IL BAMBINO NON NASCERA’
F.E.A.R. 3 narra gli eventi dei fratelli Point Man e Paxton Fettel, rispettivamente protagonista e antagonista del primo capitolo della serie, che ora si ritrovano a collaborare per fermare la tremenda minaccia rappresentata nuovamente dalla loro madre, Alma Wade, dotata di spaventosi poteri paranormali e che, alla fine del secondo capitolo, si é assicurata la continuità della famiglia procurandosi una gravidanza. Dopo gli incidenti dell’ultimo capitolo, i poteri di Alma si sono tutt’altro che attenuati, e la Armacham Technology Corporation, in parte responsabile dei poteri paranormali in possesso di Alma e dei suoi due figli, é ora intenzionata a cancellare tutte le tracce dell’incidente avvenuto a Fairport durante i precedenti capitoli.
Temendo gli spaventosi poteri che il terzo figlio di Alma potrebbe acquisire alla nascita, i fratelli Point Man e Paxton Fettel si troveranno costretti a collaborare, situazione non semplice soprattutto perché Point Man é il responsabile principale della morte di Paxton Fettel, tornato dal regno dei morti sotto forma spiritica.
Questo é il contesto in cui verremo proiettati con il nuovo F.E.A.R. 3. Sicuramente la trama farà gola ai fan della serie che da tempo aspettavano con ansia come si sarebbe evoluta la continuità della narrazione; peccato però che la trama di questo nuovo capitolo condivida il destino del nuovo pargolo di Alma, e durante il corso del gioco sembra non riuscire mai a vedere la luce ed imporsi come una delle principali caratteristiche di attrazione del gioco. A causa, infatti, di una narrazione sommaria costituita da brevi intermezzi che lasceranno piuttosto spiazzati i newcomers (solo verso metà gioco saranno chiari gli eventi e le motivazioni dei due fratelli), il comparto narrativo di questo nuovo F.E.A.R. risulta essere troppo poco ispirato e poco definito per rendersi davvero appetibile, di fatto deludendo i fan pieni di aspettitive proprio grazie a delle premesse decisamente promettenti.
E’ chiaro che la caratteristica principale di questo nuovo F.3.A.R. é rappresentata dal gameplay, che, come sappiamo, é quasi sempre l’aspetto decisivo per determinare la validità di un titolo, ma sicuramente un po’ più di attenzione per quanto riguarda la trama non sarebbe dispiaciuta, tenendo conto del coinvolgimento del maestro dell’horror John Carpenter e di una serie di premesse che, sinceramente, avrebbero potuto svilupparsi in modi sicuramente più coinvolgenti.
DINAMISMO, IMMEDIATEZZA E CO-OP
La caratteristica che rende F.E.A.R. 3 un titolo decisamente interessante é, come già accennato, il gameplay. Dopo i primi minuti di gioco, risulta chiara l’immediatezza di un comparto shooter che, seppur non innovativo, riesce a migliorare i difetti dei capitoli precedenti proponendo un sistema di copertura rapido e semplice da utilizzare, una gestione delle armi rapida e senza troppi fronzoli (si potrà trasportare un limite prestabilito di armi e granate procurate sul posto, con munizioni sempre disponibili in particolari hot spots di rifornimento disposti strategicamente), un parco armi non sbalorditivo ma utile allo scopo, e una caratterizzazione molto dinamica che favorirà sicuramente i giocatori più propensi all’azione immediata e istintiva.
Una componente decisiva che rappresenta la classica ciliegina sulla torta é determinata dalla possibilità di poter usare i poteri paranormali a disposizione del personaggio giocante. Se Point Man avrà a disposizione una slow-motion temporanea simil-bullet time, nei panni di Paxton Fettel le abilità spiritiche la faranno da padrone.
E’ proprio la possibilità di poter utilizzare il fratello malvagio (e defunto) di Point Man ad aggiungere un bel po’ di pepe all’azione di gioco. Fettel avrà a disposizione, infatti, la possibilità di possedere i corpi dei soldati nemici durante gli scontri favorendo enormemente un gameplay frenetico e che si basa tantissimo sulla posizione (evitare un plotone di nemici trasferendosi nel corpo di un cecchino in lontananza e decimare le fila nemiche dall’alto é sicuramente una tecnica che risulta efficace e furbamente gratificante).
