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Come dimenticare quel 2017, l’anno in cui Aloy entrò nei cuori dei videogiocatori?
Horizon: Zero Dawn fu un gioco estremamente importante per PlayStation ai tempi che, nonostante i tanti problemi che portava con sé, soprattutto lato narrativo, rappresentava un vero e proprio benchmark per l’industria dell’epoca, il modo che Sony aveva per mettere in mostra tutte le potenzialità non solo della sua console dell’epoca, ma della capacità che gli studi di sviluppo sotto la sua egida riuscivano a esprimere.
E prima col DLC e poi con il sequel, Forbidden West, il successo della serie si consolidò, grazie anche a un gameplay in grado di appassionare, nonostante la ripetitività di certe attività. Dopo tutte le polemiche che Horizon ha portato con sé, anche in seguito all’annuncio di una Remastered del primo titolo (la nostra recensione) che in molti ritenevano non necessaria, cosa mancava alla saga per riuscire a brillare come mai prima?
Ma ovviamente un titolo in collaborazione con LEGO! Nasce così LEGO Horizon Adventures, da una collaborazione tra Guerrilla e sviluppatori esterni dello Studio Gobo, un titolo che forse nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere e al cui annuncio, ha provocato reazioni contrastanti. Eppure, se c’è qualcosa che ci viene insegnato ciclicamente dai titoli in collaborazione con LEGO, è che ciò che manca in game design, viene implementato in cuore.
Ma nel caso di Horizon, sarà bastato il cuore per rendere felici i fan della serie?
Per chi ha già fatto un po’ d’esperienza negli anni coi titoli videoludici targati LEGO, non sembrerà poi troppo difficile immaginare cosa aspettarsi da LEGO Horizon Adventures: una riproposizione della storia di Horizon, l’avventura di Aloy e dei tanti personaggi che la accompagnano nella sua continua ricerca della verità, in salsa più innocente, giocosa, riducendo ovviamente all’osso i concetti così da adattare la narrazione al pubblico principale a cui il gioco si rivolge.
Come ogni titolo LEGO infatti, il pubblico di riferimento è tendenzialmente molto giovane. Non per questo, Horizon finisce col cadere nella banalizzazione dei concetti, dato che vengono affrontate tantissime tematiche tratte dai giochi originali della serie, in modo molto delicato, cercando sempre di stemperare la tensione, ma senza mai rendere stupido o insipido ciò di cui si parla.
Che si tratti di morte e tradimento o che si tratti di inquinamento ambientale e tecnologia, LEGO Horizon Adventures riesce, in tutta la sua dozzina d’ore per giungere ai titoli di coda, a raccontare una storia complessa senza annoiare, risultando invece uno strumento incredibilmente solido per qualcuno che è alle prime armi coi videogiochi e cerca qualcosa di complesso ma non troppo, per iniziare a capire come un videogioco può essere in grado di riuscire a rivolgersi a tante tipologie di pubblico, senza per questo risultare pedante.
E quando si parla di narrazione, bisogna considerare anche la cosiddetta narrazione silenziosa, quella che permette di carpire dettagli aggiuntivi sul mondo semplicemente dall’osservazione di questo, senza che qualcuno indichi dove o cosa guardare. Gli originali Horizon, di questo espediente ne facevano largo uso, viste anche le tematiche che portavano con loro e visto che la protagonista, Aloy, rappresentava il punto di vista del giocatore, che deve cercare in ogni modo di scoprire cosa sia successo alle civiltà venute prima, per capire le ragioni delle attuali fazioni.
Ovviamente, sono tantissimi i momenti comici e buffi, che aiutano a spezzare la tensione e che, nonostante il fatto che spesso risultino essere delle vere e proprie “dad jokes”, riescono a strappare più di una risata, complice anche una riscrittura dei personaggi decisamente eccentrica. Giusto per intenderci, Sylens, la cui pronuncia è simile a “silence” cioè “silenzio” in inglese, qui diventa un DJ, in nome di un ironico ossimoro.
Nonostante LEGO Horizon Adventures nasca col chiaro intento di rivolgersi a un pubblico di videogiocatori alle prime armi, è da ricoscere la capacità del titolo di stimolare continuamente il giocare, grazie a un gameplay in grado di regalare emozioni vere.
