Il mondo del gaming moderno è fortemente bipolarizzato: troviamo grandi produzioni single player o titoli multigiocatore online generalmente orientati al competitivo.
Il panorama indie, considerando la grandezza notevolmente più ridotta da un punto di vista di investimento economico, tende a prendersi dei rischi e a coprire quei generi ormai diventati di nicchia. In questo caso parliamo del multy in locale, la classica partita sul divano di casa spalla contro spalla con gli amici.
Rocket Wars centra, in buona parte, l’obiettivo che si pone, ovvero quello di offrire un titolo per avvincenti sessioni PVP e di riaccendere storiche rivalità nate nei bei tempi andati dell’era arcade e delle prime console casalinghe.
Il titolo targato Archon Interactive a qualche nostalgico, di primo impatto e senza conoscere il titolo, potrebbe sembrare una versione psichedelica di Asteroids, il classico senza tempo di Atari.
Si tratta di un gioco in cui fino a 4 giocatori (sono inseribili anche bot dotati di una buona IA) possono darsi battaglia in diverse modalità di gioco che però, fondamentalmente, hanno tutte il minimo comun denominatore dell’eliminare gli altri giocatori con ogni mezzo a disposizione.
I controlli in Rocket Wars sono molto semplici, anche se purtroppo, al di là del sistema di navigazione, non sono personalizzabili e non proprio comodossimi.
Con la levetta potremo impostare la virata mentre con il grilletto destro si potrà determinare un’accelerazione, utile per schivate e inseguimenti.
Per quanto riguarda i pulsanti invece, considerando la mappatura del Pad Xbox One, avremo A per sparare temibili proiettili, B per usare uno scudo riflettente e per usare un mini attacco melee e infine X per usare uno dei vari power UP presenti.
I power UP disseminati nella unica mappa di gioco disponibile sono molto diversi tra loro.
Potremo sparare una gigantesca lama circolare per motosega per one-shottare i propri avversari o, sempre per infliggere un colpo letale, potremo ricorrere al colpo da cecchino, quest’ultimo capace di uccidere tutti i nemici presenti su una minuscola linea retta.
Gli altri potenziamenti consistono in una salva di missili a ricerca, uno shotgun per colpire i nemici a corta distanza con una ampia e letale rosata e un laserone della morte.
L’ultimo, ignorantissimo power up, è una testata nucleare che ci obbliga a resistere diversi secondi senza morire per poi essere ricompensati con un’esplosione in grado di coprire praticamente tutta la mappa di gioco. Il tutto rende il gioco più imprevedibile e, almeno in parte, più profondo.
La possibilità di scegliere tra più navette spaziali e di personalizzare la “texturizzazione” dello scafo è un innesto molto piacevole.
Le varie navi, però, non si limitano a differire tra loro per un solo fattore estetico ma in realtà presentano un pregio e uno difetto in termini di potenzialità e ciò influisce sul gameplay e aggiunge un ulteriore livello di profondità e offre al giocatore una navetta in funzione del proprio stile di gioco.
Più si gioca più elementi si sbloccano e le navi, complessivamente presenti in numero di 12 hanno stili e caratteristiche peculiari interessanti.
Il Viper, che è fondamentalmente una trasposizione di una delle navi TIE dell’universo di Star Wars, è dotato di un attacco base devastante mentre una navetta come la Dragonfly è molto agile, ma che paga un po’ dazio in termini di rigenerazione della salute.
La stessa varietà però non la troviamo in termini di mappe, ne è presente una sola.
Per quanto concerne il parco modalità ritroviamo DeathMatch, Survival e Nuke King (una sorta di Re della Collina in salsa spaziale), presenti sia in singolo che a squadre, le quali svolgono bene il proprio compito.
La presenza di una singola mappa, però, svilisce in modo abbastanza marcato il titolo, il quale andrebbe giocato a piccole dosi per preservarne più a lungo la longevità.
Rocket Wars è sensibilmente fast-paced e la musica e gli effetti sonori riescono adeguatamente ad accompagnare le intensissime schermaglie a cui prenderemo parte.
Purtroppo, sebbene la musica di sottofondo sia molto “catchy”, con il passare dei minuti ad alcuni potrebbe suonare leggermente ripetitiva.
Io la sentirei per ore ed ore e c’è da dire che Waterflame, noto compositore di musica per videogiochi indie seguitissimo su Youtube, ha svolto un buon lavoro.
Il comparto grafico è molto pulito e minimale e la serie di effetti a schermo riesce a rendere giustizia all’animo arcade del titolo di Archon Interactive.
Il titolo ha un frame rate granitico ed è capace di girare (data la sua natura minimale) anche su macchine molto modeste come dei portatili con una scheda video integrata.
Rocket Wars è un titolo immediato, semplici e molto divertente che però non esente da difetti. Tutto sommato però, considerato un prezzo abbastanza competitivo rispetto agli altri titoli in multy locale presente su Steam, potrebbe essere un ottimo acquisto per qualche serata in compagnia.
This post was published on 19 Giugno 2017 15:00
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