Diciamoci la verità: il franchise di Harry Potter non è mai stato sfruttato a dovere per quanto riguarda il mondo dei videogiochi; al di là dei vari tie-in di discutibile qualità basati sui film della saga che ripercorrono le vicende delle pellicole, il mondo magico basato sui romanzi di J. K. Rowling non ha mai avuto esponenti importanti all’interno dell’industria videoludica, almeno fino alla pubblicazione di Hogwarts Legacy.
Il titolo di Avalanche Software ha fatto capire che l’universo del Wizarding World ha delle potenzialità enormi da sfruttare in ambito videoludico, soprattutto per quanto riguarda il gioco del Quidditch che non era presente in Hogwarts Legacy per un motivo ben preciso: Warner Bros. e Portkey Games avevano già in mente di pubblicare “Harry Potter: Campioni di Quidditch” nel corso di quest’anno.
Il titolo, sviluppato da Unbroken Studios e pubblicato da Warner Bros. e Portkey Games su tutte le piattaforme lo scorso 3 settembre, rendendolo totalmente gratuito per tutti coloro che hanno un abbonamento al PlayStation Plus, è un videogioco simulativo del Quidditch considerato una sorta di sequel spirituale o versione migliorata di “Harry Potter e la Coppa del Mondo di Quidditch“, videogioco del 2003 sviluppato da Electronic Arts che ebbe una discreta accoglienza da parte di pubblico e critica.
A differenza di Hogwarts Legacy, ambientato in un universo narrativo differente rispetto a quello raccontato dai romanzi della Rowling, Campioni di Quidditch riprende fedelmente i personaggi e le vicende presenti in Harry Potter anche se, come accade anche nell’RPG di Avalanche, c’è la possibilità di creare il proprio personaggio e controllarlo nel corso delle partite, nonché formare la propria squadra di 6 giocatori utilizzando dei preset oppure creandoli con l’editor che, a dir la verità, è un po’ risicato soprattutto per quanto riguarda la corporatura e altri dettagli del viso.
Una volta creato il proprio personaggio si scende in campo, o meglio, si sale in sella alla propria scopa per imparare le basi del Quidditch: il tutorial è un po’ confusionario e alcuni comandi vengono dati per buoni anche se non eseguiti correttamente, dunque per imparare a padroneggiare i controlli c’è bisogno di alcune partite di prova dato che ce ne sono diversi e quasi mai è facile eseguirli nell’immediato soprattutto nella frenesia di un match.
Chi ha letto i libri con attenzione o anche semplicemente chi ha visto il Quidditch proiettato nei film si troverà abbastanza spaesato di fronte al cambio di regolamento che è stato effettuato nei giochi: le squadre sono composte da sei giocatori e non più sette dato che è presente un solo battitore, molto probabilmente perché ogni partita sarebbe stata una carneficina; inoltre la cattura del famigerato boccino d’oro non pone fine alla partita ma dona solamente 30 punti alla squadra che lo raccoglie e, di conseguenza, i match non sono infiniti ma hanno una durata di 7 minuti.
I fan accaniti del mago più famoso del mondo fantasy probabilmente storceranno il naso di fronte a questa scelta degli sviluppatori, ma è chiaro che è stata una scelta di game design per rendere le partite più avvincenti e divertenti.
L’aspetto più interessante di Harry Potter: Campioni di Quidditch è sicuramente il gameplay: nonostante inizialmente il gioco ti suggerisca di creare un Cacciatore, durante la partita si può facilmente controllare tutti gli atleti in campo passando da un giocatore all’altro con la semplice pressione di un tasto: si parte, come detto, controllando il proprio personaggio ma è possibile fare switch veloci per passare da un Cacciatore all’altro oppure vestire i panni del Battitore, del Portiere e anche del Cercatore quando appare in campo il Boccino d’oro.
