancora per vendetta!

Nell’incipit di Prototype 2 scopriamo che il Virus Mercer (responsabile delle orrende mutazioni che hanno stravolto mezza New York nel precedente titolo) è stato nuovamente rilasciato, forse da Mercer stesso. Le intenzioni dell’ambiguo eroe sono misteriose, ma Heller è certo che sia il responsabile della morte di sua moglie e della sua bambina ed è proprio per questo che all’inizio del titolo ci ritroviamo a condurre il nostro per le strade di New York sempre più devastate dal virus, all’inseguimento dell’odiata nemesi. Ma il nostro antagonista ha altri piani, e lasciatosi avvicinare, contagia James, donandogli i medesimi poteri che abbiamo imparato a conoscere ed amare nel primo titolo. Mutato, ci risvegliamo in una sala da esperimenti circondati da soldati della Blackwatch, forza militare mossa unicamente dalla sete di potere, che non può lasciarsi sfuggire una nuova occasione per studiare i poteri del Virus Mercer, anche  se non ci vorrà molto perché, presa confidenza con le nuove abilità, il nostro si liberi. Scappati, incontriamo nuovamente Alex, che cerca di convincere Heller di affiancarlo nella sua lotta contro gli uomini responsabili dell’infezione, la stessa organizzazione militare Blackwatch che pare stia sfruttando New York come terreno di studio e di sperimentazione per lo sviluppo di nuove armi biologiche. Nell’arco della storia verranno a galla ambigue verità sulle varie forze in gioco, Mercer compreso, le cui intenzioni non saranno mai del tutto chiare, mentre Heller troverà in padre Guerra l’unico alleato realmente fedele nella propria ricerca dei veri responsabili di tutte le atrocità che stanno coinvolgendo la capitale americana.
Senza svelare ulteriori dettagli sul plot, va detto come la sceneggiatura non brilli certo per fantasia, presentando situazioni piuttosto ridondanti e che abbandonano troppo presto le ottime e drammatiche premesse tanto ben esposte nel commovente filmato iniziale. Fortunatamente riesce a tratteggiare con efficacia un nuovo protagonista intrigante, sicuramente positivo, al contrario di Mercer, sebbene a sua volta rabbioso e privo di scrupoli. In definitiva, Prototype 2 riesce a proporre un buon background, sufficiente da spingere il giocatore a proseguire nella sua lotta per scoprire la verità fino ai titoli di coda, sebbene non riesca sempre a tenere incollate a dovere le diverse missioni.

