Call of Duty Black Ops 6, l’anno della rinascita | Recensione (PS5)

Come da diversi anni a questa parte, puntuale come un orologio svizzero, è arrivato anche in questo 2024 il nuovo capitolo di Call of Duty. Activision ha infatti rilasciato sul mercato a fine ottobre Black Ops 6, ultimo episodio di quella che è molto probabilmente la saga più apprezzata del celebre franchise. Un lancio fragoroso e in grado di far segnare numeri incredibili, grazie anche all’inclusione fin dal day one del titolo all’interno dell’Xbox Game Pass.

Dopo averne completato la campagna e provato per qualche settimana le notevoli modalità a più giocatori, siamo finalmente pronti a parlarvene e a raccontarvi del perché Call of Duty Black Ops 6 rappresenta un po’ la rinascita del brand da un punto di vista qualitativo.

Libertà

Black Ops 6 segue la classica struttura della saga, fatta da una modalità a giocatore singolo e le immancabili opzioni multiplayer. Prima di vedere nel dettaglio come è possibile intrattenersi con il gioco, è però cosa buona e giusta soffermarsi un attimo sulla più grande e impattante novità dell’episodio a livello di gameplay.

Stiamo ovviamente parlando del movimento assoluto, un’aggiunta che ridefinisce il modo di muoversi all’interno del gioco e lo rende molto più dinamico e soddisfacente. Ora è infatti possibile correre, scivolare e lanciarsi senza praticamente nessun limite, rendendo le azioni di gioco ancora più adrenaliniche e cinematografiche. Un’aggiunta, soprattutto per chi viene dai precedenti CoD, davvero notevole e che riesce a dotare il gameplay di un quid non indifferente. Tornare indietro dopo aver provato il movimento sarà davvero complesso.

La rivincita del single player

È da diverso tempo oramai che la saga di Activision viene considerata quasi esclusivamente concentrata sulle opzioni a più giocatori, a partire dal classico multiplayer fino ad arrivare al battle royale, passando ovviamente anche per l’apprezzatissima modalità zombie. Nel corso degli ultimi anni sono infatti diversi i Call of Duty che hanno proposto una campagna sottotono, incapace di ghermire gli utenti in una narrativa di livello e in delle missioni avvincenti.

Uno scenario che cambia però drasticamente con questa ultima fatica di Raven Software e Treyarch, dato che Call of Duty Black Ops 6 è dotato di una delle modalità a giocatore singolo migliori dell’intero franchise, se non addirittura la migliore di sempre. Per l’occasione è infatti stata imbastita una campagna colma di colpi di scena, missioni memorabili e personaggi ben caratterizzati, capace di coinvolgere fin dai primi istanti.

Le varie missioni sono poi tutte ben realizzate, riuscendo a mantenere un ritmo elevato e, al contempo, anche un’ottima varietà di fondo. Per quanto la qualità alla base resti alta dall’inizio alla fine, vi sono un particolare un paio di livelli davvero ben realizzati e in grado di innalzarsi ulteriormente. Stealth, esplorazione e, ovviamente, anche l’azione più diretta: nella decina abbondante di missioni che compongono la campagna di Call of Duty Black Ops 6 vi è in ogni caso tutto ciò che si potrebbe desiderare, corredato anche da ambientazioni degne di nota e un buon level design.

Molto interessante la scelta di integrare un hub centrale, una splendida villa in Bulgaria, nella quale prepararsi al meglio per le varie missioni e fare conoscenza dei vari membri del team, oltre che ricercare tutti gli easter egg come sempre disseminati in giro. Da segnalare anche qualche leggero aspetto da RPG, con i soldi trovati nelle missioni che possono essere usati per migliorare alcune caratteristiche del protagonista. Un qualcosa di giusto appena accennato e che non incide più di tanto, ma che riesce comunque a dare un pizzico di pepe in più al tutto.

