Recensione di Kurasa
Vi ricordo che è disponibile la soluzione completa del gioco e la guida ai pokemon leggendari e alle MN
“Bianco e Nero,due realtà distinte,due mondi distinti. Dove esiste ombra non vi è luce,dove vi è luce non esiste ombra.”
Questo il principio su cui si basa il capitolo nuovo capitolo della saga Pokemon marchiato Game Freak, una compagnia ormai ultra ventennale affermata grazie alla serie. Saga che quest’anno compie ben 15 anni (è nata il 27/2/1996 con la pubblicazione giapponese di Pokémon Rosso e Blu) e che ha visto, nel corso degli anni,ben seicentoquarantasei diversi mostri tascabili racchiusi in cinque generazioni. Questo nuovo gioco ha subito una campagna critica molto pesante nel corso delle varie presentazioni, è stato più volte accusato di scarseggiare in fantasia soprattutto nella qualità dei Pokémon, oltre all’accusa di aver introdotto innovazioni troppo differenti da quella che era ormai una tradizione. Fattore molto criticato è stata la tridimensionalizzazione del mondo che, secondo fan e critici improvvisati, distaccherebbe questo titolo da quella che ormai è un mondo affermatosi come para-bidimensionale.
Questo capitolo introduce ancora una volta un team rivale: il Team Plasma, il cui scopo è quello di liberare i pokémon dal giogo dell’uomo,per fare in modo che essi possano essere posti sullo stesso piano e che possano convivere in parità di diritti. Chiaramente questi cercheranno di liberare i mostri tascabili sottraendoli direttamente ai loro proprietari, ponendosi così come ladri e tutt’altro che benefattori. La storia ci vedrà impegnati sempre e costantemente, facendo pausa solo in pochi frangenti per affrontare i vari capopalestra, fino a quando non sconfiggeremo la Lega. Questo nuovo capitolo è molto più profondo dei suoi predecessori, ci farà pensare molto, ci verranno posti dei quesiti importanti e faranno riflettere su quali sarebbero le scelte di vita che noi avremmo intrapreso, integrando questa ottima politica di dubbio e perplessità con un gameplay eccelso per un titolo come questo e una storia mozzafiato. Ci ritroveremo ad affrontare un avversario sconosciuto e alquanto inquietante che ha il dono di parlare con i pokémon e che potrà capirci attraverso questo, ma che nel fondo del suo animo è buono e dubbioso.
Riguardo al comparto grafico vi è poco da dire: è il migliore visto ad oggi applicato ad un gioco di Pokémon. La grafica generale riprende molto quella dei precedenti titoli, con l’aggiunta della tridimensionalizzazione dei luoghi che, contrariamente a quanto mosso dalla critica, non solo non rovina il gioco ma lo riqualifica in un contesto più realistico e meno stereotipato, dando profondità al gioco e rendendolo più appetibile anche ad un pubblico più maturo. Questa chicca grafica è oltretutto integrata in un modo assai dolce e decisamente non invasivo, attivandola solo quando ci ritroveremo in una grande città o quando entreremo in determinati edifici. Bene, benissimo per quanto riguarda le ambientazioni, che sono più varie e più moderne,portandoci in un mondo quasi contemporaneo, caratterizzato da alti palazzi, luna park, aeroporti e cantieri, senza mai dimenticare quello che è l’aspetto naturale,ci ritroveremo di fronte a cascate di petali di ciliegio e piogge torrenziali, che ci intratterranno con delle animazioni a dir poco spettacolari. Riconfermate anche in questo capitolo le piccole Cut-Scene di introduzione, decisamente migliorate e rinforzate con un’animazione più fluida e cinematografica, per lasciare anche i più pretenziosi a bocca aperta.
Se la parte generica, paesaggistica e cinematografica migliora, lo fa anche la parte più specifica e riguardante la pixel-art. I personaggi saranno sempre in super deformed (come da tradizione), ma con una qualità delle sprite mai vista prima in un titolo della serie Pokémon, con piccoli dettagli curati nei minimi particolari. Anche i pokémon stessi, a livello grafico, sono molto più curati di quelli passati e soprattutto saranno introdotte le animazioni durante i combattimenti, per rendere il gioco più dinamico. Anche i cambiamenti subiranno dei cambiamenti radicali, dall’introduzione ad una grafica (come detto poco fa) più dinamica, che zoomera sugli avversari quando li colpiremo, ripudiando la staticità dei passati titoli, ad una User Interface più semplice ed elegante, che mette in risalto gli elementi importanti come la barra della vita, rubando un po’ di territorio a quello che è il nome del Pokémon.