Sempre più potente

Nonostante il nuovo protagonista, il gameplay di Prototype 2 non si discosta per nulla da quello del predecessore e visti gli innegabili pregi, non è necessariamente un male. Avremo dalla nostra già quasi tutti i poteri di Mercer sbloccati, così che potremo da subito correre sui muri, planare e ovviamente seminare morte e distruzione con le prime combo a base di calci e pugni. Procedendo di missione in missione andremo ad acquisirne di nuovi (facilmente gestibili grazie al nuovo menu radiale), così che potremo mutare le braccia di Heller in artigli, piuttosto che in lame o pugni corazzati; diversamente potremo usarli come scudi per difendersi dagli attacchi nemici e persino, se attivati col giusto tempismo, stordire l’avversario o rispedire al mittente i missili. Grazie ad un sistema di evoluzione del personaggio assimilabile ad un RPG piuttosto blando, sarà possibile acquisire esperienza portando a termine missioni primarie e secondarie, per passare di livello e guadagnare così punti abilità da spendere per migliorare diversi aspetti del protagonista. Inoltre portando a termine alcuni obiettivi e compiti bonus si potranno acquisire delle mutazioni, ulteriori skill passive per rendere Heller sempre più potente.
La nuova organizzazione dei comandi, unita ad un sistema di mira ripensato da zero, vanno a correggere almeno in parte alcuni dei difetti principali del predecessore, permettendo un controllo decisamente più soddisfacente. Nonostante ciò una volta raggiunto un buon livello di sviluppo con tante abilità a nostra disposizione e complice anche il numero cospicuo di nemici a schermo, l’azione sarà spesso caotica, rendendo difficile far compiere ad Heller esattamente ciò che vorremo, così che non sarà raro vederlo saltare contro uno zombie lontanissimo, mentre si stava cercando di mettere a terra un Bruto enorme ad un palmo dal nostro naso, o afferrare un povero passante, quando in realtà si puntava a raccogliere una bombola da scagliare contro un Hydra. In linea di massima la soddisfazione derivata dalla sensazione di potenza rimane comunque sempre su alti livelli ed i concitati combattimenti contro orde di mutati, di varia stazza e natura, intrattengono e divertono come pochi altri titoli sanno fare. Se nel mezzo poi ci buttate anche le forze militari che spesso e volentieri rincareranno la dose richiamando corazzati ed elicotteri per cercare di fermare il potentissimo Heller che non avrà troppi problemi nel disintegrarli a mani nude in scene spettacolari che hanno pochi eguali, capite quanto Prototype 2 abbia da dare.
Citiamo poi i due poteri veramente nuovi introdotti nel titolo, quali la possibilità di richiamare due o più Bruti (mutanti di media stazza) per farsi dare una mano, e la bomba biologica, una riuscito strumento tattico che ci permette di infettare di nascosto un ignaro soldato per poi vederlo soccombere in un tripudio di tentacoli attirando a se altri nemici piuttosto che elementi dello scenario per poi esplodere.


Ottimo gameplay, un po’ meno il contorno

Se il cuore del gameplay rimane in questo seguito come e più del predecessore il vero punto di forza, lo stesso non si può dire dell’impianto di missioni ed obiettivi da terminare che dovrebbero tenere insieme in una struttura organica l’intera esperienza. Il titolo ripropone una formula free-roaming, con la città suddivisa in tre zone ben distinte, Verde, Gialla e Rossa, in base al grado di infezione raggiunto, sufficientemente caratterizzate e diversificate. Il punto debole è però nel tipo di missioni che verremo chiamati a risolvere, purtroppo molto simili tra loro, soprattutto nella prima parte durante la quale non avremo ancora molta possibilità di scelta. Principalmente si tratterà sempre di rintracciare un personaggio particolare sfruttando il nuovo potere che permette ad Heller di scovare chiunque desideri utilizzando una sorta di sonar. Una volta trovato, andrà assimilato per ricavare nuove informazioni, l’accesso ad una struttura particolare (che a sua volta nasconde sempre qualche documento sensibile) o semplicemente per eliminarlo e sventare così l’ennesimo esperimento militare della Blackwatch. Sarà comunque possibile divagare un po’ dalle missioni principali per dedicarsi all’esplorazione, e rintracciare così svariati compiti secondari sparsi per la mappa di gioco, loggandosi nel sistema informatico dei mercenari per sabotarne le azioni, scovare i Covi sotterranei degli infetti dove trasformare orde di mutati in carne da macello, o ancora rinvenire tutte le Scatole nere o distruggere le Operazioni sul campo. Queste missioni secondarie diversificano di poco l’azione, focalizzandosi in certi frangenti sull’esplorazione della città piuttosto che su gare a tempo, ma in generale rimane in Prototype 2 la sensazione che gli sviluppatori avrebbero potuto lavorare meglio sulla costruzione dell’impianto di gioco, a tratti eccessivamente ripetitivo, relegando al gameplay action, davvero profondo e ricco di opportunità, il compito di diversificare l’esperienza. Starà quindi al giocatore cercare di godere di quanto Prototype 2 ha da offrire, tentando di sfruttare le varie abilità nel modo più creativo, ad esempio saltando su un elicottero per sfruttarne il lancia missili contro il velivolo stesso, per poi cadere atterra, disintegrare un carro armato con la forza dei propri pugni, nel mentre assimilare qualche zombie per recuperare energia, richiamare un paio di bruti per farsi dare una mano, e così via fino a fare piazza pulita di ogni nemico.