Il gameplay è composto da vari elementi: vi è ovviamente il combattimento con umani e macchine, la parte certamente più divertente dell’intero titolo; vi è la fase esplorativa che, sebbene non sia chissà quanto profonda dato che molto spesso ci si ritroverà a percorrere corridoi fino a giungere al boss di zona, viene resa più interessante dall‘implementazione di puzzle ambientali via via più complessi, in cui dovremo sfruttare al meglio tutti gli elementi che l’ambiente ci fornisce; vi è infine la fase di crafting. Vediamo tutto nel dettaglio.
Prima di tutto, è d’obbligo sapere che la nostra cara Aloy non è l’unico personaggio che potremo utilizzare nel corso dell’avventura. Il titolo infatti, nasce per essere giocato fino a 2 giocatori in co-op e presenta altri 3 personaggi tra cui scegliere: Varl, Teersa ed Erend. Ogni personaggio avrà un suo modo di combattere, abilità e potenziamenti dedicati, così da aggiungere varietà alle sfide.
Durante le nostre avventure, sarà possibile trovare i potenziamenti abbattendo i nemici più potenti o aprendo determinate casse. Presso l’Albero della Madre, sarà possibile accedere a uno skill tree, che andrà ad agire in maniera passiva, potenziando diverse statistiche, e in maniera attiva concedendo dei bonus all’inizio di ogni partita come armi speciali o gadget rari.
Non importa quale arma stiate imbracciando, se l’arco di Aloy, la lancia di Varl, il martello di Erend o i polli esplosivi di Teersa. Sarà sempre stimolante riuscire a capire come sfruttarle al meglio, così da riuscire a contrastare ogni tipologia di macchina, da quelle più elementari fino a quelle più elaborate. E nonostante noi abbiamo giocato il titolo a difficoltà media (vi sono 5 livelli di difficoltà, noi abbiamo scelto il terzo), diverse sezioni ci hanno dato del filo da torcere ma mai in maniera artificiosa: la difficoltà si è sempre rivelata estremamente ben bilanciata, affidando tantissimo alle capacità del giocatore e alle sue intuizioni, su quali gadget sarebbe stato meglio utilizzare con determinati nemici, quali armi avrebbero avuto un risultato migliore.
Un lavoro davvero encomiabile dunque lato combattimenti, che si rivelano la parte più divertente dell’intera opera. Forse, la parte che più deficita è quella stealth che è presente e che cerca di emulare quanto visto negli originali Horizon, ma che viene estremamente ridotta all’osso, vista anche l’assenza di attacchi dedicati mentre si è nascosti tra i cespugli.
Per chiudere il discorso sul combattimento, diciamo che sono poche le cose che si sarebbero potute fare meglio e che invece, sono tantissimi gli elementi che aggiungono coloro e interattività, permettendo ai giocatori di non annoiarsi mai nonostante la ripetitività delle strutture dei livelli, di cui parleremo a breve.
Altro elemento fondamentale di gameplay è quello del crafting. Infondo, se non usi i mattoncini LEGO per costruire cose, per cosa li vuoi usare?
È dunque possibile sperimentare con le costruzioni, dando vita a tantissimi spazi unici all’interno del villaggio di Cuore della Madre, ognuno con un certo grado di interattività e con mini quest dedicate. La mappa dell’hub di gioco, si andrà ampliando man mano che si proseguirà nella storia principale, andando a sbloccare nuovi biomi e terreni su cui sarà possibile costruire edifici con specifici compiti (pista da ballo, pollaio, arena di lotta e tantissimi altri) o semplici decorazioni, così da riuscire a dare a ogni area una sua identità ben distinta.
La personalizzazione passa ovviamente, anche dai protagonisti della storia, il cui outfit potrà essere cambiato, scegliendo tra una varietà davvero vastissima di possibilità, tra skin uniche create all’uopo per Horizon e altre, tratte da titoli di saghe precedenti o dall’universo LEGO in generale.
Per invogliare i giocatori a creare sempre nuove costruzioni e indossare sempre nuovi costumi, verranno date delle quest apposite che, una volta completate, garantiranno l’acquisizione di Mattoncini Gialli, uno dei materiali essenziali per l’ampliamento dell’avventura. I Mattoncini Gialli, oltre che con queste brevi quest, possono essere ottenuti anche (soprattutto) tramite il completamento dei vari capitoli della storia.
