The Last of Us Parte II arriva finalmente su PC come l’ennesimo titolo di casa Sony a fare il salto da PlayStation al mondo PC.
Dopo un Marvel’s Spider-Man 2 approdato qualche mese fa con un porting tecnicamente eccellente, l’attesa per questo titolo Naughty Dog era alta, soprattutto considerando il disastroso lancio su PC del primo The Last of Us, che ha lasciato i giocatori in dubbio sulla qualità di questa conversione.
Uscito originariamente nel 2020 su PS4, The Last of Us Parte II è stato acclamato dalla critica ma allo stesso tempo ha anche spaccato il pubblico generando accese controversie per alcune coraggiose scelte narrative (niente spoiler in questa sede).
Va sottolineato che l’edizione per PC si basa sulla recente Part II Remastered, arricchita con miglioramenti grafici e contenuti aggiuntivi introdotti su PS5. Il risultato punta a offrire l’esperienza definitiva dell’epopea di Ellie e Abby, a patto che il porting sia all’altezza delle aspettative.
In questa recensione ci concentreremo principalmente sull’aspetto tecnico del porting PC e sulle novità introdotte, rimandando chi fosse interessato a un’analisi più approfondita alla recensione originale pubblicata qui.
Se vi state chiedendo che cosa c’entra una poesia di Catullo con The Last of Us Parte II, beh la mia risposta è che questo gioco tratta molto bene di Amore e Odio, due facce della stessa medaglia.
The Last of Us Parte II ci catapulta infatti qualche anno dopo gli eventi del primo capitolo, inizialmente dipingendo un quadro quasi sereno della vita di Ellie nella comunità di Jackson. Nella prima fase del gioco assistiamo a momenti di quotidianità, di amicizia e persino attimi di dolce normalità con battaglie di palle di neve. Tuttavia, quel eden iniziale viene spezzato da un evento traumatico che spinge Ellie sul sentiero dell’odio e della vendetta, trascinando anche il giocatore in un viaggio emotivamente estenuante mosso dal dolore e dalla rabbia. Fin dalle prime battute risulta chiaro che nessun personaggio è al sicuro e che ogni atto brutale avrà conseguenze pesanti, creando l’atmosfera perfetta per un post-apocalittico.
Quella che segue è una trama coraggiosa ed efficace, costruita attorno al cambio di prospettiva forse più discusso degli ultimi anni. Naughty Dog infatti compie una scelta audace e aggiunge un nuovo punto di vista alla storia: Abby. Questo ribaltamento della prospettiva, inizialmente spiazzante, è in realtà il fulcro dell’intera struttura narrativa. La reazione viscerale che genera, con molti giocatori che si sentiranno traditi e arrabbiati, è voluta e perfettamente funzionale al racconto. Il gioco ci costringe a osservare il conflitto da entrambe le parti, a vivere sulla nostra pelle le ragioni e i traumi di quello che inizialmente percepivamo solo come un nemico.
Così facendo, The Last of Us Parte II intreccia due linee narrative parallele: da una parte la missione disperata di Ellie, consumata dal desiderio di vendetta, dall’altra il cammino di Abby, anche lei non estranea alla vendetta. Queste due storie corrono affiancate e infine convergono, svelando gradualmente quanto sottile sia il confine tra giustizia e vendetta e come la violenza generi altra violenza in un ciclo apparentemente senza fine. Odi et amo, no?
Senza svelare i colpi di scena, va evidenziato come l’arco narrativo dei personaggi principali è scritto con grande cura. Ellie, ormai cresciuta e profondamente segnata dal passato, intraprende un percorso di trasformazione che la porta ad esplorare gli abissi dell’odio e le conseguenze della propria ossessione sulla sua umanità. Dall’altra parte, Abby è protagonista di un percorso speculare: inizialmente percepita come antagonista, rivela gradualmente la propria umanità, le motivazioni che la spingono e le persone a cui tiene.
Queste evoluzioni parallele convergono in un climax narrativo intenso. In definitiva, Naughty Dog confeziona una storia che sfida il giocatore a riconsiderare empatia e odio, senza concedere facili (o addirittura alcune a volte) tregue emotive.
Il gameplay di The Last of Us Parte II prosegue sulla scia del predecessore, riproponendo il mix collaudato di azione furtiva e survival horror in terza persona, ma con numerosi perfezionamenti e migliorie. I controlli risultano più fluidi e il giocatore ha a disposizione più opzioni.
Ogni combattimento risulta intenso e brutale, grazie anche a un gunplay rifinito e a un’ottima intelligenza artificiale nemica. Gli avversari umani si organizzano in pattuglie chiamandosi per nome e utilizzano cani per seguirci la traccia, obbligando a cambiare approccio di continuo; Naughty Dog conferma la sua maestria nel creare un gameplay immersivo: attenzione ai dettagli, animazioni curatissime e un audio eccellente rendono ogni situazione credibile e coinvolgente.
Anche il level design beneficia di questa cura, risultando più aperto e ricco di dettagli. Le mappe offrono percorsi alternativi e aree opzionali che premiano l’esplorazione con risorse aggiuntive, potenziamenti nascosti e frammenti di narrativa ambientale. L’interazione con lo scenario è più ampia: si possono infrangere vetri per accedere a luoghi altrimenti inaccessibili, spostare oggetti per crearsi un passaggio o sfruttare la verticalità per aggirare i nemici. Ogni incontro può essere affrontato in modi diversi, incoraggiando sia la furtività sia lo scontro aperto a seconda della situazione. Questa libertà controllata, unita alla varietà di situazioni proposte, mantiene l’esperienza di gioco fresca e avvincente.
Il porting PC è all’altezza degli ultimi prodotti Sony approdati su Steam. Infatti graficamente, il gioco brilla. Non solo è possibile godere dei paesaggi in 4k e con il framerate sbloccato ma il gioco è dotato di tutte le comodità del caso per spremere fino all’ultimo FPS di performance. DLSS3, FSR 4.0 e FrameGen aiutano a migliorare le prestazioni, intaccando la qualità visiva poco, e anche meno rispetto all’ultimo porting di Marvel’s Spider Man 2.
Il risultato è un porting solido e ben ottimizzato, con caricamenti rapidi e poche fluttuazioni di performance. Infatti l’esperienza di gioco risulterà sempre stabile e anche nei momenti in cui l’hardware sarà più stressato, non ci saranno particolari cali di frame.
Sebbene un controller sia fortemente consigliato, e vi sia il supporto al feedback aptico e grilletti adattivi del DualSense per PS5, il gioco offre comandi e interfaccia pienamente adattabili e rimappabili.
La modalità foto del gioco è una delle migliori attualmente presenti nel mondo dei videogiochi, con decine di opzioni per i fotografi digitali e un controllo così capillare che permette addirittura di mandare avanti di singoli frame l’immagine.
Infine non mancano tutte le novità introdotte dalla Remastered della Parte II che approdano anche su PC, come la modalità Roguelike Senza Ritorno che può rappresentare un’offerta molto interessante per tutti quei giocatori che
The Last of Us Parte II Remaster approda su PC con un già un fardello sulle spalle: redimere il primo porting dai glitch e i bug che gli hanno impedito la gloria che meritava. In questo, Naughty Dog è riuscita con eccellenza, competendo per i primi posti come miglior porting PC della storia dei giochi Sony, portando finalmente l’odissea di Ellie e Abby, quasi cinque anni dopo, anche ai giocatori PC.
This post was published on 3 Aprile 2025 21:00
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