Ma se la grafica migliora, il gameplay ne risente un po’, soprattutto per la monotonia e la linearità del gioco, che purtroppo affliggono da sempre la saga, piccola nota dolente è dunque anche l’aggiunta di ponti su ponti per eseguire gli spostamenti più importanti, che rende il gioco, nelle sue fasi iniziali, noioso e spesso frustrante: non a tutti piace vedere un personaggio camminare per cinque minuti su un ponte, slogandosi il polso per tener premuto il tasto di corsa.
A rompere le tradizioni, i nostri rivali saranno due, dandoci così la possibilità di incontrare non solo lo starter “avvantaggiato” rispetto al nostro,ma anche quello “svantaggiato”. Se dunque sceglieremo lo starter di fuoco, un avversario avrà quello d’acqua e l’altro quello d’erba, ribilanciando le carte in tavola. Ma la vera innovazione del titolo sta nell’introduzione delle battaglie 3 vs 3,che contrariamente alle critiche ricevute, si presentano decisamente migliori rispetto alle precedenti 2 vs 2, introducendo uno stile di gioco completamente nuovo. Sono anche chiamate “lotte a rotazione”, perché non potremo controllare tutti e tre i pokémon in un solo turno, ma dovremo decidere quale dei tre usare, ruotando il campo di battaglia a destra o a sinistra, permettendoci anche di aumentare l’esperienza del nostro team in maniera più semplice e controllata. Oltre alle battaglie a 3, sono state anche aggiunte le battaglie a 2 con pokémon selvatici, dunque se cammineremo nell’erba alta (non quella normale) avremo una piccola probabilità di incontrare 2 Pokémon alla volta, permettendoci di catturarne due con un solo incontro. Semplificate anche le città,inserendo il Poké-market direttamente dentro al centro-poké e diminuendo il numero di abitazioni e variando completamente i tipi di palestre, rendendole meno enigmatiche e più dirette dei titoli precedenti, senza mai perdere la componente di divertimento. Le città si vedranno ingigantite e ricche di piccoli particolari molto apprezzati, come la presenza di diversi centri completamente nuovi, come gli stadi, un luna park, la possibilità di fare i proprio pokè-musical e la battle underground, una specie di torre lotta, svolta su una metropolitana dove potremo guadagnare punti da scambiare con oggetti utili. Altra importantissima novità è data dal cosiddetto High Link un luogo misterioso che può essere raggiunto grazie alla connessione wi-fi e che ci permetterà di accedere a nuove aree,in bianco e nero per tenere fede al titolo del gioco.
Migliorie anche nel comparto audio, con una colonna sonora più ricca dedicata ad ogni personaggio e decisamente più matura, essa difatti si evolverà tendendo a quella che ormai pare la moda, introducendo titoli più elettronici ed elaborati ma tenendo sempre di base le colonne tradizionali (chi, dei fan, dimenticherà mai la musichetta dei centri-poké?). Tutto questo ci terrà incollati alle tradizioni,ma con una nota più innovativa e contemporanea.
In conclusione Pokémon Bianco e Pokémon Nero si presentano come Re incontrastati della serie, per quanto riguarda la tecnica, mentre si piazzano agli ultimi posti come fantasia dei pokémon, una delle poche note dolenti di questo piccolo capolavoro tascabile, ma solo per i fan della saga. Essa difatti è una scelta di marketing più che azzeccata, che attira i più piccoli verso dei mostri dalle sembianze più animali. Riassumendo sommariamente,vedremo una grafica innovativa e decisamente sopra lo standard dei giochi per Nintendo DS, un gameplay quasi perfetto e soprattutto innovativo accostato ad una storia completamente nuova e molto integrata a quella che è la sfera emotiva del giocatore, facendolo pensare quando necessario e lasciarlo abbastanza perplesso in alcuni momenti. Il tutto unito ad una nuova colonna sonora che riprende i caratteri base delle precedenti, ma con l’innovazione del genere. Si può anche notare una maturazione della stessa Game Freak, che mira non solo ai più giovani con questo gioco,ma anche anche ad un pubblico decisamente più maturo.
Voto: 9/10
This post was published on 3 Marzo 2011 13:05
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