Se c’è una critica da cui LEGO Horizon non può sottrarsi, è quella della ripetitività.
Il design delle missioni di trama principale infatti, è concepito sempre nello stesso identico modo: cutscene introduttiva, qualche linea di dialogo (molto ben doppiata, anche in italiano) tra i personaggi principali, tutto corredato da qualche battuta per tenere alta l’attenzione e via al prossimo livello.
Come detto, i “livelli” sono poco più che corridoi che il gioco tenta di diversificare, aggiungendo ora una trappola diversa, ora un enigma più complesso, ora una sezione platform non troppo complessa e onestamente, superflua. Dopo qualche ora di gioco però, capite le strutture, l’elemento sorpresa svanirà e quasi mai si riuscirà a ritrovarli per il resto dell’avventura.
A rompere la monotonia della trama, vi sono le “Cacce”, delle istanze in cui con un personaggio potremo avventurarci tra i vari biomi, alla ricerca di Macchine potenti da abbattere, per completare degli obiettivi. Un simil Monster Hunter, in versione estremamente semplificata. Si tratta di sezioni ovviamente opzionali, che permettono però di testare nuove armi, nuove tattiche con nuovi gadget.
Per fortuna però, il titolo non dura poi troppo (tra le 10 e le 12 ore) a meno che non si ricerchi il completismo. In questo modo, non appena si inizia ad avvertire la monotonia come un peso, il gioco finisce, lasciando al giocatore semplicemente il ricordo di quanto di bello ci sia stato. Da questo punto di vista, l’esperienza di gioco risulta sicuramente ben bilanciata.
Horizon, nonostante sia un’IP Sony estremamente apprezzata da tanti, non è comunque uno di quei prodotti noti all’interno della cultura di massa, in modo preponderante. Non è Harry Potter o Star Wars, ecco. Alla luce di ciò, qual è il pubblico a cui il titolo si rivolge?
Beh, ovviamente i fan di Horizon e di Aloy sono i primi a cui il titolo punta, grazie a un racconto in grado di toccare i punti forti della storia originale, con espedienti narrativi che aiutano a vedere tutto sotto una nuova luce. D’altro canto, il gioco risulta perfetto anche per quei videogiocatori alle prime armi, che cercano un titolo intuitivo e non troppo complesso, che allo stesso tempo però, stimoli continumanente la curiosità.
Per questa seconda categoria di persone, LEGO Horizon Adventures è davvero perfetto dato che non solo presenta comandi estremamente intuitivi e reattivi ma accompagna il giocatore con dialoghi continui, suggerimenti, stimoli, combattimenti, interazioni uniche, puzzle. Tutto in versione semplificata ma perfetta per un novizio del gaming, che non dovrà neanche preoccuparsi di girare la telecamera dato che questa sarà fissa e piazzata in alto, così da concedere un’ampia visione dell’intera, coloratissima mappa di gioco.
Ogni tanto, la questione telecamera rischia di diventare un problema, soprattutto quando ci troveremo a essere attaccati da nemici che in quel momento, sono fuori dal nostro raggio visivo. Nulla di troppo grave in ogni caso. A livello di proestazioni e pulizia, nulla da eccepire: il titolo, giocato su PS5 Fat, si è rivelato solido dall’inizio alla fine, permettendoci un’immersione totale in un mondo ben costruito, in cui non vediamo l’ora di tornare, magari con un’espansione o un sequel.
LEGO Horizon Adventures è un ottimo titolo LEGO, in grado di incarnare perfettamente lo spirito dell’opera da cui è tratto, risultando appagante e leggero, senza mai scadere nella banalità. Personaggi ben scritti e sempre divertenti, combattimenti mai scontati e, in certi casi, con un certo grado di difficoltà, personalizzazione e interazione degli ambienti davvero ben fatta. Al netto dei difetti esposti in recensione, un titolo da consigliare a chiunque. Un grande set LEGO interattivo, a portata di mano. LEGO Horizon Adventures è disponibile a partire dal 14 novembre 2024 per PlayStation 5, Nintendo Switch e PC.
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This post was published on 13 Novembre 2024 12:00
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