Nemici, zombie e armi

Passando ora al comparto multigiocatore classico, in Call of Duty Black Ops 6 sono presenti 16 mappe divise tra le differenti modalità di gioco. Alcune di esse sono davvero belle, divertenti e realizzate con una cura encomiabile, mentre altre non ci hanno convinto del tutto. Non che siano brutte da giocare, anzi, semplicemente ci sono risultate inutilmente complesse e arzigogolate, presentando anche dei punti di netto vantaggio rispetto ad altri. Alcune, invece, sono capaci di intrattenere alla grande con il loro design a tre corsie e dare vita a battaglie epiche e senza sosta.

Le modalità di gioco sono invece più o meno quelle di sempre, a eccezione di Esecuzione, una variante di VIP dove questo è dotato anche di alcuni potenziamenti, tipo un’armatura. Una novità si piacevole, ma che non incide più di tanto sullo scenario complessivo. Molto più interessante, invece, la meccanica inedita a livello di gameplay che consente di utilizzare un avversario come scudo umano se preso alla sprovvista. Una opzione di gioco in grado di dare una maggiore varietà tattica, anche se subirla non è esattamente divertente.

Decisamente soddisfacente poi l’arsenale a disposizione del giocatore, che come da tradizione copre un vasto ventaglio di scelta. Fucili a pompa, mitragliatrici, mitragliette, pistole, fucili d’assalto e chi più ne ha più ne metta: in Call of Duty Black Ops 6 c’è veramente l’imbarazzo della scelta e, soprattutto, non abbiamo a oggi riscontrato grossi problemi di bilanciamento. Non sembrano ad esempio presenti bocche da fuoco decisamente migliori di altre, con le lobby che si riempiono spesso e volentieri di giocatori dotati di equipaggiamenti tra di loro differenti. Nel corso delle settimane e dei mesi sicuramente si andranno a creare dei meta preponderanti, ma per ora il tutto sembra ben equilibrato. L’armaiolo, poi, permette di modificare con vari accessori queste armi, rendendo il tutto ancora più vario.

Decisamente soddisfacente il netcode, che non ha mostrato il fianco a nessuna impervietà nel nostro provato, così come ci ha soddisfatto il sistema di ricompense basato sugli arcinoti prestigi. Insomma, Call of Duty Black Ops 6 è contraddistinto da un comparto multiplayer solido, avvincente e corposo, per quanto privo di novità sostanziali rispetto a quanto ci aveva abituato la saga.

Impossibile non citare poi la modalità zombie, che qua ritorna decisamente in forma. Due grosse mappe, decine di easter egg, svariati potenziamenti, migliaia di zombie e tanto divertimento: se amate questa peculiare modalità di gioco, qui troverete decisamente pane per i vostri denti. Le due ambientazioni sono poi tra di loro differenti e particolarmente ben fatte, riuscendo a catturare per decine e decine di ore. Dopo qualche episodio sottotono, insomma, gli appassionati di questa particolare esperienza cooperativa ritroveranno finalmente lo spirito e l’atmosfera dei tempi d’oro.

Comparto tecnico

Per quanto riguarda la resa tecnica, siamo su livelli davvero eccelsi nella modalità campagna, con Call of Duty Black Ops 6 che offre uno dei migliori comparti mai visti a oggi su PS5. Le modalità a più giocatori convincono invece di meno da tale punto di vista, con modelli e texture meno curati, ma soddisfacenti sul piano delle animazioni, anche quelle correlate al nuovo movimento assoluto.

Giudizio finale

Call of Duty Black Ops 6 è il perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. La serie torna infatti alle sue origini con una campagna avvincente e una modalità zombie capace di rievocare i tempi d’oro, ma allo stesso tempo introduce elementi di novità come il sistema di movimento, rendendo il gameplay più dinamico e frenetico. Un titolo che soddisferà sia i veterani della serie che i nuovi giocatori e che risulta essere a mani bassissime uno dei migliori CoD degli ultimi anni.

PRO

  • Campagna davvero ben realizzata
  • Ottima modalità zombie
  • Uno dei migliori capitoli degli ultimi anni

CONTRO

  • Nulla di veramente nuovo
  • Tecnicamente il multigiocatore non è allo stesso livello della campagna

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8.5

Storia - 8 / 10

Grafica - 9 / 10

Longevità - 9 / 10

Gameplay - 9 / 10

Sonoro - 8 / 10