Questo aspetto chiaramente aiuta non solo a non fossilizzarsi su un unico ruolo ignorando gli altri tre, ma rende anche le partite più divertenti dato che si è sempre stimolati da input durante gli incontri svolgendo pratiche differenti dal cercare di segnare lanciando la Pluffa nei tre anelli avversari al colpire gli avversari con i Bolidi oppure ancora inseguire il Boccino per far guadagnare 30 punti alla propria squadra o mettersi a difendere i propri anelli con il Portiere.
A questo proposito le partite sono davvero molto frenetiche e non ci sono mai momenti morti nel corso dei match: per tutta la durata dell’incontro bisogna tenere salde le dita sul controller e gli occhi fissi sullo schermo per cogliere l’occasione giusta di segnare oppure fare attenzione a evitare i Bolidi lanciati dai Battitori avversari.
I simulatori sportivi al giorno d’oggi puntano molto sulle modalità di multiplayer online e anche “Harry Potter: Campioni di Quidditch” non è da meno: il titolo di Unbroken Studio ha infatti una buona controparte PvP che chiaramente solletica il palato ai giocatori che vogliono mettersi in competizione con altri e, al netto di qualche imperfezione nel matchmaking che a volte impiega un po’ di tempo per cercare gli avversari, il gioco online resta comunque molto fluido.
La presenza delle modalità online però non ha spinto gli sviluppatori a sottovalutare il gioco offline che presenta una vasta gamma di possibilità per chi ama giocare in single player: oltre alle amichevoli nelle quali è possibile scegliere la propria squadra, quella avversaria e anche il campo da gioco tra tutte quelle disponibili, c’è anche la possibilità di partecipare ai tornei istituzionali canonici del mondo di Harry Potter: la Coppa delle Case di Hogwarts, il Torneo Tremaghi e la Coppa del Mondo di Quidditch.
Nonostante la presenza di queste modalità sia online che offline, la longevità del titolo è ancora un punto interrogativo: Campioni di Quidditch riesce a divertire i giocatori per diverse ore e proporre esperienze di gioco sempre diverse, inoltre, la presenza di un sistema di reward ampio e in aggiornamento quotidiano e settimanale spinge i giocatori più completisti ad aumentare le ore davanti allo schermo, ma fino a quanto può durare?
Titoli del genere hanno bisogno di aggiornamenti costanti con nuove modalità di gioco, l’aggiunta magari di nuove squadre e magari anche di un sistema stagionale per un supporto continuo anche dopo mesi, altrimenti si rischia di perdere per strada tutti quei giocatori che preferiscono il single player a discapito di un multiplayer online che sarà l’unica modalità da giocare per provare nuove esperienze di gioco, ma chiaramente non si possono fare processi alle intenzioni e questo è tutto da scoprire in futuro.
Qualche parola bisogna spenderla chiaramente anche sul lato tecnico e grafico del titolo che non presenta particolari sbavature: gli sviluppatori hanno prediletto un design cartoonesco per i personaggi che stona un po’ con quanto visto su Hogwarts Legacy; è vero che stiamo parlando di due progetti differenti sviluppati da due software house diverse, ma al di là dei gusti personali con lo stile grafico che può piacere o meno, avrei preferito un senso di continuità da questo punto di vista.
Lato tecnico poco o nulla da segnalare: qualche bug minore è presente in questa prima versione del gioco con le traduzioni che non vengono sempre caricate, alcuni reward che non vengono contati anche se vengono realizzati e piccole problematiche durante i match con la Pluffa che sparisce improvvisamente poco prima di tirare tra gli anelli, ma nulla di eclatante che va a inficiare il gameplay e che sicuramente verrà sistemato con patch future.
Harry Potter: Campioni di Quidditch è il gioco più atteso di sempre per gli amanti della saga di J. K. Rowling e soprattutto dello sport principale del mondo magico. Il titolo ti permette di vivere in prima persona le partite rese famose dalle pagine dei romanzi e dai film e gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro a trasporre in forma videoludica le regole del Quidditch creando un gameplay equilibrato e divertente.
Restano da capire le intenzioni degli sviluppatori: il gioco è già finito o verrà sostenuto nel tempo? Ai posteri l’ardua sentenza.
This post was published on 8 Settembre 2024 18:30
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