Wilmot Works It Out | Recensione | Anche i puzzle game possono avere una storia

wilmot works it out cover

Il puzzle game è uno dei generi fondanti dell’intera storia dei videogiochi e nel corso degli anni si è evoluto talmente tanto che i titoli rompicapo moderni rappresentano quasi un genere del tutto nuovo rispetto al puzzle nudo e crudo, i cui esponenti al giorno d’oggi sono relegati spesso a giochi minori per dispositivi mobili oppure a piccole sezioni di videogiochi molto più grandi e che comprendono più generi uniti fra loro.

Facendo degli esempi pratici per comprendere meglio la questione possiamo citare uno dei titoli rompicapo più famosi e di successo dell’ultimo periodo, ovvero Cocoon, che basa il suo intero gameplay sulla risoluzione di puzzle ambientali in un mondo in 3D che comprende anche esplorazione e boss fight: un gioco che è di fatto un titolo che risponde al genere dei rompicapo, ma i cui puzzle sono inseriti in un contesto molto più grande.

Wilmot Works It Out è invece un titolo che si pone a metà tra l’era dei puzzle classici formati da singole schermate sulle quali il giocatore deve risolvere gli enigmi e quella dei puzzle moderni che sono invece infarciti con tanti altri espedienti di gameplay per rendere il titolo più longevo e forse anche più appetibile a un pubblico attuale di videogiocatori: dopo aver avuto la possibilità di giocare al titolo in anteprima e aver assistito a un media event con gli sviluppatori spieghiamo il perché di questa definizione.

Un puzzle game classico condito da un sapore del tutto nuovo

Partiamo con le presentazioni: Wilmot Works It Out è l’ultima fatica di Ricky Haggett e Richard Hogg, rispettivamente creative director e game designer di Hollow Ponds, i quali ci hanno raccontato alcuni retroscena e diverse curiosità dello sviluppo di questo gioco nel corso di un media event, mostrandoci anche alcune immagini in anteprima del titolo completo, pubblicato su PC attraverso la piattaforma di Steam da Finji, publisher di giochi molto celebri come ad esempio Tunic.

“Works It Out” è una sorta di sequel spirituale di “Wilmot’s Warehouse“, titolo pubblicato ad agosto 2019 e che vedeva il personaggio di Wilmot, protagonista dei giochi e dunque di questa saga di rompicapo, alle prese con un magazzino; in questo nuovo capitolo, invece, l’ingegnoso Wilmot ha il desiderio di arredare la sua casa e per farlo decide di ordinare online una serie di puzzle da completare, incorniciare e appendere alle pareti di tutte le stanze della casa.

Wilmot works it out

Quanto appena detto è uno dei motivi per i quali abbiamo parlato di “Wilmot Works It Out” come un puzzle game a metà tra tradizione e innovazione: questo gioco ha infatti un pretesto narrativo, non ti sbatte davanti allo schermo una serie di puzzle da risolvere uno dietro l’altro, ma attraverso questo espediente di storia spiega al giocatore che il completamento dei puzzle ha un fine ben preciso, ovvero quello di arredare casa.

L’incipit che lancia il giocatore nel titolo però non è l’unico aspetto che permette a Wilmot Works It Out di essere più di una semplice carrellata di puzzle da risolvere: il titolo presenta anche una simpatica sottotrama portata avanti dal protagonista e dalla postina che, di volta in volta, bussa alla porta del nostro protagonista per consegnare il nuovo pacco contenente le tessere del puzzle richieste da Wilmot.

L’aspetto interessante è che prima di ogni consegna c’è anche un mini dialogo che permette al giocatore di conoscere meglio aspetti della vita della postina, come informazioni sulla sorella o la sua crescente voglia di dedicarsi ai puzzle che aumenta sempre di più man mano che aumentano le consegne a casa di Wilmot e, dunque, man mano che si avanza all’interno del gioco.

Si tratta di un dettaglio che non cambia assolutamente il modo di percepire il gioco a livello di gameplay, dato che resta comunque una carrellata di puzzle da risolvere, ma sicuramente avere un contesto narrativo aiuta a rendere il tutto molto più credibile e sappiate che i dialoghi tra Wilmot e la postina non sono messi a caso, ma qui mi fermo per evitare di fare spoiler sul finale del gioco.

Un lavoro duro, ma qualcuno deve pur farlo

Al di là del contorno narrativo citato in precedenza, in fin dei conti il succo principale di Wilmot Works It Out è rappresentato dai puzzle: anche se questo termine in ambito videoludico viene utilizzato per qualsiasi tipo di enigma e rompicapo, in questo gioco parliamo di puzzle veri e propri, ovvero tasselli da unire insieme fino a che non compare l’immagine completa, un puzzle come quelli in scatola per intenderci.

Salvo rare eccezioni i puzzle non sono mai complessi da risolvere, ma gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire due elementi di disturbo che possono rendere più complessa la risoluzione di un determinato puzzle: il primo elemento riguarda la disponibilità delle tessere che servono per completare una determinata immagine dato che non tutte sono disponibili sin da subito e quindi dobbiamo fare attenzione a metterle da parte per risolverle successivamente aspettando la prossima consegna dalla postina.

Il secondo elemento, che si collega per certi versi al primo, è la somiglianza tra le tessere appartenenti a due puzzle differenti: gli sviluppatori sono stati infatti furbi a inserire dettagli, colori e forme in comune tra i vari puzzle cosi da confondere i giocatori che dunque necessitano di concentrarsi maggiormente per non confondere le tessere sul piano di gioco.

In linea di massima, come detto, non è difficile risolvere i puzzle e l’intero gioco, come confermato dagli stessi sviluppatori, si può terminare nel giro di 8-10 ore: in questo lasso di tempo è infatti possibile terminare gli 8 livelli di Wilmot Works It Out che rappresentano le otto stanze della casa del protagonista da decorare con i quadri e arredare infine tutta la casa di Wilmot con l’aggiunta di accessori particolari, come statue e piante, oppure modificare la carta da parati in base al pattern o al colore.

Conclusione

Wilmot Works It Out è un gioco che rischiava di essere uguale ad altri mille che è possibile trovare anche in maniera gratuita in giro sul mercato, ma grazie a delle scelte ingegnose e alcuni sprazzi di genialità riesce a emergere e a essere un titolo originale nonostante il genere inflazionato.

PRO

  • Pretesto narrativo divertente e originale
  • Sottotrama tra Wilmot e la postina intrigante
  • Elementi di disturbo nei puzzle graditi

CONTRO

  • Salvo rare eccezioni, puzzle troppo semplici
  • Immagini dei puzzle non troppo ispirate

Se hai letto tutta la recensione (e l'hai letta per davvero tutta senza imbrogliare) puoi cliccare qui sotto per scoprire il voto:

7.5

Storia - 8 / 10

Grafica - 7 / 10

Longevità - 8 / 10

Gameplay - 7 / 10

Sonoro - 6.5 / 10