Recensione di Antonio Cutrona a.k.a. Q-tro
Dj hero è disponibile per Playstation 3, Xbox 360 e Wii. La versione testata è quella per Xbox 360
Con DJ Hero, Activision cerca di ampliare ancor di più quel genere di cui Guitar Hero é stato il pioniere. Dopo le tante modifiche, aggiornamenti e release di nuovi strumenti da associare al format Guitar Hero, per la prima volta la casa statunitense confeziona un prodotto che si distacca dai predecessori sotto tanti aspetti. Si tratta indubbiamente di una sfida: un nuovo tentativo di sedurre ancora una nuova parte di pubblico, ma DJ Hero é in grado di ramificarsi e diventare una serie capace di affiancarsi a Guitar Hero o si tratta solo di un fenomeno passeggero destinato a scomparire presto? Scopriamolo insieme:
UNA PERIFERICA PER MIXARLI TUTTI
Ufficialmente il nome della “console” (come ormai ci siamo abituati a chiamarla passandocela di mano in mano) é DJ Hero Turntable Controller; nome abbastanza tecnico per descrivere una piattaforma con un disco ruotabile.
A prima vista, il Turntable dà una sola ed unica sensazione:”deve essere bello giocarci!”. Il disco ruotabile “all’infinito”, con i tre pulsanti verde rosso e blu, e la serie di anonimi pulsanti e levette sulla sinistra (che quando toccati danno automaticamente al player l’aria di “uno che sa dove mettere le mani”), costituiscono tutto sommato una piattaforma accattivante. Ad uno sguardo più attento però, ci si accorge che gli abbellimenti si concentrano solo sul disco, che presenta sulla sua superficie delle zigrinature abbastanza efficenti nel loro scopo decorativo, e, punto forte di tutta la periferica, dei piccoli tondini riflettenti sul bordo del disco, che fanno venire voglia di girarlo all’infinito e nient’altro! In generale però l’altisonante DJ Hero Turntable Controller si presenta piuttosto scarno, e, pur possedendo un fascino tutto suo, arriva a meritarsi l’infausto attributo di plasticoso da chi lo ha sotto mano per un tempo abbastanza prolungato.
Si sarebbe potuto fare di meglio per il design esteriore, ma quello che importa é sicuramente la funzionalità della periferica. Ahinoi, ci sono delle note negative anche da questo punto di vista: la levetta del crossfader non é facilmente bloccabile in un punto specifico, rendendo le sessioni di gioco più frenetiche particolarmente instabili, e i pulsanti principali verde rosso e blu non hanno una forma abbastanza ergonomica da assicurare una presa sicura, soprattutto durante le fasi di scratching. Non é dato sapere se queste scelte stilistiche sono frutto di errore umano o di tipica perfidia da sviluppatore; resta il fatto che durante il gioco sbaglierete spesso non per colpa vostra, ma per colpa di una periferica che non vi rende la vita facile.
In generale, il DJ Hero Turntable Controller é una periferica più che passabile, accattivante quel che basta per stupire e divertire, ma l’esperienza ci insegna che in quanto a periferiche si può essere molto più creativi e consapevoli dei requisiti che il gameplay richiede.
METTERE SU I PIATTI
DJ Hero segna un passo verso una direzione abbastanza diversa rispetto a quella dei suoi predecessori: se prima si trattava di suonare delle note al ritmo giusto, adesso la priorità é quella di mixare due tracce aggiungendo samples, scratches e cercando di passare da una traccia all’altra nel momento giusto. Tutto ciò si traduce nell’ambiente di gioco con tre “corsie” che rappresentano rispettivamente la prima traccia da mixare, collegata al tasto verde del Turntable, i samples (effetti sonori aggiuntivi estranei alle due tracce) collegati al tasto rosso sulla nostra periferica, e infine la seconda traccia, di colore blu e collegata al tasto dello stesso colore. Compito della nostra mano destra sarà quello di avviare le tracce e i sample con il giusto tempismo, seguendo i tondini che percorrono le corsie, e, in presenza degli appositi indicatori, cominciare a scratchare girando il disco e producendo il caratteristico suono!
