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Recensioni

Marvel VS Capcom Fighting Collection: Arcade Classics | Recensione (PS5) |

Parto da un presupposto: a chi scrive la Marvel non piace, come non piacciono i superoi e non piacciono tutte le cose partorite dalla casa delle idee da quando hanno scelto di mettere sul piatto film con tantissima computer grafica e un tipo di umorismo che al terzo film ha già distrutto l’anima. Ci sono poche cose a tema Marvel che però in una qualche maniera mi stanno a cuore e, per tutta una serie di casi del destino, si possono inquadrare in una lunga manciata di videogiochi che vanno da metà anni novanta al 15 Novembre 2011, data di uscita di Ultimate Marvel Vs Capcom 3.

Ecco: c’è stato un ventennio in cui Marvel, complice una felicissima collaborazione con Capcom, si è resa protagonista di tutta una serie di bellissimi picchiaduro tra i quali figura anche uno dei titoli più interessanti di tutti i tempi. Un ventennio fatto di supermosse, sprite bidimensionali curatissimi, schede CPS-1 e tanta fantasia messa nella costruzione degli stage che, a un certo punto, è finito quando, con l’arrivo di Marvel Vs Capcom Infinite nel 2017, il giochino sembrava essersi rotto definitivamente.

Poi di mezzo ci sono tutta una serie di cose di cui non è gioiosissimo parlare e che ci fanno dimenticare dei videogiochi come creatori di divertimento: come il fatto che tutti i giochi di Marvel e Capcom sono come finiti in un limbo a causa della scadenza delle licenze d’uso, o di come ci sia voluto il grande impegno di un importante influencer del mondo dei picchiaduro (Maximillian Dood, tvb) per dare un input a Capcom.

Vabbè, tutto questo preambolo assurdo per dire che abbiamo avuto l’occasione di recensire Marvel Vs Capcom Fighting Collection: Arcade Classics e che è stato estremamente bello.

Cosa c’è in questa collezione?

Marvel Vs Capcom Fighting Collection: Arcade Classics è un videogioco con cui è possibile passare probabilmente un centinaio di ore se si ha il pallino per i picchiaduro. Il prodotto, infatti, include al suo interno i seguenti titoli:

  • The Punisher
  • X-Men Children Of The Atom
  • Marvel Super Heroes
  • X-Men VS Street Fighter
  • Marvel VS Capcom: Clash Of Super Heroes
  • Marvel VS Capcom 2: New Age Of Heroes

Tolto The Punisher (su cui torniamo fra poco), tutti i titoli in questione sono giocabili anche online con netcode rollback (deo gratias), così da risolvere l’annoso problema del “ma con chi gioco stasera che i miei soliti amici non ci sono”. Questa selezione, apprezzatissima, di certo si è fatta notare per includere anche MVS2, un videogioco risultava “non disponibile” dal 2013 tolti costosi cabinati custom di cui non parleremo in questa sede. Tutti i giochi in questione sono disponibili tanto in versione JP quanto in versione US e possiedono una modalità allenamento dedicata con gran possibilità di personalizzazione dell’esperienza tra posizioni dell’avversario, hitbox a schermo e statistiche da tenere d’occhio.

Dalla storia…

La presenza di The Punisher lì in mezzo può senza dubbio sembrare piuttosto curiosa ma in realtà ha radici storiche. Esso, infatti, è il primo gioco in cui Marvel (che ha concesso la licenza) e Capcom (che ha sviluppato il resto) hanno collaborato, dando poi i natali a tutta una serie di giochi prima sugli X-Men e poi sui super eroi che hanno parzialmente scritto la storia dei videogiochi (X-Men vs Street Fighter, ad esempio, è uno dei primi 5 tag fighting game della storia, di certo il più popolare).

A differenza di tutta gli altri The Punisher è un semplice ma divertente beat ’em up a scorrimento orizzontale in cui si interpreta Frank Castle o Nick Fury (in caso di G2 in campo) e che arricchisce il gameplay attraverso armi bianche e armi da fuoco. Un aggiunta davvero niente male, che ha valore filologico ma che risulta sicuramente un pelino più vecchia degli altri videogiochi che, invece, al giorno d’oggi ancora si sanno difendere abbastanza.

X-Men Children Of The Atom, primo picchiaduro della specie, prende la lezione di Darkstalkers e modifica i mostri del titolo gotico con le creature e gli eroi dell’arcinota saga, introducendo nel mentre il Super Jump e due tipologie di super mosse gestite da una barra. Ottimi sprite, grandi animazioni, buon divertimento. Queste parole, con giusto qualche variazione contenutistica si potrebbero ripetere per praticamente tutti i giochi meno che, forse, X-Men VS Street Fighter e Marvel VS Capcom 2.

Al mito!

Di tutta questa ricchissima selezione i migliori sono, con tutta probabilità, questi due. Il primo, oltre ad essere uno dei primi tag fighter sul mercato, è anche ben bilanciato, con degli assist utilizzabili in maniera limitata e dei personaggi con interessanti tool offensivi e difensivi, senza per forza di cosa dover essere incredibilmente profondo in termini meccanici. Marvel VS Capcom 2, invece, va altrove scavando una fossa incredibile fatta di personaggi (ben 52, record assoluto per il brand), assist (ogni personaggio ha 3 diverse mosse assist tra cui scegliere prima dell’inizio del match), gameplay duro e puro (veloce, divertente, indiavolato) e sopratutto stile.

MVC2, oltre ad avere una delle colonne sonore più indiavolate e iconiche della storia videoludica degli anni duemila con il suo jazz-funk sparato a mille, in piena ubriacatura da Jet Set Radio, ha anche un meraviglioso mix di grafica bidimensionale (per gli sprite) e tridimensionale (per invece gli sfondi) che ancora oggi regge bene il colpo, se non fosse per l’assenza di un filtro dedicato.

Esatto, perché adesso ci ritroviamo parzialmente costretti a parlare di filtri di upscaling! Poiché praticamente tutti i giochi hanno elementi in pixel art, per evitare che questi si mostrifichino una volta messi su uno schermo 4k da 100 pollici i ragazzi di Capcom hanno ben pensato di aggiungere una serie di filtri direttamente selezionabili dal menu di pausa. Tra questi, purtroppo, ci è sembrato che nessuno dia veramente giustizia a MVC2, che con la sua grafica ibrida sembra non brillare mai come probabilmente faceva su CRT, magari attaccato a un vecchio Dreamcast. Fortunatamente il divertimento è tale da farci passare sopra questo genere di problemi, però la questione a nostro dire rimane aperta.

Per il resto? Il pacchetto di MVCFCè talmente completo da avere una sezione chiamata galleria con tutta una serie infinita di memorabilia collegate alla saga, a cui poi si aggiunge la possibilità di riprodurre le canzoni preferite dei vari giochi (e lo sappiamo tutti che staremo lì, in prevalenza, ad ascoltare i capolavori che hanno animato MVC2). Cos’altro si potrebbe chiedere a questo genere di prodotto?

Conclusioni

Marvel Vs Capcom Fighting Collection: Arcade Classics vale il prezzo del biglietto anche solo per MVC2; che ancora oggi è un gioco che in multiplayer riesce a essere divertentissimo con esperti e meno esperti. Se a questo aggiungiamo una selezione incredibilmente ricca di videogiochi, tutti piuttosto validi, non possiamo fare altro che approvare a pieni voti questo genere di riproposizione, in grado di assicurare centinaia di ore di divertimento agli appassionati e ai nostalgici.

This post was published on 9 Settembre 2024 17:00

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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