Cosa rende queste possibilità ancora più sbalorditive? La possibilità di giocare l’intera campagna principale in Co-Op a due giocatori. Se in single player il protagonista sarà esclusivamente Point Man e Fettel potrà essere giocato solo nelle missioni già portate a termine, la Campagna in Co-Op (locale con split screen o on-line) da luogo ad un’esperienza enormemente ricca di spunti per mettere a punto strategie di attacco che faranno sentire i giocatori coinvolti delle vere e proprie divinità dello shooter (complice un livello di difficoltà che non si adatta al Co-Op presentando lo stesso identico numero di nemici della modalità single player).
Purtroppo anche il gameplay di F.3.A.R. non é esente da problematiche, e queste riguardano principalmente la sensazione di piattezza derivata dalle meccaniche di gioco immediate e poco approfondite, e, in alcuni casi, da un’IA quasi comica e da qualche rallentamento durante i salvataggi in-game.
Ciò non toglie la capacità del nuovo titolo Day 1 Studios di dare dei veri e propri momenti di sincero divertimento “omicida” (complice anche un design visivamente forte a base di sangue e smembramenti a iosa) durante fasi di gioco spesso frenetiche che, grazie soprattutto alla Co-Op, rendono una Campagna principale alla lunga noiosa in single player, qualcosa di realmente stimolante giocata con un amico (sia esso accanto a voi a portata di sberle o dall’altra parte del mondo… a portata di insulti .ndr)
Se la Co-Op si rivela una valida alternativa per quanto riguarda la Campagna a giocatore singolo, essa si rivela una componente fondamentale quando si tratta di passare al comparto Multiplayer di F.3.A.R.! Day 1 Studios ha svolto un lavoro certosino per proporre un’esperienza multiplayer decisamente non comune e ricca di innovazioni che renderanno il gioco di squadra una necessità, più che un’opzione.
Questo aspetto si evince nelle modalità Contrazioni e Corsa Maledetta: la prima ricalca la modalità Nazi Zombi di Call of Duty, con una base da difendere da orde di nemici sempre più potenti in un crescendo di nuove armi e potenziamenti, dove il fattore tempo, la strategia e la coperazione, appunto, saranno gli elementi fondamentali per sopravvivere; la seconda (cui nome originale, F*cking Run, rende il giusto merito alla sua componente adrenalinica .ndr) vedrà una squadra di quattro giocatori impegnati in una corsa contro una coltre di nebbia che tenterà a tutti i costi di avvolgere i compagni di squadra, sentenziando il game over per tutti i partecipanti.
Si evince l’approccio differente al concetto di multiplayer: solitamente negli shooter il focus riguarda principalmente la competizione tra giocatori diversi; F.E.A.R. 3 preferisce la Co-Op, benché lasci spazio anche a chi ama fare mostra delle proprie abilità, con le altre due modalità multiplayer Re delle Anime e Anima Sopravvissuta (che faranno largo uso delle abilità spiritiche di Fettel) ma principalmente grazie ad un sistema di punteggio super-interattivo che terrà traccia di ogni successo compiuto in single player o in multiplayer (es. uccidere 50 nemici di fila senza subire danni, o utilizzare una copertura per 10 secondi) premiando il giocatore con un sistema di punti che, se accumulati, permetteranno di sbloccare nuove funzionalità (come il limite di equipaggiamento trasportabile) che spalancheranno le porte per delle prestazioni di gioco sicuramente sbalorditive ed efficaci contro i nemici più potenti.
In conclusione, il comparto multiplayer di F.3.A.R. si rivela essere il principale punto di forza del titolo, benché soffra delle stesse pecche delle meccaniche di gioco. Di sicuro non sarà l’esperienza di gioco più coinvolgente ed entusiasmante che abbiate mai provato, ma sfidiamo chiunque a giocare una partita in multiplayer coperativo al nuovo F.E.A.R. senza gioire dalla soddisfazione almeno una volta.
UN’ASSENZA DI BRIVIDI… DA BRIVIDO!