La mano sinistra, invece alternerà il suo compito tra gestire la levetta del crossfading, che ci permette di passare da una traccia all’altra sempre seguendo le direttive visualizzate su schermo (le corsie si sposteranno a sinistra e a destra e noi dovremo assecondare lo spostamento intervenendo sul crossfader), selezionare i sample da riprodurre durante le sequenze freestyle della corsia rossa e distorcere il suono del mixer attraverso una piccola rotellina multifunzione, e infine, tramite un grosso pulsante retroilluminato (retroilluminazione di cui non godrete molto essendo presi dall’azione di gioco), attivare l’Euforia, parente dell’ormai noto Star Power di Guitar Hero.
Tutte queste azioni si traducono in un gameplay frenetico e molto diverso da quello a cui Activision ci ha abituato. E se chi é già familiare con Guitar Hero può cominciare tranquillamente a giocare a livello medio, a difficoltà crescenti, le differenze del focus del gameplay si faranno sentire dato che non solo aumenteranno il numero di pressioni sui tasti colorati necessari a far continuare il beat senza interruzioni, ma verranno aggiunti alcuni elementi, come gli spikes (veloci movimenti di crossfading) e gli scratch direzionali (che ci imporranno una direzione in cui girare il disco per eseguire correttamente lo scratch) che rendono il gameplay di DJ Hero unico nel suo genere.
Tutto questo é molto più facile a vedersi che a dirsi, e se aggiungiamo a funzione di rewind che ci permette, ruotando velocemente il disco, di ripetere una sessione del mix in cui siamo stati particolarmente bravi., in definitiva il gameplay é sicuramente ben ideato e si discosta in maniera decisa da quello di Guitar Hero.
Per il resto, DJ Hero, oltre alla modalità base, offre ben poca varietà alle modalità di gioco, come in tutti i giochi della serie d’altronde. C’é la modalità on-line, con cui possiamo batterci a colpi di scratch con players di tutto il mondo e c’é una curiosa modalità co-op con chitarra dove possiamo unire console e chitarra per dei brani rock mixati, ma l’esperienza di gioco nel suo fulcro consiste semplicemente nel giocare le varie scalette proposte cercando di ottenere la massima valutazione possibile e sbloccare nuovi DJ, abiti, mixer, eventi e chi più ne ha più ne metta.
A proposito di unlockables é stato fatto davvero un bel lavoro: personaggi, deck, skin, cuffie, eventi, c’é davvero tanto da scoprire, e il poter giocare con i più noti DJ del panorama musicale spinge sicuramente il player ad andare avanti scaletta per scaletta in modo da sbloccare proprio tutto! Proprio unlockables e achievements/trofei sono i fattori principali che spingono avanti la giocabilità del titolo in solitario, dato che questo DJ Hero tende a confinarsi nella categoria dei party games: non c’é modo migliore di giocarci che con degli amici, magari con due Turntable o duettando con un controller Guitar Hero.
In generale però il gameplay é coinvolgente e abbastanza divertente, e non vi annoierete presto di DJ Hero, certo una volta completate tutti i mix disponibili resta poco da fare, ma ci sono i pacchetti di mix aggiuntivi acquistabili on-line no?
DANCE, POP, HIP HOP
Il parco musicale affianca dunque artisti come Eminem e 2Pac ai Jackson Five, No Doubt e i Queen, ma ovviamente non potevano mancare i maggiori esponenti del genere vero e proprio di DJ Hero. Ci ritroveremo dunque a mixare brani nei panni di artisti come i Daft Punk (memorabili!) e DJ Shadow, e sarà davvero un’esperienza unica, al pari di suonare nei panni di Slash in Guitar Hero III.
Da questo punto di vista, Activision conferma ancora una volta il cambio di direzione che ha voluto prendere con DJ Hero, proponendo una playlist molto variegata che da’ spazio ai generi più diversi.
In definitiva c’é tanto da ascoltare in DJ Hero, e la playlist é decisamente curata e studiata per soddisfare il target di pubblico, ma qui stiamo parlando di gusti musicali: su questo solo il vosto gusto personale può dare un giudizio.
Infine, parliamo un po’ della grafica e del look generale del gioco. Posto che in un music game la grafica conta davvero poco, DJ Hero riesce comunque a proporre un design pertinente all’atmosfera di gioco. A dire la verità alcune illustrazioni dei menu e alcuni stage di gioco si rivelano molto intrigranti e fanno bene il proprio lavoro, ma a dirla tutta un gioco come questo non ha bisogno di un comparto grafico eccezzionale per essere apprezzato come dovrebbe. Rimane il fatto che la grafica é sicuramente curata e adatta all’esperienza di gioco: nulla di particolare di cui lamentarsi!