Caos a schermo

Uno degli aspetti più criticati del predecessore era sicuramente quello tecnico, che sacrificava fino troppi dettagli pur mantenendo a schermo un quantitativo di elementi sempre elevato, con mostri, soldati, mezzi ed esplosioni assortite sempre copiosi. Prototype 2 si mantiene fedele allo spirito del primo capitolo, proponendo un’azione sempre concitata, senza perdere in termini di fluidità ed elevando in maniera sensibile la qualità sia di texture che dei modelli poligonali, adornati da un buon sistema di illuminazione, mentre sullo sfondo la città appare densa di palazzi, finalmente diversificati, con una linea dell’orizzonte soddisfacente. Purtroppo nonostante i passi in avanti, anche in questo seguito ci ritroviamo con un comparto grafico non del tutto soddisfacente, a tratti confusionario come ad esempio nel caso delle finishing moves, che avvicinando la telecamera mettono in primo piano Heller intento a strappare arti e dare il colpo di grazia al malcapitato di turno. Il risultato è però purtroppo un pasticcio di compenetrazioni poligonali, schizzi di sangue poco definiti e texture sgranate, rovinando la spettacolarità dell’azione. Per ovviare alla carenza di dettaglio gli sviluppatori hanno scelto di ricorrere a sequenze animate precalcolate per raccontare gli avvenimenti principali, renderizzate in un accattivante bianco-nero e rosso.
Buono il comparto sonoro, dotato di musiche ben scritte (quella del filmato introduttivo merita una menzione speciale per l’intensità emotiva, purtroppo visto l’evolversi della vicenda piuttosto fine a se stesso) ed effetti che adempiono al proprio dovere.

RadNet

Prototype 2 propone tutta una serie di missioni aggiuntive, dette challenge, similari a quanto già visto nel precedente capitolo, anche se in questo caso ne troverete di nuove ogni settimana, rilasciate dagli sviluppatori. Per poter accedere ai contenuti RadNet, però, dovrete inserire il codice di gioco contenuto nella confezione, ovvero una sorta di online pass, e vi richiederà di soddisfare alcune sfide, come saltare da un tetto ad un altro, completare percorsi a tempo e simili, registrando allo stesso tempo le proprie statistiche su una classifica online. La ricompensa, oltre alla fama, sarà rappresentata da alcune mutazioni speciali, ma a parte questo, tali aggiunte ci sono parse poco stimolanti, rendendo tale codice davvero secondario ai fini del titolo.

Conclusione

Prototype 2 è un seguito ben confezionato che piacerà sicuramente ai fan del predecessore, i quali apprezzeranno le migliorie apportate al gameplay ed in parte alla struttura di gioco. Di contro, si sente ancora una volta la mancanza di una struttura di missioni ben congegnata, con una campagna che purtroppo risulta come un agglomerato di compiti da svolgere fin troppo simili da loro, mentre la trama che dovrebbe tenere insieme il tutto non riesce a brillare. Rimane poi la parziale delusione per una premessa drammatica, introdotta con un filmato iniziale incredibilmente emotivo, che però non trova seguito nel gioco vero e proprio, anche se la buona caratterizzazione di Heller è comunque un punto a favore del titolo, unito all’ambiguo Mercer. Infine il comparto tecnico compie degli importanti passi in avanti, ma rimane poco soddisfacente a causa di un livello di dettaglio che appare oggi ancora troppo basso, nonostante la natura free roaming del titolo. Consigliato senza riserve ai fan della serie e a chi sa apprezzare un gameplay profondo ed appagante, a discapito di un’esperienza variegata ed articolata, i quali troveranno diverse ore di divertimento ad attenderli nei panni di un eroe tra i più potenti e devastanti di sempre.

This post was published on 24 Aprile 2012 14:23

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