E veniamo ora alla caratteristica che più afflige questo nuovo F.E.A.R. 3, rendendolo uno di quei titoli che fa da spartiacque tra videogame sufficentemente discreti e must-have entusiasmanti: il design.
Va da sé che per un titolo previsto per fine 2010, il comparto puramente grafico non risulta essere al passo con i tempi, e, nonostante svolga discretamente il suo scopo, difficilmente riuscirà a lasciarvi a bocca aperta… Anzi, in alcune occasioni si rivela una caratteristica pregiudicante in determinati momenti che avrebbero dovuto rappresentare i proverbiali “Wow Moments” di questa esperienza videoludica.
Ad acuire ancor di più le problematiche apportate dal design, salta fuori una scelta stilistica non indifferente per un titolo recante la dicitura “horror” nella tipologia. La componente horror in F.E.A.R. 3 rasenta infatti la nullità. Sì, ci saranno particolari situazioni che vi causeranno un sussulto al cuore, ma si tratta più che altro di brusche apparizioni abominevoli che fanno tanto “horror squallido privo di idee”. Per chiarirci: non siamo ai livelli di una saga come Silent Hill, che, benché nel tempo abbia perso gran parte della sua componente horror, messa a confronto con F.E.A.R. 3, diventa un’esperienza da trauma psicologico permanente.
Citiamo questa problematica principalmente per chi vedeva in F.E.A.R. 3 l’arrivo di un titolo che avrebbe risollevato gli standard del genere horror. Be’… non é così! La nuova fatica Day 1 Studios semmai abbassa al minimo giustificabile la presenza di momenti di suspence capaci di far rizzare i peli sulla pelle. Ovviamente, il concetto di paura rigurda anche le singole percezioni dell’utilizzatore finale, e la sua sensibilità, ma obbiettivamente il genere videoludico dell’horror ci ha abituato a standard ben più sviluppati di qualche “momento BU!” e oscuri corridoi con rumori indistinti e qualche finta minaccia.
Questo aspetto, com’é ovvio, si fa più sentire durante l’esperienza in single player: fortunatamente, infatti, la componente Co-Op, unitamente al Multiplayer, si rivela molto più concentrato sull’azione che sulle percezioni sensoriali del giocatore, di fatto mettendo da parte del tutto l’aspetto horror. Resta il fatto che la Campagna Single Player avrebbe giovato enormemente di una componente horror di tutto rispetto.
In definitiva, una grafica piatta (potremo dire retrò, nella sua accezione negativa .ndr), un doppiaggio italiano sommario e un horror messo quasi del tutto da parte (complice anche un sonoro alla lunga noioso), rendono F.E.A.R. 3 un titolo che difficilmente farà breccia nella mente dei giocatori per i suoi contenuti stilistici… Grande pecca per un titolo da cui molti si aspettavano sequenze da brivido da giocare nel cuore della notte.
NON CHIAMATELO HORROR
Dalla nostra Recensione, si é dunque intuito che il nuovo F.E.A.R. 3 é un titolo che mette in tavola una pietanza succulenta, ma presentata in maniera poco approfondita. I principali difetti di questa nuova creatura Day 1 Studios + Warner Bros. IE riguardano una trama poco curata, delle meccaniche poco approfondite, un’esperienza single player che difficilmente rimarrà scolpita nella vostra mente in eterno, e un design sommario che alla lunga rivela la sua persistente piattezza.
Grande entusiasmo invece per la componente multiplayer, che, facendo largo uso di un comparto Co-Op, riesce a regalare ai player un’esperienza che porta una ventata di aria fresca nell’ormai occluso mercato degli shooter.
Ed é proprio questo il principale difetto di F.E.A.R. 3: possiamo annoverarlo come uno degli shooter con le meccaniche più interessanti del 2011, che sicuramente riuscirà a formare una sua discreta community di giocatori accaniti, ma per quanto riguarda l’horror Day 1 Studios DOVEVA fare di più. Dopotutto stiamo parlando di un videogame che prende il nome dalla sensazione stessa della paura, e la scelta sacrilega di favorire l’azione alla sensazione é ciò che più fa storcere il naso ai fan della serie come a chi si aspettava un titolo con tutt’altre caratteristiche.
VOTO FINALE: 7.5/10
This post was published on 24 Giugno 2011 12:02
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